Ciaoooo stavolta commento qui anziché via DM per Twitter. :)
Recensisco: Juliet si trova a dover accettare qualcosa di "complicato quanto irreale" e ci vuole tempo per metabolizzare la realtà. Già è tanto però che Zayn gli ha chiesto la foto per rispettare i suoi amici,però,ucciderà qualcuno e come dice lei e sempre sbagliato. Alla fine è andato da lei nonostante fosse arrabbiato. Io penso che non sia solo per il fatto dell'energia,ma perché si sente legato a lei in qualche altro modo.
Fantastico capitolo anche questo. Mi piace parecchissimo il tuo modo di scrivere e fare evolvere la storia. Attendo il seguito e ti cito le mie parti preferite:
[“Perfetto… - sorrise anche lui, ma poi si fece subito serio – Credo che sia ora che io vada… ti volevo chiedere, hai una foto dei tuoi amici? Posso vederla?”
Non capii il perché di quella domanda, ma ancora una volta doveva essere urgente se me l’aveva chiesto senza troppi giri di parole, quindi mi alzai, presi da un volume una foto mia, di Jade e Niall, che usavo come segnalibro, e controllai che non fosse troppo imbarazzante.
La passai a Zayn, che la analizzò attentamente, poi me la ridiede sussurrando che andava benissimo, accennando un sorriso.
“Scusa Zayn, ma perché hai voluto vedere una nostra foto?” chiesi mentre la rimettevo al suo posto insieme alle altre.
“Pensavo l’avessi capito… con te ho fatto un errore, sì, ma gli errori non permettono la mia sopravvivenza. Errare è umano, ed io non lo sono.” disse in tono piatto, in una maniera che trovai piuttosto inquietante.
Per un’ennesima volta, compresi: sarebbe stata una serata di caccia, quella, per il ragazzo che sedeva di fronte a me. Qualcuno, a Londra o nei dintorni della città, sarebbe morto. Qualcuno non avrebbe fatto ritorno a casa, quella sera. E Zayn non voleva uccidere i miei amici.
Questa sua accortezza mi stupì, dimostrandomi nuovamente che riusciva a essere buono nella sua cattiveria, e che le mie convinzioni non erano altro che una barriera di fumo nel vento. O il suo era solo un senso di colpa, e non si sarebbe perdonato di uccidere qualcuno a me caro?]
[“Sai che non dipende da me.” sussurrò alle mie spalle facendomi sobbalzare.
“Sì cazzo, lo so, Zayn. Ma come pensi che potrei accettarlo? Mi serve tempo! Pensavi che dopo la notte passata sarebbe stato tutto semplice? Che mi sarei detta ‘toh guarda, un ragazzo che sottrae l’energia vitale agli altri e se ne ciba passerà un sacco di tempo con me, faremo cose molto divertenti e diventeremo migliori amici per sempre, ma non m’interesserà se ogni fottuto mese o settimana o quel cazzo che è uscirà a uccidere altre persone?!’ Non è così facile!” finii la frase mentre finii anche il fiato, pentendomi già per il tono aggressivo che avevo usato.
“Sai cosa penso io? Che non sia semplice neanche starci dentro. ‘Notte Juliet.” scomparve dietro la porta e dai rumori che seguirono capii che era uscito da casa. Innervosita, tirai un calcio al cestino e uscii in balcone, accendendomi una sigaretta.
Ora faceva freddo, ma la lacrima che scorreva lungo il mio viso non era dovuta a nessuno sbalzo di temperatura.]
[“Buongiorno, mi scusi, sto cercando Juliet Oldman.” era la sua voce, e istintivamente mi alzai in piedi e appoggiai quanto avevo in mano.
“Sì Sean, lui è un mio amico.” li raggiunsi alla cassa.
Se già reputavo Zayn un bel ragazzo, oggi era in forma smagliante. I capelli sembravano più lucidi, la pelle più colorita, i muscoli più tonici. Indossava una maglietta blu a maniche corte, e ancora una volta pensai che non avrebbe dovuto sprecare tutta questa energia e mettersi qualcosa di più pesante.
Ah, l’energia.
La caccia.
Ecco perché era così attivo, così – una normale adolescente lo avrebbe definito - perfetto.]
[“Come hai fatto a trovare il negozio?” domandai stupita, ricordandomi che se n’era andato prima che gliene parlassi.
“So fare molto di peggio che trovare un negozio, Juliet.” rispose ridendo]
A presto. Ciao. Ciao. |