Insieme ogni giorno tra i banchi di scuola, eppure così distanti.
Conoscersi appena. Nessun legame. Universi paralleli.
E se ad un tratto due ragazzi scoprissero di essere più simili di quanto avessero mai potuto immaginare?

SasuNaruSasu...forse
EDIT: viste le richieste, ho aggiunto un secondo capitolo con la vendetta del moro. Mi spiace per chi non potrà leggere ma ho dovuto alzare il rating a rosso.

La completa attenzione di Sasuke, la sua chimera irraggiungibile era raccolta tutta in quell’immagine di Uchiha con Uchiha; di scuri sguardi languidi; di ansiti a cui Naruto non poteva partecipare. Il suo specchio distorto di ciò che era giusto e sbagliato. Sasuke era sempre stato questo, per Naruto: uno specchio in cui riflettersi e vedere il proprio opposto. Naruto aveva sempre cercato le somiglianze tra i loro riflessi, qualche volta gli era sembrato di trovarne qualcuna, ma Sasuke – l’altra faccia dello specchio – aveva sempre fatto in modo di distruggerle, di fargli notare, invece, i particolari che li differenziavano. Quello era il più grande: Naruto aveva bisogno di Sasuke, Sasuke, invece, aveva bisogno solo di se stesso.
[Scritta per il NaruSasu day]

"Ti voglio perché sei vivo" gli disse. Naruto le era venuto nella fica. Dentro, più dentro, nell'anima. "Ti voglio perché il mio mondo è in bianco e nero e tu sei una macchia di colore incoerente". Le morse le spalle, le graffiò i seni tondi e piccoli. Giocò con i suoi peli pubici duri, appena ricresciuti. Guardò Sasuke negli occhi. Lei disse: "sei stato il corto circuito che, paradossalmente, ha riportato la luce nelle nostre vite. Non è assurdo?".
[ ATTENZIONE! Naruto/Sakura/Sasuke ] [ Rating: NC17 ]

L'intervistatore ride, al centro dell'inquadratura. Poi si schiarisce la voce.
"Cosa pensi dei ménage à trois?" domanda, usando un pacchetto di Marlboro Rosse come microfono.
Uchiha Sasuke ridacchia. Prende la telecamera ed inquadra una ragazza coi capelli rosa confetto ed un foulard annodato sulla fronte, poi l'intervistatore biondo, abbronzatissimo. "Voi due cosa ne pensate?" chiede a sua volta.
"Abbiamo deciso che siamo noi ad intervistare te: lasciaci fare il nostro lavoro" si lamenta la ragazza coi capelli rosa, sorridendo contro le labbra di Naruto.
[ ATTENZIONE! NaruSasuSaku ]

Non avevo mai pensato ai ragazzi, mai guardati sul serio, ancora meno sentito qualsiasi tipo di attrazione per loro. Ma neanche io potevo negare cosa stesse accadendo ora, malgrado sia dannatamente bravo a mentire, di solito.
Il pensiero degli alcolici mi fece soffermare un attimo a riflettere e all’istante trovai la forza di ritirare la mano.
“Sasuke. Non sai cosa stai facendo. Sei ubriaco, amico. Dai, sono io, non una ragazza!”
[ SasuNaru ]

"Dove sono?" chiede, sottintendendo i soggetti, dandoli per scontati.
Sasuke volta svogliatamente la pagina del libro che sta leggendo. È a pancia sotto. "Non ne ho idea" pronuncia, senza staccare gli occhi dalla pagina. "Li ho cacciati di casa".

Ci ha provato. Fino a qualche tempo prima - prima che glielo succhiasse, che si baciassero in metropolitana, che facessero l'amore nel suo appartamento di Bloomsbury - avrebbe giurato che sarebbe riuscito a liberarsi di lui, del pensiero di lui e di tutto ciò che lo riguardasse. Ha capito solo adesso, guardandolo suonare la sua chitarra con Sakura tra le braccia, che non può
farne a meno: sente Sasuke fin dentro le sue ossa. I suoi silenzi dentro le orecchie di Naruto urlano. Potrebbe inchiodarsi la bocca, tagliarsi la lingua: è dappertutto. E quel che è peggio è che Naruto non può più farne a meno.

"Vuoi stare con me?", chiede Naruto un po' imbarazzato.
"Nel senso che dovrei essere la tua ragazza?", risponde Sasuke con un tono strano, ma sorridendo in un modo quasi sfacciato, quasi troppo felice per essere credibile.
"Non essere ironico. È strano anche per me", risponde Naruto abbassando lo sguardo.

Tutto intorno a lui c'è solo acqua ed Itachi non può fare altro che provare a respirare, in apnea, farsi crescere le branchie. Vivere a contatto con suo fratello e con il suo fidanzato sexy e sconsiderato è un po' come morire a poco a poco in totale mancanza d'aria da respirare. Gli stanno strappando via l'aria dai polmoni.

Sasuke lo sveglia al mattino accarezzandolo. Gli prepara il caffé ristretto, il suo preferito. Vanno a lezione insieme e Sasuke a volte frequenta con lui corsi per esami che ha già dato per non lasciarlo andare da solo. Studiano insieme. Vanno insieme in palestra, al corso di teatro, a vedere lo sport la domenica sera, a mangiare il ramen al giapponese. Si ubriacano insieme. Naruto non parla che di Sasuke. Sasuke non fa che occuparsi di Naruto. È forse da amici questo?

Da qualche tempo, quando c'era Naruto intorno, Sasuke aveva smesso di pensare al suo passato, a quegli uccelli neri, ad una notte che era tornato a casa e tutta la sua famiglia era stata assassinata. Improvvisamente e senza che ci fosse una spiegazione logica per questo, quando quell'idiota era nei paraggi, tutto ciò che era stato e tutto ciò che sarebbe stato non esisteva più e Sasuke poteva finalmente vivere il presente. E poteva sorridere.

Itachi sbuffò contrito, imbronciandosi, infine sospirò pazientemente e la guardò dritta in faccia.
“Vorrei sapere com'è successo che papà di punto in bianco si è rassegnato a fidanzarsi con te,” annunciò, brutalmente schietto.
Sakura sgranò gli occhi verdi, indignata.
“Itachi!” protestò con veemenza. “Tuo padre non si è affatto... Razza di moccioso insolente!” sbraitò, lanciandogli contro un cucchiaio.
Il ragazzino si chinò per schivarlo e scoppiò a ridere di gusto, rivelando la propria burla.
“Sto scherzando, sto scherzando,” si affrettò ad aggiungere, vedendo la madre serrare i pugni sul punto di marciare verso di lui.
[...]
“Non sono sicura che Sas'ke sarebbe molto contento se te lo raccontassi,” osservò, tentennante.
“Perché?” chiese Itachi, spiazzato.
“E' una storia piuttosto imbarazzante. Per lui.”
Non aveva nemmeno finito di parlare che già Itachi si fiondava a sedere, incrociava le dita sul tavolo e la osservava con aria attenta e diligente.
“Sono tutt'orecchie, mammina!” affermò angelico.
Legata a "Balena" e via dicendo.