Recensioni per
Saga e Aiolos (BDT – Big Damn Table - 100 prompt)
di titania76

Questa storia ha ottenuto 195 recensioni.
Positive : 195
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/04/18, ore 23:23

Buonasera!

Che dire? Concordo sulla premessa, certi prompt sono tremendi. Ma non è un problema di non essere adatti a Saint Seiya, è che chi ha proposto la Big Damn Table aveva una gran fame ma non aveva proprio fantasia. ^^"

Prendiamo i prompt dedicati ai pasti: abbiamo "Colazione", "Pranzo", "Cena", "Cibi", e "Bibite"... Ma uno può scrivere cinque drabble di fila che praticamente trattano lo stesso argomento? Mancano giusto i prompt "Spuntino delle 10", "Caffè", "Merenda" e "Aperitivo", ma non diciamolo troppo in giro che sennò aggiungono questi al posto delle drabble a tema libero.


Anche "Mezze stagioni" soffre dello stesso problema. Cosa scrivere sulle mezze stagioni, che non esistono?'Abbiamo già "Primavera" e "Autunno", quindi il concetto di "mezza stagione" è già stato svuotato del suo significato. È un luogo comune alla fin fine, una parola vuota. È difficile costruire qualcosa di solido, se le fondamenta sono praticamente aria fritta. ^^" A quando i prompt "Una volta era tutta campagna" e "Si stava meglio quando si stava peggio"?


Passando alla drabble vera e propria, trovo tu te la sia cavata con classe. Potrei essere stata influenzata dalla sessione di shopping di oggi, ma cosa suggerisce l'idea della "mezza stagione" più del fatidico/famigerato momento del cambio dell'armadio? E da qui uno slice of life semplice, dal sapore quotidiano. Con Aiolos ordinato e organizzato all'estremo (si è pur sempre preso cura da solo del fratellino, no?), che divide e ripone meticolosamente i propri abiti nell'armadio, e un Saga piuttosto scettico al riguardo. Non saranno un po' troppi quei vestiti? E poi a che serve, le mezze stagioni ormai non ci sono più, no?


Complimenti, una drabble carina e diversa dal solito. Una situazione leggera ogni tanto ci vuole per questi Cavalieri seriosi, sempre immersi tra dubbi e tormenti esistenziali, no?


A presto! ^-^
(Recensione modificata il 07/04/2018 - 11:25 pm)

Recensore Junior
25/01/18, ore 00:07

Buonasera!

Ho letto tutte le drabble che hai postato recentemente, approfittando alla vigliacca del rating favorevole a chi non fa il login, e devo dire che finora questa drabble è di gran lunga la migliore. Ma in generale ho notato un progressivo miglioramento delle storie, sono una più bella dell'altra. Tranne "Quadri", quella l'ho trovata proprio tirata per i capelli. ^^''
Ma anche in generale mi sembra che la pausa abbia giovato alla raccolta: ricordo che anni fa la seguivo, ma le drabble non riuscivano mai a convicermi al 100%. Erano perfette stiliticamente (beh lo sono anche adesso), ma mancava loro quel "quid" che sembra tu adesso abbia trovato, e che "Acqua" dimostra pienamente.

Ora che ho letto questo aggiornamento è più chiaro anche a me cosa mancava e cosa stessi cercando, non c'era quello "spunto" che rende la drabble da semplicemente "bella" a "profonda", qualcosa che colpisce il lettore. Di Saint Seiya sappiamo tutto ormai, conosciamo ogni momento, ogni pensiero e ogni sensazione provata dai personaggi, e aderirvi troppo fedelmente rischia di dar luce a un lavoro sì curato, ma troppo impersonale. La bravura di un autore di fanfiction, invece, sta nel prendere quel momento, che a prima vista può sembrare banale, trito e ritrito, e presentarlo sotto un altro aspetto, una luce nuova alla quale nessuno aveva pensato. Per farlo bisogna mettere in gioco se stessi, osare staccarsi dalla trama per aggiungere qualcosa di personale.

Questa drabble è l'esempio perfetto. Che Saga fosse roso dal rimorso per aver imprigionato il fratello a Capo Sunion è la scoperta dell'acqua calda. La tua idea invece, è stata quella di fare perno sulla suggestione uditiva e tattile della goccia d'acqua che cade dal soffitto una grotta, e piano piano la scava. Gocce che scendono inesorabilmente, una dopo l'altra, come nella famosa tortura cinese (che di cinese non aveva nulla, i cinesi avevano molta più inventiva nell'immaginare torture che ledessero il fisico e l'animo), plin... plin... plin...
Piccole gocce che si trasformano in una cascata e che rodono la coscienza di Saga, e lasciano anche al lettore quella sensazione di freddo che penetra fin dentro l'anima.

