Recensioni per
Dove nascono le nuvole
di Francine

Questa storia ha ottenuto 173 recensioni.
Positive : 173
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/06/14, ore 16:10

I sogni raccontano sempre la verità, perché mostrano ciò che siamo, senza filtri, senza inganno.
Ha chiuso gli occhi solo un attimo Shura, eppure quel momento è bastato.
La coscienza racconta per lui e mormora parole che non ha saputo pronunciare, tutte raccolte in un incubo che diventa allegoria della sua vita - del suo errore, del suo dovere.
Bellissima rappresentazione di Shura, scritta con una grazia che non ha bisogno di presentazioni, e che eppure squarcia sempre il cuore.
Complimenti. ♥♥♥♥♥

*porge aranciata fresca*

Recensore Junior
02/06/14, ore 12:07

E' un quadro, quello che dipingi qui, fatto di simboli e di sogni, fatto di lenzuola e di sangue. Perché in poche righe hai saputo dire tutto, ma proprio tutto, del prima e del dopo. Perché i sogni sono così e ci mettono a confronto con chi siamo e cosa siamo portati ad essere e difendere. Sei come una Pizia che parla di passato e futuro e lo fai con grazia e cortesia. Rispetto verso quel ragazzo non ancora uomo, non solo uomo, che gioca con le stelle e con il destino.
Perché il destino ci attende, qualunque esso sia, qualunque cosa noi siamo.
Grazie e come sempre caffè?

Recensore Junior
26/05/14, ore 08:26

E' un gesto d'amore, quello di cui parli, supremo. Quello di avere fiducia, ancora, nonostante tutto.
Nonostante ciò che sostiene il mondo, il destino, la storia. Nonostante ciò che vedono gli occhi, benché chiusi.
E c'è più amore nel credere, così, senza rimpianti, che sezionare come uno scienziato la realtà.
Perché Shaka vede al di là di ciò che sembra, e la sua comprensione profonda fa sì che anche la storia terribile e contorta di Saga di Gemini, diventa d'un tratto l'unica possibile.
La profonda filosofia dietro quanto hai scritto che vaga da Kant a Schopenhauer, passando per uno stupito Hegel, nella sua antitesi, suggerisce che non è un atto di estrema vigliaccheria concedersi al karma e seguirlo.
Ma un atto di grande, ineluttabile coraggio.
Caffè, che sono rientrata un'ora fa!

Recensore Master
24/05/14, ore 21:59

THIS. ♥♥♥

Una rappresentazione di Shaka e di Virgo che mi ha davvero colpita.
Nelle tue storie c'è sempre un concetto nascosto, qualcosa che parla tra le righe.
Qui c'è la forza - o la determinazione - di un Saint che vuole spezzare il karma e, per citarti, se questo è nel suo karma, così sia.
Si percepisce la lotta nelle tue parole, la cupa calma di Virgo (e pure un pochino inquietante) e quella di Shaka, che pare invece una consapevolezza molto lucida e di quelle che ti portano poi al martirio.
L'introduzione poi, mi è piaciuta moltissimo, perché alla fine non fornisci una risposta unica, ma fornisci quella migliore - quella vera: Shaka non saprebbe dirlo, perché nessuno di noi lo sa con certezza.

Bellissimo lavoro, come sempre. ♥♥♥♥

*ho male alla pancia, per cui offro un sacco di biscotti alla Nutella con zucchero a velo. Io mi limito a prendere il mio Malox in silenzio e a lagnarmi*

Recensore Veterano
22/05/14, ore 13:52
Cap. 12:

E' bello vedere l'altra faccia della medaglia di Kallisté.
E' bello vedere queste divinità decidere di fare pace, di cercarsi forse certi di trovare qualcuno di simile a sé.
Mi piacciono, mi piacciono moltissimo insieme (sai che adoro Saori&Julian) per cui questa storia spero sia il seguito di quel "siamo amici?" del primo appuntamento.
E quel pergolato magico, che ne vede delle belle ultimamente, possa offrire loro fiori d'arancio.
Bella, dolce ed estiva, in questi giorni di calura.

