[ High school!AU, 18yo!Derek/15yo!Stiles ]
Dal testo: “Stiles cominciò: «Ci mangiamo dop—...», e si fermò, e ricominciò: «... Vediamo. Non mangiamo», e mentre le sopracciglia di Derek si sollevavano in una curva stupita, Stiles aggiunse: «Non ci mangiamo. Non mi mangiare, per favore!»
E poi scappò via.
In tutto quello, Derek non aveva ancora aperto bocca.
Passò qualche istante di profondo silenzio. Anche Erica, stranamente, si ritrovava zitta. Derek stesso era stupito di quanto potesse essere impacciato quel ragazzino.
«Che sfigato» sentenziò Erica, infine.
E Derek alzò gli occhi al cielo. «Lo so» avrebbe voluto dire. Ma non riusciva a forzare quel pensiero. Perché ogni volta che guardava Stiles o sentiva il suo profumo o coglieva la sua risata, il suo cuore perdeva un battito. Anche in quel momento. Sentiva ancora la scia delle sue mani sul proprio petto; il piccolo graffio al braccio bruciare, non per il dolore, ma per lo sfioramento di pelle contro pelle. E una piccola parte di lui, non poi così piccola, gioiva di averlo appena incontrato.
Forse era lui lo sfigato.”

[ Michael/Robert, angst & 18+. Pre-circle. ]
Dal testo: «Quanto credi possa durare l’effetto dell’acqua?»
　Michael restò un attimo in silenzio. «Non saprei. Qualche ora?»
　«E quando pensi che arriverà la parte peggiore? Perché non respiro, Michael. Non respiro…»
　Robert allungò una mano. Spaventato, irrigidito, si aggrappò alla spalla di Michael, a parte del suo collo, e affondò con le dita dentro la sua carne. Nel silenzio della collina, Michael riuscì a sentire il battito del cuore di Robert battere contro la sua pelle.

[ Alec/Simon, CoHF!what-if, crack!ship e pwp a tutto andare. Scritto per l’evento di “We are out for prompt”. ]
Dalla storia: “E si perse nel bacio.
Sentì il sapore del sangue bagnargli la lingua. Canini affilati premersi contro le sue labbra. Sentì il bisogno di stuzzicarlo. E allora avvolse la lingua attorno ad uno dei canini di Simon, inclinò il capo, gli tirò indietro la testa, e con le labbra prese a succhiare. Debolmente e lentamente. Mugolando a quella strana sensazione di timore e desiderio. Sentendo Simon, sopra di lui, tremare e crollare sotto a quelle più minime attenzioni.
«I denti sono un punto debole?» mormorò Alec, abbassando le mani verso il bottone dei jeans di Simon.
«Potrebbero. Ma non te lo dirò. Altrimenti lo scriveresti sul Codice e—Santo cielo,» ansimò, «Alec…» lo richiamò, e deglutì, spingendo il bacino contro la mano di Alec, ora dentro ai suoi jeans, con le dita callose e brusche a sfiorare la sua intimità, ad aumentare la sua eccitazione, a farlo cedere, crollare, poggiarsi sulle mani ai lati del viso di Alec e ansimare prepotentemente contro la sua bocca.
«Ho trovato un altro punto debole…»”.

[ Amnesia!AU, Charles/Erik, 100 words. ]
Senza contesto, senza motivazioni. Solo Charles; Charles e qualcosa che è andato storto. Troppo storto. E ora non si può più rimediare.
Dal testo: «Dove sono?» La voce di Charles è bassa, roca. I suoi occhi slittano da una parte all’altra della stanza, alla ricerca di qualcosa che mai più troverà. Il dolore è lancinante; un tamburellare dietro alla nuca, un ticchettare di ricordi che svaniscono.
Partecipa al “Last Minute Contest” di BuckyBear sul forum di EFP.

[ Michael/Robert. ]
Michael Wayland, giovane cacciatore, entra nel Circolo. All’inizio è felice: per la prima volta, la sua vita è molto più semplice: non è più solo. Pian piano però i segreti vengono a galla. Michael scopre che la verità del Circolo è solo un’altra bugia. E presto si ritrova davanti ad un bivio: chi sono i buoni, chi sono i cattivi? Ma Michael non è solo, anche se crede di esserlo. Qualcuno lo accompagnerà verso il suo destino. Perché nella battaglia per il bene non si è mai soli.
La storia del Circolo di Raziel, dalla sua fondazione alla sua distruzione.
Dal testo: «Quella stessa sera, Michael si buttò sul suo morbido materasso e alzò lo sguardo al soffitto. E, per una volta, non pensò. Valentine aveva pensato per lui. L’aveva accolto a braccia aperte, in quel mondo nel quale si era sempre sentito un po’ un reietto. L’aveva accolto, ma non solo. Gli aveva offerto aiuto. Un riparo sicuro in quel posto in cui di sicuro non c’era nulla.
E Michael non dovette preoccuparsi. Si lasciò andare e chiuse gli occhi.
[...] quando si risvegliò, già si era dimenticato l’eco degli urli che infestavano i suoi sogni.»

[ Midorima/Kagami (+ el Ghosto), fluff. ]
I due rimasero a fissarsi per qualche istante, mentre l'imbarazzo cresceva e con esso il desiderio, la voglia di sentirsi più vicini, uniti.
Fu un attimo: si ritrovarono schiacciati contro il muro, i corpi incastrati in modo scomposto, i loro visi vicini, abbastanza vicini da sfiorarsi ma non da toccarsi.
Fanfiction scritta per il contest "About basketball players!" indetto da ShotGuard50 sul forum di EFP.

