Come promesso sono passata alla tua storia ahah e se non lo sai ho intenzione di recensire tutti i capitoli ahaha lol
"Mamma, papà, come state?" chiesi leccandomi le labbra e guardando in basso.
"Non molto bene tesoro.." rispose mia madre prendendosi un fazzoletto dal comodino vicino e soffiandosi il naso.
"E tu, Viky? Qualche novità?" chiese mio padre sfogliando il giornale.
"Mah, niente di che.." dissi giocando con i pollici. "E' solo che.. Liz e Carly escono stasera. Posso andare con loro?" dissi con voce bassa.
"Mmh, è sabato sera. Non vogliamo tenerti qui ad annoiarti soltanto.. quindi.." disse mamma lanciando delle occhiate a papà.
Alzai gli occhi di scatto. "Quindi?!"
I miei si lanciarono l'ennesimo sguardo. "Va bene, puoi andare!" esclamò papà.
Ma al punto che stavo per saltare dalla gioia, papà alzò l'indice verso di me. - Ma ad una condizione. -
"Okay, che condizione?" lo guardai profondamente negli occhi.
"A condizione di rientrare entro mezzanotte, ci siamo capiti?"
"Certo! E' ovvio! Potete stare tranquilli." abbracciai prima papà e poi mamma. - Grazie mille. - "
è strano che i genitori siano così duri o almeno così ho letto e la lasciano uscire senza nemmeno fare storie ahahha è una contraddizione a quello che dici prima ma ok ahahahah
"Whooooooah!" urlarono tutti.
"Avete visto stronzi? Non è una bimba!" urlò Liz. "Nessuno può provocarla."
"Parlando di provocare.." iniziò Dan. - A scuola tutti parlano di un nuovo studente che arriverà lunedì. Dicono che questa è l'ottava scuola che cambia in due anni."
"Ottava scuola?" si stupì Carly. "Caspita, dev'essere un fannullone!"
"No!" intervenne Peter. "E' stato cacciato per il troppo bullismo nelle precedenti scuole. Chissà quanto coglione può essere."
"Ma la cosa peggiore è che verrà in classe con noi." disse Dan.
"Come si chiama?" chiesi incuriosita.
"Non si sa, si sa solo che viene dal Canada, in Ontario e che vive con un boss chiamato Lil Twist." mi rispose Dan.
Ci fu un silenzio tombale. Evidentemente non ero l'unica preoccupata per l'arrivo di questo qui. Non sembra affatto un ragazzo socievole o amichevole.
"Mettiamo un po' di musica?" disse Carly interropendo il silenzio.
Tutti annuirono eccitati e accesero un po' di musica.
Iniziammo a ballare, il tempo volò senza che nessuno si accorgesse. Le ore sembravano secondi. Ormai tutti erano diventati irragionevoli, avevano bevuto whisky e Dan e Liz erano saliti al piano di sopra da almeno un'ora. Sicuramente erano chiusi in una camera dove ci fosse il letto. Decisi di non andare oltre i miei pensieri perversi.
Guardai l'orario: mezzanotte e mezza.
"Merdaccia Carly!" parlai con lei, l'unica con cui si poteva ragionare. "Sono mezzanotte e mezza! Mezz'ora di ritardo! Devo tornare a casa."
-"Va bene, ci vediamo lunedì a scuola. Ciao!" mi diede un bacio sulla guancia.
"Ciao!" presi il giacchino, aprì la porta e la chiusi alle mie spalle."
"Era un sabato sera qualunque, i miei erano a letto con l'influenza e ovviamente mi avevano rinchiuso in casa perché volevano qualcuno che li facesse compagnia. Non potevo sopportare però di restare in casa quando sapevo che tutti i miei coetanei erano usciti a ballare, a qualche festa, ecc.
Ero stesa nel letto ad ascoltare musica nel mio mp3, con la noia che si era impadronita del mio corpo finché il mio iPhone si illuminò. Un messaggio: Liz, la mia migliore amica.
Sbloccai lo schermo con tutto il nervoso che avevo e lessi il messaggio: "I tuoi genitori ti hanno liberata? Puoi uscire? Dimmi di sì, io e Carly stiamo andando da Dan.''
