Recensioni per
Saga e Aiolos (BDT – Big Damn Table - 100 prompt)
di titania76

Questa storia ha ottenuto 195 recensioni.
Positive : 195
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
15/02/14, ore 19:07

La solitudine di uomo che diventera' un eroe. Abbandonato da tutti ma consapevole di essere nel giusto.
L'ultima cosa che vedono i suoi occhi e' l'alba che puo' essere anche intesa, o per lo meno come la interpreto io, come segno di speranza. Perche' Aiolos sa che non ci sara' ma lui sa che ha salvato la speranza fatta persona.
Bella e intensa questa descrizione dei suoi ultimi momenti di vita.
Sensazioni di malinconia per una vita che si perde, ma con un barlume di luce, la vita della bambina, anche se si rivelera' solo 13 anni dopo.
Brava.

Recensore Master
15/02/14, ore 01:16

Mi ricorda molto de André, questa storia. Parlo della Ballata degli impiccati, di Villoniana memoria, con quella luce che si dirada nella nebbia mattutina. Certo, Aiolos non è un impiccato - ci mancherebbe anche questa, poveretto! - ma morire così, da soli, nella luce rosata dell'alba, non so, mi ha fatto pensare a quella canzone. Forse a torto, forse a ragione. Il dubbio puoi dirimerlo solo tu.
(Recensione modificata il 15/02/2014 - 01:20 am)

Recensore Junior
01/02/14, ore 21:16

Questa non me la aspettavo. Un Saga in modalità Ponzio Pilato, intento a lavar via le proprie colpe e addossando l'esito e la responsabilità degli avvenimenti a chi ha scelto di andare incontro a quella fine? Suona bene, eppure un po' diverso da così. Bimbominkieggio un pochino.

POV Lato Evil
Shion ha fatto la scelta sbagliata, ha fallito come pontefice e non ha fatto gli interessi del Santuario. Scegliendo di scartarmi ne ha messo a rischio l'intera struttura. Un ricambio generazionale a questo punto è doveroso per ritornare sul sentiero corretto. Non potendolo pensionare, gli faccio un favore ad ammazzarlo sul campo come un vero guerriero. Il fatto che non sia stato in grado nemmeno di vedere la partenza del colpo rafforza l'idea che non era più in grado di ricoprire il mio ruolo. Io sarò meglio, ma lo ero anche prima.

POV Lato Buono
Ho cercato a tutti i costi di fermarlo, non era questo l'epilogo che desideravo. Una spiegazione sulla mia mancata elezione era tutto ciò che andavo cercando. Il rimpianto, il fallimento, l'incapacità di accettare un ruolo da comprimario prevalevano su tutto. Mentre ero perso in questi sentimenti ho avuto un attimo di blackout. Quando sono tornato in me ho trovato un cadavere ai miei piedi ed è stato come fallire per la seconda volta in pochi minuti

POV Recensore la cui dignità è andata a far compagnia ai gusci di uova rotti e alle bucce di frutta nel sacchetto dell'umido
Chi era colui che si è lavato le mani? Probabilmente un individuo indefinito e confuso che non prende una posizione precisa. Si sente sì il rimorso di aver compiuto un gesto di stampo sacrilego, ma anche la sensazione che bisognerà conviverci a lungo e la strada è ormai segnata. Comunque lo veda, come atto dovuto o come errore, la situazione non si cambia più e ormai è necessario accettare tutto quello che verrà. È umano cercare di rimuovere la "colpa doverosa", ma c'è un motivo per cui i fantasmi esistono davvero. Sono il rendersi conto delle proprie azioni in tutta la loro portata. Se il sangue si rimuove, il ricordo è indelebile. Come in un ciclo eterno di luce e ombra, forse più simile ad un più celebre supplizio... ciò che il giorno cancella, la notte riporta in vita. Questa alternanza andrà avanti per molto tempo, a ricordargli in ogni attimo che la morte sarà compagna inseparabile. Sarà con lui quando ricorderà, quando altri cadranno e quando anche per lui arriverà il momento dell'epilogo. Una compagna indesiderata, ma necessaria per illudersi che il suo pontificato sia stato voluto dalle stelle. Se non altro, il prezzo da pagare sarà adeguato alla sua colpa.