Complimenti, è davvero un bel lavoro.
A presto! ^-^

Recensore Junior
10/01/18, ore 16:48

Questo capitolo è di una dolcezza infinita. Ce lo vedo proprio Saga stranito e confuso dal gesto di Saori, di una pucciosità unica.

Recensore Junior
28/04/15, ore 01:44

Una piccola domanda che mi è rimasta: ma qui dove sono i cani? Sono arrivati fuori scena? Soprattutto cos'è quell'odore di brace che si spande ovunque? Sarà mica che si aspettava solo l'ospite d'onore, il cervo improvvisato, per dare il via alla festa? La smetto con le domande?

Credo di averla smessa. Davvero? Il bagno è sì un classico intramontabile. Ripreso insistitamente, senza motivo, nei momenti più impensati. A me piace pensare che il bagno qui descritto facesse parte del periodo felice, o almeno normale. Quando i bagni erano motivo di presa in giro, si poteva star di fronte ai compari e in qualche modo il senso di rinascita apparteneva al liberarsi da fatica e spossatezza. Più avanti, quelli che conosciamo viravano più sul bagno isterico, quello della vana speranza di lavarsi sia lo sporco dell'anima, la medicina contro il nervoso e le situazioni che andavano male. Non esattamente bagni rilassanti, più che altro bagni anestetizzanti. Risultati scarsissimi a parte, mi piace pensare che tutto quello che era in principio puro poi sia stato corrotto e caricato di aspettative e significati che non gli appartengono. E così si inizia a ricordare... c'era un tempo in cui un bagno era solo un bagno, era bello farsi prendere in giro dai colleghi (che non rischiavano di ritrovarsi con la faccia spappolata per aver visto qualcosa di troppo) e in qualche modo stare lì a lasciarsi osservare dai compagni più stretti, addirittura invitandoli a unirsi all'esperienza. Diciamo tuttavia che è l'acqua, insieme all'atmosfera, a creare il contesto. Non certo il corpo immerso dentro di un narciso che ama farsi osservare. Ah già, Narciso è troppo poco. Dio addirittura. Gender bender. Manca qualcosa per vincere il trofeo megalomania annuale o ha già vinto per distacco? >_>

E il povero quadrupede che fa? Io me lo immagino costretto a prestarsi al gioco, giusto perché l'altro vive il morboso desiderio di dar sfoggio al proprio esibizionismo! Queste sono vessazioni e maltrattamenti. Non solo: per esserti prestato al gioco rischi anche la sanzione e la trasformazione indebita. La vita sa sempre essere ingrata con chi non se ne approfitta, non c'è che dire...

Come tema "luna" ha i suoi perché il fatto che non sia nemmeno stata citata e sia quasi una presenza secondaria all'interno del quadretto. Almeno così penserebbe il disattento! Infatti ho trovato interessante il fatto che il tema sia stato toccato per vie traverse, non come soggetto principale ma quasi come accessorio. Il fatto di far rivivere il tema attraverso un quadretto che richiami l'episodio del mito, con molteplici riferimenti alla luna e a quanto le veniva associato, è stata senza dubbio una piacevole sorpresa. Quasi un punto di vista esterno, o meglio lo sfondo di un dipinto. Non il soggetto, non il movimento, non la scena, proprio lo sfondo. Può sembrare un secondo piano, ma sappiamo che senza sfondo tutto il resto perde senso. Buona scelta, era un tema abbastanza soggetto a trito e ritrito, nonché ad ululati vari ed eventuali, tormenti, vuoti cosmici, riflessioni di stampo esistenzialistico e altro. Meglio come idea e rievocazione, un bel bagnetto e passa la paura.

