Recensioni per
Errando nella nebbia
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 241 recensioni.
Positive : 241
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/06/17, ore 23:20

Considerando la struttura con cui hai organizzato la tua long, ritengo che questo sia il capitolo più impegnativo perché l’incontro tra Sh e John è il momento centrale cui afferiscono tutti gli altri, dalla disperazione di John di fronte al (finto)suicidio di Sh alla convinzione di quest’ultimo che il suo blogger non gli porti rancore e che tutto tornerà come, anzi, meglio di prima. Tu l’hai sviluppato con attenzione ad ogni singolo particolare, gesto ed espressione, attraverso cui Sh e John esprimono il loro viaggio nelle emozioni forti che si accendono quando si vedono. Dopo il movimentato approccio con la signora Hudson che rischia un infarto nel trovarsi di fronte chi credeva morto e sepolto, Sh si trova faccia a faccia con il suo blogger e tu
Descrivi, con puntuale precisione, tutta la gamma di sentimenti che gli passano per la mente o meglio per il cuore: dall’iniziale certezza di essere accolto, nonostante il suo comportamento non propriamente rispettoso dei sentimenti di John, alla progressiva e malinconica consapevolezza che, invece, il suo ritorno dal mondo dei “morti” è coinciso veramente con la fine di qualcosa. Si fa, così, tremendamente concreta la necessità di superare ostacoli quasi insormontabili per poter sperare di avere, almeno, la possibilità di spiegare ciò che è successo. Infatti, sul volto di John, si legge che il miracolo non è stato riconosciuto, che la gioia, che sembrava accendere i suoi occhi, è subito soffocata “da altri sentimenti neri che emergono prepotenti e feroci”. Quello che segue è un viaggio allucinante nella disperata cocciutaggine di Sh che, come un’onda addosso ad uno scoglio, sbatte inutilmente, senza poter trovare una via d’uscita, contro il dolore sordo e livido di John che rende concreto il suo rifiuto in quell’elegante carta filigranata sulla quale è scritto l’ordine restrittivo per il consulting. Un capitolo angosciante, scritto con la tua consueta capacità di scendere nel profondo del cuore umano.

Recensore Master
28/06/17, ore 23:15

In questo capitolo usi efficacemente l'omicidio di Ronald Adair per permetterci di avvicinarci alla "tigre" Moran facendoci conoscere il suo aspetto più pericoloso e spietato: non è solo un abilissimo giocatore di poker ma, soprattutto, un killer crudele, addirittura quello che avrebbe dovuto uccidere John. Inoltre, è stato efficace ed evocativo quell’accenno malinconico al rapporto più profondo che aveva con Jim e che lo porta, perciò, ad odiare Sh perché lo ritiene responsabile della sua rovina.
Certo che ti sei fatta una cultura relativa al gioco del poker e ciò non fa che confermare che le tue storie hanno un substrato solido, costruito con il frutto di quella che si rivela un’attenta opera di documentazione sugli elementi che devono contribuire a caratterizzare i personaggi e le vicende raccontate. Inoltre, qui emerge anche la tua evidente capacità di Autrice di saper trattare (anche) la connotazione “gialla” con ottimi risultati narrativi. Sembra di essere in uno dei film di 007 meglio riusciti, in cui la tensione raggiunge livelli alti, trattandosi cioè di vita o di morte, che si sfidano in pochi, memorabili attimi. Geniale come hai fatto apparire, improvvisamente, quell’inquietante puntino rosso che, inizialmente trae in inganno anche Sh, e qui ci mostri un suo ritratto, in quel frangente così estremo, (“…inespressivo come una statua classica e incute un timore ancestrale…”) che mi ha colpito per la sua evidente corrispondenza con il fascino e gli atteggiamenti a lui più congeniali. Ma è tutta la scena del “duello” tra il consulting ed il colonnello che cattura l’attenzione (e la preoccupazione) di chi legge perché vi hai saputo dosare i giusti ingredienti: attesa, pericolo mortale, sospensione e curiosità, confronto tra personaggi di spessore elevato, anche Moran, infatti, l’hai rappresentato in modo credibile.
Molto piacevole il dialogo tra Mycroft e Lestrade che serve a stemperare un po’ la tensione. Il capitolo si chiude con il ritorno di Sh a Baker Street. La “tigre” è morta, ora il consulting può tornare subito da John. O è questa la sua illusione.

