Ciaooo...no davvero io ho letto solo adesso l'ottavo capitolo,cioè,Dioooo!
Ma tu mi vuoi morta? È un capitolo che ti succhia via davvero
l'energia dal corpo (forse è meglio dire l'aria dai polmoni,ma ok) AHAHAH
Ma tornando al discorso.......capperi se è bello. È uno dei più belli che hai scritto fino ad adesso.
Il bacio cavolo. Il bacio. (RIPETO) IL BACIO!
L'incertezza di lui e la perdita di controllo di lei. Hai descritto ogni movimento e emozione in maniera perfetta. (come ogni volta). Sei davvero straordinaria.
L'arrivo della signora Prewett ha rovinato il momento magico u.u e il l'imbarazzo post-bacio di Juliet? AHAHAH che tenera. E poi il bacio della buonanotte.
Io lo sapevo che Zayn provava qualcosa per lei e la sua gelosia è un chiaro segnale. Speriamo solo che però non sia sempre per il discorso dell'energia che si sentono attratti.
Io mi chiedo: se questo ha rischiato di farmi morire di infarto con il nono morirò? ;)
Avrai presto mie notizie...mi scuso per il ritardo,ma purtroppo è così. Ciao. Ciao.
(ti metto qui le mie parti preferite)
[“Almeno ha visto che non eri sola, no? Meglio stare lontano da individui del genere.” la sua definizione di ‘individui del genere’ mi faceva ridere e non poco. Di sicuro non era il tipo che poteva giudicare qualcuno in base all'apparenza.]
[L’individuo, o meglio Zayn, chiuse la tendina, e si avvicinò a me fermandomi al muro. Questo ragazzo aveva un problema, avremmo anche potuto parlare civilmente e non ricorrere al sistema sei-in-trappola che gli piaceva tanto, doveva provarci gusto.
“Zayn, che cazzo stai facendo?” scoppiai a ridere.
“Non voglio che ci veda qualcuno.” rispose.
“Siamo da soli in un negozio d’antiquariato alle cinque del pomeriggio, chi potrebbe vederci?” continuai a sussurrare ridendo per non far preoccupare Dominique al piano di sopra.
“Qualcuno, ecco chi.” disse scuotendo la testa sarcastico, e poi fu tutto veloce, molto veloce.
Sentii le sue labbra sulle mie che bloccarono la risata, e senza nemmeno avere il tempo di pensarci stavo ricambiando.
Portai una fastidiosa ciocca di capelli dietro l’orecchio e con le mani mi aggrappai alle sue spalle, mentre le sue afferravano la mia vita.
Il suo corpo emanava calore, e provavo piacere ogni volta che, muovendo un muscolo, lo sentivo a contatto con la mia pelle.
Non penso che detti molta importanza a quello che sarebbe successo, ma quando chiese accesso alla mia bocca mi ritrassi un attimo. Non capivo. Perché ora? Perché così all’improvviso? Dopo neanche tre giorni? In questo preciso momento?
“Juls, mi spiace, ma dopo che quel tipo se n’è andato sentivo il bisogno di farlo… dalla prima volta che ti ho vista, ne sentivo il bisogno… ieri, a casa tua, giuro, quando mi hai risposto in quella maniera, ci ho dovuto mettere tutto me stesso per andarmene e non zittirti subito baciandoti.” confessò sulle mie labbra, mentre ne rimiravo la forma perfetta.
“Ogni santo minuto mi rendo conto di quanto sia stato fortunato a sbagliare, quella sera, e di quanto tu sia stata fortunata a non capitare sotto le mani di nessun altro. Tu non te ne capaciti, ma non sei l’unica ad avere bisogno di questa vicinanza.” finì in un sussurro.
Allora non potetti più opporre resistenza, credo che anch’io lo desiderassi tanto quanto lui voleva quel bacio, e negare il groviglio di emozioni che sentivo all’altezza del petto sarebbe stato solamente inutile, senza contare che mi avrebbe causato un grandissimo rimpianto.
Così fui io a cercare le sue labbra, così baciabili, a desiderare il suo bacio, così imperdibile, a intrecciare la mia mano nella sua mentre sfioravo le sue dita, così morbide, e a osservare i suoi occhi, così irresistibili.
Fui io ad approfondire quel contatto, fui io che questa volta feci da membro attivo, e spinsi lui contro la parete del camerino, incrociando le braccia dietro al suo collo, e alzandomi sulle punte dei piedi per raggiungerlo perfettamente.
Fui io che non volevo staccarmi, io che sarei rimasta ore sulle sue labbra, senza pensare alle conseguenze del gesto, godendo del singolo attimo.
In quel preciso momento, sentivo che solo quella era la cosa giusta da fare.]
[“E questi puff! Che cavolo è successo?” agitai le braccia al cielo davanti alla visione dei puff, normalmente ordinari, come il solito.
“Juliet – Zayn afferrò la mia vita da dietro – Non sei tanto brava a inventare scuse. Te l’hanno mai detto?”
“Scuse? Ma cosa vai dicendo?”
“I libri sono perfettamente catalogati, i gioielli splendenti… e che razza di problemi vuoi che abbia un puff?” chiese ridendo.
“Nemmeno a Jade riesco a mentire. Agli altri sì però.” mormorai, deglutendo per la vicinanza dei nostri corpi.
“Non mi devi mentire, io mi fido di te.” sussurrò sul mio collo, alzando leggermente i lembi della mia canotta.
“E anch’io mi fido di te! Quindi su, forza, al lavoro!” mi scostai ri-ri-abbassando la mia maglietta.
“Te l’hanno mai detto che sei adorabile quando arrossisci?”
“Io non arrossisco!” negai.
“E invece lo fai. Quasi sempre. Ma sei adorabile anche negli altri momenti.” sorrise nuovamente.
Ero praticamente certa che fosse una cospirazione, che la gente lo facesse apposta a mettermi in imbarazzo, con complimenti o domande a cui non sapevo rispondere.
Con il senno di poi, realizzai cos’era appena successo in quel camerino, e non seppi cosa dire, o fare.
“Zayn, io… boh, non lo so.” passai una mano sul viso.
“Ehi, mica sono un professore, calmati! Qui nessuno vuole metterti in soggezione.” mi rassicurò.
“Come se non lo fossi già!” sbuffai.
Lo ringraziai mentalmente per non aver fatto nessun accenno a quanto poco fossi in soggezione due minuti prima, e quando alzai lo sguardo era nuovamente di fronte a me.
“Però… se ti va… potresti smettere di arrossire e buttarti un’altra volta…” rigirò una mia ciocca di capelli fra le mani.
Lo guardai morendomi il labbro inferiore, dannazione a me e alle mie debolezze, quando sentii un rumore metallico]
[Arrivati sotto il portone stava iniziando a fare buio, e le luci della sera ci circondavano, così mi girai a salutarlo.
“Allora… buona serata, Zayn. Ci vediamo domani… credo.” pregai con tutta me stessa che rispondesse, che non mi lasciasse così come avrebbe anche potuto fare, visto il mio comportamento scortese e schivo di poco prima.
Ma ciò, con mio grande stupore, non accadde.
Percepii la sua presenza vicino a me, e sentii nuovamente il sapore delle sue labbra sulle mie. Un bacio semplice e veloce, un bacio della buonanotte.
“Buonanotte, Juliet.” sorrise allontanandosi e tirando fuori dalla tasca una sigaretta.] |