'No, non può essere' Dissi piuttosto incredula, alla vista del mi compagno, che si puliva del sangue che scorreva sulle sue labra.
'Tu non hai visto nulla, intesi?' Si avvicinò a me con aria minacciosa.
'O- okay i- io non parlerò.' Detto questo Harry, scappò, corse via, si disperse nel traffico delle macchine.
Oh si, scusatemi, non mi sono presentata, mi chiamo Allison, Allison Smith, ho diciassette anni; capelli lisci, fino alle spalle rossi, occhi azzurri come il mare, il quale è l'unica cosa di cui vado fiera, e un sorriso al quanto luminoso. Oggi, sono stata testimone di un fatto, che mi fa rabbrividire al sol pensiero, il mio compagno di classe, Harry Styles che addentava, Jonh North, ragazzo di terza B.
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Come avete capito, è una storia diciamo così vampirosa (?) che per ora mi attirano tanto *w*
Spero la leggiate, diventerà più interessante più in là.
Baci Marty.

Uscimmo dall'aeroporto, e non sapendo dove andare chiedemmo indicazioni per il centro.
Ma una volta arrivate in centro, ci perdemmo molto velocemente, così decidemmo di sederci su una panchina, non sapendo cosa fare.
Stavamo li in silenzio quando qualcuno da dietro ci parlò..
-Ehi! Che ci fate li al freddo?!-

Degli occhi color nocciola la fissavano, e sembravano voler perforarle l'anima; un bellissimo sorriso si dipinse sul volto del ragazzo.
«Cenerentola, mi concederesti questo ballo?», le chiese con tutta la dolcezza possibile, porgendole la mano. Lei fissò sconvolta prima lui poi la mano, e tornò a guardarlo negli occhi.
Se questo è un sogno non svegliatemi.

Mi baciò e lì si realizzò quello che era il mio sogno da quando me ne andai perchè quando entrai da quella porta l'unica cosa che volevo era divertirmi e quando uscii l'unica cosa che volevo era LUI

Se ti iscrivevi a Twitter era quasi inevitabile amarli. Potevi cercare di resistergli, ma prima o poi avrebbero contagiato anche te. Erano cinque, erano bellissimi, e amati da tutti. Ma Clarissa li odiava, non riusciva proprio a sopportarli. Vedeva solo cinque ragazzini con una voce mediamente intonata e un faccino pulito e sorridente. Quel lunedì di Settembre, infilata la maglietta dei Nirvana, uscì di casa ignara di quello che le sarebbe successo di lì a poco.

«Ogni giorno invento modi per poterti vedere», disse. Ed era vero: ogni giorno con Lui era una sorpresa, me lo vedevo spuntare fuori da qualsiasi posto, che fosse l'albero nel mio giardino, o la tenda della doccia, che fosse una siepe per strada o da un vicolo. Lui appariva così, puff, all'improvviso e quando appariva mi faceva sentire la ragazza più amata del mondo. E io lo amavo, o altroché se lo amavo. Era l'unico che riuscisse a farmi ridere, ma ridere davvero.

Dal PoV di Harry:
« – Quindi ti piace? – Chiesi, senza troppi preamboli. Ero abbastanza coinvolto da prendermela, ma cercai di non darlo a vedere. Silenzio.
– Non ho detto questo. – Rispose, spegnendo i fari, arrivato di fronte casa mia.
– Ma non hai nemmeno precisato il contrario. – Commentai, immobile. Perché doveva fare il filosofo, seminando dubbi e non lasciando mai risposte precise? Si passò lentamente una mano sulla faccia, sospirando. E dai, Louis, sputa la carota.
– Già. Il problema è che neanche io so cosa pensare. Non posso negare di essere interessato, questo sì. E a quanto vedo, anche tu lo sei parecchio. – Disse.»
Dal PoV di Lucy:
« Harry, invece… beh, lui era Quello. Quello con la “Q” maiuscola. Quello che riconosci subito, appena lo incontri. Quello che quando sei con lui, non sapresti immaginarti di meglio. Quello che ti appaga con la sua presenza quasi quanto un gelato al doppio cioccolato. Quello, era Harry Styles. »
Lucy ed Harry, due vite diverse, due punti di vista. Che s'intrecceranno in un'unica, segreta realtà.