Recensore Junior
09/04/15, ore 03:11

Tutto si può dire tranne che quando si raggiungono livelli molto elevati di bravura non ci sia anche una forte competizione. Altrimenti come la vinci la noia? Il bello sta proprio lì: da un certo punto in avanti assume più importanza rivaleggiare che non continuare a perfezionare il non perfezionabile. Effettivamente ce li vedo proprio questi due in atteggiamenti del genere, mi sembrano attinenti e credibili. L'uso del cerchio è senza dubbio un fattore di pregio. Con tutti i temi che si potevano trattare, un bersaglio non è di sicuro quello che ci si aspetterebbe. Il fatto che entrambi abbiano alti livelli di autostima, ma senza scendere nel gallinaccesco, è una cosa che ho apprezzato. Disegnare un cerchio che sembri un cerchio, su una roccia, con una certa quadratura, con una punta che è tutto tranne che convenzionale, farebbe gonfiare molte persone, almeno quelle in grado di riuscirci. Non una, ma due volte. Venghino, siore e siori! In fondo tutto il clima è abbastanza scherzoso, quasi goliardico, quindi ci sta una gara a chi la spara più grossa e si mette in mostra. In realtà il vero nemico in mezzo ai due contendenti è uno solo: il noioso pareggio. Sembra un risultato ricorrente e persistente, specie se consideri il giallo sole dell'armatura e il rosso della fascetta in fronte (ah ah ah). Noto che l'arciere delle meraviglie ci ha provato a prendersi un piccolo vantaggio, sperando stavolta di spezzare l'equilibrio. Dall'altra parte, come si dice, se non c'è pressione ti perdi tutto il divertimento. Da qui nascerà tranquillamente la diatriba dell'anno: più difficile beccare il centro perfetto o più facile ripennellare alla perfezione i contorni? Perdita di tempo, meglio decidere chi ha ragione con l'ennesima sfida.

Diciamo che idee di questo tipo vorrei trovarle in ogni prompt. Sono quelle idee che vanno a cercare la cosa che non ti aspetti, poco probabile o comunque fuori da quelle 4-5 idee che inevitabilmente vengono in mente al primo colpo. Proprio questo è il grande pregio. Scartando tutto l'ovvio si pesca sempre una buona carta. A questo aggiungo che ho trovato molto rinfrescante una situazione di relax o comunque di svago che si concretizza in un'attività comunque attinente a quello che è l'andazzo del santuario. Certo, avrebbero potuto giocare a ce l'hai oppure a Monopoli in un'appassionata lotta a contendersi la ferrovia nord, per l'amor del cielo ci sta tutto se costruito bene, però una sfida a base di poteri e comunque attinente a quelle che sono le loro qualità straordinarie mi piace di più. Il cazzeggio guerriero insomma mi è piaciuto. E devo ammettere amaramente che un 1-1 in trasferta non è un risultato tanto malvagio. Inoltre è decisamente bello vederli in queste vesti ancora amichevoli: la previsione futura incombe sempre come un avvoltoio e a noi piace ricordarli così, quando la vita aveva ancora un senso e l'ambizione era solo quella di superarsi per un'amichevole rivalità. Come tutte le rivalità esasperate purtroppo, poi si sfocia nella delinquenza... In ogni caso buon lavoro, stellina senza dubbio meritata.

Recensore Junior
09/02/15, ore 00:57

Il fatto è questo. Si parte dal presupposto che il diamante sia la forma perfetta a cui ambire. Una specie di punto di arrivo. Già quando si parla di punto di arrivo è meglio farsi gli scongiuri: è un evento nefasto, ciò che garantisce di essere arrivati al punto più alto, oltre il quale non è possibile andare. Non hanno torto quelli che dicono che la parte più interessante del viaggio è il percorso. L'arrivo lascia solo vuolo, fine dei giochi, divertimento svanito. Di conseguenza mi chiedo se essere diamanti sia davvero una cosa così positiva. La pietra grezza ha tutta la strada davanti, anche il rischio di non trasformarsi mai e passare l'esistenza con addosso l'etichetta di eterna promessa. In questi casi una parte importante del metro di valutazione è arrivare, raggiungere qualcosa. Allora non riesco proprio a vedere un lato positivo in niente. Ogni diamante ha i suoi svantaggi. Primo tra tutti il prezzo. Non credo sia affatto positivo il fatto di doversi mantenere sempre splendente, curato, all'altezza della propria fama e inarrivabile. Stare in cima comporta sacrifici e la gente non ha assolutamente voglia né di ricredersi né di provare delusioni. Purtroppo è esattamente quello che ha accaduto... non riesco a vederci un vantaggio nell'essere la massima espressione di una pietra.

