Recensioni per
Il giorno in cui sparì il Cavaliere Nero
di VeronicaFranco

Questa storia ha ottenuto 198 recensioni.
Positive : 198
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/04/16, ore 11:04

Recensisco d'impulso senza leggere alcun commento,altrimenti va a finire che mi condiziono da sola.
Stando sul tema"citazioni"nel mio caso potrei dire 'Chi vive sperando muore aspettando';mai aver troppa fiducia nel prossimo e pensare (e sbagliare)con la propria testa ,non con con quella altrui,che'gli altri se ne fregano..cosi'pure se si riceve un sopruso,e'ben difficile che la giustizia,coi suoi tempi biblici ti possa sostenere:bravo Alain,la penso come lui,e come lui avrei agito se fossi stata al suo posto e cosi'avrebbe fatto pure Oscar. Certo,non farsi prendere per scemo e dar retta all'ingenua favoletta di Rosalie ,ma nello stesso tempo dimostrare solidarieta' verso i due fuggiaschi......del resto presto o tardi(grazie alle imprese di S.Just )spunteranno fuori nuovi "altariri" e pure Alain scoprira'la verita'su questo lugubre maniero circondato dalle acque......
Ma,tornando a noi,volevo dirti che la canzone,da cui e'tratta la citazione che da'il titolo al capitolo ,e'del 1857:non e'strano che Alain conoscesse le parole?ok ho capito la tua licenza linguistica,ma io avrei tralasciato quelle ultime strofe finali....
Per il resto vorrei ancora soffermare la mia attenzione nel breve ed intenso commiato fra Andre' e Bernard:bella quest'amicizia che esce rafforzata,cosi come i loro ideali comuni e le loro aspirazioni!..anche io credo che Andre'ammirasse il Cavaliere Nero,ci sono momenti nell'anime in cui lui rende manifesta questa sua convinzione,soprattutto alla fine,quando chiede espressamente ad Oscar di non farlo consegnare alla giustizia,Andre' pure senza un occhio e'sempre l'uomo vero,quello sa guardare lontano,che sa come lavorare il tessuto interiore grezzo di Bernard e,piu'o meno consapevolmente ne segna il cammino verso la sua maturita'di uomo,assieme a Rosalie.
Un'unica cosa mi colpisce:perche'mai Andre'non vuol far sapere a Rosalie che e'stato lui a salvarli quella notte?non credo ci fosse una sorta di "gelosia retroattiva"come mi e'sembrato(ma forse ho capito male)di leggere nel capitolo.....questi di solito sono "pensieri femminili"per cui leggendoti si capisce subito che l'autore e'donna,non so se il vero Andre',che pure e'a tratti femminile quanto a sensibilita'avrebbe avuto tali pensieri.
Complessivamente il capitolo e'interessante,fresco e vivace,si legge senza intoppi e con grande trasporto emozionale;come gia'detto e ripetuto,questa storia meriterebbe un posto speciale

P.S.:ti rispondo qui perché non è bello mandare messaggi privati e a volte non ricevere risposta. Ma è ' assolutamente ovvio che gli uomini e le donne siano ugualmente gelosi! mi sento prendere per ingenua, lo sanno tutti questo! Io parlavo di una forma di gelosia contorta,quasi patologica che non ha a che fare con il fatto che Oscar e Rosalie avessero una particolare affinità e a lui potesse dar fastidio,ma al fatto che lui si chiedesse cosa avrebbe potuto/dovuto rispondere a Rosalie circa le sue domande su Oscar,ammesso e non concesso come,dove e quando si sarebbero rivisti.Ecco, secondo me l'uomo, inteso come individuo di sesso maschile è più immediato e non si crea tante congetture,per questo torno a sostenere che questo suo è stato un ragionamento tipicamente femminile. Tutto qui. Alla prossima ,(……)
(Recensione modificata il 01/05/2016 - 04:06 pm)

Recensore Veterano
26/04/16, ore 18:50

Bernard che parla ad André, lo ringrazia, e lui, per l'ennesima volta sminuisce il suo vero valore, sempre chiuso nel dolore piu' profondo, mi fa male al cuore, questo periodo della loro vita, e' veramente straziante quello che sente Andrè ...talmente disperato e annientato da tutti gli eventi brutti che gli sono capitati, con o senza colpa, lui incassa sempre.
Ma non manca mai di aiutare un amico o di salvare ancora e per l'ennesima volta chi ama.
E Bernard che entra in empatia con lui e ne coglie ogni sfumatura....
Che dire, sei favolosa..

