Recensioni per
Saga e Aiolos (BDT – Big Damn Table - 100 prompt)
di titania76
La solitudine di uomo che diventera' un eroe. Abbandonato da tutti ma consapevole di essere nel giusto. |
Mi ricorda molto de André, questa storia. Parlo della Ballata degli impiccati, di Villoniana memoria, con quella luce che si dirada nella nebbia mattutina. Certo, Aiolos non è un impiccato - ci mancherebbe anche questa, poveretto! - ma morire così, da soli, nella luce rosata dell'alba, non so, mi ha fatto pensare a quella canzone. Forse a torto, forse a ragione. Il dubbio puoi dirimerlo solo tu. |
Questa non me la aspettavo. Un Saga in modalità Ponzio Pilato, intento a lavar via le proprie colpe e addossando l'esito e la responsabilità degli avvenimenti a chi ha scelto di andare incontro a quella fine? Suona bene, eppure un po' diverso da così. Bimbominkieggio un pochino. |
A me non piace troppo stare a questionare sulla questione dell'IC o meno. La fantasia e l'interpretazione in uno scritto da parte dell'autore sono importanti. Sono le pretese e gli stravolgimenti forzati a non piacermi. Fin quando ritrovo i tratti comuni che conosco per me va bene. Tutto questo per dire che del quadrupede qui descritto si può tranquillamente affermare che "è lui". Anche se non è l'obiettivo dichiarato della BDT fa sempre piacere l'alternanza tra tradizione e revisione, così sono felici un po' tutti. |
Il sangue non lo togli via con l'acqua profumata e un po' di essenza di sandalo. Il sangue non lo togli, punto. Ed è bello vedere come in questa storia ci siano entrambi i Saga, che guardano quelle mani belle e affusolate e candide e ingioiellate con distacco, l'uno; con apprensione l'altro. Sembra quasi di sentire la seccatura della parte malvagia mentre l'io positivo di Saga immerge quelle mani nel bacile (nell'acqua sacra alla Dea, come se potesse essere lei a mondarlo delle sue colpe), e si tranquillizza nel vedere che sì, sono pulite. Ma l'io malvagio torna. La sera. Quando il Saga buono non ha nessun posto dove nascondersi. E deve affrontare quello che ha fatto. |
Ed ecco Aiolos come il saint eroe che conosciamo: sicuro della sua strada, della sua scelta e tutto per una bambina ancora in fasce, perche' lui e' il cavaliere che protegge, perche' in quella bambina con gli occhi del cuore ha riconosciuto la sua dea. E per lei Aiolos, come sappiamo, e' disposto a tutto senza rimpianti. |
Stupenda descrizione della Notte degli inganni in poche righe. |
Bello quel 'quasi amici' a dimostrare la tenacia di Aiolos e il suo carattere deciso. E Saga invece il contrario, piu' diffidente e con una personalita' piu' difficile. |
Ciao. |
È molto poetica e delicata questa drabble. Ed è bello poter fare un salto nel cuore di Aiolos, per capire e comprendere quando sia nato quel sentimento così forte, quella devozione pura che l'hanno portato a morire, pur di salvare quella bimba. Perché quando Shion la mostra a tutti, come fosse l'offertorio durante la messa, è solo una neonata come tante, ma quando le braccia stanche del Pope si abbassano, nel cuore di Aiolos è nata la dea. |
Di nuovo torniamo a parlare de "la gente". Quell'entità mostruosa in grado di seminare il panico con il semplice vociare, di complicare le esistenze altrui per areare la bocca o semplicemente con il pallino di rompere le scatole. Al Santuario la vita dovrebbe essere semplice. Servi, rispetta, combatti. Probabilmente è una cosa naturale. Dal loro punto di vista è semplicemente il motivo per cui sono al mondo. Eppure spetta alla gente l'indesiderato compito di uccidere la fragilità dei poveri ragazzi, mettendo loro addosso un peso che normalmente non sentirebbero come tale. Salvare la gente, salvare il mondo, salvare il salvabile. Proprio vero che nessuno fa nulla per alleggerire quando ce ne sarebbe bisogno. Che fine fanno questi poveri ragazzi senza un supporto morale che diriga le loro azioni? Niente di più semplice: il padre putativo! |
Curioso come le persone che ad un certo punto sbroccano si circondino sempre di contraltari belli, bravi e perfetti che hanno tutto quello che a loro manca. Sarà l'invidia che ad un certo punto consuma e non fa capire più niente? O sarà la gente che proprio non riesce a fare a meno di dire la propria e di sminuire ciò che non rientra nel loro personale canone di perfezione? No, non sto cercando affatto giustificazioni (chi, io? XD) ma credo che dopo un po' le scatole girino. |
Misterioso fin da giovane, il nostro Saga. |
Da sempre esistono lavoratori oscuri e stelle brillanti in un gruppo. Io ho sempre creduto, prendendo come riferimento il più vicino a noi calcio, che meriterebbero molte bastonate i giornalistucoli che coniano espressioni vergognose quali: "Tal giocatore vince le partite da solo". Ovunque ci sia un giocoliere ubriaco davanti, c'è un difensore dietro che gli para il culo. Non solo gli permette di non tornare indietro a coprire ma gli lascia la libertà di compiere anche le tipiche azioni funamboliche che piacciono tanto alla gente. La gloria va sempre a quelli più appariscenti, ma in una squadra che vince non deve mancare niente. Il senso del detto credo sia quello. C'è chi spicca più della media, in grado di attirare l'attenzione della gente più di chiunque altro, e chi fa lavori fondamentali che però appaiono molto ordinari. La luminosità è molto diversa, ma l'utilità pratica è identica. |
La Saggezza sta nel capire quand'è il momento dell'attacco e quando quello della difesa. |