Questa è la storia di una giovane ebrea che dovrà tener testa al peggiore dei tedeschi, un uomo di ghiaccio che non conosce pace.
I caratteri forti dei due protagonisti renderanno tutto più interessante e coinvolgente, riuscirà Rosalie a resistere? O sarà Dimitri a domarla?

Rose è una ragazza di 22 anni, che si sta per laureare in architettura. E' un po' stravagante, ma ama alla follia il suo Big Jim, giovane meccanico con la passione per il calcio. Insieme a lui gioca Andrew, brillante architetto e capitano della squadra, nonché amico d'infanzia di James. Poi c'è Phil, il portiere tronfio e Becky, la Barbie coinquilina di Rose e Max, il trombamico. Cosa succederà tra di loro?

Lei è una principessa umana, carina ma con un suo caratterino.
Lui è un principe Orco, ma a differenza di tutti gli Orchi che si rispettino, non è un brutto mostro, anzi... è decisamente bello...però come a tutti gli Orchi piace mangiare carne umana.
Il Re padre della principessa e il Re padre del principe decidono di fare unire i figli in matrimonio per stabilire una tregua tra i due popoli,e per far sì che gli uni smettano di considerare cibo gli altri...
E così Adamantha e Aleksandr saranno costretti a sposarsi.
Far funzionare questo strano matrimonio sarà tutt'altro che facile, visto che lei per lui non è che un succulento bocconcino, e non in senso figurato!
Tratto dal 1 capitolo:
"-Che... che diavolo vorresti dire?- Chiese, mentre le montava la rabbia: non era carino da parte di suo marito dirle così crudamente in faccia che il loro matrimonio era una pagliacciata.
-Voglio dire che le nostre due razze sono e rimarranno quello che sono sempre state.-
-... e cioè?- la voce le tremava,.
-E cioè io sono un Orco, e tu sei il mio pasto!- Rispose lui, lapidario."

“Dovete lasciarmi stare! Io non vi conosco chiaro? Lasciatemi in pace! Non ho fatto nulla. E toglietemi questa benda dagli occhi! Abbiate almeno le palle di farvi vedere!!”
"Zitta" e mi attaccarono un pezzo di scotch sulla bocca. Cazzo tirava e faceva male. Ero legata a una sedia, bendata e obbligata a stare zitta. Da chi poi? Sconosciuti, a cui non avevo fatto nulla di male. Ero arrivata da poco a Londra, avevo conosciuto solo due ragazze e non ero andata nemmeno alle feste. Continuavano a chiamarmi Tomlinson e non Cox. Magari si sono confusi con un'altra Stephanie. Si, molto probabile, se solo potessi dirglielo. Ma avevo un fottuto pezzo di scotch in bocca.
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“Oh alleluia. Si può sapere chi cazzo siete voi? Eh? Sappiate che non sono Stephanie Tomlinson, ma Cox. Stephanie Cox. C-O-X. Capito? Quindi, mi spiace per voi, ma avete rapito la ragazza sbagliata. E ora lib-” “Zitta Stephanie. Sappiamo benissimo chi sei. Ora,se fai la brava, ti tolgo la benda dagli occhi e ti libero. Se ti muovi giuro che ti scopo qua. Sul posto e miei amici non rimarranno sicuramente qua a guardare. Capito?

Sheila ,diciottenne da poco,cerca un lavoro come baby sitter per cominciare una nuova vita. I suoi genitori si sono separati e proprio a causa di questi problemi familiari,ha deciso di lasciare gli studi. Mentre Naviga in internet alla ricerca di offerte di lavoro,incappa in un annuncio fatto dallo stesso Mr Grey che dichiara di aver bisogno di una baby sitter per accudire le due pesti: Teddy e Phoebe. La permanenza in casa Grey farà capire a Sheila le dinamiche e i segreti della stessa famiglia.
Si troverà faccia a faccia con gli scheletri di Mr Grey,uomo che non sopporta fin dal primo momento in cui lo incontra.
Una storia che vi metterà faccia a faccia con la famiglia Grey e che porterà la protagonista a scoprire la personalità poliedrica ed eccentrica di Mr Grey.
Come andrà a finire? lo scoprirete solo leggendo! ;)

Ci sono solo quegli occhi azzurri, così puri da potersi specchiare.
Abbassa subito le palpebre, arrossisce, sembra la cosa che le riesce meglio.
E poi lo fa:
pigia gli incisivi bianchi sul labbro inferiore, senza volere, è solo un attimo.
Vedere quel fotogramma di carne rossa, morsa con tanta innocenza, mi fa subito effetto.
Ma c’è troppo poco spazio tra noi, sento i suoi capelli frusciare sulla spalla e l'odore dolce.
Allora la fermo come posso, con le mani ruvide dalle risse, dai lavori forzati. La sua pelle è vellutata, dalla consistenza soda.
Spalanca la bocca per la sorpresa e vedo tutti quei denti bianchi, come un piccolo pianoforte ricurvo...
Vorrei suonare quei tasti con la lingua, mi dico.
La mia presa sulle braccia è salda e nulla può il suo peso esiguo.
Mi fora con gli occhi, da parte a parte, respira forte: la sua mente è in tilt.
Mi avvicino, la tiro verso il mio corpo.
Prova a chiamare aiuto, ma lo fa così piano che scambio il suo grido per un gemito di piacere.
Mi accorgo di volerla stringere contro di me, quando oramai è troppo tardi...

Era l’estate dei miei ventidue anni, un sabato pomeriggio caldo e umido, tipico di Seattle.
Passeggiavo nullafacente per le vie del centro, fresco fresco di rottura con la mia dominatrice, e non avevo idea di come impiegare il dannato tempo.
Libero di fare programmi mi ero ritrovato, insomma, a non fare assolutamente nulla: vagheggiavo per la città in cerca di qualche rara edizione di Satie in vinile, o ciondolavo per i bar di notte a bere bourbon invecchiato, o assieme a qualche puttana, che non riusciva mai a levarmi la voglia pulsante nelle braghe.