Hollow_Eyes, autore su EFP Fanfiction

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Hollow_Eyes

Membro dal: 22/01/14
Nuovo recensore (40 recensioni)

"Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo." -Carlos Ruiz Zafòn

Vortice

La mattina prendeva un autobus, scendeva davanti alla cancellata di ferro prima che il sole sorgesse, e si sedeva su quella vecchia altalena.
Eh, si.. faceva sempre così; Michele si sedeva, e stava zitto.

Mattia pensava al mare

Era solo (l’uomo o il mare?). Il freddo dell’inverno gli avvolgeva il busto scoperto, scivolando nei pantaloni neri lungo le linee delle anche; con i gomiti poggiati sulle ginocchia si teneva le mani gelate.
(Flash breve)

Kiss me like you wanna be loved

"Il freddo umido di quel mercoledì pomeriggio cercava di penetrare nella stanza, senza successo. Le gocce di pioggia battevano insistenti sulle tegole di terracotta marrone, creando un'atmosfera calma e morbida, che circondava la casa come una bolla di sapone; l'aria profumava di terra e foglie di limone."
Il mio ricordo più bello.

Ma sarebbe tornato; lui sarebbe tornato a casa.

L'aria bollente dell'estate iniziava ad allontanarsi con le rondini verso sud, lasciando il posto ad una brezza serale che profumava di sale. Il cielo era ancora limpido, ignorava la linea viola dell'orizzonte, che annunciava il futuro arrivo del tramonto.
Settembre: il mese del mare più bello, delle ultime passeggiate al chiaro di luna, e della fine delle ferie tanto anelate durante l'inverno.

Le capitava spesso, di essere nel posto sbagliato.

-Me lo dicevano sempre, a scuola, che non ero all'altezza..- pensava con ironia, rivolgendosi alla sua statura minuta. Il vento soffiava con insistenza, fischiava, correndo per i vicoli e le viuzze.
La città quella mattina non sembrava essere molto animata, se la ricordava più vivace; anche se, a dirla tutta, quello era l'ultimo dei suoi pensieri.
-Dove cazzo devo andare, adesso?!-

Omaggi, Capitano.

Lontano, oltre una decina di gozzi ormeggiati sulla riva, il porto, vuoto, guardava nascere il sole e il mondo un'altra volta. Il vento profumava di sale e silenzio, soffiava leggero da nord.
La spiaggia era deserta, non c'era un'anima; non c'era un'anima 'viva'.

Notte di mezza estate

Scavava nel cielo, buttandosi alle spalle stelle a casaccio, cercando risposte, cercando qualcosa di importante. Gli occhi erano immobili da tanto, serrate le labbra sottili; mi accarezzava il polso in modo distratto, aveva le dita bollenti.

Non puoi salvarli, puoi soltanto amarli

Aveva ventitre', Pietro. Frequentava l'università di medicina durante l'inverno; per pagare l'affitto del suo monolocale cercava vari lavoretti estivi, e quell'estate aveva fatto l'infermiere nell'ospedale di Niguarda.
Era stanco, Pietro. Non ce la faceva più; quella era stato il suo primo (e ultimo) turno di notte.

Il bambino con gli occhi trasparenti

Al centro del bosco c'era un grande prato, circondato dai castagni e dalle betulle. Il vento leggero che veniva dal mare lontano muoveva l'erba sottile, umida di rugiada gelata.
Faceva freddo, un freddo indescrivibile, ma il sole calava con indifferenza oltre le cime degli alberi , tingeva il cielo di un rosa pallido.

..e il foglio era ancora bianco

Frank aveva appena vent'anni; scriveva da una vita, ma a "scrivere" non aveva ancora cominciato. Il giorno era passato, e il foglio era ancora bianco.

L'alba dove il mare muore

C'è un uomo, cammina, si ferma.
Guarda la linea che le onde disegnano sulla spiaggia.
Dove l'onda finisce, dove il mare si ferma, dove il mare muore.
Alza piano la testa, allunga lo sguardo nel vuoto, poggia gli occhi sul buio.
.....

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