Recensioni per
Quando piangono le stelle
di Francine
Bene, son riuscita a ritagliarmi il tempo di leggere ancora un capitolo. |
Come vedi non sono fuggita, nonostante il brivido del capitolo precedente. |
Ok. Ero arrivata a metà capitolo appuntandomi mentalmente tutte le varie cose che volevo commentare... |
Rieccomi qua, ricompaio dopo una discreta assenza. Prima avevo altro per la testa, poi è iniziato un periodo piuttosto faticoso ed intenso, così non sono più riuscita a ricomparire tra questi lidi. |
Finalmente, piano piano, ritorno da queste parti a godermi un altro bellissimo - e lunghissimo! - capitolo! Se dovessi riassumerlo in un aggettivo, userei "interessantissimo": è pieno di sviluppi interessanti nella trama e di considerazioni interessanti su aspetti e dettagli delle storie di base che abbiamo tanto amato. Procedo pezzetto per pezzetto - ché ho preso appunti una tantum sistematici e sono ormai due giorni che mi trascino il file con questa recensione! * Io amo le spiegazioni, amo scoprire le ragioni delle cose. La tua spiegazione delle differenze cromatiche fra l'armatura di Manigoldo e quella di DM non solo mi è piaciuta - e mi ha fatto gongolare quando l'ho vista lì -, ma mi ha anche convinta. Tutto il passaggio è un incanto: dal sangue che ruscella - verbo bellissimo: lo senti il sangue che gorgoglia, un pochettino, quasi a singhiozzi -, al blu del mare che sa di rovescio - perché il mare, in fondo, è un cielo capovolto. * Quando ho letto "Ikki" e che Ikki si trascinava Hyoga per un polso, ho - profondamente e con grande maturità - pensato: mazzateeee! E invece Ikki è più maturo e più ragionevole di me... Ribadisco: sta crescendo bene il ragazzo! «Ho un gran mal di testa…» «Fattelo passare» Oh, Ikki! Sì, bravo bimbo, bravo! Perché magari non finisce qui, ma tu maturo, grown into your own character, so to speak, mi piaci proprio. Interessantissimo, poi, il discorso sulla manipolazione mentale: mi intriga il quadro teorico fisicalista/materialista in cui si situa; mi piace il modo che Ikki ha di spiegare le cose. Oddio, io confesso con grande vergogna che alla mia veneranda età non ho la patente, non so guidare niente di più tecnologicamente avanzato di una bicicletta, e capisco meno di auto che di meccanica quantistica, ma è bella e quotidiana l'analogia fra un cervello dopo gli effetti della manipolazione mentale ed un motore che fa le bizze. E poi evochi Kanon, menzionato lì: magari non tornerà, ma a me fa sempre piacere leggere di Kanon, perché i due terzi di quello che succede nella storia di Kurumada è il risultato delle azioni di Kanon, lui è un po' il principale agente narrativo o il motore (per rimanere in tema di auto), e allora non può che essere un personaggio interessante - poi aggiungi che è bello bello, cattivello, nessuno sapeva della sua esistenza, che ha ingannato gli dei, ha passato tredici anni in fondo al maaaar, in fondo al maaar quasi solo soletto, si è pentito e si è redento, sterminando tutto solo mezzo inferno... Ecco, la smetto col panegirico di Kanon. Però mi ha fatto piacere vederlo evocato, in absentia. Tutta questa storia puzza di bruciato come Cartagine dopo il passaggio dei Romani. Non so da dove cominciare a dirti quanto mi piaccia questa immagine! Bellissima, davvero. * E qui fondo due pezzetti di gongolamento, perché: NONNA AGATA!!! Nonna Agata che parla con Shura e manda le medicine al nipote con l'otite e si rivolge a Shura giocando con El Cantar! Ma davvero gli sta mandando le medicine? Mmmm... Interessante, molto interessante. Io amo Nonna Agata. E trovo incredibilmente interessante che le famiglie di questi uomini siano coinvolte attivamente nelle attività del Santuario: è credibile - e porta un po' di spirito domestico, in un modo insolito, ma meglio dello zero assoluto che ci dà Kurumada. Non c’è solitudine, quando si è soli, ma i suoi denti aguzzi sanno farsi sentire quando si incontra qualcuno. Terribilmente vero. Così come è ha ragione la saggezza popolare nell'intimare cautela nel desiderare qualcosa, perché lo si potrebbe ottenere. Che cosa desidera Shura? Mi incuriosisce e mi intriga il veder comparire il Cammino di Santiago. Sono curiosa curiosa di vedere se ritornerà! Nel mentre, prendiamoci