Dopo la notte trascorsa con Sasuke, in un villaggio sperduto per una missione poco importante, Naruto si sente come impazzire. Lo evita da giorni ed una volta tornati a Konoha, sente un irrefrenabile voglia di fuggire lontano. Ma non può scappare per sempre, ed una richiesta esplicita di Sakura crea i presupposti per una cena colma di imbarazzo e di velate provocazioni, che esplodono infine nell'inevitabile.
[Questa storia è il seguito della One-shot "Confessions with a Liqour in his Lips"]

Sasuke e Naruto si ritrovano in un bar a bere, dopo una missione insieme come ultimamente capita spesso. E mentre l'alcol bagna le gote di rosso e disinibisce l'animo, si inizia a parlare di Sesso. Così, tra l'imbarazzo e la sfrontatezza di una sfida, si ci avvicina pericolosamente al Bilico. E si rischia di Confessare, mentre le labbra sono bagnate da un liquore lucente e la mente fluisce via, confusa ed ovattata.
N.B= in questa storia Naruto e Sasuke sono entrambe jonin di Konoha ed il tutto si svolge in un contesto post alternativo, dove Naruto è un eroe e Sasuke non ha perso il braccio.

"Bleecker Street, dove un negozio di fiori in cui un giovane di nome Harry lavora e un negozio di tatuaggi in cui uno stronzo di nome Louis padroneggia, sono fin troppo vicini."
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•LARRY

Harry Styles @Louis_Tomlinson usciresti mai per un appuntamento con me? x
La loro storia è iniziata così. No.
La storia inizia quando Louis Tomlinson viene scritturato per un film indipendente diretto da James Corden e la sua co-star è una bambina dai vispi occhioni verdi ed una cascata di boccoli marroni.
Se il migliore amico di Harry, papà dell’astro nascente di Hollywood, decide di twittare al suddetto attore per scherzo, questa è un’altra storia.
[Famous/Non-Famous / Actor!Louis / Singlefather!Harry]
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Questa storia partecipa al Fest "For Your Eyes Only" indetto da @shiningblueyes_ e @_Comedincanto

Quando Sasuke fuoriuscì dallo spazio angusto e richiuse a chiave la porta della cella, Naruto eliminò mentalmente quel “probabilmente” che aveva deciso di concedersi.
Il moro sorrideva come solo un folle avrebbe saputo fare, sebbene il suo non fosse un sorriso accennato e molto visibile. “L’effetto della droga dovrebbe svanire domattina” iniziò a spiegare, concedendosi la pausa di un attimo.
Pausa durante la quale il suo sorriso folle si ampliò. “Per allora, sarò di ritorno.”
Naruto non aveva idea che le catene che lo legavano a Sasuke, lo avrebbero imprigionato ancora a lungo.
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FF con tematiche piuttosto delicate, altri avvertimenti presenti nel primo capitolo. -SasuNaru-

Un bacio è quello che fa perdere un battito all'egocentrico detective, ed è sempre un bacio quello che avverte sulle proprie labbra che, prese alla sprovvista, non oppongono alcuna resistenza, seppur solo per pochissimi secondi. Esatto, solo qualche attimo, perché non era questo che voleva Sherlock, non era così che le cose dovevano andare a finire. Il suo viso si contorce indignato, infastidito da quell'atto così stupido e sentimentale. Porta entrambe le mani sulle spalle dell'amico spingendolo via da sé con tutte le proprie forze, facendo distaccare le labbra e, repentinamente, distaccandosi da lui e scivolando di lato. Sherlock non sta più giocando, non c'è più alcuna luce di divertimento nei suoi occhi. Come ha potuto perdere un battito per una cosa del genere? Lui, il grande Sherlock Holmes, che perde il controllo per un bacio! Andava bene finché era tutto un gioco, ma ora la situazione ha preso una piega che non gli piace per nulla.
[Johnlock]

“Cos'è 'sta storia che molli il gruppo?!” lo fissò negli occhi, furioso.
“Esattamente ciò che significa, Naruto. Lascio il gruppo.” rispose, cercando di mantenere un tono calmo, mentre il suo cuore andava a mille a quella reazione.
“Brutto stronzo egoista! Come puoi anche solo pensare di lasciarci?! Di lasciare ME!?” Sasuke lo guardò intensamente a quelle parole. Doveva giocarsi il tutto per tutto.
“Lo faccio proprio per lasciare te, dobe.” Naruto sussultò appena, la sua rabbia scemò a quelle parole.
Piccola shottina scritta in un momento di noia... spero vi piaccia ^^

