Nessuno, può prevedere quello che succederà, nessuno conosce il proprio futuro.
Il destino mescola le carte e noi giochiamo , e per me, il destino è un fottuto bastardo; si diverte a guardarci, decidendo cosa fare della nostra vita, spingendoci ,spesso, nel braccio della morte.
Come fare, ad aggiralo? Semplicemente, non puoi, devi andare avanti, sperando di non soccombere al suo volere.
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Amore, conflitti, amicizia, poesia, è questo che narra questa storia, Harry e Emily, due 19enni alle prese con il futuro. Il destino, gli giocherà un brutto scherzo, starà a loro, decidere se giocare la partita, o passare la palla.

"Buongiorno!"
"Mmm..ho fame..prendimi il latte!"
"Alzati! Non sono la tua cameriera!"
Alzò la testa per guardarmi,mi infilai la felpa e preparai la borsa. Lui si alzò prendendo il cartone del latte bevendolo. Glielo strappai dalle mani
"Prendi una tazza! Non voglio i tuoi germi sul cartone del latte!"
Si,sono un pò fissata per la pulizia!
"Sei un'antipatica perfettina!"
"E tu sei un rifiuto della società!"
Liam e Jenny scesero sentendo le urla
"Ok calmatevi. Ora che siamo in 4 dobbiamo vivere civilmente! Giò dì le tue regole!"
Mi rivolsi verso Harry
"Non devi lasciare i tuoi germi sul cibo,non devi girare in mutande,devi rispettare i miei spazi!"
"Okay ora Harry!"
"Non devi fare la maniaca del controllo,non devi dirmi cosa devo fare,non rompermi le palle!"
Lo guardai arrabbiata
"Io vado a lavoro! E quando torno pretendo di trovare la casa come l'ho lasciata!"
Quasi urlai a lui
"Dove vai a lavorare?"
"Ciao!"
Me ne andai senza rispondergli. Era un antipatico e non so come avrei fatto a sopravvivere nella stessa casa con lui!

Jennifer
è una ragazzina di sedici anni, ha appena cambiato città con sua madre,
per trasferirsi dalla grande Detroit alla piccolissima cittadina di
Bitter Springs (AZ).
Ma a Bitter Springs avvengono fatti strani, che solo una dolorosa
scomparsa, li portano alla luce.
Il mondo non sarà mai un posto sicuro.

Ma una cosa che pochi sapevano mi fece infuriare ancora di più: dietro quel suo comportamento da strafottente e menefreghista, si nascondeva un codardo, un vigliacco, e quella facciata se l’era costruita solo per impedire agli altri di rovinargli la reputazione, ma la cosa che mi lasciò sorpresa fu che, la notte dell’anno prima, Harry aveva deciso di togliersi lo scudo per un po’, mostrandosi veramente per quello che era. E aveva scelto me.

-E 'Non mi convince per nulla' bofonchiò,dopo aver riprovato più e più volte quel Riff.
'Che merda è mai questa?!' Sbottò tutt'ad un tratto. Oh,beh. Se fosse stato lucido non avrebbe definito mai e poi mai 'merda' una canzone del suo gruppo preferito. Ma non era lucido per niente in quel momento. Dopo un paio di spinelli e metà di una bottiglia perfettamente intera di Jack Daniel's -rubata dal bar del migliore amico Louis- non era più lo Zayn sobrio che tutti conoscevano.
Era già tanto che la chitarra non gli cadesse dalle braccia cascando rovinosamente al suolo, il resto era da considerare straordinario.
'Ho deciso. La modifico un pò' Affermò deciso,quasi in un sussurro lamentoso.
In quel momento il moro stava viaggiando in un posto completamente diverso da quella stanza, quell'emicrania agrodolce gli stringeva la mente in un freddo abbraccio. E più era perso nel non ricordare, più ricordava.-
[Tratto dal testo.]
OS ispirata al testo di Sweet Child o' mine dei Guns'n'Roses.