Recensioni per
Quando piangono le stelle
di Francine

Questa storia ha ottenuto 174 recensioni.
Positive : 174
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/11/16, ore 22:05
Cap. 12:

Bene, son riuscita a ritagliarmi il tempo di leggere ancora un capitolo.
Se dovessi seguire solo il mio intuito, e quello a cui sembra volermi portare questa storia, mi verrebbe da dire che:
1) La rossa che va avanti e indietro dall'Ade a proprio piacimento è l'allieva di Death mask?
2) Oppure - o entrambe - è la sorellina di Camus, nonchè germoglietto nella pacia di Francoise? Anche perchè si chiama come la sorella di Maman luoise, e potrebbe portare il suo nome proprio per quello...
Lo so, mi son spinta parecchio in là, se conoscessi meglio tutto il resto forse mi sarei fatta tutt'altra idea.
In ogni caso questa Coralie mi piace. Pratica e tosta, ma senza spavalderia.
Mi piace anche Shun che vomita vermi (l'aveva ingerito con la patata ripiena? Ripiena delle mele magiche, magari...), mi fa venire in mente "il castello errante di howl" e il serpentello-spia ingoiato da Calcifer.
Ed ora se ne tornano dall'altra parte, e vediamo che succede.
Per quante cose spieghi, altrettante ne ingarbugli. Il mio povero neurone solitario è sotto sforzo, sappilo.

Recensore Veterano
17/11/16, ore 16:43
Cap. 11:

Come vedi non sono fuggita, nonostante il brivido del capitolo precedente.
Devo ammettere che tutto 'sto avanti e indietro spazio/temporale è piuttosto faticoso per chi, come me, non conosce bene la storia originale e tutti i suoi riferimenti. Per non parlare della mitologia norrena e di tutte le tue aggiunte, che per me sono difficili da distinguere dal resto.
Ma questa volta il passeggiare nel passato mi ha chiarito un po' di idee, invece di buttare nuova carne al fuoco, e finalmente scopro come ha fatto Hyoga a farsi infinocchiare dalla bionda (che ora ha una nome), anche se non ho capito bene dove è successo. In uno zoo in Giappone, prima che iniziasse il tutto?
Ed ora ho un'idea più precisa anche di chi sia Lukas: è Loki, giusto? O almeno una sorta di suo corrispondente umano, mi sembra di capire, vista questa somiglianza di nomi e di genìa tra Asgard ed il regno umano.
Non ci ero arrivata perchè non sapevo che Loki è identificato anche con il fuoco...^__^' (grazie, wikipedia)
Dunque hai spedito almeno un paio di bronzetti nell'Ade, e ora mi chiedo chi siano la rossa e la tipa che ha sparaflashato Hyoga.
Andiamo avanti e vediamo... ^_^

Recensore Veterano
15/11/16, ore 21:33
Cap. 10:

Ok. Ero arrivata a metà capitolo appuntandomi mentalmente tutte le varie cose che volevo commentare...
(-Ikki che si preoccupa del fratello, sapendo quanto tiene a Hyoga e cosa potrebbe combinare,
- La defunta etoile che torna dal cigno - ovviamente non è lei, immagino, ma un qualche genere di ipnotista-mutaforma-manipolatore,
- Milo, a cui magari Hyoga non piace nemmeno, ma sente di avere un debito con Camus e quindi lo proteggerà)
Ma la seconda metà del capitolo mi ha talmente spiazzato e agghiacciato, che tutto il resto è passato in secondo piano.
Devo confessare che non mi aspettavo nulla del genere (forse perchè non conosco per nulla death mask e forse perchè ancora non conosco a fondo il tuo stile) e a dire il vero non ho capito nemmeno bene cosa sia successo esattamente e perchè.
Ma il brivido di orrore resta intatto, forse amplificato, e per stasera non me ne libero...