Così muoiono la bontà, il saint e la stabilità mentale. Curioso che la morte dell'individuo non coincida con la morte fisica, ma arrivi nel suo momento più alto. Al resto pensano il vino e le ancelle, ma ogni cosa sarà illusoria e di breve portata.

Recensore Junior
01/02/14, ore 21:15

A me non piace troppo stare a questionare sulla questione dell'IC o meno. La fantasia e l'interpretazione in uno scritto da parte dell'autore sono importanti. Sono le pretese e gli stravolgimenti forzati a non piacermi. Fin quando ritrovo i tratti comuni che conosco per me va bene. Tutto questo per dire che del quadrupede qui descritto si può tranquillamente affermare che "è lui". Anche se non è l'obiettivo dichiarato della BDT fa sempre piacere l'alternanza tra tradizione e revisione, così sono felici un po' tutti.

La purezza è un tratto distintivo importante. Non sono mai stato particolarmente infastidito dalle caratterizzazioni in stile "buono buono buono buono e ancora buono". È sempre bello ricordarsi che dove c'è un conflitto c'è anche qualcuno disposto a non risparmiarsi per risolverlo. Aiolos in fondo è questo. È la guida senza incertezze a cui rivolgersi quando c'è un problema e la sua affidabilità deriva anche dalla sua capacità di scegliersi la fazione giusta. Sarà merito del fatto che sa affidarsi e sa riconoscere cosa gli accende la fiammella interiore. Il ruolo di guida gli deriva probabilmente dal fatto che quella fiammella non si accende per cose stupide, futili o "sbagliate". Non è così mostruoso, almeno non come lo sarebbe in altri casi, di seguirlo quando sceglie qualcosa: quella che segue lui è sempre la strada giusta. E cosa facciamo, ammazziamo uno perché sa sempre quello che fa? Ne uccide più l'invidia della carta vetrata, ma forse ricordo male il detto.

Il suo percorso mi sembra ben tracciato. Le stelle sono una specie di tribunale che non lascia troppo spazio alla libera interpretazione e se qualcuno cerca di sottrarvisi, provando la strada della vita nelle proprie mani, c'è sempre la scusante che esse contemplavano anche le deviazioni, o proprio lì si doveva arrivare. Le stelle del sagittario sembrano tracciare un sentiero di giustizia che si oppone al male in ogni forma. I nati sotto il loro influsso sono...

Diavolo, sto facendo il quadro astrologico. Meglio riformulare...

Dicevo che come carattere Aiolos sembra molto portato a "sentire". Sotto determinate condizioni (tradotto... se ci vedi giusto) è anche bello non confidare totalmente nella razionalizzazione delle cose e affidarsi a ciò che si percepisce come giusto. Lui è così, è un uomo di fede verso Athena e la sua forza deriva dal fatto che non avrà alcuna incertezza sulla legittimità delle sue azioni. Essendo anche un combattente e non un pro di Barbie gira la moda saprà che la guerra è un porto franco in cui ogni azione che normalmente garantirebbe il disprezzo a vita si trasforma in un atto di eroismo. Proprio per questo mi piace l'interpretazione dell'arco. Come a dire... io non lo uso direttamente, ma se attentate ai valori in cui credo una freccia in mezzo agli occhi vi arriva. Io me lo immagino proprio così. Una specie di rullo compressore che si attiva solo quando gli altri se la cercano.

Nascono tante cose qui. La persona, il suo valore, la sua inclinazione, la sua strada, il suo stile di vita, il modo di affrontare gli ostacoli e soprattutto la nascita della sua ragione di vita. Decisamente la difenderà fino all'ultimo. Molto bella davvero.

Recensore Master
31/01/14, ore 10:40

Il sangue non lo togli via con l'acqua profumata e un po' di essenza di sandalo. Il sangue non lo togli, punto. Ed è bello vedere come in questa storia ci siano entrambi i Saga, che guardano quelle mani belle e affusolate e candide e ingioiellate con distacco, l'uno; con apprensione l'altro. Sembra quasi di sentire la seccatura della parte malvagia mentre l'io positivo di Saga immerge quelle mani nel bacile (nell'acqua sacra alla Dea, come se potesse essere lei a mondarlo delle sue colpe), e si tranquillizza nel vedere che sì, sono pulite. Ma l'io malvagio torna. La sera. Quando il Saga buono non ha nessun posto dove nascondersi. E deve affrontare quello che ha fatto.