Recensore Master
28/06/17, ore 23:10

Il capitolo si apre con il ritorno di Sh a Londra, colpito nel corpo ma fiducioso che il ritrovare John possa avvenire senza brutte sorprese. Trova accoglienza da parte di Mycroft e di sua madre che, ovviamente, capiscono di lui molte più cose egli lasci trapelare con il suo comportamento. Crei un efficace contrasto tra la figura stanca, ma sempre legata al suo passato, del consulting e quella di John, che ritrai immerso in un'atmosfera ovvia, banale, come si trovasse in una bolla d'aria. Si capisce perfettamente che lui si sta "lasciando vivere", affidandosi completamente a Mary. Il suo cercare di non farsi sopraffare dal dolore per la perdita di Sh non si esprime in una reazione con un senso positivo di tentativo di ricostruire un percorso di vita, anche se lui pensa di aver intrapreso una strada sicura, con Mary. Ma, come chiaramente stai facendo emergere tu, è lei che conduce l’esistenza di John verso una direzione che porterà a crisi certa. Il tuo John, perfettamente IC, non è un uomo mansueto, questo potrebbe apparire ad una prima, frettolosa considerazione. In realtà è una persona che ha una carica interiore, molto forte, d’attrazione per l’avventura ed il pericolo e, tutto questo, era soddisfatto da Sh. Inoltre John, come possiamo capire, si scopre perdutamente innamorato del consulting, e la disperazione causata dalla perdita lo annichilisce e lo travolge. Perciò si aggrappa a Mary, ma non potrà essere per sempre.
Infatti, la prima crepa sulla superficie di una pace apparente, si apre con il mancato appuntamento con la lapide di Sh, “trasgressione” alla routine del dopo Reichenbach impostagli dalla donna, che gli smuove qualcosa, come se stesse ritrovando un barlume di coscienza nei confronti di se stesso (“…è taciturno per quasi tutto il viaggio in treno…”). Fai, poi, spostare la nostra attenzione da quel noioso viaggio in treno, al cimitero, in cui si staglia “la figura alta e solitaria” di Sh che connoti, con toni suggestivi, in tutto il suo fascino magnetico e la sua cocciuta e commovente fedeltà al suo blogger, quest’ultima resa ancora più difficile e dolorosa dall’impossibilità di por fine immediatamente alla commedia del suicidio che gli impedisce di rivelarsi a John. La caccia a Moran si apre. Un bel capitolo, in cui ci indichi interessanti sviluppi futuri.

Recensore Master
28/06/17, ore 23:05

In questo capitolo lo scenario cambia, hai ripreso in considerazione le figure che ruotavano attorno a Sh, rappresentandole nel loro atteggiamento post Reichenbach. Ora i riflettori si spostano su Sh, sui momenti del suo “esilio” lontano da Londra ma, soprattutto da John. Perfetta l’ambientazione iniziale nell’antico monastero, in cui ritroviamo, nascosta tra le pietre antiche ed il silenzio di luoghi affascinanti, addirittura Irene che, tra quelle mura, ha portato con sé quell’aura ammiccante e perversa che ha fatto colpo anche su Sh. Non hai avuto bisogno di presentarcela con nome e cognome perché hai saputo mettere in risalto, con poche parole, quelle caratteristiche che abbiamo conosciuto molto bene nella Serie. Mi è piaciuto molto come hai descritto, sempre con tratti precisi e ricchi di suggestione, l’incontro tra i due “cadaveri”, come efficacemente indichi Sh e l’Adler. Lei paga il debito contratto con il consulting a Karachi, in cui è stata salvata da morte certa, e così Sh può aprire la caccia per catturare una preda che, finalmente, ha un nome, Moran. L’ultima parte del capitolo è quella in cui dilaga la malinconia e la sofferenza per la lontananza che fanno da compagne a Sh durante la “missione” e che egli cerca di esorcizzare facendo vagare il suo sguardo per Londra, seguendo virtualmente John. E quello che vede non gli piace affatto. Due parole mi sono sembrate particolarmente efficaci per racchiudere l’inquietudine del consulting nell’ottica di un suo ritorno a casa: ”vibrazione inquieta”. Hai scelto proprio un’espressione originale ed adeguata per dare un nome al presentimento che vaga sotterraneo nella mente e nel cuore di Sh: quando rivedrà John, sarà tutto come l’aveva sognato da due anni? Con il mio vantaggio di recensore che ha già visto il futuro di questo scenario, posso veramente affermare che quella ”vibrazione inquieta” si trasformerà in un terremoto devastante. Almeno nelle Serie, ma temo che qui tu abbia precorso gli eventi cui abbiamo assistito allibiti da TEH a TFP. Noto che una certa tendenza alla premonizione ti è caratteristica…