Carly era la mia seconda migliore amica e Dan era il fidanzato di Liz. Sbuffai al solo pensiero che ero rinchiusa qui in casa.
"No.. I miei stanno ancora con l'influenza. Non vogliono proprio lasciarmi libera stasera."
"Prova a riparlare con loro. Comunque sia, il party è alle 22,30.. manca mezz'ora! Speriamo bene per te!"
Liz aveva ragione. Presi un bel po' di energia e mi buttai giù dal letto dirigendomi verso la camera da letto dei miei genitori. Aprì lentamente la porta, chiedendo se potevo entrare e loro annuirono lentamente. Entrata, chiudendo la porta dietro di me, presi una sedia che c'era lì e mi avvicinai al loro letto.
"Mamma, papà, come state?" chiesi leccandomi le labbra e guardando in basso.
"Non molto bene tesoro.." rispose mia madre prendendosi un fazzoletto dal comodino vicino e soffiandosi il naso.
"E tu, Viky? Qualche novità?" chiese mio padre sfogliando il giornale.
"Mah, niente di che.." dissi giocando con i pollici. "E' solo che.. Liz e Carly escono stasera. Posso andare con loro?" dissi con voce bassa.
"Mmh, è sabato sera. Non vogliamo tenerti qui ad annoiarti soltanto.. quindi.." disse mamma lanciando delle occhiate a papà.
Alzai gli occhi di scatto. "Quindi?!"
I miei si lanciarono l'ennesimo sguardo. "Va bene, puoi andare!" esclamò papà.
Ma al punto che stavo per saltare dalla gioia, papà alzò l'indice verso di me. - Ma ad una condizione. -
"Okay, che condizione?" lo guardai profondamente negli occhi.
"A condizione di rientrare entro mezzanotte, ci siamo capiti?"
"Certo! E' ovvio! Potete stare tranquilli." abbracciai prima papà e poi mamma. - Grazie mille. -
Uscì dalla loro stanza, chiudendo la porta dietro di me e mi diressi in camera mia. Presi il mio telefono dalla scrivania e scrissi un messaggio a Liz: "Missione compiuta! Ho convinto i miei! Ci vediamo lì tra 20 minuti?"
Poggiai di nuovo il telefono sulla scrivania, mi diressi verso l'armadio, indecisa su cosa indossare. Dopo un lungo pensiero, uscì fuori una maglietta a tracolla blu scuro con una scritta bianca a stampatello 'MEMORIES ARE THE PAST.' e uscì dei pantaloncini bianchi e dei stivaletti neri.
Presi il telefono e si illuminò ancora per avvisare che era arrivato un altro messaggio da Liz: "Sei mitica, Viky! Tra mezz'ora da Dan!"
Feci un piccolo sorriso e riappoggiai per l'ennesima volta il telefono sulla scrivania. Andai in bagno, mi chiusi a chiave e mi spogliai per farmi una doccia. Entrata, lasciai che l'acqua calda scivolasse sul mio corpo e nel frattempo avevo pensieri positivi verso i miei genitori. Generalmente non erano molto comprensivi, infatti mi ha sorpreso la loro scelta.
Uscì dalla doccia, mi infilai mutande e reggiseno e presi la mia trousse di trucchi. Mi misi un po' di ombretto bianco, con della matita nera ripassata al di sopra di esso, un po' di mascara nero per allungare le ciglia e del lucidalabbra chiaro. Mi feci dei capelli mossi e presi due ciuffi legandoli dietro con due forcine. Fatto questo, mi infilai i pantaloncini, la maglietta a tracolla e gli stivaletti.
Uscì dalla mia stanza e mentre scendevo le scale urlai avvisando i miei genitori che stavo uscendo e me ne andai. Finalmente un po' di libertà, non ne potevo più di stare chiusa in casa a soddisfare ogni bisogno dei miei genitori: 'Viky questo; Viky quest'altro; VIky prepara la cena; Viky prepara il pranzo..'.
Avevo capito che erano ammalati, ma non potevo dividermi in quattro per ogni cosa, anche io avevo una vita.
Raggiunta casa di Dan, suonai e fu Carly ad aprire con un sorriso a trentadue denti.
