Recensioni per
Errando nella nebbia
di Hotaru_Tomoe
Potrei gridare come una pazza ma cercherò invece di fare una recensione con un minimo di senso XD |
Bella la citazione di De Gregori, messa lì sta benissimo. Capitolo avvincente, come al solito. Devo dire che Sherl che resta solo -solo e ferito- davanti alla sua stessa tomba è di una tristezza straziante, e capisco anche l'esitazione ed il rimorso quasi di John, che sente di avere fatto qualcosa che forse non doveva fare. Mi fa pensare la sua ultima riflessione: sono ben poche le cose che ha in comune con Mary (maledetta antipatica, ma in questo sono di parte). Al momento il nostro dottore mi sembra alla deriva, almeno quanto Sherlock. Nel canone, poi è Moran che li fa riavvicinare, qui sarà così? Ma in realtà non voglio anticipazioni, mi sto godendo la tua storia passo passo. A proposito: mamma Holmes è strepitosa, quale altra donna non farebbe una piega di fronte ad un figlio che torna a casa con le costole rotte - o incrinate che dir si voglia-, che si è finto morto per anni e che dà serenamente la caccia ai criminali dal computer di casa? "Se non sapesse che si tratta di un pericoloso criminale, la signora Holmes proverebbe quasi pena per la persona che suo figlio sta braccando", ecco, questa frase è splendida e rende benissimo il personaggio a mio avviso. E per gestire i due fratellino, di stomaco ce ne vuole... Sono impaziente del resto: un abbraccio. Efy |
Ok.... **appicca fuoco a Mary e la butta dentro una fornace, stile Sweeney Todd** maledetta Mary! John voleva andare da Sherlock e invece lei l'ha trascinato via.. dimmi che Sherlock torna prima che si sposino.. **guarda implorante con i puppy eyes** |
Mi piace molto lo Sherlock di questo capitolo perché i suoi sentimenti sono sfumati e quindi tridimensionali. Non ho mai capito chi descriveva Sherlock capace di prendere fuoco come un cerino senza prima aver preso bene coscenza dei suoi sentimenti. Devo dire che non mi ha entusiasmato la prima parte. Trovo che anche lo stile sia più pesante e poco amalgamato col resto, anche se il ruolo di Irene mi è piaciuto. |
ai fatto una bellissima descrizione del posto dove si trova questo convento ed alla fine ero così curiosa che sono andata a cercare su Internet che posto è. I conventi sono belissimi! E' proprio da Irene Adler andarsi a nascondere in un posto così, dove a nessuno verrebbe in mente di cercarla. |
Arrivo in ritardo e preferisco commetare ogni tuo capitolo piuttosto che arrivare alla fine e commentare tutto. So quanto la tua storia farà male, ne ho avuto un assaggio quando sei venuta qui e me ne hai parlato. Il prologo é ben curato, ho amato in particolare Lestrade e Mrs Hudson.. Il pezzo di Anonymous beh ho gongolato in quel pezzo. Mi immergo negli altri due e mi preparo psicologicamente, benedetta te. Avrai mie notizie.. GH |
Oh, che meraviglia! Il cambio di scenario all'inizio e' inaspettato, e riesci a rendere bene i colori mediterranei (Irene poi e' sempre lei) ma non mi voglio dilungare su questa parte perché la seconda e' splendida. E difficile da leggere. Sherlock che sente - patisce - la mancanza di John, che sta male a vedere che zoppica e che soprattutto che non da' ascolto (lui, così lucido generalmente) alla vocina interna su Mary e' splendido da leggere. E triste. E bellissimo: non puoi non partecipare e vorresti davvero essere con tutti e due per rassicurarli. Lo ammetto, sto male al pensiero di quante ne dovranno passare ancora prima di ritrovarsi, se non ho capito male. Bah, ammazziamo Mary e facciamola finita, anche se ho idea che non basterebbe: John sarà sicuramente troppo arrabbiato. Aspetto con impazienza il seguito. Baci |
Bellissima ambientazione (sono stata alle Meteore)! Non me l'aspettavo proprio, come non mi aspettavo questo sguardo femminile che pian piano ci introduce da Irene e poi da Sherlock. E' proprio degli autori di talento sapersi prendere delle pause e cambiare il punto di vista quando serve. Insomma, mi è piaciuta molto questa piccola digressione per arrivare a Sherlock e alla sua solitudine, che mi aspettavo, ma è descritta con il tuo solito tocco gentile e accurato |
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Quando John rifiuta - nel secondo capitolo - di salire da Mary perché "è ancora troppo presto, e ha il cuore anestetizzato" non ho pianto, ma in compenso mi è venuto un groppo in gola che ha continuato per tutto il terzo capitolo (ho adorato Irene, tanto per, una novizia XD è qualcosa di geniale). Sherlock che si sente in colpa mi strazia il cuore in una maniera che non ti so descrivere. Sono terrorizzata dal leggere il prossimo capitolo, ma non vedo l'ora. Ti lovvo <3 |