Recensore Junior
29/01/14, ore 00:50

Ed ecco Aiolos come il saint eroe che conosciamo: sicuro della sua strada, della sua scelta e tutto per una bambina ancora in fasce, perche' lui e' il cavaliere che protegge, perche' in quella bambina con gli occhi del cuore ha riconosciuto la sua dea. E per lei Aiolos, come sappiamo, e' disposto a tutto senza rimpianti.
Con la nascita di Atena nasce in lui la speranza della pace che quella bimba in modo tangibile rappresenta.

Recensore Junior
28/01/14, ore 23:19

Stupenda descrizione della Notte degli inganni in poche righe.
La sensazione di estraneita' e di solitudine che deve aver provato Aiolos nel scoprire che dietro a quella maschera c'era Saga, una persona con cui era cresciuto, a cui voleva bene e' resa alla perfezione. Mi sembra di vedere e di sentire Aiolos che rimane fermo e immobile appena scopre la verita'. Un cambiamento radicale della sua vita, con le certezze che vanno in frantumi al tradimento di un amico che nella frazione di un secondo diventa un estraneo.
Mi ha fatto commuovere.

Recensore Junior
28/01/14, ore 23:09

Bello quel 'quasi amici' a dimostrare la tenacia di Aiolos e il suo carattere deciso. E Saga invece il contrario, piu' diffidente e con una personalita' piu' difficile.
Li hai resi benissimo tramite e i loro gesti e le loro azioni, tramite semplici parole.
Questa fic mi sta piacendo sempre di piu' ad ogni capitolo. Come se ogni volta, pur nella brevita', aprissi una finestra sul loro passato, sulla loro amicizia e sui loro sentimenti da bambini fino all'eta' adulta.

Recensore Junior
28/01/14, ore 22:46

Ciao.
Piano piano mi accingo a leggere questa raccolta che mi incuriosisce perche' i due personaggi sono molto particolari. (devo dire che non mi piace vederli come coppia ma leggo volentieri lo stesso le diverse visioni di vari autori.)
E che posso dire? Veramente belli questi primi capitoli giocati sull'alternanza di eventi spensierati e anche divertenti e momenti intensi come in questo capitolo. Dare enfasi all'attesa del 'cattivo' e vedere anche lui come un essere umano che va incontro al proprio destino. Un punto di vista diverso sulla scalata alle 12 Case.
Bravissima.

Recensore Master
28/01/14, ore 19:05

È molto poetica e delicata questa drabble. Ed è bello poter fare un salto nel cuore di Aiolos, per capire e comprendere quando sia nato quel sentimento così forte, quella devozione pura che l'hanno portato a morire, pur di salvare quella bimba. Perché quando Shion la mostra a tutti, come fosse l'offertorio durante la messa, è solo una neonata come tante, ma quando le braccia stanche del Pope si abbassano, nel cuore di Aiolos è nata la dea.
Bellissima, complimenti.

Recensore Junior
05/01/14, ore 23:42

Di nuovo torniamo a parlare de "la gente". Quell'entità mostruosa in grado di seminare il panico con il semplice vociare, di complicare le esistenze altrui per areare la bocca o semplicemente con il pallino di rompere le scatole. Al Santuario la vita dovrebbe essere semplice. Servi, rispetta, combatti. Probabilmente è una cosa naturale. Dal loro punto di vista è semplicemente il motivo per cui sono al mondo. Eppure spetta alla gente l'indesiderato compito di uccidere la fragilità dei poveri ragazzi, mettendo loro addosso un peso che normalmente non sentirebbero come tale. Salvare la gente, salvare il mondo, salvare il salvabile. Proprio vero che nessuno fa nulla per alleggerire quando ce ne sarebbe bisogno. Che fine fanno questi poveri ragazzi senza un supporto morale che diriga le loro azioni? Niente di più semplice: il padre putativo!