Recensore Veterano
22/05/14, ore 13:48
Cap. 11:

Questa storia profuma di quotidiano, di leggerezza e vivacità.
E' un inno alla vita, all'adolescenza scanzonata, e ti sei inserita nell'anfratto di quel quotidiano di cui adori raccontare. Perché sono CERTA tu adori forse più questi spaccati che non le storie da pestoni. Ti piace l'umanità nascosta sotto l'eroe e ce la porgi come fossero frutti maturi, pronti da mordere.
Di questa storia ho amato Seiya.
Ho amato anche Hyoga, ma la bullaggine di Seiya è divertentissima, con quei suoi modi da sbruffone. Il suo punto narrativo è magistrale, e mi ha strappato più di un sorriso. Hyoga, per contro, è l'essere perfetto, non ho altro da aggiungere.
Ma i canestri li ha fatti Hyoga, vero?
Che se Seiya dovesse aver vinto (vista la sua solita fortuna) sarei davvero curiosa di vedere come si comporterà. 
E quel fischio iniziale, mi ha messo nostalgia di... Slam Dunk.
Che come saltava Rukawa, ce n'erano pochi. 
Grazie, questa storia mi ha scaldato il cuore e strappato un mega sorriso da gatto sornione!

Recensore Junior
20/05/14, ore 20:42
Cap. 12:

Delicato e fresco questo piccolo racconto.
Sono belli questi due protagonisti insieme sara' per il loro retaggio comune o per la voglia di considerarli dei semplice ragazzi.
E il contorno e' celestiale sia per come descrivi il paesaggio sia per i descreti accompagnatori che sono a dir poco perfetti.
Impareggiabile come sempre.
Caffe' o meglio crema al caffe' col caldo? ;-)
A presto.

Recensore Junior
20/05/14, ore 12:23
Cap. 12:

Cara...ma, cara!!! No, dico grazie, grazie mille! Questo è un regalo graditissimo e che mi ha fatta arrossire!
Perché anche gli dei di tanto in tanto scendono a bersi un caffè o una limonata, in questo caso, e sembrano perfetti ragazzi senza nulla a gravare sulle loro spalle.
Alla più bella, perché, si sa, gli occhi azzurrissimi di Poseidon non l'anno mai lasciata, in fondo.
E i limoni di Kostas sono...ehm...generazionali?
Bacio e grazie!
Ti manderei una teglia di moussakà intera!!

Recensore Veterano
19/05/14, ore 18:33
Cap. 12:

Ormai ho deciso.
Quando andrò in Grecia (e DEVO farlo, perché non ho passato cinque anni della mia vita a gasarmi abbestia su Esiodo, Tucidide e Callimaco maledicendo l'aoristo terzo per poi non andare almeno una volta nella vita sul sacro suolo d'Ellade, ok?), girerò la nazione con la tua storiografia in tasca, tipo Schliemann che cercava Troia con l'Iliade aperta davanti...
Ogni volta che aggiungi un tassello ad una storia, indipendentemente da quale sia, riesci sempre a lasciarmi un'immagine meravigliosa dei luoghi che descrivi, con appena una frase; e non so se essere invidiosa o ringraziare le Muse per aver deciso di darti l'ispirazione a scrivere...
Julian nell'anime non è che mi facesse impazzire: sarà stato il guardaroba, i capelli più lunghi di quelli di Saori (mi sorge il sospetto che il vecchio Kuru sia calvo e quindi compensi disegnando tutti i suoi personaggi maschili come dei Raperonzoli!), non lo so, ma non mi ha mai ispirato granché, neanche come cattivo. Eppure, tu riesci a farmelo diventare simpatico, con i suoi modi galanti da uomo d'altri tempi *be still, my heart!* e la sua divina nostalgia del mare (come aspirante biologa marina, da questo punto di vista lo comprendo appieno)!
E quanto adorabili sono Milo, Kanon e Sorrento che fingono bellamente di essere là per caso e invece dovrebbero fare le guardie del corpo? *sviene*
Non mi concentro su Saori perché in questa drabble fa il suo figurone alla Grace Kelly, perfetta e adorabile senza essere insopportabile come solo tu la sai far essere!
Magnifico lavoro, come sempre e spero di leggere a breve un tuo aggiornamento!
La signora ha tempo per un espressino veloce?
JudithlovesJane