"Ragazzi, è arrivata la ragazza trasgressiva!" urlò Carly in direzione del salotto dove c'erano gli altri ragazzi.
Risi. "Trasgressiva?! Ho solo convinto i miei per una banalità!" entrai, posizionai il giacchino sull'appendiabiti e raggiungemmo il salotto.
"Woah, woah, woah; Victoria Rae Anderson è davvero uscita oggi?"domandò Dan con la sua aria da simpaticone.
Non fui sorpresa dalle domande, dopotutto era da un pezzo che non uscivo il sabato.
"Il solito stronzo, Dan!" gli diedi un colpetto al braccio.
Ci sedemmo tutti e quattro e diedi un bacio sulla guancia a Liz che era già seduta.
"Aspettiamo qualcuno?" chiesi leccandomi le labbra, intrecciando le dita sulle ginocchia.
"Naturale! Credevi davvero che avrei passato questa serata con tre donne?" rispose Dan in modo sarcastico.
Liz fece una finta risata. "Ahahah!" si fermò. "Non fai ridere Dan!" disse lei alzandosi e sedendosi sulle ginocchia di Dan.
"Stasera sei particolarmente sexy." disse lui dandole un bacio sul collo.
Io e Carly ci disgustammo alla scena. "Niente scene porno, please!" urlò Carly.
"Quanto è bello essere single!"
Risero tutti alla mia battuta. "Ora seriamente, mi dite chi aspettiamo?" replicai impaziente.
"Ho chiamato anche Peter e Damon, due della nostra classe. Almeno evitiamo di fare nuove amicizie!" rise Dan.
Peter e Damon venivano nella nostra stessa scuola, ma non era gente con cui uscivo spesso.
Suonarono la porta, si alzò sempre Carly ad aprire ed entrarono Peter e Damon. Avevano l'aria da maleducati e ragazzi che trascorrevano più tempo fuori che in casa, ecco perché ho sempre preferito stare alla larga da loro.
"Ehi, fratello! Ho sentito odore di festa!" disse il primo.
Dan fece alzare Liz dalle sue gambe e di seguito si alzò anche lui e battè il pugno con entrambi.
Noi tre facemmo un gesto con la mano ai due e loro si sedettero con noi sul divano.
"C'è qualcosa da bere, bro'? Sono assetato." disse Peter portandosi una mano alla faccia.
"Stasera solo whisky!" esclamò Liz alzando le braccia in aria.
"No, dai. Ho promesso ai miei di non bere alcolici." dissi seria.
"Oh, aspetta." intervenne Damon. "Viky è la cocca di mamma e papà che li ascolta?" rise.
Anche gli altri risero. Invece io guardai Damon con aria furiosa. "Non fare lo stronzo, Damon."
Mi alzai prendendo una bottiglia di whisky posizionandomi davanti a tutti, in modo che tutti potessero guardarmi.
"Cosa vuol fare la bambina?" urlò Peter con una voce acuta.
Portai il boccale della bottiglia alla bocca, inclinandola il più in alto possibile e iniziai a bere whisky a più non posso. Arrivata a metà, allontanai la bottiglia, mi pulì la bocca trascinando la mano su di essa e sorrisi a tutti. "Non provocatemi, bastardi!"
"Whooooooah!" urlarono tutti.
"Avete visto stronzi? Non è una bimba!" urlò Liz. "Nessuno può provocarla."
"Parlando di provocare.." iniziò Dan. - A scuola tutti parlano di un nuovo studente che arriverà lunedì. Dicono che questa è l'ottava scuola che cambia in due anni."
"Ottava scuola?" si stupì Carly. "Caspita, dev'essere un fannullone!"
"No!" intervenne Peter. "E' stato cacciato per il troppo bullismo nelle precedenti scuole. Chissà quanto coglione può essere."
"Ma la cosa peggiore è che verrà in classe con noi." disse Dan.
"Come si chiama?" chiesi incuriosita.
"Non si sa, si sa solo che viene dal Canada, in Ontario e che vive con un boss chiamato Lil Twist." mi rispose Dan.
Ci fu un silenzio tombale. Evidentemente non ero l'unica preoccupata per l'arrivo di questo qui. Non sembra affatto un ragazzo socievole o amichevole.
"Mettiamo un po' di musica?" disse Carly interropendo il silenzio.
