«Fai quel gioco...» Sussurrò.
Kintaro alzò il braccio libero in aria. Cominciava a preoccuparsi. Avevano smesso di farlo, ormai non dovevano più trovare il coraggio nel dirsi le cose, ne parlavano e basta. «Uno...» Allungò il pollice. «Due… Tre...» Fece una breve pausa, osservando Sari. «Via!»
Sari cercò il suo sguardo, cercò il coraggio che quel gioco, da bambina, le faceva venire. «Uno. Due. Tre. Via! Dopo il via mi dirai un tuo segreto. Sicuramente ti verrà il coraggio per farlo!»
{Sequel di Thinking out loud}

Non erano mai stati bravi a beccare i tempi loro. Correvano veloci come se il tempo stesse per scadere, scandiva le loro giornate. Era sempre stato così. Prima con il soprammobile che rischiava di scoprirli, poi perché sarebbe dovuto partire per l’America, poi quei fottuti novanta giorni che passavano troppo in fretta.
{Sequel di Addosso}

La guardò con quella che avrebbe dovuto essere un'espressione piuttosto dispiaciuta. Avrebbe evitato di dire il suo nome, per non sbagliare.
«Ho delle partite molto importanti in questi giorni, non posso mancarle.» le disse, notando una lieve sfumatura di dispiacere subito mascherato da disappunto. Si complimentò con sé stesso per aver avuto la giusta sensazione.
Le sensazioni sono mezze verità. Lo aveva letto da qualche parte.

Akito faticava persino a crederci, a volte, che quel senso di serenità che provava, appartenesse allo stesso ragazzino che aveva corso per chilometri cercando di trovare un po' di pace, cercando di dimenticare chi fosse, i problemi, di trovare il coraggio per rimediare alle sue scelte sbagliate.
{Missing moment di Addosso, post dodicesimo capitolo}

Pezzetti di infanzia, di adolescenza, disordinati e caotici come la vita stessa.
Le promesse che vanno mantenute, che non vanno sottovalutate mai, che si mescolano in modo semplice o più solenne in mezzo al tempo che scorre.
{Missing Moments dell'infanzia di Sari e Oji e altri personaggi della serie Ticking Away}

Gattonò sul letto, mettendosi sotto le coperte, al suo fianco. Si voltò verso di lui e gli sorrise. Si sporse e gli baciò l’angolo della bocca.
«È stata proprio una bellissima giornata». Disse, battendo le mani.
«Normale». Rispose il marito, spegnendo il Kindle ed appoggiandolo sul comodino.
{Missing moment di Thinking out Loud, post diciannovesimo capitolo}

Akito si portò le mani sugli occhi e poi un braccio a coprirli. Sentiva il cuore battere frenetico nel suo petto, come un tamburo impazzito. Era l'eco di un altro cuore che non batteva più e reminiscenza di quelle compressioni superflue.
{Missing moment di Thinking out Loud, post quattordicesimo capitolo}

Era la bambola di un bambino, aveva le guance paffute e stava a cavalcioni sopra una carpa dorata.
Oji gliela mise davanti agli occhi. «È il tuo amico».
Sari inclinò la testa, dubbiosa. Il mio amico? Non conosceva nessuno con quell’aspetto.
{Missing moment di Thinking out Loud, post settimo capitolo}

Ha un vassoio tra le mani. Sorrido. Mi ha portato la colazione a letto.
«Sei sveglia».[...]
«Ho paura». Dico, prendendogli una mano nella mia.
«Anche io». Deglutisce, sedendosi sulla sponda del letto. Rispondendo nel modo più sincero che c’è.
{Fa parte della serie "Please" scritta da Deb e gabryweasley | Spoiler!DeepClear}