Come sempre qui si parlerà ancora dei nostri Ron e Hermione e spero vivamente che possiate trovare la storia carina e gradevole da leggere, come lo sono insieme quei due.
Dietro i loro "bisticci" infatti, trovano una soluzione e si riesce ad aprire un varco nuovo.

Nell'aria echeggiò di nuovo la risata del fantasma. « L'invidia è una bruttissima creatura degli occhi verdi, lo sai? », sembrò quasi canticchiare mente pronunciava con quella voce da bambina la domanda.
Continuava a svolazzare tranquilla sopra la sua testa, incurante delle sue occhiate rabbiose.
« Al contrario: l'invidia è sinonimo di ambizione », non si sarebbe mai mostrata debole davanti a qualcuno, nemmeno se quel qualcuno era una ragazza morta da oltre cinquant'anni. « E, in ogni caso, la mia non è invidia: è disprezzo. Dovresti conoscere la differenza: in fin dei conti non sei certo morta perché qualcuno ti invidiava... ».
[Questa storia partecipa al contest "Ossessioni e vetri infranti - III edizione" indetto da Mary Black sul Forum di EFP]

un Harry depresso che torna nella Londra Babbana alla ricerca di un po' di tranquillità... e un Draco che gli scombina la vita, come sempre!
“Me ne vado, torno nel Surrey” dice, è una decisione che ha appena preso.
Anche se in cuor suo sa che è un po' che vuole dirlo.
Sa che l'ha deciso nel momento stesso in cui Voldemort è morto e tutto il coraggio gli è venuto meno, lasciandolo privo di forze.
“Cosa?” esclamano Ron ed Hermione all'unisono.
“Torno in Inghilterra” continua fiero Harry, ora tutto gli sembra così ovvio.
“Quella dei Babbani?” chiede Ron incredulo, non riesce a chiudere la bocca per la sorpresa.
“Quella dei Babbani” conferma Harry, sorride, per la prima volta dopo tanto tempo sente il suo volto tirarsi in un sorriso.