Recensore Veterano
12/11/16, ore 10:50
Cap. 9:

Rieccomi qua, ricompaio dopo una discreta assenza. Prima avevo altro per la testa, poi è iniziato un periodo piuttosto faticoso ed intenso, così non sono più riuscita a ricomparire tra questi lidi.
Sono abbastanza distrutta, così, visto che stamattina sono libera, ho deciso di dedicarmi ad una delle mie terapie preferite: divano, coperta, ed un Kindle pieno di fanfiction! XD
Visto che qui è arrivato l'inverno e che ho tirato fuori l'immensa coperta che mi sono fatta ai ferri, trovarmi catapultata tra le nevi e le bufere di una terra al di là della Siberia è stato a dir poco perfetto.
Per non parlare del fatto che - finalmente - dopo una lunga introduzione sembra che stiamo passando all'azione.
E così in missione-recupera-Hyoga hanno mandato Shun. Hm.
Ma mandarne due o tre assieme? Tanto al santuario ci son già i cavalieri d'oro, che gli costava affiancarlo con un altro paio di bronzetti?
Magari insieme non si sarebbero fatto infinocchiare così bellamente da questa bionda che - chiaramente - non è Marin e che deve aver fatto un qualche lavaggio del crapone a Hyoga.
Dunque c'è di mezzo Asgard, e direi che a questo punto ne ero quasi certa.
Torna il fuoco, anche se solo in forma di focolare cuoci-patate, e continuo a chiedermi come stiano le cose.
Nel frattempo apprezzo i tuoi continui escursus, che non spezzano il ritmo (anche se il rischio ci sarebbe) e pian piano costruiscono il substrato della storia, dandole profondità.

Recensore Veterano
17/10/16, ore 11:00
Cap. 17:

Finalmente, piano piano, ritorno da queste parti a godermi un altro bellissimo - e lunghissimo! - capitolo! Se dovessi riassumerlo in un aggettivo, userei "interessantissimo": è pieno di sviluppi interessanti nella trama e di considerazioni interessanti su aspetti e dettagli delle storie di base che abbiamo tanto amato.
Procedo pezzetto per pezzetto - ché ho preso appunti una tantum sistematici e sono ormai due giorni che mi trascino il file con questa recensione!
*
Io amo le spiegazioni, amo scoprire le ragioni delle cose. La tua spiegazione delle differenze cromatiche fra l'armatura di Manigoldo e quella di DM non solo mi è piaciuta - e mi ha fatto gongolare quando l'ho vista lì -, ma mi ha anche convinta. Tutto il passaggio è un incanto: dal sangue che ruscella - verbo bellissimo: lo senti il sangue che gorgoglia, un pochettino, quasi a singhiozzi -, al blu del mare che sa di rovescio - perché il mare, in fondo, è un cielo capovolto.
*
Quando ho letto "Ikki" e che Ikki si trascinava Hyoga per un polso, ho - profondamente e con grande maturità - pensato: mazzateeee! E invece Ikki è più maturo e più ragionevole di me... Ribadisco: sta crescendo bene il ragazzo!
«Ho un gran mal di testa…»
«Fattelo passare»
Oh, Ikki! Sì, bravo bimbo, bravo! Perché magari non finisce qui, ma tu maturo, grown into your own character, so to speak, mi piaci proprio.
Interessantissimo, poi, il discorso sulla manipolazione mentale: mi intriga il quadro teorico fisicalista/materialista in cui si situa; mi piace il modo che Ikki ha di spiegare le cose. Oddio, io confesso con grande vergogna che alla mia veneranda età non ho la patente, non so guidare niente di più tecnologicamente avanzato di una bicicletta, e capisco meno di auto che di meccanica quantistica, ma è bella e quotidiana l'analogia fra un cervello dopo gli effetti della manipolazione mentale ed un motore che fa le bizze.
E poi evochi Kanon, menzionato lì: magari non tornerà, ma a me fa sempre piacere leggere di Kanon, perché i due terzi di quello che succede nella storia di Kurumada è il risultato delle azioni di Kanon, lui è un po' il principale agente narrativo o il motore (per rimanere in tema di auto), e allora non può che essere un personaggio interessante - poi aggiungi che è bello bello, cattivello, nessuno sapeva della sua esistenza, che ha ingannato gli dei, ha passato tredici anni in fondo al maaaar, in fondo al maaar quasi solo soletto, si è pentito e si è redento, sterminando tutto solo mezzo inferno... Ecco, la smetto col panegirico di Kanon. Però mi ha fatto piacere vederlo evocato, in absentia.
Tutta questa storia puzza di bruciato come Cartagine dopo il passaggio dei Romani.
Non so da dove cominciare a dirti quanto mi piaccia questa immagine! Bellissima, davvero.
*
E qui fondo due pezzetti di gongolamento, perché: NONNA AGATA!!! Nonna Agata che parla con Shura e manda le medicine al nipote con l'otite e si rivolge a Shura giocando con El Cantar!  Ma davvero gli sta mandando le medicine? Mmmm... Interessante, molto interessante. Io amo Nonna Agata. E trovo incredibilmente interessante che le famiglie di questi uomini siano coinvolte attivamente nelle attività del Santuario: è credibile - e porta un po' di spirito domestico, in un modo insolito, ma meglio dello zero assoluto che ci dà Kurumada.
Non c’è solitudine, quando si è soli, ma i suoi denti aguzzi sanno farsi sentire quando si incontra qualcuno. Terribilmente vero. Così come è ha ragione la saggezza popolare nell'intimare cautela nel desiderare qualcosa, perché lo si potrebbe ottenere. Che cosa desidera Shura?
Mi incuriosisce e mi intriga il veder comparire il Cammino di Santiago. Sono curiosa curiosa di vedere se ritornerà!
Nel mentre, prendiamoci un caffè con Nonna Agata e contempliamo la grandezza di questa donna.
 