Tutti annuirono eccitati e accesero un po' di musica.
Iniziammo a ballare, il tempo volò senza che nessuno si accorgesse. Le ore sembravano secondi. Ormai tutti erano diventati irragionevoli, avevano bevuto whisky e Dan e Liz erano saliti al piano di sopra da almeno un'ora. Sicuramente erano chiusi in una camera dove ci fosse il letto. Decisi di non andare oltre i miei pensieri perversi.
Guardai l'orario: mezzanotte e mezza.
"Merdaccia Carly!" parlai con lei, l'unica con cui si poteva ragionare. "Sono mezzanotte e mezza! Mezz'ora di ritardo! Devo tornare a casa."
-"Va bene, ci vediamo lunedì a scuola. Ciao!" mi diede un bacio sulla guancia.
"Ciao!" presi il giacchino, aprì la porta e la chiusi alle mie spalle.
Appena uscita, sentì un freddo tremendo e mi infilai di corsa il giacchino strofinandomi le braccia con entrambe le mani, per riscaldarmi un po'. Iniziai a camminare, per fortuna casa mia non era tanto distante, ma non era nemmeno molto vicina.
Passò un auto che si fermò nel punto dove stavo camminando e si abbassò il finestrino dallo sportello dell'autista. Era un ragazzo che mi squadrò per bene. Ma che cosa voleva? Restò a guardarmi come un ebete.
"Uhm.. Sei sola?" mi chiese con un tono piuttosto sospetto.
"Fatti i cazzi tuoi. Chi sei e perché vuoi saperlo?" risposi in un modo arrogante strofinandomi le mani.
Forse ero dura, un po' troppo, ma perché uno sconosciuto ferma la propria auto chiedendomi se fossi sola?
"Ehi, baby, calmati, okay?"mi rispose seriamente. "Volevo saperlo solo perché è appena mezzanotte ed è pericoloso camminare per strada adesso. Specialmente di sabato sera."
"Ookay, grazie per la preoccupazione." dissi sarcasticamente, guardando il cielo. "Ma dove vorresti arrivare, scusa?"
Guardò in basso. "Stavo gironzolando per la città, se vuoi ti accompagno a casa."
"No, grazie!" dissi camminando in direzione opposta spalancando gli occhi.
"Se hai paura di essere rapita, dimmelo e basta. Ma non faccio queste cose, non commetto queste azioni solo perché non sono il tipo."
Mi fermai e mi rivoltai verso la macchina, posando una mano su un fianco e un'altra mi accarezzai il mento pensando la scelta giusta. Sinceramente, le strade a quest'ora mi facevano davvero paura. Ma non dovevo dimenticare che questo ragazzo era pur sempre uno sconosciuto.
"Ho capito, me ne vado. Scusami per essere stato gentile, eh." disse in tono sarcastico, girando le chiavi e accendendo il motore della macchina.
"No, ok!" dissi di scatto, chiudendo gli occhi.
Lui mi guardò.
Lo fissai attentamente.
"Verrò con te! Ti spiegherò dov'è casa mia."
"Salta, su." esclamò senza emozioni.
Cosa stavi facendo Viky? E' uno sconosciuto ricordi?
Aprì la portiera e mi sedetti guardando un po' il ragazzo: era un ragazzo con i capelli castano chiaro e un ciuffo centrale perfetto, ed era abbastanza carino, lo ammetto. Al solo pensiero mi morsi il labbro e sorrisi. Sfortunatamente si girò guardandomi anche lui.
"Cosa c'è da sorridere?" disse bruscamente.
"Niente." guardai il basso, imbarazzata, realizzando di non aver fatto una bella figura.
Sentì un sospiro proveniente da lui.
Perché ero salita in macchina sua? Quanto cogliona potevo essere stata?"
ahahahahha ha dato una bella lezione a tutti ed è stata una grande ahah così si fa lol
sale anche su una macchina di uno sconosciuto aahah mamma mi ha sempre detto di non parlare con gli sconosciuti ed è una cosa strana. cioè poteva anche stuprarla ahahah
Comunque la storia mi piace, e la trama mi ha colpita quindi passo al secondo capitolo :)
Alla prossima
Much love
Giuls <3
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