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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

La storia che tutti noi conosciamo, vista dal punto di vista di Ginny... le sue lacrime, le sue giornate lontane dal trio protagonista... la sua vita dentro Hogwarts, i suoi sorrisi lontana da Harry potter... dove sorridere non era difficile...
Dall'inizio, da quel fatidico primo settembre, da quel dolce primo incontro, da quel primo innocente sguardo... dai primi passi di Ginny fuori dal mondo ovattato della Tana e dell'infanzia, nel suo ingresso nei tortuosi sentieri della crescita fino al suo essere pienamente donna, pienamente lei.

CONTINUO DI "QUI DOVE BATTE IL CUORE"-
“Kristen, perché Joy sta dicendo a tutti che ti sei fatta la pipì add..”
Si bloccò quando vide la grossa pozza ai miei piedi e il suo sguardo si alternò da quella a me. Mi bastò che i nostri occhi si incrociassero per sapere che aveva capito benissimo che non era pipì.
Impallidì così velocemente e così in fretta che mi sentii in dovere di fare una battuta per risollevare la situazione.
“Lo sapevo che il super sperma non avrebbe fallito”
Deglutì quasi visibilmente. “Stiamo per avere un bambino?”
E, nonostante la paura, gli sorrisi. “Stiamo per avere un bambino”

E tutto va proprio come avevo immaginato; in poco, pochissimo tempo, resto sola. Sola con le mie lacrime, con i miei pensieri, con i miei ricordi.
Sola con quell’amore che doveva essere la nostra svolta.
Sola senza sapere di non esserlo davvero.

Chastity ha 24 anni, lavora come maestra d’asilo ed è alla ricerca del principe azzurro. Cresciuta con ideali romantici e genitori poco permissivi, non ha mai avuto un vero ragazzo. Un nome significativo che le è valso anni di prese in giro a scuola, una taglia abbondante e una timidezza imbarazzante nascondono una ragazza solare ma che inizia a sentirsi un po’ sola.
Tony ha 29 anni e fa il meccanico praticamente da sempre, è bravo nel suo lavoro e sta per diventare unico proprietario dell’officina dove lavora. Non potrebbe chiedere di meglio dalla vita, guadagna abbastanza, vive da solo, esce con gli amici e crede di avere ormai perfezionato la perfetta tecnica di abbordaggio; ovviamente lo crede soltanto lui, in realtà è diretto in modo imbarazzante, abituato ad andare al sodo e ad usare un linguaggio decisamente molto poco romantico.
Non potrebbero essere più diversi, inconciliabili. Lei cerca l’amore romantico, tutto cioccolatini, fiori e frasi zuccherose. Lui ha un conto aperto con il sexy shop di Tatiana, con la speranza di far aprire altro a Tatiana.
Quando due mondi diversi si scontrano, l’unica soluzione è mettersi al riparo e godersi lo spettacolo.

Lily Evans, quindici anni, Prefetto di Grifondoro, studentesa impeccabile, abilissima pozionista, sta per cominciare il suo quinto anno ad Hogwarts (Ricordate...? Quello del peggior ricordo di Piton).
Ma siamo sicuri che sia solo questo? Siamo sicuri che la storia sia andata esattamente come la pensiamo?
Volete sapere come mai Lily Evans rifiutava continuamente gli inviti di James Potter? Forse non è solo perché lui è così tanto pieno di sé...
Dal ventottesimo capitolo:
«Neanche morta, Potter! Neanche morta!»
«Ma non sai neanche cosa stavo per chiederti!»
«E da quanto aspetto di ascoltarti prima di dirti di no? Tanto, Potter, sia che tu mi stia per chiedere di uscire, sia che tu mi stia per chiedere qualsiasi altra cosa, la risposta sarà comunque “no”.»

Un augurio speciale delle fan di chiarafallsofarc alla loro scrittrice:
Che la tua nuova vita possa essere come quella delle tue storie , piena di unicorni , limoni e dispensatori

Mi lasciai guardare. Mi piaceva essere guardato mentre fumavo. Anche se con Kris che mi fissava a pochi centimetri di distanza rischiavo di mandare a fottere il mio autocontrollo. - Ehm....posso prenderne una....? - mi chiese lei, a sorpresa, tenendo la voce sempre bassa. Non le dissi di si, non le dissi di no. Le sfilai il pacchetto dalla mano, me lo rimisi in tasca con calma, poi mi accostai a lei finché non le fui talmente vicino da udire il rumore del suo sangue all'interno delle vene e le misi tra le labbra la sigaretta che stavo fumando. Touchè. Kris restò spiazzata dal mio gesto. Restammo impigliati nei nostri occhi, come sotto ipnosi. Mutamente le chiesi di succhiare il filtro, di chiudere le labbra sull'orlo inumidito dalla mia saliva. Lei ubbidì e fu destabilizzante per i miei ormoni. Potevamo fare sesso anche così. Assumendo nicotina dalla stessa sigaretta e imbottendoci di droga solo a morderci con gli occhi.
NOTA: Questa è una raccolta di tutte le one shot che ho scritto sui Robsten. Non saranno pubblicate seguendo una precisa timeline.

*STORIA REVISIONATA E PUBBLICATA SU AMAZON*
Chiara accusò malamente il colpo, sapendo che lui l’aveva azzeccata in pieno. Era proprio così: oscillante tra i grandi autori che studiava e le banali storielle d’amore su cui sognava – libri di scarse pretese, Harmony, fanfictions -, lei aveva dovuto ammettere che la realtà non poteva mai competere con l’immaginazione, e non era riuscita ad accontentarsi, nella sua esistenza. Così, aveva finito per non avercela quasi, un’esistenza: pochissimi amici, con cui non usciva molto, poche relazioni naufragate di fronte alla sua incapacità di amare gli uomini di carne come amava quelli di carta, poco di tutto. Tranne che di parole. E di amore, che finiva per riversare sulle parole.