Partiamo dal presupposto che non voglio assolutamente "fare la matta"/l'"arrogante" o quello che vuoi. Assolutamente.
Mi hai detto che non avresti preso seriamente la mia critica, dato che non avevo letto tutta la storia. Che lo avresti fatto solo quando l'avrei finita. All'inizio mi sono detta: "Lucindaes non riesce ad accettare le bandiere arancioni, è inutile che la critico una seconda volta, se poi deve fare la pazza"; poi però ho pensato: "E se Lucindaes stesse dicendo la verità?" Quindi, contro ogni mia aspettativa, mi sono messa a leggere. Non dirò che me ne sono pentita: la storia non mi piaceva già, non me ne sarei potuta pentire ancora di più; ma passando alla storia vera, ti elencherò punto per punto, tutto ciò che non mi è piaciuto della storia:
~Trama: non è molto originale, né tantomeno gestita bene. Il contesto scolastico è qualcosa di trito e ritrito, talmente utilizzato che solo in pochi, oramai, sono capaci di costruirci sopra delle belle storie. Una cosa che mi ha lasciato particolarmente basita è stata la quasi totale indifferenza dei professori verso la situazione di Donghae ed Eunhyuk: non so se lo sai, ma le scuole coreane sono molto difficili, hanno regole ferree e ti giuro, ti giuro, che nessun alunno avrebbe il coraggio di comportarsi come tu hai mostrato. Questi, Lucinades, si offendono se non riescono ad offrire qualcosa al professore/professoressa, fanno di tutto per metterli a loro agio. Quindi il contesto scolastico non è riuscito propriamente bene. Ma questa è, diciamo, la pecca meno importante: quello che mi ha dato più fastidio? Gli avvenimenti. Trovo lo svolgimento dei fatti troppo rapido, troppo affrettato, come se stessero andando di fretta. Capita spesso, ultimamente, che nelle storie i protagonisti s’innamorino in tempo niente. Da quanto tempo si conoscevano? Sei, forse sette giorni: non si capisce nemmeno, fatto sta che non si conoscono nemmeno da un mese, questo è sicuro. Il bullo, poi, è forse il personaggio che ho preferito di più, ma lasciamolo per dopo. I tuoi capitoli mi hanno lasciato in bocca un sapore di nulla. Ecco, forse questo è il termine più adatto: capisco che hai voluto fare delle introspezioni dei personaggi, ma per un intero POV (non ricordo in quale capitolo, forse in un uno di quelli che ho letto ieri notte) di Donghae non hai fatto altro che dire le stesse cose. Peggio de “Il Nome della Rosa”, dove mi sono ritrovata a saltare a piè pari intere pagine, troppo pallose per essere lette. Con la tua storia mi son sforzata unicamente perché tuo desiderio.
~Caratterizzazione dei personaggi: se c’è. Insomma, non so se te ne sei accorta, ma Eunhyuk e Donghae pensano esattamente allo stesso modo, ci sono solo pochissime differenze, dovute alle situazioni in cui questi si trovano. Facevo bene a dire che Eunhyuk è uno stronzo, davvero, io come fidanzato non lo vorrei. Mi fa schifo e, seppur animato da buone intenzioni, non lo vorrei accanto a me nemmeno morta: non mi piace il suo modo di pensare, di agire, di porsi, di parlare… del linguaggio, a proposito, parleremo dopo. Donghae mi ha lasciato perplessa: ha un modo di fare molto incoerente, non riesco a inquadrarlo e, francamente, dopo sedici capitoli, non mi sembra una gran cosa. Sungmin è il personaggio che mi è piaciuto di meno: per non notare la situazione che stava passando Donghae bisogna essere proprio ciechi! O stupidi. Tutti se ne potevano accorgere, ma tu: non solo lo hai fatto comparire DUE volte, ma lo hai fatto parlare pochissimo, quindi non si capisce come mai faccia così! Lo trovo molto insensato e triste: dare spessore anche a lui sarebbe servito molto, ma lasciamo perdere. Paul è il personaggio che mi è piaciuto di più, anche se sembra strano da dire: anche se non comprendo le sue ragioni, è sempre coerente a sé stesso, sempre idiota, stronzo e orrendo. Riusciva a tirare fuori il meglio di Donghae, tanto che alla fine il poveretto ha anche reagito. Non mi prendere per pazza, ti prego, lo faccio già da sola. Comunque, passiamo a Jessica: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH. Okay, la smetto. Il suo personaggio è il più comico di cui io abbia mai letto, soprattutto perché capita molto spesso di vedere ragazze talmente troie, ma talmente troie…! Insieme a Paul è l’unico personaggio che mi sia piaciuto, perché rispecchiano una triste realtà, questi due. Leggendo, comunque, mi hai dato l’impressione di aver scritto i dialoghi per come avresti agito tu. Mi spiego meglio: ho imparato (dopo molti fallimenti) che per rendere meglio un personaggio, bisogna immedesimarsi. Per ogni battuta dei miei, per esempio, mi fermo ogni volta a pensare “cosa farebbe lui/lei?” e mi scervello fino a quando non ottengo la risposta. Prima –ecco dove arrivi tu- scrivevo punto e basta, a volte andando completamente fuori dal personaggio. Mi hai dato questa sensazione.