Recensore Master
19/05/14, ore 15:51
Cap. 12:

TU mi uccidi, perché in questo capitolo ho visto l'uomo e ho visto il dio.
Questo incontro ha qualcosa di dolce e amaro, nostalgico nei suoi gesti e nei suoi profumi.
Dietro la pelle di Saori e Julian si nasconde qualcosa di più grande, un'immagine che pare prendere forma dalla loro stessa ombra - Athena e Poseidone.
Credo che questo capitolo si esprima su due livelli, uno più quotidiano, casuale, due vecchi amici che si incontrano dopo molto tempo (cit), altro è il peso delle divinità che si portano dietro e di cui io ho percepito la presenza fin dalle prime righe, soprattutto nell'uso dello scenario.
Riesci a intrecciare più piani tra loro fino a renderli uno, tele perfettamente uniformate e in cui puoi cogliere la differenza, ma non con l'occhio.
Bellissimo lavoro, come sempre. ♥♥♥♥♥♥♥

*porge barretta di cioccolato*

Recensore Junior
18/05/14, ore 23:58
Cap. 12:

Io. Ti. Amo.
Giuro!
Perchè questi due sono davvero Saori e Julian. Sono quell'incontro stupendo che tanto abbiamo aspettato (in cui in tanti ci saimo cimentati, fanwriter) e che tu hai reso perfezione. Con quelle pennellate che tanto sanno di un acquarello mediterraneo, quasi di un varco, di una breccia. Sembra quasi di essere lì con Milo, a spiarli da dietro una tenda di pizzo dal sapore di sapone. Te li vedì lì, queste due divinità antiche e potenti, ritrovarsi con i corpi di ragazzi e giocare ai ragazzi. O forse agli amanti.
Sa più di appuntamento galante, di un tete-à-tete (perdona la penuria di accenti circonflessi; non riesco a inserirli), che di un formale incontro di "lavoro". Il modo in cui filtrano, in cui dietro ogni gesto c'è un ammiccarsi, un rincorrersi e altro ancora, un mondo perduto, fatto di colonne e incenso. Un mondo dove erano dei e i loro incontri avvenivano fra le vette d'Olimpo o nei recessi del mare che li ha in sostanza generati. Due dei nati dall'acqua e che si reincontrano sotto un'orangerie, con il sole e i limoni a scherzare con il verde di foglie fresche di mare e di meltemi profumato.
Sembra una cartolina, ecco. Una di quelle belle cartoline d'epca che vai a cercare dentro agli scatoloni dei guedenti o che trovi così, incastrata in una specchiera impolverata (come quella di Gozzano, ricordi?) Che nostalgia! No; diverso: qual sapore agrodolce che senti per un passato cui non vuoi rinunciare, ma sai che non può tornare. Non con le stesse identiche condizioni almeno.
E Saori e Julian sono anche questo: nostalgia.
Sarà che, personalmente, le figure di Julian e Saori sono legate a doppio filo, ma ho adorato questo plazer di un'unica voce, con quel titolo greco che mi ha fatta precipitare in un universo altro, vivo e pulsante. Con la sua scena madre e i suoi particolari ben definiti: la premura di Kanon e Milo; la discrezione di Kostas; l'eleganza di Sorrento. E poi la limonata. E i limoni! E dietro l'Egeo.
Ok.
Seiya è e resterà sempre (almeno per me) l'amore di Saori. Ma un amore dal sapore del proibito e di un'età perduta. E' complesso il rapporto con Seiya, per Saori. Julian invece è l'amante (no. Non nel senso spregiativo del termine. In quello greco, ecco.): l'uomo (o il dio; ma qui non cambia) con cui condividere, imparare, sperimentare. L'uomo con cui seduzione e raffinatezza sono un gioco soffuso, elegante, sono galanteria d'altri tempi. Concessioni.
Julian è la concessione, il proibito, il desiderio. Seiya invece è il blasfemo.
Perdona questa recensione molto inconcludente. Ma ho letto e non ho resistito. Ho amato questo stralcio. E nemmeno a parole riesco spiegarlo. Se ne sta ancora qui, nello stomaco, con un crampo che mi porta indietro di quindici anni. E quello che sento (e non so esprimere) è il correlativo oggettivo di questa tua piccola stupenda istantanea.
Un abbraccio (e a presto. Spero^^)