Stesso discorso potrei fare per la pietra grezza. Guardata sempre con sospetto e disagio, con la gente che non vive in una favoletta e sa perfettamente che i discorsi sul potenziale e sul dover ancora iniziare il proprio cammino lasciano il tempo che trovano. È una specie di circolo vizioso: la stessa gente che ti vuole all'apice è la stessa che ti butterà giù. Kanon in quella fase ha addosso un senso di sporcizia e se qualcuno sapesse della sua esistenza non potrebbe che averne una scarsa considerazione. Normale per una persona che vive all'ombra e alla quale è negata ogni possibilità di emergere e ritagliarsi un proprio spazio. Vivere in quel modo è terribile, almeno quanto stare all'apice. Insomma, io ci vedo solo tragicità, come possono essere tragici solo gli estremi. Sarebbe facile dire che la virtù sta nel mezzo, ma anche questo è sbagliato. Nessuno si interesserebbe mai a un mediocre uguale a milioni di altre persone, senza niente che risalti. Dunque dove bisogna stare per essere felici? Semplice, non si sta, perché nessuna posizione è adatta. Per questo vedo la vita dei gemelli in un certo senso maledetta: ovunque arrivino, ovunque si collochino, finirà sempre in sciagura. Dei fuori posto per eccellenza.

Probabilmente il senso non è così negativo, ma io ho percepito questo. Brillare troppo e dare troppo sfoggio di sé ha brutte ripercussioni sulla salute fisica e mentale. Non brillare affatto, essere sporchi e di ultima scelta ha altre ripercussioni. Insomma, niente funziona, tutto va male, la pace è una chimera. Seppur svettare sia qualcosa meritevole di lodi, io preferisco sempre guardare il lato oscuro e poco nascosto. Quella luce non farà altro che tirare fuori il peggio del lato umano. Esternamente, senza dubbio, c'è solo un'idea di perfezione. Molto finta, artificiosa e che inganna giusto gli occhi. Almeno quanto un pessimo aspetto che repelle. Che sia giù o che sia su, tutto va male.

Recensore Junior
04/12/14, ore 00:39

Qui è carino il tentativo neanche troppo sommesso di mascherare la realtà, ma si sa che agli occhi troppo attenti non sfugge niente. Sebbene questa potrebbe sembrare una lezione di geometria applicata al combattimento, siamo lontanissimi dalla realtà. Questa è una lezione di pedagodia bella e buona! Come prendere i fratellini minori per il verso giusto e svolgere interamente il programma ministeriale. Con l'inganno, ovvio. Mi piace molto come si delinea il rapporto tra fratelli. Vedere il quadrupede in fase di tutoraggio con un fratellino che è ben lontano dal diventare il santo incazzoso e freddo del futuro, è un grande piacere- Purtroppo si sa che tra non molto arriverà la mazzata finale che sconvolgerà la sua esistenza per parecchi anni, quindi è bello vederlo in fase di apprendimento sotto la guida del suo eroe, fin quando dura.

Pare che l'istruzione sia importante per questi baldi combattenti, ma sicuramente ogni nozione è applicata al combattimento. Lo studio di un triangolo e proprietà varie può portare indiscutibili vantaggi in uno scontro. Li ho presenti tutti e potrei elencarli dal primo all'ultimo, solo che poi diventerei noioso e inopportuno, pertanto fingo di averli elencati con tanto di particolari. Ma in fondo il calcolo delle distanze, la precisione, gli angoli di impatto tornano sempre fondamentali in questi campi. La cosa che mi piace è che si respira un'aria di pace, come in un ambiente di lavoro pesante e stressante in cui però i vari dipendenti cercano di vivere con leggerezza e sdrammatizzano per non rendere il clima ancora più indigeribile. Il concetto di "siamo stati tutti bambini" credo sia riassunto in un modo molto efficace, ed effettivamente tutti abbiamo degli scheletroni nell'armadio che non vorremmo tirare fuori. Chi l'avrebbe detto che nel curriculum leonino avremmo trovato "scarsa attitudine allo studio, pigrizia, impegno sotto la media". Uno potrebbbe sempre dire... e che gli serve? Le mani deve muovere, mica fare trattati. Invece no. Certe lezioni servono anche a creare disciplina e a preparare i guerrieri del domani per il loro brlillante futuro: non avete voglia di fare qualcosa? Beh, datevi una mossa perché tanto la dovete fare lo stesso. Cheeeeeese! E allora sì che si rimpiangono i giorni in cui un triangolo tracciato sulla sabbia era il maggiore ostacolo...

