Dopo anni passati nella corte di Asgard, finalmente Sigyn può tornare alla propria dimora. Un periodo ristoratore da tutti i problemi che la vita in quel palazzo dorato le ha portato.
Bugie ed intrighi fin troppo complicati per lei. La figura di Loki? La prima che vorrebbe dimenticare... ma a quanto pare...
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«Il sorriso gioviale, che tanto la caratterizzava, era tornato a decorare quelle labbra rosee.
Nessuna notizia dal palazzo e si sentiva serena. Come non lo era mai stata.
Non avrebbe mai immaginato che la propria casa le sarebbe potuta mancare in quel modo.»

Quella maschera che lo faceva apparire duro, egoista, capriccioso ed insensibile, in realtà
nascondeva un animo profondamente turbato.

«Attento» avverte Loki. «Ho anche la museruola.»
L'incoronazione è andata per le lunghe e, dopo tanti Jotnar sotto gli occhi, Thor sente di meritarsi una pinta di sidro, un bel giaciglio caldo e una serata tranquilla. Ovviamente, visto che è Loki a decidere, non ottiene nessuna delle tre. Ma forse scopre qualcosa di meglio.
[Thorki-Thunderfrost] [pseudo-incesto] [future!fic post-Avengers/TDW]

Il dio del tuono se ne stava immobile da quelle che parevano interminabili ore. Faceva freddo a dal cielo scuro e stellato cadeva una neve fina e fitta, che imbiancava i suoi lunghi capelli dorati come tante piccole stelle luminose. Sentiva l'eco dei festeggiamenti, solo un debole brusio che, dal palazzo reale di Asgard, dimora dorata degli dei, raggiungeva le sue orecchie. Ma non gli importava nulla. Quello era il primo di una lunga serie di festeggiamenti che, per lui, avevano perso ogni senso. Da quando lui se ne era andato, nulla ne aveva più. Tantomeno il Natale. Troppi pensieri, troppi ricordi legati a quella festa lo tormentavano. La cosa migliore da fare, era rimanere lontano da tutti, isolarsi e rimanere solo con il proprio dolore.

Heimdall aveva appena riportato i due figli di Odino e i loro compari ad Asgard, ammaccati ma vivi. Non era raro che popolazioni nomadi che vivevano tra i mondi cercassero di sfondare le pareti dimensionali per insediarsi ad Asgard: per nessuno di loro era possibile sfuggire al guardiano del Bifrost, ma spesso era necessario che piccole delegazioni di guerrieri disperdessero queste notevoli scocciature. Questo era quello che generalmente facevano Thor e i suoi allegri compari: a quasi nessuno dispiaceva. Quegli scontri erano adrenalinici, giusti e aiutavano a guadagnarsi il Valhalla, sempre che non si giocasse sporco in qualche modo.

Un piede bussa alla sua gamba. Spinge, facendogli quasi cadere il libro. «Lokii.»
Anche i re hanno bisogno di giocare, qualche volta.
{Presso fuochi di campo e troni di re incoronati - XI} ........con link alla parte X.......
[Thorki-Thunderfrost] [pseudo-incesto] [future!fic]

Desiderava solo dormire e quando era miracolosamente sul punto di riusciurci udì un violento tonfo accanto la sua finestra.
Inarcò un sopracciglio sospirando sconsolato,molto sconsolato che più sconsolato non poteva essere.
Aveva una vaga idea di chi poteva essere,anzi no,l'idea era ben precisa:Thor.

Thor macina metri a falcate nel salotto di sua madre, mentre Frigga tiene in braccio la neonata di Eir e cerca di ragionare con lui.
L'amore non è tutto rose e fiori, soprattutto se ami Loki Laufeyson.
{Presso fuochi di campo e troni di re incoronati - IX}
[Thorki-Thunderfrost] [pseudo-incesto] [future!fic]

Perché anche un dio può trovarsi alle prese con un problema insormontabile.

Questa storia, raccontata attraverso i pensieri di Loki, è ispirata alla canzone "Give me a reason" dei Three Days Grace. E' ambientata per la maggior parte prima del film, con l'eccezione del finale.
"Guardo Asgard dal davanzale.
E' bellissima, brilla anche in piena notte. [...]
Sembra così lontana.
Così diversa ed estranea.
Io non appartengo a questo posto.
Che sciocchezze, certo che sì!
O no?
La guardo e me la immagino bruciare.
Splenderebbe come una stella nel firmamento.
Non ho alcuna ragione per pensare una cosa del genere.
Osservo il cielo sopra di me.
Vorrei avercela, quella ragione."
Dedicata a Vale_san, senza il cui aiuto e sostegno starei tutto il giorno a pensare e ripensare le storie senza scrivere nemmeno una riga! XD

Il mondo in cui viviamo ci nasconde dei segreti, creature misteriose e fatti storici... perché non possiamo saperli-Loki kid

Ha una finestra di tre secondi per pensare che il suo carissimo non è minaccioso quanto vorrebbe, coi capelli tutti per aria e il viso arrossato dallo sforzo – come se fosse stato baciato in apnea, e se questo non è un bel pensiero.
Un pomeriggio all'arena delle esercitazioni.
[Thorki - Thunderfrost] [pseudo-incesto] [future!fic post-Avengers e TDW]

Avevano giocato, combattuto, erano cresciuti insieme. Quindi a chi importava del suo sangue?! A chi importava che suo padre fosse Laufey, e non Odino?!

Frigga rientrò nel palazzo che era notte inoltrata. Si era di nuovo persa ad ammirare il cielo e i fiori notturni che Odino aveva fatto piantare proprio per lei.
Ma un sussurrò appena mormorato la attirò verso la camera di Thor.
“Questa volta cos’hai sognato Loki?”
“C’era tanto freddo e un bambino che piangeva. Io cercavo di trovarlo, ma non ci riuscivo. Allora ti chiamavo, sapevo che tu eri l’unico in grado di salvarlo. Ma tu non c’eri”
“E poi?”
“Il bambino ha smesso di piangere”

Asgard e Jotunheim.
Due regni in guerra perenne, mondi opposti, realtà talmente distanti da non convergere mai, se non su un campo di battaglia, tra le urla di dolore dei soldati e quelle di incitamento dei generali.
Due popoli così profondamente diversi da non essere in grado neppure di capirsi.
Sole e ghiaccio, ardore bruciante e gelo persistente, orgoglio guerriero ed astuta stregoneria, sempre in guerra da tempi immemori.
Dopo millenni in guerra e due mondi sull’orlo del baratro, fu stipulato un folle e scellerato patto di non belligeranza. Una tregua sancita con il sangue di innocenti, sacrificati in nome di un odio che non aveva confini.
Ogni inverno un giovane, uomo o donna, veniva estratto a sorte e condannato a vagare nudo per le lande perennemente ghiacciate di Jotunheim, così da essere vittima dei mostri che vagavano in quella terra ostile come il più arido degli inverni.
Quanto accadde in quel maledetto equinozio d’autunno, nessuno, di qualunque genia, pote mai scordarlo.
[CENSURATA]