*
Coco del Cancro a sua volta mi piace sempre di più: perché bisogna avere sempre un piano B, ed essere sempre pronti al peggio - soprattutto se si vive sul piede di guerra; ancora di più se, in guerra, lo si è già. E, saggiamente, Coco va a controllare "al piano di sotto". È una mossa così sensata, perché lei può; e dà il piacere leggerne: è una scelta narrativa intelligente, dà il piacere che si prova quando le abilità dei personaggi sono usate sensatamente, al meglio. Poi la ragazza di per sé offre la meraviglia del buon senso. Come potrebbe non piacere?
*
Seiya e Saori, nel pergolato delle rose. Seiya diffida, e a ragione: le rose sono pericolose.
Esclude il nero. Saori non ha gusti così barocchi - confesso di aver ridacchiato, pensando ai suoi vestitini da torta. Però magari le rose nere sono un next step troppo grande.
Ora, le dinamiche fra Seiya, Shaina e Saori/Athena sono per forza di cose un fatto complesso ed interessante, fosse anche solo perché costituiscono una delle pochissime occasioni in cui Kurumada stesso ci offre dei sentimenti. Amore, devozione, orgoglio, fiducia... sentimenti delicati, sentimenti difficili, equilibri sottili. Sono curiosa di vedere come ce li farai esplorare.  Nel mentre mi godo quello che hai già messo in scena:
Con umiltà. Con devozione. Ma quando nessuno li vede. Quando è più importante.
Saori – Athena – sorride.
Bellissimo, fa un po' tremare.
Così come mi ha fatto tremare il leggere del mare, della mano di Poseidone che dà un aiutino per salvare i nostri e che è cortese a modo suo, lasciandoli ai Merovigli - che sia un po' modaiolo di suo, a prescindere da Julian Solo? Ma più di tutto mi ha stretto il cuore Milo che va a fondo. Confido che tu non lo abbia ammazzato così, confido tanto tanto. Ma ti ribadisco che il mio sistema cardiocircolatorio risente di queste cose. Non ho più l'età...
Infine, una menzione speciale ed una standing ovation per Shaina, perché
«Shaina, io…»
«Shaina un cazzo!»
merita semplicemente un grande e roboante "Sì"!
*
Stavo a pensare a gattini, gabbiani e bastoncini di liquirizia, quando sono saltata rimbalzando sulla poltrona!
Ooooooh! Lui is back! E già ho iniziato a sciogliermi, poi ho letto "gaviota" e sono andata in brodo di giuggiole. E sì, capisco perché a Coco sia venuto il batticuore.
A me è quasi venuto un infarto, certo, ma conta come batticuore anche quello, no?
*
Che aggiungere? È proprio una lettura avvincente ed interessante. Grazie mille di star scrivendo questa meraviglia!

(Recensione modificata il 17/10/2016 - 11:03 am)

Recensore Veterano
08/10/16, ore 23:51
Cap. 16:

Se tu mi tiri fuori chiunque - e dico chiunque, anche il Coniglio Pasquale o la Fatina dei Denti - in tabarro, io sono contenta: perché "tabarro" è una parola bellissima, più bella di "mantello"; e possiamo essere anche sulla via per Asgard, ma si porta dietro un po' d'aria pesante della Bassa - e nel mio caso un po' di nostalgia.
Ero ancora impegnata a gongolare per il tabarro, quando mi sono messa a gongolare per il 4x4:  mi immaginavo un'atmosfera più arcaica, mitica, anticata; mi ha sorpresa piacevolmente.
Continuano a piacermi tanto i pensieri di Lukas, è pungente e cinico anche quando si preoccupa: Si fumerà una sigaretta, per ammazzare il tempo, mentre loro ammazzano lui. ... Ma loro non lo ammazzano, perché è il figlio del Fuoco e Lung e Ullr sono i suoi servitori.

