[NUOVA VERSIONE ONLINE SU AMAZON]
Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Eveline Blair era un normale studentessa liceale prima di essere catapultata in un mondo costellato da morti che camminano e dove se non hai almeno una pistola in mano ti ritrovi con le budella fuori dallo stomaco o senza qualche pezzo di corpo. Ma lei, figlia di un marine e con una certa padronanza con fucili e armi di ogni tipo lotterà per la sopravvivenza insieme a cinque ragazzi conosciuti per caso e la sua migliore amica.
I sette inizieranno una lotta spietata per la sopravvivenza senza l'aiuto di nessuno ed in una Gran Bretagna piena di non-morti meglio conosciuti come: zombie.

Cosa succederebbe se Draco Malfoy e Ronald Weasley dovessero scambiarsi il corpo inconsciamente? Una Dramione un pò diversa dal solito.
Draco Malfoy strabbuzzò gli occhi, la Mezzosangue era seminuda dinanzi a lui, lo accarezzava dolcemente come mai nessuno aveva fatto mai. - Ronald...- sussurrò baciandolo sulle labbra, Malfoy rimase immobile sotto quelle labbra, il nome di Weasley lo aveva riportato alla realtà, lei non avrebbe mai compreso o saputo quanto Draco la desiderava, lei non avrebbe mai realmente accettato e capito che a stringerla tra le braccia non era Ronald Weasley.

“Io non ho mai baciato un ragazzo, non ho mai tenuto in mano una sigaretta, non so che sapore abbia l’alcool, non ho mai avuto un rapporto… intimo con un ragazzo, non ho mai avuto un fidanzato… Ma che dico? Io non ho mai avuto niente a che fare con i ragazzi!”
“Sei lesbica?” esclamò, sorpreso.
“Che? No!” storse il naso, offesa.
“Scusa!” alzò le mani, in segno di resa.
“Posso aiutarti.”
Faith si voltò di scatto, aggrottando le sopracciglia e si ritrovò la figura di Johnny a sovrastarla, pochi centimetri da lei “C- come?”
“Posso aiutarti: con la lista di esperienze che non hai ancora fatto. Io posso aiutarti a spuntare quei punti. Allora, ci stai?”
“Affare fatto.” Gli allungò la mano.
“Bene.” Sorrise, annuendo e gliela prese, abbassando il viso per baciarla sul dorso. La guardò con quel sorrisetto divertito da sotto le sopracciglia scure, mentre le sue guance diventavano ancora più rosse.
“Ti farò sapere domani come intendo procedere.” Le disse.
Annuì, prima che Johnny le si avvicinasse di nuovo. Abbassò il viso e posò le labbra sulla sua guancia.
“Ci divertiremo, bambolina!” Le sussurrò all’orecchio.
In che guaio si era andata a cacciare?

UN gruppo di ragazzi delle scuole superiori cerca di scappare dai non morti che ormai hanno completamente invaso la città....e non solo

14 giugno 2013
Abbiamo provato l’esperimento su i primi 4 bambini. Dopo aver inserito il liquido violaceo nel loro corpo sono morti all’improvviso. La loro pelle diventava sempre più pallida via via che il tempo scorreva, i muscoli diventavano sempre più morbidi cominciando a dare al tatto una spiacevole sensazione, il tanfo di putrefazione dava un terribile fastidio e i loro occhi erano diventati completamente bianchi con qualche capillare rosso.
23 giugno 2013
I 4 bambini su cui abbiamo provato l’esperimento si sono risvegliati. Verso le tre di questa notte abbiamo sentito delle urla disperate e dei gemiti provenire dal laboratorio così siamo corsi verso di esso. I loro occhi trasmettevano solo morte, le loro iridi erano diventate scure e la pelle cominciava a staccarsi dalle loro esili braccia. Ossa si intravedevano dalle loro spalle e pezzi di carne pendevano dai loro stomaci. Hanno divorato gli altri 4 bambini sotto i nostri occhi che dopo giacer morti a brandelli sul pavimento si sono risvegliati e hanno ucciso i miei colleghi.
29 giugno 2013
NO HOPE BECAUSE THIS IS MAERE APOCALYPSE.

Italia, maggio 2013.
Tutto sembra normale quando l'epidemia inizia a diffondersi. Pochi riescono a salvarsi. Tra loro un gruppo di ragazzi che ben presto scoprirà che sopravvivere è stato solo il primo passo.
Questa non è la solita storia di zombie.

- Quando riaprì gli occhi, incontrò, probabilmente per la prima volta, i miei. Per qualche attimo rimanemmo spiazzati entrambi, ma poi lei si aprì in un sorriso timido, insicuro e sincero e, in quell’istante, il lampo di un ricordo confuso mi attraversò la mente.
L’ultimo giorno di vacanze.
Fin troppi drink fin troppo alcolici sullo stomaco.
Una scommessa di quelle che non se ne dovrebbero mai fare.
E il corpo morbido, bollente e sensuale di Allison Styles sotto le dita.

Sei come una macchia d'inchiostro, in qualsiasi modo io cerchi di farti sparire tu non hai intenzione di andartene.
-
“Vuoi che ti faccia un disegnino?” “Forse è meglio.” sbuffai per poi prendere un foglio e una matita, “Questa sono io..” dissi disegnando un misto fra una scimmia con problemi di calvizia e un procione, “Non hai così tante tette.” “Taci.” ritornai al disegno, “E questo sei tu.” indicai uno stecchino con due braccia e due gambe, un nasone enorme e dei capelli fatti a cazzo, “Allora.. io trovo te in casa 'Oh merda, Rudy Cesaroni in casa mia!” imitai una vocina simpatica, “Chi minchia è Rudy Cesaroni?” “Lascia perdere.. poi ci sei tu 'No, sono Harry Styles, ho scopato con tua madre ed ho 23 anni.'” “Io non ho questa voce.” sbuffai roteando gli occhi, “Il giorno dopo mi vieni a prendere a scuola, il preside ci vede insieme 'Un maniaco sta rapendo una mia studente, chiamate la polizia!'” posai lo sguardo sugli occhi verdi del riccio che rimase per un secondo a fissarmi, “Morale della storia..?” lo incitai, aggrottò la fronte pensandoci su, “.. non avrai mai un futuro da disegnatrice.”.