Una scuola di pensiero sostiene che niente può essere più forte dei vincoli di sangue. Sinceramente non sono d'accordo. È ancora più forte un legame costruito senza una base di partenza. Il fatto che Shion diventi una guida e una figura paterna mi sembra una lucina di speranza. È vero che deve essere una guida per tutti, ma è inevitabile che per i suoi eredi designati abbia qualche riguardo in più. Per il bene del Santuario innanzitutto, affinché abbia una guida dopo il suo mandato, e poi per loro. Il retrogusto che rimane è comunque amaro. Fa specie l'orgoglio di Shion nel guidare la nuova generazione e anche il fatto che traspaia una certa affezione per i suoi pupilli, però... c'è sempre quella vocina in testa che ricorda come andrà a finire. Il fatto che le aspettative di Shion verranno deluse e si accorgerà troppo tardi del male che non ha immediatamente notato e in un certo senso ha allevato mi fanno pensare che è stato un bene che abbia avuto una morte fulminante. I suoi ultimi momenti sono stati di amarezza e di delusione. I suoi propositi si sono infranti ed è stato tradito proprio da colui che considerava quasi un figlio. Era necessario che lui facesse quella scelta, ma non si immaginava che sarebbe stata l'ultima goccia. Il dovere uccide e nessuno può sottrarvisi.

Anche se la drabble è dedicata ai figli, per me la figura che trae maggiore risalto è proprio quella di Shion. I due temi sono molto legati ed è difficile non toccare uno senza introdurre l'altro, però per me il punto di vista predominante è il suo. Ne esce una figura estremamente autoritaria, ma consapevole di dover essere una guida per chi ancora non sa niente della vita. Poi traspare quell'emozione traditrice di chi proprio non riesce a restare nel distacco completo. Sarà ben celata, ma nessuno può scegliere quando affezionarsi. Succede sempre che un figlio deluda un genitore, fa parte della vita, ma qui, come è giusto che sia, il prezzo da pagare è molto alto. Essere tradito come mentore e come rappresentante del Santuario è una delle cose peggiori che potessero capitare. Meglio ricordarlo così, quando aveva ancora fiducia nei suoi pupilli e non sospettava ancora niente.

Recensore Junior
31/12/13, ore 01:13

Curioso come le persone che ad un certo punto sbroccano si circondino sempre di contraltari belli, bravi e perfetti che hanno tutto quello che a loro manca. Sarà l'invidia che ad un certo punto consuma e non fa capire più niente? O sarà la gente che proprio non riesce a fare a meno di dire la propria e di sminuire ciò che non rientra nel loro personale canone di perfezione? No, non sto cercando affatto giustificazioni (chi, io? XD) ma credo che dopo un po' le scatole girino.

Essere un frutto senza albero può essere una grossa complicazione e una fonte dolorosa di preoccupazione. Quando ti chiedi chi sei e da dove vieni e l'unica risposta che riesci a trovare è fissare uno specchio fa sentire come se si fosse incompleti e mancasse un tassello che non ne vuole sapere di essere scovato e inserito. Mentre cerchi di fartene una ragione o semplicemente di non pensarci, la vita ti ricorda che agli altri va sempre meglio. Va bene la gioia per i successi altrui, ma quando tali individui hanno solo successi, ti viene voglia di scaraventarli contro una parete con un pugno. Magari facendola andare in frantumi. Mmmmh... mi ricorda qualcosa.

Luce e ombra questi due, sempre. Mi sembrano buoni i caratteri e attinenti. Il quadrupede (mi mancava!) è sempre eroe suo malgrado. Forse è l'unico a cui questo storia dell'idolatria dà realmente fastidio, ma non può farci niente se lui è semplicemente il condottieri scelto e gli interesserebbe solo adempiere al suo compito senza tanti frizzi e lazzi. Non può nemmeno sentirsi troppo in colpa per avere qualcosa che all'altro manca. L'immancabile specchio per Saga ne evidenza l'attitudine malinconica e quella sofferenza sempre celata, ma mai espressa realmente. Deve essere brutto ritrovarsi catapultati in una realtà astrusa come quella del santuario, con i ricordi che lentamente sbiadiscono fino a diventare nebulosi. Più cerchi di tenerli con te e più si fanno indefiniti. Ci credo che c'è quella sottile invidia, quel malcelato fastidio nel ripensare a chi ha avuto la fortuna, seppur senza meriti particolari, di ricordarsi dei propri genitori. La maggior parte di questa marmaglia non li ha, ma non è detto che sia un male. Se una persona deve vivere con il peso di essere abbandonato dai ricordi stessi e far fatica a definire la propria identità, forse è meglio così. Piuttosto che avere il dubbio di guardarsi allo specchio e chiedersi se quegli occhi e quei tratti li ha ereditati da qualcuno in particolare, se sta bene, se è morto, se li rivedrà mai. I tagli netti possono risultare meno dolorosi di quanto uno pensi.