Si diceva che Hyoga aveva bisogno di mazzate, no? Ikki è un omino che sta crescendo bene e già sta imparando a non deludere. Certo, qui forse dovremmo sorvolare sui rispettivi attaccamenti morbosi... dici che vengono col sangue del vecchio Kido? Mah. Intanto Coco continua ad essere la voce del pragmatismo e del buon senso. Mi piace proprio questa giovincella!
«Non può ammazzarmelo, in dieci minuti, giusto?» - Eh, eh, cara, cara ragazza...
 
E poi mi dai Shaka, seduto con Shaina e Mu ad arrovellarsi il cervellino. Io amo tutti i Goldoni d'un amore eterno ed immutabile - ok, con qualche eccezione con cui ho un po' di problemi, ma l'affetto resta, no? - però ho un debole tutto speciale per Shaka, fosse anche solo per il fatto che mi è stato modello di spocchia e smanie di grandezza per tutta la vita. Quindi, dopo questo assaggino, sono ansiosa e curiosa di conoscere meglio il tuo Shaka.
Nel mentre però mi lasci con una curiosità logorante: dov'è che Mu ha imparato a giocare a Risiko? Quando? Con chi? Devo saperlo. (La tua opera di redenzione di Mu ai miei occhi continua)
E devo anche annotare che ho sorriso tanto a figurarmi Shaina - che io mi immagino, per usare con infinito affetto un'espressione non tanto politicamente corretta, più ebrea di Giuda - in mezzo ai due Buddisti.
 
Bellissime poi le perle di saggezza, ammantate di intrigo, fra una limata di unghie ed una tinta ai capelli, perché è vero che i lavori di precisione svuotano la testa del superfluo; così come è vero che bisogna far sbollire la rabbia. E poi la verità più grande di tutte:
 ...nessuna persona sana di mente berrebbe un vino rosso senza averlo prima fatto decantare un po’.
Sì, sì, sì!
A onor del vero, la teoria delle stringhe sembra presentare sempre più inconsistenze che potere esplicativo; ma oggigiorno fisica teorica e filosofia della fisica sono fra quelle poche fasce della vita dove si mantiene ancora vivo il vecchio spirito di partito, partigiano, cieco e violento - ed indovina io da che parte sto... Per dire: faccio poco testo. E l'immagine è ben scelta comunque.
 
Ed eccoci infine al volo. Il volo non poteva che mettersi male, dannazione a te, Milo, te la sei chiamata...
Ho avuto un po' di problemi a figurarmi Milo come il tipo che non accetta un "no" da una signora, ecco: non perché sia un ragazzino ammodino, né perché non credo che nessuna donna sana di mente potrebbe dirgli di no in circostanze normali (che poi credo sia vero...), ma perché in Milo, dietro il monello che fa quel che va fatto, senza troppe remore e troppi scrupoli (solo qualcuno), ho sempre immaginato un profondo equilibrio, una profonda dignità - pur diversa dalla righteousness ("moralità" o "rettitudine" non sono buone traduzioni, manca quel non so che, e non me ne viene una migliore, perdonami!) che vedo in un Aiolia. Però, ecco, Milo che insiste pesantemente dopo un "no" mi lascia un po' perplessa. Me lo giustifico dicendomi che Milo è ancora un po' turbato dai cupi pensieri che lo hanno visitato un capitolo fa, quindi a questo giro un po' lo scuso. Poi qui siamo sul tuo volo e stai pilotando tanto bene: e il volo di Saori doveva pur non andare liscio per qualchr ragione, no? Quindi allaccio le cinture e mi rimetto nelle tue mani.
Nota finale: questa storia fa male al mio sistema cardiocircolatorio! Sappilo! 
(Recensione modificata il 09/10/2016 - 12:17 am)
(Recensione modificata il 09/10/2016 - 10:30 am)

Recensore Veterano
02/10/16, ore 18:15
Cap. 15:

Ciao, cara! Oggi, nonostante le proteste di Bernie e di tutti i suoi defunti e deliranti compari in coro, proprio non ne voglio sapere di lavorare; quindi tanto vale concedermi una buona mezz'ora da passare con te. Errata corrige: facciamo piuttosto un'ora e qualcosa... Same difference!