E se una strega birichina facesse un incantesimo a Derek e Stiles?
Tratto dal Prologo: “E allora cosa vuole?” chiese innocentemente il ragazzo.
“Voglio fare questo” disse muovendo la mano verso di loro e compiendo un cerchio nell’aria con il dito indice. […]
Tutto quello che sentirono dopo fu solamente un click.
[…]
“Sono… manette” disse Stiles senza particolare enfasi.
[Sterek]

Come dice il titolo, saranno 24 storie per un mio personale calendario dell'avvento, scritte tra il 1° e il 24 dicembre, di tematiche varie, spesso legate alle festività o all'inverno: ci saranno storie appartenenti alla serie regolare, AU, crossover, ecc..
[Raccolta di one shots]

Sono passati due mesi (due mesi, tre giorni, diciassette ore, ventitré minuti, otto secondi) da quando John e Sherlock sono entrati in casa dopo il confronto con Moriarty e Mary.

Anche quella sera comunque fu praticamente perseguitato dall'immagine del biondino, e si sentì irritato, perché il suo cervello pareva davvero odiarlo se continuava a metterla in loop. Sperò solo sarebbe finita come con le canzoni, quando ti fissi con un pezzo così tanto che non riesci a fare a meno di metterlo e rimetterlo, finché un giorno non ti da la nausea ed inizi ad odiarlo.
Stranamente si sentì ancora una volta assetato, e pensò di aver sviluppato una sorta di reazione allergica a quel tipo. Forse ora, ogni volta che ci avrebbe pensato, avrebbe immaginato di tornare a quell'istante, con la bocca impastata dal ghiacciolo alla menta, e si sarebbe ritrovato boccheggiante per la mancanza improvvisa di liquidi. Preoccupato Sasuke si premurò di mettere una bottiglietta sul comodino dalla quale bevve regolarmente col proposito di evitare la sete e quindi i pensieri sul biondo.
L'unico risultato ottenuto fu che dovette alzarsi circa tre volte per fare pipì, quella notte.
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SasuNaru / ItaDei / SaiSui p0rn!Alert -

Derek senza farsi troppi problemi spinse la nuca di Stiles contro il volante, facendogli sbattere il naso.
< Ahia! Ma perché! Perché devi sempre fare così! >
< Che cosa?> la voce di Derek non era profonda come doveva essere.
Non era la voce che procurava nell'umano brividi.
Che fossero brividi di paura o di altro, difficile dirlo.
Ma Stiles si rese conto appena lo sentì parlare, che quei brividi gli mancavano davvero.
STEREK | young!Derek

TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=1zhGgqNqyMg
Tratto dal capitolo 1: Louis è sempre stato ritenuto diverso dalla massa di giovani, lì, a San Francisco.
Erano tutti propensi a divertirsi, a fare feste quasi ogni giorno…Ma Louis era diverso. A Louis piaceva ascoltare le composizioni dei più grandi pianisti, dei più grandi violinisti. A Louis piaceva leggere.
Ma Louis non era un tipo tranquillo, come fuori sembrava. Louis aveva l’animo tormentato.
Louis aveva periodi di felicità e periodi di tristezza, come tutti gli essere umani, ma lui era diverso, lui non veniva capito, o meglio ancora, lui non capiva se stesso.
Louis quando salì su quel treno e vide le porte di quest’ultimo chiudersi, provò tristezza, ma non la diede a vedere. Mandò un dolce bacio con la mano e sorrise alle uniche donne della sua vita. Dopo di che, il treno partì, lasciando al ragazzo l’immagine della madre che salutava con un cenno della mano e le sorelline che guardavano, asciugandosi gli occhi ancora pieni di lacrime con i pugni.

Il fatto era che Stiles sarebbe pure potuto esser simpatico a Derek, se non fosse stato tanto asfissiante e appiccicoso. C’erano volte in cui lo chiamava al mattino presto per dargli il buongiorno – svegliandolo, per la maggior parte dei casi – e volte in cui se lo ritrovava nella propria stanza, di ritorno da scuola, pronto per un pomeriggio in compagnia del suo “miglior migliore amico”.
            Già, perché Stiles aveva due migliori amici: il migliore, che rispondeva al ridicolo nome di Scott McCall – ed era un microbo della stessa età del piccolo – e il miglior migliore: Derek.