Recensore Master
28/06/17, ore 23:00

Il capitolo inizia con una normale giornata nell’ambulatorio in cui il dottor Watson cerca di trovare, nel suo lavoro, un motivo per andare avanti dopo il vuoto e la disperazione in cui l’ha gettato il suicido di Sh. A questo proposito, interessante l’osservazione sulla rinnovata scala di valori mediante la quale egli considera i fatti che gli si presentano: la tua è una posizione reale, credibile nella sua validità. Infatti, quando purtroppo capita qualcosa di doloroso, a noi o a chi conosciamo, gli avvenimenti vengono visti in una luce diversa, che rende più netto il confine tra ciò che ora appare irrilevante e ciò che non lo è.
(“…con gli incubi color sangue e asfalto…”): trovo molto efficace e significativa questa tua immagine con cui racchiudi, in poche parole, tutto il peso del dramma che sta vivendo John e che si esprime in quel tragico contrasto tra il colore del sangue di Sh e quello dell’asfalto su cui è precipitato ( o almeno a John hanno fatto credere ciò). Mi è piaciuto molto come hai realizzato l’ingresso di Mary nelle vicende, è una persona che dà una prima sensazione di solarità, simpatia, forza di carattere ma temo che questo impatto positivo subirà delle variazioni, soprattutto nel confronto con l’indelebile traccia che Sh ha lasciato nel cuore di Watson. Io sto leggendo questa storia e percepisco tutto il “peso” di quello che lei è diventata nelle ultime Serie. Qui era ancora il tempo di una Mary necessaria a John per sopravvivere, ma senza le complicazioni di uno spietato agente segreto di nome Rosie.

Recensore Master
28/06/17, ore 22:54

2013: “Errando nella nebbia”. Recuperata anche questa. Ti avevo già detto che mi dispiaceva aver “perso” della ff tue. Qui siamo nel post Reichenbach, in questa scena hai ben rappresentato la tristezza ed il rimpianto della signora Hudson, ovviamente conseguenza della (finta)morte di Sh e la freddezza impenetrabile di Mycroft. Egli sa benissimo che il fratello non è morto ma la situazione, riguardo alla pericolosità della rete di Moriarty, impone quel “gioco…crudele e meschino”, per cui il suicidio di Sh deve essere creduto vero. Hai descritto con pochi, ma efficaci tratti il 221b, vuoto e messo a tacere da quei teli bianchi che ricoprono ogni cosa. In quest’inizio di capitolo, sullo sfondo si agita l’ombra inquietante della disperazione di John che ha dovuto abbandonare quell’appartamento perché incapace di convivere con quelli che, per lui, sono solo ricordi dolorosi di un tempo che non potrà più ritornare. Ben costruita sia la seduta dalla psicologa, in cui la sensazione dominante è il vuoto terribile ed il silenzio in cui la fine di Sh ha gettato John, rendendo inutili tutti i tentativi di fargli accettare l’accaduto perché possa essere superato, sia la malinconica accettazione del suo nuovo, umiliante ruolo a Scotland Yard, di Greg. Andando avanti nella lettura del capitolo, vedo che tu hai realizzato qui una panoramica di quei personaggi che hanno costituito lo sfondo alle vicende del consulting, concluse tragicamente. Operazione che ti è proprio riuscita perché sei stata brava a tirare tutti i fili sparsi della trama, ricostruendo uno scenario credibile e perfettamente IC, nella caratterizzazione di chi ha interagito con lui. Un buon pezzo.

Nuovo recensore

... Devo riprendermi... ho appena finito di leggere questa fantastica fanfiction!!! Giuro non so cosa dire. L'inizio, i primi capitoli sono stati davvero difficili da leggere! Assolutamente non per come è scritta (sempre DIVINAMENTE) ma per tutta la tristezza che traspare dai pensieri e dai gesti di John e Sherlock. Quando poi finalmente si sono riuniti, quasi non riuscivo a crederci! Fantastici i due capitoli dedicati interamente al rapporto tra i due a letto e non... e l'ultimo é davvero perfetto! Sposati e con un figlio, e una vita senza segreti e finalmente senza problemi di alcun tipo (Mary e avvocato compresi)... che sogno!
Non posso far altro che farti i complimenti... le figure di John e Sherlock sono davvero verosimili e facilmente riconducibili ai nostri amati della serie. Tanto che la maggior parte delle battute non ho potuto non leggerle immaginandomi il loro modo di fare e la loro voce! Inutile dirti che sarei felicissimaaaaaaaaaa di leggerne altre (magari con ratings rosso e ovviamente Johnlook)! Spero quindi di rivederci nella prossima ff che aspetterò con ansia. Intanto ti saluto e ti mando un bacio!