 

Come al solito - che lo ripeto a fare? - il capitolo è stato una lettura tanto soddisfacente, in tutte le sue parti.  È impressionante come tu riesca a tenere insieme tutti questi personaggi, queste storie complesse che si intrecciano e confluiscono armoniosamente in un unico intrigante racconto.

 

Ma a questo giro, per me l'eroina incontrastata è stata Gemini, star indiscussa senza se e senza ma. Assumo che sia lei l'apprendista che si segue per qualche pagina in apertura, e che abbia un debole per Occhietti Rossi - perché chi non ce l'ha? E Occhietti Rossi, dal mio punto di vista, è l'uomo nel giusto. Se non fosse lei, sarei comunque tanto tanto contenta di essere nel torto!

Ma mi piacciono comunque immensamente le considerazioni di questa ragazzina sulla parte del suo maestro con cui ci si diverte di più: sono acute, sono accurate sono profonde.

Con quella luce negli occhi, quello scintillio che accomuna il martire ed il suicida, quello splendore caldo e avvolgente della fiamma che sale verso il cielo. Bellissimo, come anche il resto del passo: dove la profondità si tinge con un tono che non so come meglio definire se non "poetica del quotidiano".

Come è bellissimo del resto anche quel pezzetto sulle costellazioni estinte.

L'unico punto che mi ha un attimino tirata fuori dalla narrazione è stato il riferimento a "una stella che danza", che io trovo un po' un'immagine troppo trita e ritrita - ma sono le mie profonde antipatie verso il 99% di quello che è anche solo vagamente nietzschiano, quindi non mi dar peso.

 

Ichi, Nachi e Ikki. Ichi sa muoversi e legge i fumetti - ho adorato questo dettaglio piccolo piccolo che spalanca una finestra sulla sua vita. Sai dare calore e spessore a questi personaggi che Kurumada non ha saputo affatto gestire, lasciandoli lì a fare da decorazioni.

 

Così come hanno vita e calore i tuoi personaggi collaterali: mi è piaciuto tanto il punto di vista di Masami (Tetsuya infamissimo idiota!), mi ha fatta sorridere. Spero proprio che Masami un giretto con Milo (o scegli la preposizione o l'avverbio che preferisci) riesca a farselo.

 

 

E tornano Lois e Shaina! Con Mu a carico. Io devo qui confessare di avere una relazione problematica con Mu, con alti (pochini, a onor del vero) e bassi (un po' troppi: forse sono ingiusta), ed una generale difficoltà ad inquadrarlo. Ma questo tuo Mu che forse si mangia le cuticole mi è improvvisamente più simpatico.

C'è in questa sezione un passo la cui sintassi non mi è tanto chiara, ma non so se sia il mio italiano che ogni tanto si perde per strada o se la tastiera si sia mangiata qualcosa - nel dubbio chiedo:

"Sempre non ha già letto nella mia mente ed ha deciso di voler scandagliare più a fondo, pensò, mentre annuiva al Santo dell’Ariete."

Manca un "che"? (In ogni caso scusami!)

 

E poi il gran finale!

Milo che parla con Gemini con un bicchiere di vino: sì! E lei che non si sbottona: sì! E Milo e Aiolia che fanno i maschi: sì, sì, sì! E parlano anche di cose serie: ancora più sì!

Bella  la reggenza di Saga.

Come è bellissimo quel ritorno preponderante del fantasma dell'amico nei pensieri di Milo, che quasi non riesce a trattenere il pianto. Ed io ho l'impressione che ci sia un riferimento a qualche tuo altro lavoro che non ho ancora letto. Ma l'effetto è incredibilmente potente.

Spero proprio che Milo se lo faccia quel giretto con (di nuovo preposizione o avverbio a scelta) Masami, almeno per distrarsi. Perché con Gemini non c'è storia - e, se anche ci fosse storia, non so quanto gli convenga, povero Miluccio.

 

E poi mi hai fatta tremare: "Che può succederci, quassù? Chi potrebbe mai attaccarci?".... Dimmi che non promette male male male come sembra promettere malissimo!

Recensore Veterano
28/09/16, ore 22:07
Cap. 14:

A volte ritornano... dunque eccoci qua!
Mi piace tanto, ma veramente tanto tanto Coco: mi piace come rigira i cadaveri, come sa cosa fare, come è ragionevole, e pragmatica, mentre Hyoga - immancabilmente - pensa alla mamma... Il ragazzo ha bisogno di crescere!
Ed ora muoio dalla curiosità di sapere chi sia questo baldo giovane che va a cercare il Santo del Cancro e scalda il cuore di Coco più delle caldarroste nella tasca!