Passando ai loro cambiamenti: Eunhyuk cambia in meglio, anche se non me lo rende più gradito, mentre Donghae… no. Come Lucia de “I Promessi Sposi”: Renzo –testa di cazzo patentata- cambia e diventa un uomo vero e proprio, che si prende le proprie responsabilità; Lucia, invece, da piagnona che era piagnona è rimasta. Ed è per questo che la odio. Donghae? Piagnone era e piagnone è rimasto e, se c’è un cambiamento, non si vede. Inoltre, t’invito di nuovo a mettere l’avvertimento OOC: perché loro non si comporterebbero così nella realtà, ammettilo.
~Linguaggio: gli scaricatori di porto si vergognerebbero a stare accanto ai tuoi personaggi, davvero. Non ho mai letto una storia dove le parolacce fossero messe più a cazzo di questa. In quasi ogni frase c’è una parolaccia e, ti assicuro, che questo tipo di linguaggio non rende migliore la storia, soprattutto perché molte volte non hanno ragion d’essere, sono piazzate lì per fare scena. A volte, per la storia, ho trovato dei termini davvero particolari come “bava rattrappita”… Come si rattrappisce la bava? Spiegamelo, davvero. E, se lo sperma è secco, come cazzo fa ad attaccarsi alla felpa di Hyukjae?! Anche questo fatto necessita una spiegazione. Per questo non ho nulla dire, ma passiamo al terrore di tutti gli scrittori, la…
~Grammatica: mettere gli accenti dove non ci vanno è la tua prerogativa. Ho trovato “pò” quando è noto a tutti che po’ si scrive così. In “sta” non ci vuole l’accento, come non ci vuole in “va” giù di lì. Per il resto non fai molti errori, ma dimmi: è vero che hai una Beta Reader? E, in caso: come ha fatto a non accorgersi di tutti questi errori e a non correggerli? Mi pare molto strano. Comunque, grammaticalmente parlando non sbagli molte cose, nemmeno morfologicamente, ma tutto sta nel linguaggio e, come vedi, avere un modo di scrivere banale e che lascia un senso di nulla non è una buona cosa. A tuo merito, però, devo dire che usi i verbi in modo corretto, le virgole anche e hai uno stile abbastanza scorrevole, tolte tutte quelle pesanti ed inutili riflessioni.
~Attinenza al contesto: come contesto intendo la Corea. Nel senso: hai italianizzato un sacco la storia, scordando che in Corea non usare un suffisso/onorifico è maleducazione, una mancanza di rispetto. I tuoi personaggi, se non sbaglio, tornano a casa abbastanza presto, mentre nella realtà finiscono tipo alle sei (non sto mentendo), tornano a casa, cenano, fanno i compiti e, nonostante questo, riescono a mandare avanti una vita sociale. Io continuo a chiedermi come fanno, ma nel frattempo possono. Infatti, e non sto scherzando, nelle mie storie evito il contesto scolastico proprio perché non riuscirei a gestirlo, visto che devo ancora capirne bene le meccaniche. Metti che, spesso e volentieri, hanno dei tutor che li aiutano, quindi finiscono di studiare tardissimo…
Anche il modo di rivolgersi ai professori e cose varie, tutto molto italianizzato che, in Corea, equivale ad essere dei cafoni. Non è un insulto, è la pura verità.
In definitiva, questa storia non è esattamente un granché, contando che ha una trama banale, un linguaggio orrendo e uno svolgimento degli eventi fin troppo rapido. Non dico che questa storia dovesse essere perfetta, ma questa non è una giustificazione: esistono le storie belle e quelle non belle, nessuna via di mezzo e, sfortunatamente, tu sei incappata in una lettrice che non ha un modo di recensire… ehm… mite e gentile, ecco; se c’è qualcosa da dire la dico. Ti ricordo che siamo in una Repubblica Democratica e, per legge, io posso avere un opinione diversa dalla tua, e posso anche esprimerla; ti prego quindi di non venirmi a dire cose insensate quali: “se non ti piace non leggere; perché tu mi hai detto che non avresti preso la mia critica seriamente fino a quando non avrei finito la storia, così io l’ho fatto.
Annyeonghigamseyo,
Ahrya (Recensione modificata il 03/01/2013 - 07:28 pm) |