Recensore Master
26/04/16, ore 14:56

Il titolo chiude il cerchio con molti protagonisti dell'anime: Alain ha la sua maniera sbrigativa di chiudere il caso e così salva capra e cavoli.
Bello il riferimento alla canzone popolare di protesta, ci sta tutta ed è davvero adeguata.
Il tuo André è semplicemente meraviglioso! E se ne accorge persino Bernie, che non è una cima, emotivamente parlando.
Rosalie è invece intelligentemente femminile, usa i rossori e la timidezza per sottintendere, e cela ciò che deve con maestria.
Scritto benissimo, non posso che dispiacermi sentendo che la fine si appropinqua...
Un abbraccione

Recensore Master
26/04/16, ore 14:35

Capitolo interlocutorio fluido e ben scritto (lo so, sono ripetitiva!!), che ci illumina su alcuni passaggi, anche su quelli che potevano sembrare scontati al lettore: in particolare ci fai capire le motivazioni che hanno portato André a non mostrarsi a Rosalie e, ancor prima, ad aiutare Bernard. Se da una parte era intuibile che per il nostro, in un momento di profonda prostrazione come quello seguito allo strappo e alla fuga di Oscar in Normandia, rivedere Rosalie e rispondere alle sue domande sarebbe stato troppo doloroso, dall'altra ci chiarisci che non è stato solo per generosità e per aiutare la ragazza, che si è prodigato per Bernard. Eppure ciò non toglie nulla alla grandezza di quest'uomo: sì è vero, ha agito per proteggere la sua Oscar nonostante tutto, ma a muoverlo è stato anche il suo profondo senso di giustizia, il suo riconoscere l'importanza del messaggio di Bernard. Un Bernard che forse ora è più uomo del suo alter ego, un Bernard più maturo, che ha finalmente capito che nessuno può ergersi a giustiziere ma si può lottare per un mondo migliore a viso scoperto. E in questo André e la dolce ma forte Rosalie di Rivoluzione, sono stati determinanti.
Ed ecco l'incontro con Alain, che ci rimanda ugualmente alla tua opera prima, quasi un prequel di quello che sarà il rapporto tra i due;.colpisce Bernard ma anche noi come il soldatone entri subito in empatia con la neonata coppia, sempre per un discorso di immedesimazione e per senso di giustizia. È un uomo del popolo Alain, nonostante i suoi natali, e sa cosa significhi il sopruso. Mangia la foglia e accetta di buon grado di vegliare ancora su Rosalie per un po'...basterà? Credo che la Polignac non sia ancora fuori dei giochi...io comunque aspetto paziente!
Un bacio e a presto
Silvia

Recensore Master
26/04/16, ore 11:02

Ciao,
sembra che ora Bernard abbia perso la spavalderia dei primi giorni a casa di Rosalie,quel suo vedere tutto bianco o nero con una irruenza tale da voler sovvertire il mondo con la spada.
Molto interessante la conversazione con Andre',in poche frasi si sono confidati tante cose (quanta sofferenza e amarezza nell'ammissione del suo amore per Oscar) ed e' comprensibile che Andre' non voglia incontrare Rosalie. Troppi ricordi di una vita quantomeno serena,troppe spiegazioni da dare.
Alain e' un mito,sempre dalla parte giusta nel suo modo un po' guascone,Rosalie sara' al sicuro.
Ora e' lei che dovra' decidersi a fare un gesto rivelatore verso Bernard.
In attesa del seguito.
Anna

Recensore Veterano
25/04/16, ore 22:43

Non recensisco spesso ma ti seguo con interesse per la tua bravura nel farmi risultare affascinanti e simpatici i personaggi della storia di Versailles no bara che amo di meno: Bernard, Rosalie e adesso anche Alain. Non lo descrivi mai, se ricordo bene, il tuo Alain ma lo delinei alla perfezione facendo parlare le sue azioni e le sue parole.
E che bel gioco di rimandi tra l'amore di Bernard e quello di Andrè (alla sua confessione indiretta a Bernard ho avuto un sussulto), tra l'amore (fraterno) di Alain e quello di Bernard. Intima la complicità che si viene a creare subito tra il giornalista e il soldato.
Brava!