E così mi piace Noi-Sappiamo-Chi, che è tanto tanto bello e brillante, al punto di offuscare Lukas, ma è l'ordine naturale delle cose.
"Non si usa lo stesso trucco una seconda volta, Lukas. Mai. In nessun motivo. Perché un trucco svelato non piace più. Ha perso la magia, la sua allure. È brutto. Triste. Patetico. Capisci?" Sì, bello bello!

Recensore Veterano
21/09/16, ore 09:16
Cap. 8:

Respiro. Questa storia ha un bel respiro, e questo mi piace. Non sopporto le storie asfittiche in cui l'azione ed i riferimenti non si spostano mai dal "qui" ed "ora".
Come la storia della bibbia ereditata da Marin è della metafora delle mura che torna in mente a Seya pensando al proprio stato d'animo...
O come lo spostarsi avanti ed indietro tra L'Antefatto (suppongo che il dialogo tra il Viandante ed il Fuoco sia ciò da cui è nato tutto) ed il presente, al Kido Manor. Un paio di ipotesi su chi sia il viandante c'è le ho. Al momento propendo per Odino, visto il luogo dell'appuntamento e il modo in cui ha perso un occhio.
Il fuoco invece è un mistero, immagino lo scopriremo tra un po'.
Finalmente Seya e Aiolia parlano. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui Seya risulta cambiato. Non una momentanea demenza o confusione, ma un cambiamento radicato che scorre sotto il suo essere cosciente, al punto di permettrgli di osservarsi da fuori e chiedersi: sono cambiato?

Recensore Veterano
20/09/16, ore 22:57
Cap. 13:

Non starò qui a dirti quanto mi sia gustata questo capitolo, quanto abbia gongolato, perché già lo sai, vero?
Perché la Biblioteca del Sacerdote è una garanzia - anche senza Saga piccolo paleografo, ma pazienza!
Anche se io al posto del povero Saga - che, tesoro caro, si vede distruggere tredici anni di lavoro da cinque marmocchi in mezza giornata - probabilmente avrei fatto lo stesso, perché, sì, sarebbe stata un'umanissima ripicca; mi permetto tuttavia di coccolare la fantasia che il casino che vi è rimasto sia in parte anche frutto di un diverso sistema di catalogazione adottato da Saga e Occhietti Rossi - che poi si prendono a brutte parole perché non riescono a ritrovare niente.

E poi iniziamo a vedere che cosa sia capitato a Hyoga nella sua vacanza Siberiana. Ora, sicuramente il ragazzo è contento di non essere finito a fare da fidanzata al bullo del braccio di una prigione Sovietica - ed io sono sollevata per lui -, ma probabilmente gli è andata peggio come è andata!

L'intrigo della Biblioteca mi tiene col fiato sospeso, sotto l'occhio vigile di Delta Capricorni che sbirluccica lì, ad illuminare i diari di Shura. Però ora voglio tanto tanto poter leggere quello di Camus! Niente attanaglia la mia attenzione a un livello viscerale tanto quanto lo fanno dei libri perduti, rubati - sì, lo so, ho dei problemi con le mie priorità. Mi piace Lois - il che statisticamente non promette bene per lei - e mi è piaciuta tanto la sua interazione con Shaina. E quanto è bella la tua Shaina? Dura, diretta, dignitosa, un po' disincantata ("Non fidarti mai di nessuno" - sì!), eppure così umana con quel suo amore per Seiya come metallo fuso nello stomaco, e con un pizzico piccolo piccolo di civetteria nell'ancheggiare un po' più pronunciato mentre se ne sta andando. Seiya che sta crescendo e che forse forse sta per darsi una svegliata mi ha suscitato un moto di tenerezza.

Al "Luk..as, sono tuo padre" ho riso per cinque minuti buoni!

E per concludere: sì, sì, sì! me lo sono sempre immaginato anch'io Isaac che fa le imitazioni di Camus! Sì!
E Camus... Camus, ancora sì! Come lui sprofondata in poltrona, anche io sono tanto soddisfatta - ma, più che sorridere, sogghigno!