Recensore Veterano

Ciao :)
Storia davvero splendida! Non ho parole.
E' tutto bellissimo!
La storia, il cercarsi, il perdersi il trovarsi di John e Sherlock mi ha fatto emozionare all'invero simile.
La mia antipatia per Mary è accresciuta di pagina in pagina, ma mai quanto il disgusto per Penelope (donna odiosa grrr). Un po' mi è dispiaciuto non aver saputo di più sugli altri personaggi, soprattutto su Greg e su Hamish. Ma vabbeh...
Spero pubblicherai ancora su questo fandom, possibilmente storie luuunghe e a reating rosso :)
a presto spero,
ciao!

Recensore Junior

Ho letto con molto piacere questa ff. Il tuo stile di scrittura è molto buono, corretto, scorrevole, intrigante. L'angst non mi ha pesato per nulla, anzi, è stato bello poter leggere questo approfondimento, e la costruzione della storia mi è parsa curata e assolutamente credibile.
I tuoi personaggi sono perfettamente IC e la loro evoluzione è stupenda, sembra proprio di vederli uscire dallo schermo... a tratti anche gli Sherlock e John del canone. Ho apprezzato moltissimo i continui rimandi alle opere originali di Doyle.
Niente, non so cosa scrivere per chiarire quanto io abbia apprezzato questa storia, leggere i pensieri dei due protagonisti, vederli lì davanti a me e poterli immaginare chiaramente ognuno chiuso nelle proprie paure, nel proprio dolore, comprenderli e sentirli vicini come fossero persone reali. Questo è davvero un complimento, perché non è facile riuscire in quello che tu sei riuscita.
L'ultimo capitolo mi ha semplicemente uccisa: per la tenerezza di pensare alla loro vita insieme, ma anche per un po' di malinconia, perché per me Sherlock Holmes e John Watson sono immortali, e fatico a vedermeli anziani. Ma me li hai regalati insieme, felici, sposati, sapendo di essere l'uno il mondo dell'altro.
Perciò grazie, e davvero complimenti.
(Recensione modificata il 28/01/2014 - 08:26 pm)

Recensore Veterano

Ok, è stato un "volo a leggere il prossimo capitolo" che in pochissimo tempo si è trasformato in un "volo a leggere tutta la Fan Fiction". Ieri notte ho letto il secondo capitolo e fino alle 4 del mattino non mi sono staccata dalla storia, ma non ho recensito perché dal telefono è un'impresa degna di un eroe mitico.

Ho passato più di un capitolo a leggere con gli occhi pieni di lacrime, anche per cose piccole, come ad esempio quando Sherlock torna a casa dal Barts e John nota che si è fatto tagliare i capelli da un parrucchiere, non accettando che invece fosse lui a farlo.
E poi tante altre cose.

Ho letto tutta la storia, che mi ha completamente assorbita, anzi, è stato il contrario, non sono stata io ad entrare dentro la storia, è stata lei ad entrarmi dritta nel cuore, per la trama e per il modo in cui è scritta, davvero fantastica.

Per non parlare dell'ultimo capitolo: vederli con i capelli grigi e qualche acciacco, ma nonostante tutto ancora insieme e felici, mi ha fatto esplodere il cuore di gioia.

Complimenti, è davvero molto bella, e i personaggi sono gestiti davvero benissimo, li hai resi alla perfezione (tanto che al solo pensiero ancora odio Mary e quella st***a del suo avvocato!)

Ok, non sono molto brava a recensire, ma davvero, la storia è fantastica!

Un bacione e a presto! :D
AliNephilim

Recensore Veterano
08/11/13, ore 11:33

Riiiiiiieccomi! :)

Molto bello questo episodio, ci sono state un paio di frasi-concetti che mi hanno colpita tantissimo.
La prima, quella di John che si sente una pedina del Gioco dell'Oca di un qualche essere divino, è un'idea brillante, che rende molto bene il modo in cui potrebbe sentirsi una persona che sente di aver perso tutto quanto, di nuovo. Geniale!
La seconda, invece, è anche quella che dà il titolo al capitolo. L'idea del cuore anestetizzato. Come ti è venuta in mente? E' fantastica! Davvero!

