Dal testo:
"Leo Valdez guardò con odio il suo nuovo liceo. Era il quarto, ed era solo al secondo anno.
Sperava ardentemente di andarsene il prima possibile, ma pur di sfuggire a LEI preferiva sorbirsene un altro.
*************
L'edificio era in fiamme.
Leo guardava la sua casa bruciarsi, senza poter fare niente.
Perché sapeva di essere stato lui la causa dell'incendio"

[Terza classificata al contest We looked at each other a little too long to be “just friends” indetto da Himeko Kuroba sul forum di efp]
Cosa succede quando tua figlia decide di sapere come hai conosciuto suo papà?
Ma deve scoprirlo a tutti i costi, ovviamente!
E questo è proprio ciò che accade a Lily.
Dal testo:
“Lily Luna Potter era appena stata smistata in Grifondoro, con sua immensa gioia e sollievo.
...
Dopo aver dato la mano a tutti («La figlia di Harry Potter, che gioia!»), finalmente si sedette e fece scorrere lo sguardo sulle altre tavolate, alla ricerca di suo fratello Albus.
...
Per quanto si spremesse le meningi, però, non riusciva a capire chi fosse quel tipo accanto ad Albus.
Capelli biondo platino (probabilmente tinti), occhi di un colore chiaro (a quella distanza non si vedevano bene, per cui non ne capiva il colore), corpo ancora non definito, aria arcigna...
Niente, non ricordava di averlo mai visto.”

[Fanfiction partecipante al concorso "Psychotic Love" indetto da Abyss Cronica]
Dal testo:
"Era cominciato tutto qualche mese prima, nel suo locale preferito: lei stava seduta sul bancone a bersi un whisky e, come se nulla fosse, un uomo l'aveva salutata.
No, bisogna spiegarsi meglio. Non un uomo, un DIO.
Era semplicemente da togliere il fiato, con quei suoi capelli neri e gli occhi che sembravano delle pozze d'acqua."

Altra breve song-fic, stavolta sulle note di" I knew you were trouble" (Taylor Swift).
Sono piccole riflessioni di un'amareggiata Calipso per la partenza di Percy

Piccola song-fic, sulle note disperate di ¿Cómo me ves?.
"Sì, perché Scarlet sapeva di essere solo un riflesso.
Non una stella. Non una leader.
No, lei era semplicemente un'ombra".

Dire che Gajeel avesse mal di testa era dire nulla. Era come se un trapano gli stesse perforando il cervello centimetro dopo centimetro, e non era una bella sensazione, men che mai quando si è appena svegli.
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[GajEevy - NaLu - GrUvia - Demenzialità massima, fluff e romanticismo a tutto spiano - violenza gratuita]
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Enjoy!❤

---Tratto dal Prologo---
Nessuno era capace di guardare nel retro dell'edificio scolastico mentre Lucy veniva picchiata brutalmente da dei bulli. Nessuno riusciva a guardare nei bagni durante la ricreazione mentre la testa di Lucy veniva percossa insistentemente sopra il bordo del lavandino di ceramica o mentre i suoi capelli venivano bagnati dall'acqua del gabinetto.
Erano tutti bravi a parole, persino quando la foto di lei nuda comparve sul social network più famoso al mondo, ma nessuno seppe voltare lo sguardo a trecentosessanta gradi e conoscere il vero motivo per cui quell'immagine fosse stata lì.
Lucy veniva picchiata, esclusa, isolata e persino usata per spegnere le sigarette dopo essere finite.
Ma questo nessuno lo sapeva, se non lei ed i responsabili di quelle molteplici ferite che quest'ultima si infliggeva giornalmente sul suo corpo.
-*- Note dell'autrice-*-
Confesso che è la prima volta che pubblico una ff, quindi spero possa piacervi e riesca ad emozionarvi.
Qui non vedrete la classica Fairy Tail, ma un mondo totalmente diverso, un mondo dove Lucy Heartphilia smetterà di essere la ragazza felice che conosciamo, una storia dalle tematiche prettamente delicate.
---Enjoy it!---
]*[R i n Y u u_]*[

[College!AU]
“Mi sento un po’ sedotto e abbandonato” lamentò Percy, con le sopracciglia aggrottate. Lei si voltò verso di lui di scatto e i suoi boccoli biondi svolazzarono per aria “Ma che cacchio stai dicendo? E poi smettila di seguirmi, per cortesia” sbottò, infastidita.
“Non ti sto seguendo, è il percorso del self service” si difese e poi, rivolto al ragazzo dietro al bancone “Mi darebbe una cupcake? No, non quella. Quella più a destra, sì, quella con la glassa blu, per favore”
[Percy/Annabeth, Piper/Jason, Frank/Hazel, Nico/Will, Leo/Calypso]

Scattò verso la porta, sbattendo il fianco contro il mobile appena riuscì ad entrare mentre un paio di spari bucavano il punto esatto nel quale si trovava lei qualche istante prima.
Annabeth corse verso il ceppo dei coltelli e sperò di afferrare quello giusto mentre roteava e i capelli bagnati fendevano l'aria. Scagliò la lama contro l'uomo con il naso spaccato e la vide affondare nel petto mentre lui, con gli occhi spalancati per la sorpresa, cadeva all'indietro.

Cercò di alleggerire il peso che aveva al petto e che sembrava quasi opprimente mentre si spogliava rimanendo in boxer e infilandosi sotto le coperte.
Grover non era nella sua stanza ma a lui andava bene così. Voleva stare da solo anche se non sapeva bene il perché.
Voleva stare da solo, il cuore impregnato del sorriso che lui considerava il più bello del mondo, la testa carica di una risata che avrebbe ascoltato ventiquattro ore su ventiquattro.
Non pensare a lei -si diceva- non è la cosa giusta, non ci pensare.
Ma come non puoi pensare a una persona che ti è entrata sotto la pelle?