Mi è piaciuta. Un Saga del genere lo apprezzo sempre, anche perché il meglio lo dà proprio in questi momenti. Se c'è uno specchio nei dintorni è ancora meglio, parte lo show. Non perché è una diva (sì, lo è) bensì perché escono sempre dei momenti di dubbio e confusione che danno profondità alla sua mente e inevitabilmente portano a situazioni limite. Ma ci piace così.

Recensore Master
30/12/13, ore 16:07

Misterioso fin da giovane, il nostro Saga.
Una drabble molto bella che gioca sul contrappunto tra il solare Sagittario e il mercuriale Gemelli, e che lascia l'amaro in bocca. Non si può dire da chi tu abbia preso il colore degli occhi o la forma del naso se non si conoscono le radici, giusto?
(Recensione modificata il 30/12/2013 - 04:08 pm)

Recensore Junior
13/12/13, ore 21:49

Da sempre esistono lavoratori oscuri e stelle brillanti in un gruppo. Io ho sempre creduto, prendendo come riferimento il più vicino a noi calcio, che meriterebbero molte bastonate i giornalistucoli che coniano espressioni vergognose quali: "Tal giocatore vince le partite da solo". Ovunque ci sia un giocoliere ubriaco davanti, c'è un difensore dietro che gli para il culo. Non solo gli permette di non tornare indietro a coprire ma gli lascia la libertà di compiere anche le tipiche azioni funamboliche che piacciono tanto alla gente. La gloria va sempre a quelli più appariscenti, ma in una squadra che vince non deve mancare niente. Il senso del detto credo sia quello. C'è chi spicca più della media, in grado di attirare l'attenzione della gente più di chiunque altro, e chi fa lavori fondamentali che però appaiono molto ordinari. La luminosità è molto diversa, ma l'utilità pratica è identica.

Ci ho rivisto molto i caratteri dei due. Se vogliamo, Aiolos è la stella guida che trascina gli altri verso l'obiettivo e trae forza dall'unione e dai legami. Un perfetto capitano. Saga è più vicino all'individualismo. Crede, a torto o a ragione, di aver bisogno solo di se stesso per poter raggiungere un obiettivo. Probabilmente per questo non crede nella squadra. È consapevole che affidarsi agli altri è pericoloso: o sono inetti, o sono di intralcio, o non sono in grado di svolgere il proprio ruolo, finendo per tradire tutto e tutti. Una squadra è questo. Persone che concorrono come una cosa sola, ognuno con un compito preciso. Questa è pura forza, ma se solo un elemento inizia a farsi gli affari propri o inizia ad agire individualmente, tutto crolla. Incluso il lavoro degli altri. Per questo è meglio non fidarsi? Probabilmente è molto meglio decapitare le mele marce e circondarsi solo di persone veramente affidabili. Potranno far bene, potranno far male, ma mai tradiranno. Aiolos corre il rischio che le persone a cui ha dato fiducia compromettano i piani. Saga vuole fare tutto da solo e questo lo porta all'esplosione, perché nessuno può sopportare troppi pesi da solo.

Tra il fidarsi ciecamente e il non fidarsi a tutti i costi cambia poco. Entrambi corrono pericoli diversi ma il risultato è lo stesso: catastrofe. Se tutti e due, al di là delle posizioni, sono a forte rischio, allora la morale è una sola. Vince chi sa capire quando fidarsi e quando far rotolare teste. Attacco e difesa, squadra perfetta.

A questa drabble metto la stellina. Per i contenuti, per i momenti e per aver centrato cose compatibili con i caratteri dei due.

Recensore Master
13/12/13, ore 02:27

La Saggezza sta nel capire quand'è il momento dell'attacco e quando quello della difesa.
Sperando che le cose si siano sistemate, io la vedo come Aiolos. Sarà l'ascendente, sarà che voglio essere ottimista e guardare il mondo da sotto una lente rosa(ta), ma è bello vedere persone così positive (fino a rasentare l'idiozia a volte, ne convengo con te). Purtroppo, la dura realtà dà ragione a Saga, ma è bello il contrasto tra i due, l'uno contraltare dell'altro. Diversi e complementari. Due facce di una stessa medaglia.