Devo dire che di questa raccolta i momenti fratellosi sono tutti molto riusciti, soprattutto per il clima che si respira tra i due, ma anche per la fortuna più o meno sfondata (ma era la fortuna poi a essere sfondata?) di avere un parente come spirito guida. Si sa che i maestri non sono mai facili da gestire, ma sicuramente meglio essere presi con un pizzico di inganno piuttosto che avere qualcuno che ti seppellisce di faccia sotto terra e ti ordina di metterti immediatamente a studiare. Potrebbero essere alcuni di quei ricordi che più fanno male nel momento post-fattaccio. Come può una persona che faceva queste cose aver compiuto un crimine così orribile? Semplice, non l'ha commesso -_-

Ma in tutto questo trambusto sorge una domanda limpida e diretta: ma quell'altro non si poteva fare le fasciature sue da un'altra parte? Doveva proprio farla la comparsata? Che poi a vedere queste scene rosica e va in crisi. Sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato -_-

Recensore Junior
14/11/14, ore 01:47

Ma che bello, abbiamo una drabble di gruppo! Questa tematica mi piace molto, mi piace quando si parla del gruppone compatto, perché c'è da dirne una per ognuno di questi. Favoritismi per nessuno. Salvo per i miei intoccabili. E che siamo scemi qua?

La forma dunque è intesa come l'essenza di ciascuno di essi, quell'agglomerato di particelle che si uniscono tra di loro fino a dare una rappresentazione dell'essenza della persona. C'è la pecora Muuuuu che più che disgregare aggrega e ricostruisce ciò che è andato perduto; il torello che rappresenta le fondamenta solide ma su cui probabilmente non è mai stato costruito niente ed è pieno di balle di fieno rotolanti; il cancretto in crisi esistenziale che probabilmente vorrebbe cedere definitivamente al lato della morte ma è costretto a rimanere in quello della vita perché lì è il magazzino dove ci si procura la morte, finendo probabilmente in un loop esistenziale senza possibilità di essere risolto. Se mi trovi infinitamente d'accordo su leoncino peloso veloce e distruttore come un lampo non dà scampo, mi chiedevo se c'era bisogno di sprecare un tale numero di parole per l'inutile sesto: non bastava "Shaka è una latrina"? E ora veniamo ai miei intoccabili, vediamo se devo levarti il saluto. No, non te lo devo. Molto canvassiana questa, non può che essere adorabile. È un classico che le persone più sagge siano state delle enormi teste di cavolo in gioventù XD Milo salto, irrilevante; Shura è portatore sano di affilatezza, concetto che va ben oltre la lama di una spada; il freezer tanto caro alla terza casa è inutilissimo ma almeno ha un futuro come intrattenitore tirando fuori numeri altamente elengati. Non so perché ho saltato il quadrupede ma non importa, la freccia che traccia la via e fa da navigatore è molto pertinente. Chiudendo su colui che canonicamente è il più bello degli 88, con tutte le pericolosità che la cosa comporta, arriviamo all'ultimo ospite.

Com'è che l'assente precedente è quello a cui è stato dedicato più spazio? Sarà un caso, bah. Sta di fatto che è quello che porta la descrizione più approfondita e visionaria. A differenza degli altri, lui non ha una forma. È una specie di vuoto, di nulla, un abisso. La cosa è parecchio pericolosa, perché non essere nulla significa poter essere qualsiasi cosa. Non avere una forma significa poter assumere le forme degli altri e poter diventare ogni cosa. Anche un malvagio, anche un traditore, anche un fuori controllo. Ecco a cosa servono i limiti: a prevenire l'onnipotenza. Non so quanto gli dei potrebbero esserne spaventati, ma di sicuro uno così preferirebbero averlo al loro fianco o, in alternativa, morto e super sigillato. Non so quanto sia un bene essere in grado di poter scavare il proprio abisso. Tutti lo abbiamo, ma in tanti non tornano più indietro dopo averlo visto. Un po' il concetto della malattia mentale: a volte si vede "troppo" e si rimane così scioccati da non poter più fare ritorno tra le cose comuni...