Recensore Master
25/04/16, ore 21:48

Ebbene, direi che l'aggancio col capitolo precedente è davvero splendido! Due dialoghi, frasi brevi, persino laconiche a tratti, ma con dentro due storie, due personaggi che ben conosciamo e che regalano uno spaccato fondamentale di loro a Bernard.
Partiamo con Andrè. Ancora nel suo ruolo ombra, affiora nei ricordi di Bernard, si erge a monito nel momento della difficoltà perché egli non ceda alla stanchezza, alla risurrezione di un cuore sfracellato e ricomposto e gli regala lo spirito necessario per non mollare.
Dialogo bellissimo, sarò scontata, ma così è. La sofferenza di Andrè, le sue aspettative , persino la dicotomia di fondo che lo condanna a rimanere statico: lui, uomo del suo tempo, generoso ed altruista, assolutamente schifato da soprusi ed ingiustizie, che ammette di aver tifato per il Cavaliere nero. Per quello che rappresenta, in realtà: la speranza. La speranza ancora intrisa della purezza dell'utopia in un mondo migliore ( "forse noi vivremo in un mondo migliore Oscar..."...buahhhh, piango...), in un governo che getta le basi nell'accezione più vera della parola popolo, nel sogno di essere davvero considerati tutti uguali. La speranza che il suo valore non è inferiore a quello di nessuno, la sua nobiltà, come ricorda Bernard, è racchiusa in un cuore stanco, ma non ancora morto.
E ti ripeto quello che ti dissi la volta scorsa: Andrè, in poche pregevoli pennellate, quasi un acquarello dai contorni vacui ai nostri occhi, merge grande, emerge uomo, una volta ancora, con gli occhi di Bernard. A pieno titolo sempre più amico. In grado non solo di coglierne i tratti generosi, ma anche la sciagura che lo devasta, lo sfregio che lo segna...non solo quello del volto, soprattutto quello dell'anima, piena fino all'orlo dell'amore per Oscar, che, persino Bernard, comprende essere più una condanna, ora, anziché un sollievo....
Parliamo di Alain, ora. Già dalla scorsa volta avrei dovuto immaginare che il nostro arguto e giusto militare non avrebbe creato danno ai nostri.
Ma anche qui, con un dialogo intriso di mezze verità verbali, prima con Rosalie, poi con Bernard, esce il ritratto dell'amico sincero e fidato che noi conosciamo. Di più. Sotto la maschera del sornione e perenne disincanto, del soldato in bilico perenne tra l'obbedienza e la trasgressione alle regole, emerge sempre l'uomo giusto. L'uomo che desidera sperare, che dove non arriva l'ideale, mette a servizio dei deboli il pragmatismo. L'uomo d'azione, che non lesina aiuto e partecipa alle sofferenza, le riconosce, le soppesa, sa emettere un giudizio scevro dalle false leggi, che racchiude in sé generosità e buon senso. Oltre che perspicace lettore dell'anima, in questo molto simile al carissimo amico che troverà a breve distanza sul suo cammino, e di cui abbiamo ampiamente argomentato poc'anzi...
Ambedue, comunque, seppur in modo diverso, spronano Bernard nel continuare la sua opera. In modo aperto, in modo diverso, ribellandosi al potere distorto guardandolo direttamente negli occhi, attraverso gli occhi del popolo, come guida, anziché come giustiziere mascherato. Cambia lo sprone, ma non muta l'intento: dare una speranza ai più, quella dovuta, il diritto negato.
Ebbene, temo di aver sproloquiato abbastanza...ti ringrazio della puntualità nell'aggiornamento, nonostante gli impegni soffocanti.
Ed ora confido in una visione davvero matura dei sentimenti di Rosalie ( e già lo sfiorare quella spalla racchiude il cambiamento repentino della giovane..)...dal punto di vista emotivo, s'intende, come tu saprai regalarci...
Un bacio.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
25/04/16, ore 20:57

Bello tutto come sempre, meno male che Andre gli ha aiutati, alain e come sempre mitico.son curiosa di sapere come va avanti.