Ogni capitolo, ogni volta che arrivo alla fine urlo "di più! di più!". Tu sei una droga cara mia, e ora sei condannata a pubblicare regolarmente, pena i guaiti isterici delle tue lettrici (stile Una settimana da Dio con le preghiere XD) |
Tu sei un genio.. Davvero non ho altre parole per definirti alla luce di questo sviluppo, e pensare che qualcosina mi avevi anticipato quindi in un certo senso ero pure preparata! Quando hai accennato all'idea del fem!slash in un convento ortodosso ti giuro che la mascella mi è arrivata tipo a terra perché non riuscivo minimamente a immaginare come potessi rendere questa idea.. Eppure donna l'hai resa meravigliosamente! La cara vecchia Irene che è sempre lei, nella sua essenza: potrà anche indossare l'abito talare e fingersi una morigerata suora ortodossa ma resta sempre la Dominatrix con una cotta per il Consulting detective. Il modo con cui sfrutta l'evidente attrazione della novizia per ottenere l'informazione che vuole è magistrale, è tipicamente da Irene e sappi che me l'hai fatta piacere! Irene è un personaggio che, detto in tutta franchezza, io detesto per millemila motivi, non solo perché s'è "messa in mezzo", diciamo così, tra John e Sherlock; eppure tu sei stata capace di farmela piacere pur nella sua essenza. Hai dato un ritratto di Irene fedele e perfettamente coerente: donna senza scrupoli, che non si fa problemi a usare il suo corpo e la sua avvenente bellezza e charme per tenere legate a se le persone che le possono essere utili, eppure però ancora caparbiamente legata a Sherlock e a quell'invito a cena mai concretizzatosi.. L'sms di risposta di Sherlock mi ha fatto esultare come una pazza e ha risvegliato il mio lato fangirl più selvaggio, e secondo me hai colto il punto: quella cena credo che non ci sarebbe comunque mai stata proprio perché avrebbe avuto, per Sherlock, un significato diverso da quello che avrebbe potuto avere per Irene, perché Sherlock NON E' innamorato di Irene e la parte successiva del capitolo lo dimostra bene.. I suoi ricordi, la sua nostalgia, questo dolore leggero eppure perennemente presente nella sua testa come un rubinetto non chiuso che filtra costantemente acqua sono immagini bellissime.. Hai saputo tracciare alla perfezione uno Sherlock sentimentale (è prematuro ancora parlare di amore..) pur senza scivolare nel sentimentalismo banale, e non è cosa da poco.. Le sue riflessioni conclusive sul "torneremo insieme, il detective e il blogger, perché non può esistere altro scenario possibile" mi hanno spezzato il cuore perché emerge la fragilità di Sherlock, la paura di essere poi rifiutato, abbandonato, non capito.. A dispetto della sicurezza con cui si ripete che non aveva altra scelta, Sherlock ha paura che ciò che troverà al suo ritorno sarà completamente diverso da ciò che ha lasciato e questa cosa mi ha spezzato il cuore. Ultima cosa e poi taccio perché, come al solito, sono sempre troppo prolissa: questa storia sarebbe pesante secondo te? Io vorrei picchiarti selvaggiamente fino a farti capire quanto sia bella e delicata, con quel giusto tocco intimista ma mai stucchevole, da nessuna delle sue parti.. Per me scorre più rapida e leggera di acqua fresca e io la trovo semplicemente stupenda, sallo! <3 |
Per ora non mi sembra che la fic abbia problemi di ritmo: scorre che è un piacere. |
Innanzitutto ti dico che sto sclerando in aramaico perché l'iPhone mi si è bloccato e non mi ha salvato la recensione che ti avevo lasciato.... Comunque, a parte ciò, c'è una parola che mi ha colpito: "rinascita". Forse passerà inosservata ma in questa semplice parola hai reso bene l'idea di ció che ha fatto Sherlock per John: lo ha fatto vivere. Prima di lui, sopravviveva, con lui viveva. E ora è tornato al punto di partenza, proprio come hai sottolineato bene nella metafora con il gioco dell'oca. Hai scelto uno stile di narrazione particolare per questa storia. Come hai detto giustamente è una Slice of Life e lo stile ricorda molto quello realista di molti film. Vero, c'è poca azione ma credo sia dovuta alla tua scelta di "descrivere gli avvenimenti". Mary sembra una bella persona da come la descrivi. Ma vedo di dimenticarmelo subito perchè per partito preso mi sta sulle scatole!!! :P Ho notato solo ora che hai creato una vera e propria raccolta per sfogare le frustrazioni causate dalla parola wedding!! Geniale, donna!! |
Ma è possibile che mi basta leggere il nome di Mary Morstan per avere attacchi di panico assurdi? O anche istinti omicidi, in alternativa, ma vabbé, sorvoliamo. |