un caffè con Nonna Agata e contempliamo la grandezza di questa donna. * Coco del Cancro a sua volta mi piace sempre di più: perché bisogna avere sempre un piano B, ed essere sempre pronti al peggio - soprattutto se si vive sul piede di guerra; ancora di più se, in guerra, lo si è già. E, saggiamente, Coco va a controllare "al piano di sotto". È una mossa così sensata, perché lei può; e dà il piacere leggerne: è una scelta narrativa intelligente, dà il piacere che si prova quando le abilità dei personaggi sono usate sensatamente, al meglio. Poi la ragazza di per sé offre la meraviglia del buon senso. Come potrebbe non piacere? * Seiya e Saori, nel pergolato delle rose. Seiya diffida, e a ragione: le rose sono pericolose. Esclude il nero. Saori non ha gusti così barocchi - confesso di aver ridacchiato, pensando ai suoi vestitini da torta. Però magari le rose nere sono un next step troppo grande. Ora, le dinamiche fra Seiya, Shaina e Saori/Athena sono per forza di cose un fatto complesso ed interessante, fosse anche solo perché costituiscono una delle pochissime occasioni in cui Kurumada stesso ci offre dei sentimenti. Amore, devozione, orgoglio, fiducia... sentimenti delicati, sentimenti difficili, equilibri sottili. Sono curiosa di vedere come ce li farai esplorare. Nel mentre mi godo quello che hai già messo in scena: Con umiltà. Con devozione. Ma quando nessuno li vede. Quando è più importante. Saori – Athena – sorride. Bellissimo, fa un po' tremare. Così come mi ha fatto tremare il leggere del mare, della mano di Poseidone che dà un aiutino per salvare i nostri e che è cortese a modo suo, lasciandoli ai Merovigli - che sia un po' modaiolo di suo, a prescindere da Julian Solo? Ma più di tutto mi ha stretto il cuore Milo che va a fondo. Confido che tu non lo abbia ammazzato così, confido tanto tanto. Ma ti ribadisco che il mio sistema cardiocircolatorio risente di queste cose. Non ho più l'età... Infine, una menzione speciale ed una standing ovation per Shaina, perché «Shaina, io…» «Shaina un cazzo!» merita semplicemente un grande e roboante "Sì"! * Stavo a pensare a gattini, gabbiani e bastoncini di liquirizia, quando sono saltata rimbalzando sulla poltrona! Ooooooh! Lui is back! E già ho iniziato a sciogliermi, poi ho letto "gaviota" e sono andata in brodo di giuggiole. E sì, capisco perché a Coco sia venuto il batticuore. A me è quasi venuto un infarto, certo, ma conta come batticuore anche quello, no? * Che aggiungere? È proprio una lettura avvincente ed interessante. Grazie mille di star scrivendo questa meraviglia! (Recensione modificata il 17/10/2016 - 11:03 am) |
Se tu mi tiri fuori chiunque - e dico chiunque, anche il Coniglio Pasquale o la Fatina dei Denti - in tabarro, io sono contenta: perché "tabarro" è una parola bellissima, più bella di "mantello"; e possiamo essere anche sulla via per Asgard, ma si porta dietro un po' d'aria pesante della Bassa - e nel mio caso un po' di nostalgia. |
Ciao, cara! Oggi, nonostante le proteste di Bernie e di tutti i suoi defunti e deliranti compari in coro, proprio non ne voglio sapere di lavorare; quindi tanto vale concedermi una buona mezz'ora da passare con te. Errata corrige: facciamo piuttosto un'ora e qualcosa... Same difference! |
A volte ritornano... dunque eccoci qua! |
Respiro. Questa storia ha un bel respiro, e questo mi piace. Non sopporto le storie asfittiche in cui l'azione ed i riferimenti non si spostano mai dal "qui" ed "ora". |
Non starò qui a dirti quanto mi sia gustata questo capitolo, quanto abbia gongolato, perché già lo sai, vero? |
Uh, tanta roba! Mi sembra che - anche se l'azione è inziata - siamo ancora in una fase preparatoria della storia, e che i colpi di scena debbano ancora arrivare. |
Oh, oh, oh! Un latro bellissimo capitolo, da Sì, sì roboante! |
Mi sono divorata un altro capitolo con immensa soddisfazione! |
Piano piano, vado avanti; e mi piacciono sempre più i tuoi personaggi, le immagini e i toni perfetti con cui li rendi. |
A me piacciono tanto le Cerche. E mi piace tanto il bianco accecante della Siberia, piatta, piattissima. E mi piace tanto che sia Shun, invece che Genki che è abituato al freddo, ad andare a cercare Hyoga, armato della loro amicizia e delle sue catene. |