Recensore Junior
25/04/16, ore 20:36

Ho iniziato a leggere questa storia incuriosita tremendamente dalla scelta dei personaggi, che a me piacciono molto. Scrivi molto bene e proseguo volentieri. Ti rinnovo i complimenti. Bea

Recensore Master
25/04/16, ore 19:55

Tra Alain e Bernard è nata una forte complicità, in quanto entrambi figli del popolo e vittime, e forse anche una bella amicizia futura!

Recensore Master
21/04/16, ore 23:31

Eccomi Veronica, sperando di non essere troppo in ritardo!
Confesso che appena ho letto il titolo, ho subito pensato ad André (per un attimo ho avuto un fugace sospetto anche su Saint Just, ma definirlo amico sarebbe blasfemo!): coerentemente al personaggio, infatti, il nostro non avrebbe mai potuto abbandonare la piccola Rosalie al suo destino, e per onestà morale, in fondo, neppure Bernard. In questo capitolo, in sostanza, aggiungi una sorta di missing moment a cementare definitivamente l'amicizia tra lui e Bernard, che nell'anime a un certo punto diventa un dato di fatto senza particolari approfondimenti sul come e sul quando.
Dal punto di vista squisitamente tecnico, invece, il capitolo si snoda in due parti, ma a differenza di altre volte e nonostante la suddivisione temporale e logistica, io ho avvertito una sostanziale organicità che rende la lettura scorrevole e avvincente, data probabilmente dalla scelta di mettere in primo piano le sensazioni e le emozioni di Bernard, in cui poi inframmezzi sapientemente quelle di Rosalie, che inizia a riconsiderare il loro legame.
Il tuffo nell'acqua è un momento cruciale, in cui il passato riemerge con violenza nel ricordo di quei drammatici istanti e sembra risucchiare Bernard nel fondo di quello specchio d'acqua, come se a quello fosse sfuggito contro il Destino e la volontà folle di una madre debole e arresa; ma è il presente a vincere, rappresentato da Rosalie che lotta per vivere, dall'amicizia insperata di un uomo a cui ha fatto del male, dall'istinto di sopravvivenza che lo ha salvato bambino. Al pathos di questa parte, si sostituisce lentamente un'atmosfera più intima e ovattata, quasi onirica in quel risveglio soffuso di Rosalie o nella poetica descrizione del loro incedere insieme, lentamente, sul cavallo. Ed ecco che irrompe Parigi, Madame Lucille, il ritorno alle loro vite... ed ecco Alain!
Stai per concludere la storia, diversi fili sono stati tirati...sono curiosa di vedere cosa combinerà il nostro soldatone novello investigatore, per un attimo ho avuto la sensazione di essere tornata fra le pagine di Rivoluzione!
Brava cara...un bacio
Silvia
(Recensione modificata il 21/04/2016 - 11:35 pm)

Recensore Veterano
21/04/16, ore 12:54

Un'altro spunto sul passato di Bernard, certo che morire annegati nelle acque gelide non e' una bella fine, per fortuna lo spirito di sopravvivenza e l'aiuto insperato di Andrè ha fatto in modo che si salvassero.
Molto forti le emozioni di Rosalie verso Bernard, a volte una ci mette un pò a capire i suoi sentimenti ( sempre un po' tardive le nostre donzelle), ma la cosa che conta poi è quella di riprendersi e non far sparire l'amato.
Chissà cosa farà ora per non farselo scappare!
Molto interessante lo spunto psicologico di entrambi i protagonisti, brava come sempre.
Baci baci Roberta
(Recensione modificata il 21/04/2016 - 12:55 pm)

