Ciao :)
Ti batto le mani! Questo capitolo è insuperabile. Hai descritto perfettamente, e con estrema crudezza, l'inizio dell'orribile viaggio in treno che dovrà affrontare la protagonista.
Che altro dire? Tristezza. E' una parola che raccoglie tutto quello che ho provato leggendo questo capitolo. Mi sono immaginato Vera, la protagonista, spaesata, costretta a salire su un treno con la forza, mentre quell'altra ragazza, Stella, restava a terra per poi... no, non l'hai scritto e non lo voglio sapere.
Sembra un incubo. Povera Vera, è davvero in una brutta, bruttissima situazione... e non può far nulla per uscirne.
Questo è quello che mi è venuto in mente a caldo, non appena ho finito di leggere il capitolo, che mi ha preso molto... un capitolo triste.
Passo a quello successivo :) a presto :)

Ciao di nuovo :)
Triste. Questo capitolo è molto triste.
Vera, insieme alla sua famiglia e a tante altre persone, si ritrova senza nulla. Ormai, è stata prelevata dai nazisti.
Ecco, ora non saprei come continuerà la storia. Nessuno può aiutarla... la situazione sta precipitando.
Molto verosimile il viaggio sulla camionetta, un po' troppo rilassato il discorso della signora che hanno incontrato, mi aspettavo toni più allarmati.
Va bene, dentro di me la curiosità cresce, quindi dovrei proseguire la lettura, ma ora proprio non riesco. Appena posso torno, spero di riuscirci oggi stesso :)
A presto :)

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Ciao :) eccomi qui di nuovo :)
Io non la sopporto. Non la sopporto proprio quella, ne lei ne suo marito ne i i tizi che li circondano. Quell'Elena è proprio cattiva e perfida, non ho altre parole per descriverla. Speravo che non ricomparisse più, ed invece eccola lì, insieme con quello che dovrebbe essere il suo amato(?) marito, almeno credo.
Ecco, dopo il momento di rabbia, passo a parlare del capitolo in generale :)
Devo dire che il padre di Vera è una persona indubbiamente molto aperta e gentile. La madre è più possessiva.
Inoltre, i due protagonisti sono anche andati a letto insieme per la prima volta... beh, la loro relazione continua a proseguire al meglio, nonostante piccole incomprensioni, qualche battibecco e la lontananza forzata dovuta alla guerra.
Il racconto continua a piacermi, ormai è inutile che io continui a ripeterlo :)
Passo subito al prossimo capitolo :)

Ciao!
Lidia e Stella sono due vittime tra migliaia e poi milioni di altre ... incantevole il modo in cui ce le hai presentate, tremendamente angosciante, eppure incantevole.
Complimenti ancora una volta.
E poi la similitudine che Vera fa di se stessa, una spettatrice che osserva in lontananza la scena della deportazione ... guarda, non saprei quale capitolo scegliere, sono davvero uno più bello dell'altro, senza dimenticare la delicatezza che li contraddistingue.
Le persone che, con i pugni e le scarpe, cercano di aprire quei vagoni bestiame, Vera che si domanda come facciano a considerarli tanto inferiori ... Beh, brava.
Per stasera mi fermo qui!
A presto, cara!
Un bacione e buona serata!

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Ciao!
Questo è stato un capitolo veramente triste ... ho il brutto presentimento che la situazione di Vera e della sua famiglia presto degenererà ...
E Massimo come farà a rintracciare l'innamorata? E gli zii e il cugino della protagonista che fine hanno fatto?
Quanti interrogativi, quanti dubbi ...
Per fortuna che almeno hanno Lidia insieme a loro, che magari può dar loro qualche consiglio e qualche dritta su come cercare di sopravvivente a san Sabba.
Complimenti come sempre per le stupende descrizioni, per i dialoghi, per tutto insomma ...
Ah, e la frase "Alle parole di Lidia non posso che chiedermi se gli uomini possano essere tanto influenzabili, incapaci di prendere autonomamente le proprie decisioni e capire quando alcune di esse rasentino la follia" ... beh, essenziale, semplice, veritiera, fantastica!
Bravissima, a presto!