Recensore Master
12/05/14, ore 00:05
Cap. 11:

*grufola felice*

Bellissima e che mi ha scaldato il cuore.
Hai unito il tema della festa della mamma con il prompt (il pallone da basket: non mi sarebbe mai venuto in mente, davvero originale) e mi è piaciuto un sacco leggerla.
Ho amato ogni incastro, ogni sfida, ogni momento, tutti di una naturalezza e di una semplicità che ti fa sorridere e che riporta i Saint a una dimensione più umanamente vicina a noi.
Complimenti, donnaH. ♥♥♥♥♥

*porge gelato gusto crostata alle albicocche. GIURO che esiste, l'ho appena mangiato*

Recensore Junior
11/05/14, ore 20:52
Cap. 11:

Carissima. Perché la mamma non insegna solo che un bacio cura le ferite del corpo e del cuore, né solo la ricetta della torta di mele.
Insegna anche a fare a pugni, a giocare a basket e a combattere, sempre.
Ancora!
...e grazie, tesoro!

Recensore Veterano
11/05/14, ore 19:25
Cap. 11:

E io qui muoro, perché una scena così adorabilmente quotidiana può solo uccidermi di feels!
Io e lo sport siamo su due ammassi galattici paralleli, ma alle medie le ore di ginnastica consistevano principalmente in basket, quindi ti comprendo, Seiya, fregare la palla a chi sa giocare meglio di te è impossibile...se poi il tuo avversario è un altro Saint, hai voglia! -.-
Shun con la bambina-koala rosa sulle spalle è troppo puccioso! *si scioglie per i troppi feels*
L'eterea Natassja dai capelli da raperonzolo giocava a basket?! L'avrei immaginata più una ballerina (stereotipo, lo so, russi belli ed eleganti=étoile del Bolshoi), però vabbè, ci può stare! (anche perché Camus che gioca a basket in Siberia è...*sente Milo sganasciarsi dalle risate dietro di lei*)
Hyoga che ironizza sul suo essere mammone è segno forse che sta superando il trauma? Saria anca ora, come si dice dalle mie parti!
Quel birbantone di Seiya...cosa non si fa per guidare un amico sulla strada dell'amore, eh? ;)
Buona festa della mamma! *porge rosa (no, non è del vivaio di Aphrodite) e pasticcini*
JudithlovesJane

Recensore Master
04/05/14, ore 17:28

Questo capitolo è molto Mu; placido, riflessivo, un po' malinconico e romantico nel suo ricordare casa.
Il buon vecchio Mu (a cui io regalerei una scossa d'adrenalina, ma sono una brutta persona, per cui passiamo oltre) è l'essenza della riflessione e della calma, un guerriero la cui forza risiede nel calcolo e nella previsione.
L'inciso sul destino di ogni guerriero (un fiore appuntato tra i capelli) l'ho trovato geniale, perché non si appoggia al cliché del sangue e della polvere, ma a un qualcosa di delicato e inaspettato per definire un combattente.
Al solito, VAGONATE di complimenti. ♥♥♥♥♥

*porge yogurt al pistacchio*