Recensore Master
20/04/16, ore 21:38

Potremmo definirli due giorni lunghi due anni quelli vissuti da Bernard e Rosalie, come fai giustamente notare tu in merito al repentino cambio di prospettiva di lei. Ma andiamo per ordine.
Parto dal tuffo, il topos per eccellenza, come mi dicesti tu. A quanto pare non solo un tuffo verso l'ignoto, verso l'unico tentativo di salvezza. Anche se non era certo programmato da Bernard ( che tra l'altro non sa nuotare..), tornare a rimmergersi in altre gelide e pericolose acque, è quello choc necessario per infrangere il muro del silenzio protettivo che il cuore erge per ripararsi dai dolori della vita. Bernard ha bisogno di quella breccia ulteriore, dopo quella che già ha inferto Rosalie al suo animo indurito dagli eventi e dalle scelte compiute finora. Confrontarsi di nuovo con "quella" sofferenza, rielaborare "quel" lutto, proprio quello che lo ha visto suo malgrado protagonista, prigioniero nell'abbraccio disperato di sua madre, che per timore di lasciarlo vittima della tragedia della Vita, lo vuole direttamente consegnare tra le braccia della Morte.
Suo malgrado ne aveva davvero bisogno, per acquisire quella consapevolezza definitiva sulla sua nuova strada, sul cammino da intraprendere, sulla necessità di spogliarsi completamente dell'abito nero...gramaglie ultime della sua vita precedente.
Il tuffo con la madre è stato il tentativo di morire, quello con Rosalie un ritorno a vivere. Per entrambi.
Toccante e ricco di riflessioni intime per entrambi lo stanco ritorno a Parigi. Stanco perché tutte le energie possibili sono state spese in quella manciata di ore in cui il Destino li ha messi a durissima prova, ed ora non resta altro che ritrovare un briciolo di forza fisica anche rovistando nelle pieghe del proprio cuore e dei propri pensieri.
E qui si torna alla riflessione iniziale, che poi è anche quella di Rosalie. Tutta una vita vissuta in un attimo, in accellerazione. Come se le emozioni fossero state portate sulla cima di un pendio, per poi venir scagliate in basso con la furia devastante di una velocità impazzita. Involontariamente questa scossa è servita più a lei. A farla mutare da ragazza a donna. E non tanto per lo spessore dei suoi sentimenti, per la densità del suo animo nobile, quanto per la completa caduta di ogni velo dinnanzi a lui, alla dimostrazione impetuosa, ma sincera dei suoi sentimenti. Rosalie ha tanto visto e vissuto con lui, in questo breve tempo, da mettere da parte ogni fanciullesco pudore, ogni retaggio di bambina. Questo non è certo un inno alla sfrontatezza, quanto alla naturale capacità di entrare in sintonia perfetta con un uomo. Ed accorgersi che proprio quello diventerà il tuo uomo, con cui hai condiviso un prima ed un dopo...
Potrei concludere senza fare un breve riferimento ad Andrè, che compare a pieno diritto anche nel titolo? Ovviamente, no. Come ti avrà già fatto notare qualcuno, è davvero intensa ed azzeccata la scelta di fare di lui il protagonista della loro salvezza lasciandolo ai margini. Presenza calda, sicura e benigna, quasi uno spirito. In realtà, questa non è la sua storia e può esserci anche la volontà di non rubare la scena ai veri protagonisti. Ma io ci vedrei più appropriata la scelta di riconsegnarlo al suo ruolo, quello che ha indossato silenziosamente coraggioso, generoso e fiero per anni: l'ombra. Andrè torna ombra qui, per Bernard e Rosalie, non li abbandona, anche se l'amico crede il contrario. Un po' la sintesi di quello che sappiamo accadrà con Oscar poi: affrancato in malo modo dal suo ruolo, Andrè veglia comunque, presenza discreta e rassicurante, lontano eppure mai così vicino....
Sempre grande, immenso, nella sua volontà d'essere l'eroe più antieroe che c'è: non ha bisogno di gesti urlati ed eclatanti , lui, per dimostrare d'essere un uomo, un amico.
Altro splendido capitolo, dunque...meno male che aggiornerai in fretta!!
Un abbraccio.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
19/04/16, ore 21:39