Ciao!
Questo è stato veramente un colpo basso, mia cara! Insomma, la nostra protagonista ci stava amabilmente descrivendo i suoi ultimi incontri con Massimo, la conoscenza tra lui e il padre, la corrispondenza epistolare tra loro due e poi? Fai irrompere i fascisti a casa di Vera! Eh no, davvero un brutto colpo, accidenti ...
Quella stronza ( passami ancora una volta il termine poco carino) di Elena, si è rivelata veramente infida fino in fondo: d'accordo, c'è appena stato l'armistizio con gli Alleati, però perché denunciare così la sua vecchia amica?! E poi, proprio adesso che Massimo non è a Trieste e non può proteggerla!
Lo sapevo che quei due si sarebbero concessi un "diversivo" ... che teneri ( comincia a piacermi anche lui!)
Certo che, se fino a un minuto prima è stato un autentico galantuomo, l'attimo dopo il bel tenente Riva è stato il solito ambiguo e mascalzone!
Stupenda la descrizione delle coperte che scivolano, di Vera che si perde nel guardare la mattonella, dei loro sguardi che s'incontrano!
Complimenti, ma adesso cosa succederà alla sfortunata Vera? La porteranno in prigione, la de porteranno, e se è rimasta incinta?
OK, basta, a presto, cara!

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Ciao!
Ah, per fortuna, adesso posso tirare un sospiro di sollievo: a Vera non è capitato nulla, è solo la madre che, super isterica e paranoica ( giustamente anche), vede nemici ovunque, e le ha perciò impedito di continuare a scrivere e a rispondere a Massimo.
Cavoli, che spavento la descrizione iniziale: credevo che sarebbe successo qualcosa di spiacevole ...l'immagine della pelle screpolata che grida pietà è formidabile, davvero!
Per fortuna che anche Massimo è tornato a casa sano e salvo ... chissà cosa combineranno il giorno seguente, a casa di lei.
E Gabriele, zia Baba e zio Simone? Sono arrivati in America, sono ancora in viaggio, stanno bene? Ok, lo scoprirò solo proseguendo nella lettura!
A presto, cara!

Ciao, cara!
Che tenera che sei stata a dedicare il capitolo al tuo prozio Gastone, mi ha fatto molta molta tenerezza, complimenti!
Che bello che conservate ancora le sue lettere, io sono affascinata da tutto ciò che è storico!
Dunque, venendo alla storia, un espediente fantastico inserire la corrispondenza epistolare tra Vera e Massimo: mi è piaciuto davvero molto questa tua scelta, questo genere di narrazione!
Però sono un pó preoccupata: perché Vera ha interrotto bruscamente il carteggio?! Spero solo che non le sia capitato nulla, cavoli ...
Vado a divorare il prossimo capitolo!
A presto!

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Ciao!
Un capitolo breve ma denso di avvenimenti: abbiamo ritrovata Vera affranta per le bugie di Massimo, volutamente rintanata in casa; poi lei esce e chi si trova davanti? Il buon vecchio e bugiardo mascalzone, alias l'affascinante tenente Riva, che la persuade teatralmente di perdonarlo, cosa che lei fa; cammina cammina, chi si ritrovano davanti? Un viscido fascista, che per un mancato saluto, tra un pó faceva fare una brutta fine alla sfortunata Vera che, ahimè, scopre che il suo amato Massimo l'indomani parte per la Jugoslavia ... che pasticcio!
Però mi è piaciuto Massimo nella parte finale: lui le scrive sì le lettere, ma il tempo sembra non passare mai ...
Povera Vera ...
A presto!!

Ciao!
Permettimi il termine ma Elena è veramente una grandissima stronza! Ma cavoli, che razza di amica è? Che razza di persona è? Sono veramente costernata, però ... ci avevo preso! Era con lei che quell'altro delinquente di Massimo si era divertito, me lo sentivo!
Però una cosa non mi torna: se erano così amiche, perche non ha mai rivelato a Vera della relazione con il fascista? Ha inventato tutto come ha intuito Vera? L'hanno obbligata a licenziarsi e l'hanno pagata per andare via? OK che Elena è una ragazza dai facili costumi, però se ti sposi con uno, un pó ci avrai pensato ...
Va beh, vado a leggermi il prossimo capitolo, sperando che mi illumini!
A presto, cara!