E che forma dovrà mai avere il giudizio? Diciamo forma positiva, qualunque essa sia. Lavora di fantasia XD

Nuovo recensore
08/10/14, ore 12:06

Ciao! :)
E alla fine ce l'ho fatta a ritagliarmi un po' di spazio sia per scrivere sia per continuare la piacevole lettura delle storie che sto seguendo, in particolare della tua raccolta! Innanzitutto, spero che tu non abbia più avuto problemi di bronchite, quando ero piccola ne ho sofferto e so cosa vuol dire! Se può consolarti, io soffro di rettocolite cronica!! :S
Ma abbandoniamo questi discorsi e partiamo con la recensione! Continuano i prompts sui colori e tengo a dirti che mi piace molto come li stai interpretando: i piccoli scorci di vita, oltre ad essere originali e inaspettati (ti anticipo che "blu" mi ha stesa), fanno apparire sia Saga sia Aiolos molto "umani". In poche parole, ricordi a chi legge che dietro le armature d'Oro ci sono dei cuori che battono...
La flash "Arancione" l'ho trovata malinconica e divertente al tempo stesso: malinconica perchè da una parte, come hai scritto tu, c'è il mondo del Santuario che di sicuro non lascia spazio ad un'infanzia spensierata e piena di giochi (la frase " un mondo fatto solamente di pietra grigia e terra polverosa" credo sia talmente concreta da non necessitare di ulteriori spiegazioni), mentre dall'altra parte c'è un Aiolos che cerca disperatamente di non far pesare questo grigiore al fratellino Aiolia; ma l'ho trovata anche divertente perchè ho inevitabilmente immaginato Saga nei panni del baby sitter inesperto che di bambini ci capisce poco o nulla... e, infatti, non sa che pesci prendere!
La drabble "Giallo", se me lo permetti, l'ho travata rappresentativa di Aiolos. Infatti è proprio il colore che mi piace associare a lui! Di questo scritto mi ha colpita il fatto che Aiolos abbia pensato "ai bei filamenti d'oro" di Saga solo alla fine: per un attimo mi ha dato l'impressione che avesse solo tergiversato con i paragoni, per poi ammettere solo alla fine e con un certo pudore il vero motivo per cui ama questo colore!
Ormai avrai notato che quando leggo qualcosa, parto a ruota libera con le mie assurde interpretazioni! :P
Nella drabble successiva, è stata una vera sorpresa l'associazione del colore verde a Saga. Non fraintendere: con questo non voglio dire che non mi sembra appropriato lui, ma solo che mi ha sorpresa, perchè qui il nostro Saint di Gemini preferito (spero che Kanon non mi stacchi la testa), è preda della sua parte diabolica. Ho trovato questo contrasto fra Arles e un ricordo piacevole riguardante il passato a dir poco squisito! In un certo senso, però, mi è parso anche molto crudo perchè quel "piccolo angolo di paradiso" che rappresenta il "ricordo di una fanciullezza ormai appassita", potrebbe acuire i sensi di colpa del lato buono di Saga...
Come ti ho già anticipato qualche rigo più su, "Blu" mi ha stesa. Ho riso e ti ringrazio, perchè oggi ne avevo davvero bisogno!
Ma Aiolos, che combini al povero Saga? Ci credo che poi ha disposto il tuo assassinio!! :P Scherzi a parte, ho seriamente immaginato Saga in versione guerriera sailor (hai presente Sailor Venus? Ecco, l'ho immaginato proprio così!) e ho iniziato a ridere (meno male che sono sola in casa!)... però capisco anche Ailos, in fondo i capelli del nostro Gemini ispirano proprio pomeriggi interi da passare a pettinarli!
Che posso dirti che già non sai? Sono scritte benissimo e traspare la cura che impieghi nella ricerca dei termini più appropriati da utilizzare... complimenti, complimenti, complimenti! :)
Ti chiedo scusa se ne ho lette solo quattro, ma voglio proseguire con calma, evitando così anche recensioni chilometriche in cui non solo ti perderesti tu, ma soprattutto io!
Spero di poter proseguire presto nella lettura, università permettendo!