Recensore Veterano
20/09/16, ore 17:42
Cap. 7:

Uh, tanta roba! Mi sembra che - anche se l'azione è inziata - siamo ancora in una fase preparatoria della storia, e che i colpi di scena debbano ancora arrivare.
Qualcosa mi dice che si ballerà parecchio.
Nel frattempo inserisci tante cose, una più intrigante dell'altra.
1) Candice se ne andava in giro da sola? E quindi la sciatta cameriera che l'ha messa nei guai cos'era? Una visione, una creatura capace di rendersi invisibile? Se era un semplice condizionamento mentale - un'illusione, un'ipnosi - sarebbe ben compatibile con il fatto che Candice abbia mollato la presa sull'albero, ma non spiegherebbe perchè Ikki l'abbia poi vista, la presunta cameriera.
Mi è piaciuta la scena del lenzuolo bianco in cantina: rende Candice molto piccola e umana: da spietato sicario professionista a piccola marionetta in mani decisamente sovrannaturali.
2) Di nuovo Athena e Saori. E qui addirittura Saori si assenta momentaneamente (fugge dal dolore e dalla paura lasciandosi sopraffarre, ed è decisamente umana in questo) e Athena prende in mano la quesitone. Sembra quasi che le dica: Saori, ci devo pensare io ai tuoi amati Santi? Non sei in grado di prenderti cura di loro?
Athena protegge.
Athena manda sul campo di battaglia.
3) Il momento - fuori dal tempo e dallo spazio - in cui Athena sta per nascere ed attende paziente di ricevere tutto ciò che la comporrà. Che bello, mi è piaciuto moltissimo l'elenco di ciò che le verrà dato...
Non so perchè queste scene, fuori dalla narrazione principale, si formano nella mia mente con colori più chiari ed acquosi, rendendole poetiche e leggere.
4) I cavalieri d'oro donna!!! *__* Che cosa figosa. Mi aspetto molto da queste tizie, sappilo.
E voglio sapere quante sono, e se le loro armature siano uguali ai loro corrispettivi, o se celino poteri differenti. Chissà cosa aveva in mente Saga quando ha ricreato l'ordine.
Che poi mi chiedo: perchè non c'era più? Non era una cosa continuativa come i corrispettivi maschili?
5) Infine: il Cigno. Più andiamo avanti, e più la sua assenza mi puzza di guai. Di grossi, grossi guai...

Recensore Veterano
18/09/16, ore 22:15
Cap. 12:

Oh, oh, oh! Un latro bellissimo capitolo, da Sì, sì roboante!
La trama si dipana, si comincia ad intravedere che diavolo stia capitando ai nostri baldi giovani - e soprattutto io mi rassereno per Hyoga e Shun, almeno per l'immediato, con la speranza di non trovare dolorose sorprese appena saranno incarnati di nuovo...
Bello bello il pragmatismo di Coraline laggiù nella Valle dell'Ade, bella bella la sua interazione con Shun.
Ho ridacchiato tanto immaginandomi Shaka a gestire le trattative con l'asgardiano: perché Virgo è anche acuto, penetrante e sistematico, ma la sua pazienza e la sua diplomazia tendono a lasciare a desiderare - soprattutto per uno che dicono essere un Buddha.
Ma sopra a tutto ho amato l'intermezzo parigino, chez les Camus. Ho amato quella Belleville anni '70, di cui ogni tanto sbirciamo uno scorcio che ha un'aura da pagina di Yonnet. Nei miei pellegrinaggi Parigini, ho vissuto per un paio di mesi in una mansardina poco oltre la Quai de Jemmapes, non molto lontano di lì: molto ma Bohème qualche anno fa; posso solo immaginare la vita di quei mezzi bassifondi al tempo dei fatti raccontati. Ma un quartiere di Parigi fa ancora oggi tanto paese, e si sente un tono paesano per le vie che si intravedono dalle finestre di Maman Louise - sublime donnone pragmatico, col suo lessico colorito e la sua saggezza schietta: una parte da divina in sovrappeso.
Ed ho amato Françoise e Rémy, les enfants qui s'aiment e che ne sont là pour personne. Perché Prevert sì, e questi due sì pure: mi sono entrati nel cuore.
E non potrò più guardare una chiesa flamboyant senza pensare che stia punzecchiando le chiappe alle nuvole!

Infine, ancora una volta, contempliamo con gli occhi brillanti e l'anima in estasi l'aplomb di Milo!

Recensore Veterano
16/09/16, ore 23:43
Cap. 11:

Mi sono divorata un altro capitolo con immensa soddisfazione!
Perché sì, lo sguardo dei bambini quando giocano è terribile e luccicante - ed io mi sento quel luccichio negli occhi leggendo delle peripezie dei poveri Hyoga e Shun, con tanta preoccupazione! Però non abbastanza da non gongolare al giretto nell'Ade e all'arrivo di un'altra guerriera!

