Questa storia sarà assoggettata a REVISIONE
Holly: Una rossa che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, soprattutto da Zayn Malik.
Chi era Malik?
Semplice, il classico puttaniere che crede di potersi portare a letto qualsiasi ragazza.
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Zayn l'aveva capito che lei era diversa, e per questo la desiderava più di qualsiasi altra cosa in quel momento. Non era più una semplice sfida contro quella rossa che tanto le somigliava, sicura, spavalda, arrogante..
No, questa volta il ragazzo più ambito della scuola aveva perso la testa per qualcuno che forse, non se lo filava di striscio (?)
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Autrice: Ciao bellizzimi :3
Ecco la mia Fan Fiction, abbiate pietà faccio schifo nelle presentazioni D:
Comunque spero che leggerete almeno i primi capitoli, poi se vi intriga continuate ;33
Non so più che dì D:
Vabbè a parte, Holly e Zayn, ci saranno altre coppie :3
Ora vado, perchè ho esaurito le 200 parole a disposizione C:
SCIAO BELLI ^^

Rebecca è una ragazza viziata di Los Angeles. Ha vissuto per tutta la sua vita in un'enorme villa a Beverly Hills ed è abituata a fare tutto quello che vuole senza nessuna conseguenza.
Quando organizza l'ennesima festa, però, sua madre la scopre e ne ha abbastanza. Per punizione la spedisce a vivere a Londra da suo padre, dove dovrà passare un'estate completamente diversa dal solito e dove incontrerà due ragazzi che le faranno perdere la testa. In tre mesi Rebecca dovrà cambiare vita e prendere una decisione importante: chi sceglierà tra Zayn e Harry?

"Se era etero poco gli importava, era pur sempre un ragazzino con gli ormoni sballati, bastava solo farlo eccitare come non mai, il resto sarebbe venuto da se."

''Non ti hanno insegnato, che fissare la gente è maleducazione?''
''A parte ad essere bello, se anche strabico? Ma io non ti stavo cacando proprio bello!''
''E' tu a parte ad essere una NERD se anche maladucata''.
Mi lasciò li come un'emerita cogliona.

Zoe, la ragazza più popolare e bella del Royal College, divide la sua popolarità con il suo incubo peggiore: Louis Tomlinson.
Il sesso e la sfacciataggine, nel college, sono quasi d'obbligo e loro ne sono esperti.

Continuazione della OS omonima "I don't care if you're a vampire"
*
Eve e Louis.
Eve ha un segreto: è una novellina, cioè un vampiro non a tutti gli effetti.
Louis è un normale ragazzo, che ha scoperto il suo segreto.
A loro si aggiungono Harry, il migliore amico di Louis, Lexi, la nuova arrivata e molti altri personaggi.
Insieme affronteranno sfide e problemi, grazie all'aiuto dei loro poteri sovrannaturali, vivendo esperienze completamente fuori dal comune.
*
Dalla storia:
"Non gli interessava niente se era un vampiro, se gli avrebbe fatto del male, se era diversa dalle altre.
Per Eve Louis avrebbe potuto diventare come lei, l'avrebbe fatto solo per non perdere la ragazza che amava.
Il loro amore era sempre stato più forte di qualsiasi cosa."

Tratto dal primo capitolo...
-Quando sarai single dovrai elencarmi i 34 momenti più belli che hai passato con me, se perdi sarai mia per un giorno…- disse con uno sguardo malizioso sul viso.
-In che senso tua per un giorno,"occhi verdi"??-
Lui rispose passandosi la lingua sulle labbra,i birvidi mi invasero il corpo. Sono una stupida, in che guaio mi sono cacciata?!
Pensa Taylor, pensa, se vinci tu che puoi fare? Trovato!!
-E se io vinco?- Risposi io con aria di sfida – Mi porterai a Parigi per una settimana e io so quanto odi Parigi…-

Dal Primo capitolo:
Che dire, io sono così, una perfetta fusione tra due mondi diversi, come mi aveva difinita una volta la mia migliore amica Juls, con i genitori figlia modello e con gli amici una diciottenne scatenata che vuole divertirsi. [...]
"Buon Giorno signori Parker, io sono Harry, il figlio dei portinai e loro sono gli altri ragazzi che vivono qui" Mi presentai, a persone di quel genere conta molto la prima impressione

OS molto, molto spinta. Non leggete se non vi piacciono queste cose.
Dalla storia:
Mi chinai sul lavabo e aprii il rubinetto, cominciando a bere avidamente. Non mi ero accorta di avere così tanta sete. Ero troppo occupata ad assaporare l’acqua fresca per udire qualcuno che entrava. Quando sentii due mani sui fianchi sobbalzai, e non feci in tempo a raddrizzarmi, perché qualcosa premeva sulle mie natiche. O piuttosto, qualcuno. Quando vidi la sua immagine riflessa nello specchio rischiai un infarto. " Sei pazzo! Lasciami andare!" Sibilai, tentando di liberarmi. Il suo bacino, però, continuava a premere sul mio sedere. Mi afferrò i polsi, e li bloccò con le mani, portandoli dietro alla mia schiena. Tradotto in poche parole: ero in trappola. In più quella posizione era a dir poco equivoca, non osavo immaginare cosa sarebbe successo se qualcuno ci avesse scoperti...
Leggete per scoprire cosa succederà dopo... Recensite per favore! E' gratis

"L’anno scolastico è composto da otto mesi e in ciascuno di essi ci sarà una missione da svolgere, inoltre l’ultimo giorno di tutti i mesi, qualunque esso sia, sarà concesso per portare a termine la missione, niente lezioni. Gli studenti saranno divisi in gruppi da dodici componenti eterogenei, indistintamente da sesso, età e Casa di appartenenza. Il gruppo che non porterà a termine il proprio compito sarà eliminato e non potrà continuare i giochi.” la preside aspettò un istante per lasciar assorbire ai ragazzi tutte le informazioni. "Bene! Prima missione: tutti gli studenti saranno forniti di un oggetto, uguale per tutti i dodici membri. Starà a loro trovare e ricomporre il gruppo, celando però il loro oggetto agli altri. Tutto ciò entro le sei del trenta settembre. Chi non avrà superato tale sfida non potrà passare alla fase successiva. Infine durante la cena di tale giorno, ogni gruppo dovrà scegliere un portavoce che parlerà in nome del gruppo e il nome del gruppo stesso. Buona fortuna. Buonanotte e che gli Hidden Games abbiano inizio."

«Visto che le piace così tanto fare l’insegnante, credo che non le dispiaccia se dovrà dare ripetizioni di matematica a Malik che non ha ancora preso una sufficienza dall’inizio dell’anno» osservò Miss Barely, con uno strano sorriso dipinto sul volto, come se fosse fiera dell'idea che aveva appena avuto.
«Sta scherzando spero!» sbottai alzandomi di scatto dalla sedia.
Avrei dovuto spendere il mio prezioso tempo a spiegare a quello lì, che si atteggiava come se fosse Dio sceso in terra, perchè qualcunque numero moltiplicato per zero facesse, appunto, zero?
Pensai tra me e me indignata.