[ Old!Erik/Old!Charles, 516 parole. ]
Dal testo: Erik aprì la porta della stanza ed entrò con passo lento e svogliato, essendo ancora assonnato dopo la lunga nottata passata a parlare con Charles dei loro piani per il futuro, a litigare su ciò che era giusto e ciò che non era giusto fare, per poi ritrovarsi accoccolati l'uno tra le braccia dell'altro, con i ricordi dei vecchi tempi in mente e quella sensazione di un piacevole calore che si spargeva sui loro petti.

[ Kiyoshi x Hyuuga, AU. ]
Dal testo: Sono le sette e un quarto e Hyuuga Junpei è sdraiato sul suo morbido materasso, con la testa appoggiata al cuscino, gli occhiali ancora sul naso e le mani appoggiate sul suo petto che stringono il suo cellulare.
Sono le sette e un quarto e Hyuuga Junpei non riesce a riposare. Non ha chiuso occhio per tutta la serata. La sua mente è ancora affollata dagli intensi ragionamenti che l'hanno tenuto sveglio tutta la notte.
Sono le sette e un quarto e Hyuuga Junpei trema. Trema dalla paura, non dal freddo. Ha paura di aver fatto la scelta sbagliata nel dire sì alla proposta di Kiyoshi Teppei.
«Vuoi venire a vivere con me?»
Non ha resistito e semplicemente ha detto sì. Sì, voglio venire a vivere con te.
Partecipante al contest "Ispirandovi alle immagini" indetto da AoKise92 e Sara.1994.

[ Oneshot AU, Bucky/Steve/Tony + chocolate. ]
Tony uscì dal suo laboratorio alla ricerca di una bella tazza di caffè caldo che gli impedisse di addormentarsi sulla sua nuova armatura prima di averla completata.
Aveva una strana politica: prima il lavoro e poi il sonno. E ciò significava che, molto spesso, Tony si ritrovava addormentato per terra con qualche aggeggio elettronico addosso, senza nemmeno sapere come c'era arrivato, per terra.
Proprio come in quel momento: Tony si era svegliato, forse a causa della scomoda posizione in cui si era ritrovato, e aveva deciso di andare a farsi un caffè. Be', l'ultima cosa che si sarebbe aspettato era di sentire il profumo di cioccolato fuso provenire dalla cucina.
Per sua sfortuna, l'odore di cioccolato non fu l'unica cosa che avvertì.
Più si avvicinava, ogni passo di più, i rumori provenienti dalla cucina si facevano più forti, fino diventare quasi assordanti.

[ Steve/Tony, convivenza!AU, crack-y, 5+1 fic (6 drabble). ]
Tony cerca di resistere a Steve perché Coulson l'ha minacciato con una di quelle nuove armi polverizzanti. Tony ha tentato, ma l'operazione è fallita.
Dal testo: «Cosa succede?» domanda Steve, togliendosi il grembiule di dosso.
E, oh.
Oh.
«Fanculo, Coulson!» sussurra Tony. Poi afferra la T-shirt di Steve.

[ Raccolta di drabble, Charles x Erik - 100w. ]
#001 - Gelosia: «Come faccia Charles a sopportarlo, ancora non l'ho capito.»

[ Stiles x Derek, 100 parole. ]
«Cosa c'è?» domanda Derek scontroso.
«Sai tenere un segreto?»

[ AU, angel!Derek Hale x Stiles Stilinski. ]
Stringe al petto quella foto di loro due, di Stiles e Derek ancora insieme e sorridenti, e lascia che il sole asciughi le sue lacrime; chiude gli occhi e sente il vento tra i suoi capelli che lo accarezza come mani, come dita, come dita che conosce fin troppo bene. E non ha il coraggio di voltarsi e sperare, sperare di poterlo rivedere, perché se non fosse così potrebbe morire una seconda volta.

[ AU, Sheriff Stilinski x Deputy Parrish. ]
(Perché questa coppia andava inaugurata.)
«Sembra deliziosa» disse, afferrando un grissino dal piccolo cesto posto tra lui e John. Dominic arricciò le labbra, rosse e gonfie a causa dei baci, in un sorriso; e, poco dopo, quelle stesse labbra del colore del sangue si schiusero e catturarono con un morso veloce la punta del grissino, grissino che si soffermò forse un po' troppo lì sopra, prima che Dominic cominciasse a masticarlo, sempre lentamente, mentre John si zittiva del tutto, sedendosi davanti a lui, e rimaneva come incantato a fissarlo, a fissare quelle labbra, quelle labbra che sembravano essere le labbra del diavolo.

[ AU, Derek Hale x Stiles Stilinski. ]
Stiles afferma di avere un ragazzo. Nessuno l'ha mai visto, questo ragazzo.
Ma una mano veloce e forte lo afferrò per lo zaino e lo rifece accomodare gentilmente sulla panca.
«Parlaci un po' del tuo fidanzato.» Ovviamente era stato Jackson. Chi altri poteva essere?
«Perché volete parlare del mio ragazzo? Non voglio parlare del mio ragazzo, al mio ragazzo non piace che io parli del mio ragazzo, capito? Non gli piace, perché è il mio ragazzo!»