Sono contenta stavolta di recensire fra i primi,poiche'spesso mi sento svuotata di tante parole,elogi e considerazioni,in pratica quando gia'fanno bella mostra di se'commenti davvero eccezionali a cui e'difficile aggiungere qualcosa se non si e'dei veri scrittori(e infatti io non lo sono).
Orbene:se nel precedente capitolo mi hai evocato Edgard Allan Poe e la tua scelta circa la "Morte rossa"a quanto pare non era stata voluta,in questa circostanza mi hai ricordato Rose e Jack durante il naufragio del Titanic,il loro pericoloso "lancio"nelle acque gelide e profonde dell'Atlantico,unica differenza che i due innamorati del film non ebbero questa gran fortuna dei tuoi di salvarsi entrambi dall'annegamento. Ok lo so gia'che mi dirai che proprio non ci hai pensato a loro ma io ho sentito tutta la tragicita'di quell'evento in questa tua prosa.
Mi sono piaciuti in modo incomparabile le descrizioni,il fluire delle emozioni di Bernard,fra paura e speranza,fra ricordo e nostalgia del passato,fra morte e vita,....
Il piccolo Bernard che bimbo instintivamente abbandona la madre suicida e chiede aiuto perche'la forza insita in se stesso e'piu'grande dell'abbandono di colei che ama sopra ogni cosa,e'simile alla stessa forza del Bernard adulto,quella che lo spinge a non lasciarsi andare,anzi di rischiare l'impossibile per salvare la ragazza che ama,lui infatti,pur non sapendo nuotare si dibatte con tutte le sue forze e si aggrappa a quella fune come se,improvvisamente solo in quell'istante riuscisse ad apprezzare e interiorizzare il valore della vita che fino a quel momento aveva snobbato quasi a denigrarlo,a vantaggio della "CAUSA rivoluzionaria"cui da giovinetto era stato.ispirato a sostenere ,complice soprattutto l'ambiente che da allora lo aveva da sempre circondato.
Mi ha colpito notevolmente pure la tua scelta di lasciare Andre'come personaggio ombra,quasi un angelo provvidenziale che dopo aver completato il suo incarico protettivo,lascia la scena,senza lasciare traccia;e c'e'da notare che Rosalie,svenuta,non si e' nemmeno accorta della sua presenza silenziosa e mai cosi indispensabile;un gesto,l'ennesimo che avvalora lo spessore umano e morale di Andre'e lo rende "divino" o per stare su parametri umani,gli si puo'conferire quella stessa "pietas" tanto cara a Virgilio.
Infine dulcis in fundo, nell'ultima parte del capitolo ci fai gustare il primo,vero esordio di Alain nella tua fiction(ma io credo che pure la Ikeda e Dezaki sarebbero d'accordo con me per inserire questo spin off a pieno titolo nell'anime,tanto e'verosimile)e giustamente,lo segnali come comandante facente funzioni della guardia ,poiche 'nel 1788(mi pare siamo attorno a febbraio-marzo dopo lo strappo)il posto affidato poi a Oscar era ancora vacante.
I miei complimenti sono doverosi,la storia e'davvero realistica,profonda,vivace nell'azione ma al contempo con note di riflessione e uno sguardo d'introspezione tipico degli autori che qui hai espresso con cura e la tua personale ricercatezza.
L'unica mia perplessita'sono i paragrafi spezzati dagli asterischi quando a mio avviso si tratta di un unicuum fra B e R che andava rotto soltanto con l'arrivo in casa di Lucille.
Purtroppo ho fatto un grosso sbaglio,all'inizio:ho espresso il mio parere super positivo all'amministrazione del sito e la storia NON era ancora completa,come e'richiesto dal regolamento,quindi ogni mio sforzo per darti visibilita' e darmi soddisfazione e' stato vano.
Questo sito ormai vive da 15anni quindi con tante stupende storie passate su Oscar e i suoi,si rischia la ripetitivita'nelle situazioni ,what if,ooc eccetera. Questa tua del Cavaliere invece e'originalissima,speciale,da leggere e rileggere.
Ciao buona notte!
(Recensione modificata il 20/04/2016 - 01:04 am)

Recensore Master
19/04/16, ore 21:29

Fantastico anche questo capitolo, meno male che li ha aiutati andre, bello tutto come sempre, sei mitica, davvero.