Hyoga che offre un po' di ristoro all'orso polare ("dovere", in russo, perché gli animali non sono come i cristiani), un po' col cameratismo di due stranieri in terra straniera, è di una bellezza ed una delicatezza.
Sarà per l'ovvia eco letteraria nel nome di Camus, ma proprio quello "stranieri in terra straniera" - che associo sempre a lui - me l'ha riportato in prima linea fra le fila confuse che affollano la mia mente; e allora mi si è stretto il cuore quando Hyoga riconosce il gesto familiare d'un sopracciglio che si solleva perplesso sul viso della donna che è venuta a recuperarlo, reclamandolo come roba propria. Mi si è assolutamente stretto il cuore.

E ad ogni sua comparsa Lukas mi piace di più: Lukas regicida, Lukas parricida, Lukas che sa quello che vuole - o almeno quello che non vuole: partire - e che forse alla fine è meglio per tutti, e lo prende. Magari pagherà anche, chissà. Ma l'intimità dello strangolamento lascia il passo al calcolo del simulare un suicidio, come a liberarsi di un peso defenestrandolo. L'uccisione del padre.... È tanto in consonanza con il complesso edipico di Hyoga, che - quanta ragione aveva Camus - sta lasciando gioco facile a un mare di problemi e di pericoli!! E qui mi arrovello il cervellino chiedendomi ancora e ancora perché Lukas voglia proprio Hyoga. Intrigante, intrigante questa faccenda!
Ma, nel mentre, quanta soddisfazione mi ha dato quel repertorio da attore di Lukas!

Recensore Veterano
15/09/16, ore 12:16
Cap. 10:

Piano piano, vado avanti; e mi piacciono sempre più i tuoi personaggi, le immagini e i toni perfetti con cui li rendi.

Il primo moto di esaltazione oggi è andato a Dohko che, cavaliere d'oro pluricentenario, non è tenuto a presentare rapporto al suo allievo che puzza ancora di latte - checché ne pensi quest'ultimo -, e infatti non lo fa, pur con tutto l'affetto. Ed io gli voglio un po' più di bene.

Sulla perfezione di Milo non mi soffermo: ogni parola di Milo è una rivelazione dei segreti dell'universo.... Milo è lui stesso una rivelazione dei segreti dell'universo. E questo Milo e sa ancora una volta bilanciare il dovere, mettere al primo posto la dea rispetto ai compagni, agli affetti, mettere Athena prima di Hyoga - anche se lui sarebbe il primo a partire, perché Camus era suo amico. Commuove sempre Milo.

Ma l'apice della gloria, a questo giro, spetta a Deathmask: Deathmask che sproloquia in cucina in mutande (e, come sempre, dice cose profonde ed ha fondamentalmente ragione; peccato che tutti di solito lo prendano per un pazzoide - la risata da psicopatico e gli omicidi di massa, a onor del vero, non aiutano, ma...); Deathmask che fa uccidere i neonati alle ragazzine (sì!); Deathmask vestito di oro, nella Valle dell'Ade, che si guarda le spalle da Quell'Altra (ohohoh!) e si libera di una lucina - che forse non è suo figlio... Bello! Bello, Deathmask!

Intanto mi preoccupo per Shun e per Hyoga!

Recensore Veterano
14/09/16, ore 23:13
Cap. 9:

A me piacciono tanto le Cerche. E mi piace tanto il bianco accecante della Siberia, piatta, piattissima. E mi piace tanto che sia Shun, invece che Genki che è abituato al freddo, ad andare a cercare Hyoga, armato della loro amicizia e delle sue catene.

E arrivano altri Nordici! È intrigante questa storia di dramma, di asservimento, di sangue - un vecchio mito, un dramma classico. Non vedo l'ora di vedere come tutto si intrecci insieme: è una trama complessa e ce la stai servendo pian piano, tenendoci sul filo del rasoio.
Nel mentre, le voci dei morti in battaglia chiamano alla guerra - e noi rispondiamo.

Jötunneim potrebbe essere stato spezzato; se non-Marin diceva il vero, potrebbe essere stato Hyoga... Ma in cosa è andato a cacciarsi il pulcino?
Tu con i colpi di scena finali mi fai stare male: funzionano che è una meraviglia, ma il risultato sulla mia salute non cambia!

Ecco, io mi porto dietro la sensazione che quel richiamo a controllare il fuoco sia un monito per il futuro.