Complimenti, il testo è scorrevole e scritto bene, davvero complimentissimi! :)

Al prossimo capitolo!

AliNephilim :)

Recensore Veterano
08/11/13, ore 11:23

Ciao! Nuova lettrice!
Mi incuriosisce molto, questa storia, ed è scritta anche piuttosto bene, anche se a volte mi sembra che manchi qualche virgola che permette di "respirare mentalmente" mentre si legge... comunque è bella, ed affascinante... credo proprio che svolazzerò al prossimo capitolo!

AliNephilim

Recensore Master

Ciao! **
finalmente sono riuscita a leggermi anche quest'altra meravigliosa ficcy *_* mi sto divorando le storie sul fandom Sherlock a una velocità impressionante °_° ma che posso farci sono diventati la mia droga quotidiana sti due! Sono jhonlock dipendente T_T Passando alla storia inizialmente ho ftt un po fatica a leggere! Non di certo perchè tu nn sappia scrivere èer carità tutt'altro >.< è per il ftt che non riesco a leggere loro due separati mi costa troppa sofferenza T_T i miei feelings ne risentono T_T ecco perchè quando sn arrivata al capitolo della riunione è stato come rinascere XD come se il sole fosse spuntato dopo giorni di pioggia incessante Ahhhhh *_____* e da quel pezzo in poi infatti me la sono divorata tutta d'un fiato XD sono fluff ** tanto tanto angstioso fluff T_T poi scrivi delle scene lemon che ODDIO XD ti giuro mi annebbiano il cervello @_@ sono fantastiche si *-* e l'epilogo è stato perfetto: loro due, sposati e invecchiati, la casa di campagna, sempre insieme, e con un figlio uahhhhh T_T tutto ciò è troppo romantico T_T il fluff dilaga e il mio povero diabete è alle stelle T_T per non parlare delle carie T_T oddio T__________T perfetti perfetti quei due sono AMORE puro e semplice e boh io li amo T_T vado a crogiolarmi da qualche parte fantasticando su di loro va T_T complimenti per questa romanticcisma storia e grazie per averci permesso di leggerla <3 A presto **

Recensore Master
23/05/13, ore 13:10

Ciao ho appena finito di leggere la tua storia e volevo farti sapere che l'ho adorata. E' scritta molto bne, ricca di particolari senza risultare tediosa e sia John che Sherlock sono abbastanza ic da risultare piacevoli. Sai, ho sempre desiderato scrivere una Johnlock ma Sherlock è un personaggio così difficile e complicato che sono sicura mi verrebbe fuori troppo diverso. Perciò ti ammiro perchè nonostante i tuoi timori sei riuscita a fare un ottimo lavoro. Ciao ciao

Recensore Master

Questa storia è straziante! Giuro, leggendo i primi capitoli non facevo altro che piangere, tanto che alle volte mi son dovuta fermare per asciugarmi le lacrime e poi ancora proseguendo con la trama, m domandavo perché mi facevo tanto del male leggendone ancora. E te lo dico sinceramente, ho continuato a leggerla perché avevo notato il rating rosso e mi sono detta che se il rating era così elevato, allora ci sarebbe stata una lemon, o un bacio... insomma una scena d'amore tra loro due e speravo in un finale felice. E infatti piano piano le cose hanno iniziato ad aggiustarsi! Te lo giuro, penso che nessuna storia mi abbia fatto piangere come questa, sei davvero meravigliosa! è scritta benissimo e i sentimenti sono così chiari che li provavo anch'io insieme a loro. Ho trovato la rabbia di John perfetta, ma la cosa che mi ha straziato per davvero è stato il dolore di Sherlock, quella scena del matrimonio, secondo me è stata scritta in una maniera praticamente perfetta. Anche il finale è meraviglioso, e leggendolo hai la sensazione che valga doppio perché hanno sofferto tanto. Tralasciando che se all'inizio ero commossa per l'angst alla fine lo ero per la gioia.

Insomma leggere questa long è stata un'esperienza considerevole, sei stata capace di tirar fuori tutti i sentimenti possibili e soprattutto di gestirli alla grande.
Bellissima, davvero e tu sei bravissima.
Complimenti... leggerò di sicuro altro di tuo (questa me l'hanno consigliata e a ragione, a quanto ho letto)

_Koa_