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Ciao!
Ancora una volta caspita! Ogni capitolo che passa è stupendo! Non vedo l'ora di proseguire, perché sono rimasta affascinata dalla trama e anche dalla semplice schiettezza con cui descrivo le situazioni!
Dunque: mi è piaciuto moltissimo la metafora del castello di carta e bugie, Vera che soffia sulla minestra, la madre che batte il pugno sul tavolo, lei che corre disperata verso la caserma! Accidenti, mi sono immaginata tutto alla perfezione, riuscivo persino ad immaginare la tensione, i gesti, le smorfie ... ogni cosa, insomma!
E di Massimo che devo dire?! Non mi convince e non mi convince! Perché ha sempre queste reazioni spropositate quando vede Vera avvicinarsi a lui, quando ci sono anche altri uomini? È solo geloso e protettivo, oppure nasconde davvero qualcosa?
Beh, secondo me nasconde qualcosa!
A presto, cara!!

Ciao di nuovo :)
Eccomi qui. Altre svolte; Massimo è tornato, e Gabriele se n'è andato con i suoi genitori, verso l'America.
Un impiccio se n'è andato, ma in fondo dai speriamo che il loro viaggio vada bene... d'altronde Gabriele era solo un ragazzo giovane ed innamorato. Anche se era un amore folle, ammettiamolo.
Per il resto, tutto bene. Mi sembra che la madre di vera sia una donna sempre più forte e sicura di sè, tiene testa anche al marito... tipico delle madri preoccupate per i propri cari :)
A questo punto, per Massimo sarebbe quasi giunto il momento di presentarsi ai genitori di Vera. Beh, per il resto scoprirò il tutto continuando la lettura :)
Per oggi non so se riesco a tornare per leggere e recensire, in ogni caso cercherò di farlo il prima possibile :) a presto :)

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Ciao :)
Bello questo capitolo. Hai inserito solo lettere e la corrispondenza dei due innamorati, però non è noioso per nulla, anzi, mantiene viva l'attenzione del lettore.
Del resto, bella anche l'idea di omaggiare tuo zio inserendo parte delle lettere scritte da lui ai suoi genitori. E' stato veramente toccante leggere il tuo angolino dell'autrice, dove spieghi la vicenda. La campagna di Russia è stava veramente devastante... e ripeto che la tua idea è stata molto bella ed originale, hai ricordato comunque un tuo parente defunto omaggiandone il suo coraggio. Molto bene, molto brava ed anche molto rispettosa :) questa cosa ti fa onore :)
Complimenti ancora, passo al prossimo capitolo :) a presto :)

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Ciao!
Caspita, anche questo è un capitolo stupendo! Complimenti, davvero bravissima!
Il vento che è come se mutilasse Vera è una metafora incredibilmente realistica! Nello sguardo della signora Tommasi mi sono immaginata tutto, ho visto come passare un film: è bastata quella reazione per farmi vedere la scena, niente parole o fronzoli inutili, solo uno sguardo ...
Per una volta ho tifato fino in fondo per Massimo: insomma, Gabriele è impazzito! Lui e Vera sono cugini, come può pensare che ci possa essere una relazione tra di loro?
Anche la frase "strofina la manica della giacca sul labbro ferito" racchiude tutto!
Complimenti, sono impaziente di leggere il seguito, ma per stasera mi fermo qui!
A presto!

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Ciao!
Lo confermo ancora una volta: bravissima! Anche questo capitolo mi ha entusiasmata moltissimo e, ti rispondo subito, le parti del discorso che hai inserito alla fine, hanno reso il racconto più veritiero e brillante, sebbene con quel l'angoscia che suscita il pensiero di ciò che è avvenuto in quegli anni.
Tornando alla storia vera e propria, allora avevo un pó di ragione! Massimo nasconde qualcosa, e anche Elena! Che forse sia lui il soldato con cui la giovane domestica si era divertita tempo addietro? Magari lui l'ha ricattata ed è per questo che non si è presentata al lavoro!
Mi auguro che racconti tutto a Vera, mettendola in guardia su massimo, nel caso sia un mascalzone!
Oppure fanno parte della Resistenza?! OK ok, mi fermo qui con le ipotesi!
A presto!