ti stringo,
_Artemis_

Nuovo recensore
21/09/14, ore 14:35

Ciao! :)
E dopo infiniti black-out e il router fuso, è finalmente tornata la connessione! Mi sento come se avessi percorso le Dodici Case e fossi arrivata tutta intera fino al Tredicesimo Tempio…
Ma bando alle ciance e iniziamo con la recensione. Ho letto “settimane”, “mesi”, “anni” e “rosso” e, accidenti, sono una più bella dell’altra!
Forse perché le ho lette dopo un po’ di tempo rispetto alle precedenti, ma mi è saltato all’occhio il fatto che, mentre le prime due trattano argomenti “leggeri”, di vita quotidiana e, se me lo concedi, anche divertenti, le altre invece trattano tematiche più “delicate” e decisamente dolorose.
In “settimane” non ho potuto fare a meno d’immaginare prima il viso contrariato di Saga alla notizia di non potersi allenare, poi quello di Sion per la “bravata” del suo allievo. L’ho visto lì, ai piedi del letto, mentre osservava un Saga praticamente mummificato con un’espressione del tipo: “non ti prendo a calci solo perché ti sei già conciato per le feste da solo”. Per fartela breve, ho riso… :P
E anche “mesi” mi ha divertita! E ho subito pensato ad un fatto personale: anch’io sono più “vecchia” di sei mesi rispetto al mio ragazzo! E capisco e soprattutto condivido la reazione di Saga… caro Aiolos, meglio che tu ti faccia perdonare perché noi segni d’aria siamo tremendi!!
Con “anni”, però, si abbandonano questi allegri spaccati di vita quotidiana e ci si proietta nella desolazione della Nona Casa. Sei riuscita a catapultarmi al suo interno, a farmi sentire la “polvere danzante nell’aria statica”. Mi è arrivato il senso di abbandono, ma anche la speranza di poter percepire la presenza del suo Custode… Sai che impressione ho avuto? La stessa che si ha quando si visita un tempio dell’antica Grecia (giusto per rimanere in tema!) e a quella “triste magia” che t’invade mentre cerchi d’immaginare le persone che lo abitavano.
Con “rosso”, invece, ho ripercorso la vita di Saga partendo dalla notte in cui ha ucciso Sion, fino al suo suicidio di fronte ad Athena. Effettivamente, se dovessi dare un colore al Saint dei Gemelli, gli assegnerei proprio il rosso, non solo per il sangue, ma anche per la passione che l’ha sempre pervaso, sia nel bene che nel male: quando era un Saint fedele alla dea e quando è diventato un mordace traditore; ma anche da pentito che, perfino dopo la morte, ha addirittura sfidato il dio degli Inferi per dare il suo ultimo aiuto ad Athena...
C’è altro da aggiungere a parte i miei complimenti? Ho notato la tua grande abilità nel mutare stile a seconda della tematica trattata e l’ho apprezzato tantissimo. Mano a mano che proseguo nella lettura, mi sembra anche che la narrazione migliori (come se ne avesse bisogno!!), divenendo più fluida. Ma forse è solo una mia impressione dettata dal fatto che più leggo, più questa raccolta mi piace… e infatti la sposto fra le preferite! :)
Come mio solito ho scritto un papiro, chiedo scusa.
Non vedo l’ora di proseguire nella lettura!
Complimenti!

Un bacio,
_Artemis_

Nuovo recensore
11/09/14, ore 17:01

Ciao! ^^
Dopo queste due drabbles, non posso assolutamente andare avanti senza recensire!
Per comodità mia e soprattutto tua, racchiudo tutto in una sola recensione.
Iniziamo con “Ore”. Mi è sembrato di vederlo, Saga, mentre con il viso celata dalla maschera “imperturbabile” (questo rafforzativo mi ha fatto correre dei brividi dietro la schiena: è un vero colpo di maestria!) attende notizie fra lo scorrere inesorabile del tempo. Sai, quest’immagine mi ha fatto pensare che, bene o male, si trovava nella stessa situazione anche nella notte in cui ha ucciso Shion: le ore che passavano nell’attesa, la parte malvagia della sua anima che prendeva lentamente piede, lo stesso “Tic, tac, tic, tac” che risuonava crudele …
Per il mio modesto parere, in questa drabble hai reso Saga simile al più temibile dei predatori che, paziente, attende di azzannare al collo la sua preda (immagine suggeritami soprattutto dalla frase “incuteva terrore mortale in chiunque incrociasse la sua figura”).
Per quanto riguarda “Giorni”, invece, il ricordo che Aiolos ha della capanna e della vita condivisa con il fratello minore, mi ha fatto inevitabilmente pensare a quella scena dell’anime in cui Aiolia rievoca il ricordo del fratello. Se non sbaglio, è in quest’occasione che Aiolos dice una frase che all’epoca mi colpì molto: “Con la forza di volontà si possono superare tutti gli ostacoli”. Mi è tornata alla mente proprio questa citazione sia perché - nonostante il suo nascondersi nel passato - Aiolos è deciso ad allenarsi per “recuperare il tempo perduto” sia perché è pervaso dal desiderio di rivestire nuovamente il ruolo di fratello maggiore ... imparando proprio dal fratello minore! (Evviva noi fratelli minori!! :P )
Quest’ultima drabble mi ha commossa e mi ha fatto riflettere su quanto sia diverso il rapporto che lega Aiolos e Aiolia da quello che invece intercorre fra Saga e Kanon (non posso non fare paragoni!).
Direi che anche queste due drabbles sono meravigliose, ben scritte e coinvolgenti!
Complimenti!!! :)

