'Niall?'
'si?' disse lui.
'hai un buon profumo.'
'mhhh,grazie piccola.'

-ti innamorerai di me mi disse con voce sensuale
-mi dispiace styles, per me esiste solo liam
-entro 2 mesi sarai mia
-non riuscirai mai a portarmi a letto
-scommetti?
-ok scommessa accettata.
questa è la mia prima ff rossa leggete se vi va ;D

Quanto può essere crudele la vita certe volte?
Salve, mi chiamo Giusy e ho 14 anni. E' la prima volta che scrivo. Accetto recensioni, soprattutto critiche per migliorarmi. Buona lettura.

Lei, Lui.
Due ragazzi che s'incontrarono un giorno d'inverno tra due tazze di cioccolata calda in uno chalet di montagna.
Beh, non posso dire che quello si sarebbe trattato di vero amore, ma per tutti quei fottutissimi 10 anni che erano passati e quei 4 mesi di terrore e sofferenza, sapevo che lei lo amava tanto.

Harry Styles.
Lui invece, lo odiavo da quando l’estate scorsa aveva cercato di portarmi a letto, per una fottuta scommessa che aveva fatto con mio fratello.
Fratelli che scommettono sulle avventure amorose delle proprie sorelle.
Potrebbe essere il titolo di un nuovo film, ma no invece, è la pietosa realtà di Zoey Tomlinson.

Harry Styles, un Serpeverde tutto pepe e malizia che faceva tutto ciò che gli altri non avrebbero mai fatto, aveva costretto il proprio ragazzo ad uscire dalla propria Sala Comune semplicemente perché..ne aveva voglia.
[Zarry]

Lei è Ashlee White,un giorno per caso scivola su una pozzanghera,e un ricciolino la salva fra le sue braccia,loro si incontrano. Scoppia un bacio appassionato e da li scocca la scintilla. Ma non sa che dopo una chiamata,la tradirà con un'altra.

-Papà guarda quella signora che mi ha regalato-Disse Tomas porgendomi una macchinina,molto costosa
-Signora mi scusi,ma non possiamo accettarla,Tomas ringrazia e dalle il regalo- Ordinai a mio figlio che era molto dispiaciuto di dover restituire il regalo dato
-Non si preoccupi,il sorriso di un bambino vale molto di più dei soldi che ho speso per quella macchinina,non si preoccupi la può tenere-Accompagnò quelle parole con un sorriso diretto a mio figlio
-Allora,mi permetta di ringraziarla invitandola a pranzo da noi-Esclamai
-Si si,la prego signora- Disse Tomas,che oramai si era affezionata alla ragazza
-Ok,va bene- Rispose la ragazza sorridendo di nuovo

Cosa succederebbe se Niall volesse prendere lezioni di italiano? :)

Eccomi qui, mi chiamo Sofia, ho 17 anni e questa è la mia storia di come la mia vita è cambiata solo grazie ad un matrimonio...

Era fuori controllo, era difficile, ma funzionava. Funzionava alla grande. Io lo amavo, lui mi amava. Poi arrivò una troia.

Saaalve,questa storia parla di una vacanza e indovinate chi incontro? Vi lasco scoprire leggendola :) Baci,Imadirectionerbitch.

-Harry, il nostro tempo è passato, sai?- I suoi occhi perdono la lucentezza di qualche secondo prima e ne assumono una diversa, più triste. –Candy, io ti amo ancora, sai?- Non chiamarmi Candy. –ho voglia di urlargli ma qualcosa mi trattiene.
E’ sempre più bello. E pazzo. E dolce, a modo suo. Non è Axel. Non ha nulla in comune con lui. Ne la precisione, la cultura, la maturità, la gentilezza, la delicatezza. Eppure di lui non sono stata costretta ad innamorarmi. E’ successo e basta.

-Sei tu …- dice lui.
-Cosa scusa?- chiedo io sorpresa.
-Sei tu!- dice con più enfasi, prendendomi le mani. Mi sembra di vivere in prima persona la scena della “Sirenetta” quando Eric alla fine scopre che è Ariel la ragazza che stava cercando e di cui è innamorato. E’ così bello lui. Non ‘lui’ il principe della Sirenetta. Cioè, sì, è bello anche lui, ma io ora parlavo di Lui il ragazzo dagli occhi caramello e dalla bellezza che supera di gran lunga quella di Gabriel Garko. Scusami Gabriel, tesoro.
-Io, sì!- ok, non ci sto capendo più niente.

Una brutta sensazione mi pervase il corpo. Cintia sembrava indifferente, ma io sapevo che c’era qualcosa che non andava. Eveline non stava bene.
‘’No, Niall, va tutto bene’’ continuavo a ripetermi ‘’ tua figlia è normale, come tutte le altre bambine.’’
Ma dovevo capirlo subito che non era così. Dovevo ascoltare la voce che mi diceva che nulla andava bene.
Andai in salotto in preda alla furia, sotto lo sguardo interrogativo di mia moglie.
Faceva freddo, lì. Tirava il vento, i capelli mi si spostavano e i brividi mi percorrevano le braccia.
I brividi non erano per il freddo, però, erano perché qualcosa non andava, e io lo sapevo.