_Artemis_

Nuovo recensore
10/09/14, ore 10:26

Ciao! :)
Per ora sono arrivata a leggere fino a questa flash-fic e, anche se me ne mancano ancora 35, non potevo non recensire.
Perdonami: ma tu, Saga e Aiolos prendete il caffè insieme tutte le mattine? Battute a parte, sembra quasi che tu fossi lì, al loro fianco, non solo ad osservarli, ma anche a leggere nei loro cuori. Detto questo, mi sembra abbastanza ovvio che ami molto questi personaggi. Come darti torto? Personalmente trovo che Saga sia un personaggio capace di suscitare contemporaneamente amore e odio, ammirazione e invidia (e chissà, forse Kanon mi darebbe ragione :P ), ovvero dei sentimenti contrastanti come le anime che si contendono il suo cuore. Posso dire che Saga mi affascina, sì.
Ho deciso di recensire proprio questa flash perché la scena in cui Aiolos e Saga, appesi al ramo, osservano ognuno una direzione diversa, mi ha riportato alla mente una scena molto bella e significativa di uno dei miei romanzi preferiti: Alèxandros – il figlio del sogno di Valerio Massimo Manfredi. In questo romanzo, Alessandro d’Epiro e Alessandro Magno (rispettivamente zio e nipote), come Aiolos e Saga, osservano ognuno una direzione differente che sembra condurli su strade diverse, ma che in realtà li porterà ad un destino comune: la Morte. Anche se la tua flash è ambientata in un post-Hades, ho trovato quest’allegoria molto significativa. In fondo, chi l’ha detto che si guarda sempre e solo al futuro? E infatti, i nostri Gold hanno indirizzato le loro menti al passato.
Sei riuscita a trasmettermi tanto in sole 5 drabble e 1 flash-fic, posso solo immaginare cosa troverò continuando a leggere (e continuerò, te lo garantisco!). Ogni volta che qualcosa mi colpirà, se ti fa piacere, te lo farò sapere con una recensione, magari non noiosa come questa …!
Complimenti davvero! Non solo scrivi in modo impeccabile, ma riesci a trasmettere davvero tanto su e di questi personaggi (“interiorità”, soprattutto, mi ha strappato un sorriso … Aiolos non cambierà mai!).

_Artemis_

Recensore Veterano
30/08/14, ore 01:15

Mi sovviene una punta di erotismo nel leggere queste piccole frasi ben congegniate.
Hmmm...semplice incontro tra amici, come quando si va a prendere un caffè dandosi un punto d'incontro o un appuntamento galante?
Ma siccome sappiamo bene che il fandom adora accoppiare di qua e di la, non mi stupisco e so che si tratta della seconda opzione.
Questi due si sono conosciuti, hanno stretto amicizia e siccome il Santuario non è che pulluli di donne...:)

Recensore Veterano
30/08/14, ore 01:07

Già lo aveva lasciato bello il Santuario prima che la fatidica notte scendesse e mi chiedo: chissà se Saga sapeva che non avrebbe più visto la luce come l'aveva conosciuta?
Lo sapeva ma non poteva fare nulla :(
Grande tristezza.
Amore e odio, nobiltà e infamia mentre sorregge quel mantello dopo essersi macchiato del delitto che ha fatto cominciare tutto.
La maschera sul volto...non c'è oggetto più adatto a Saga di una maschera, dopotutto meglio nascondere al mondo la sua bellezza letale, non farsi riconoscere...ma per gli altri o solo per se stesso?
Non può più tornare indietro ormai, neanche volendo, quindi nascondiamoci al mondo e lasciamoci andare nell'oscurità più totale.

Recensore Veterano
30/08/14, ore 00:58

Il primo incontro non si scorda mai :)
E loro due lo sanno bene visto che sono destinati a vivere l'uno accanto all'altro fino a quando a qualcuno non partirà la brocca, ma l'immaginario di vederli che magari passeggiano insieme tra le rovine di Atene antica splendenti nelle loro armature...fa davvero effetto.
Quei bagliori sorati con quei mantelli svolazzanti lungo le gambe mi fanno stare simpatico persino Aiolos, anche se sai che non rientra molto nelle mie preferenze.
Il visino pallido e delicato di Saga, tanto innocente quanto letale.
Angelo sul volto, demone nel cuore.
Frase entrata nella leggenda ormai.