Recensioni per
Il giorno in cui sparì il Cavaliere Nero
di VeronicaFranco

Questa storia ha ottenuto 198 recensioni.
Positive : 198
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/05/16, ore 16:39

Uno dei capitoli più belli di questo racconto: molto intimo, incentrato sui sentimenti e i percorsi interiori dei nostri, e con un narratore un po' "manzoniano", che guarda cioè a questi due ragazzi con affetto e partecipazione emotiva, così come noi.
Magistrale e profondo il modo in cui fai del silenzio il vero motore del capitolo: un silenzio pregno di intesa quello tra Bernard e Alain, un silenzio invece quello tra Bernard e Rosalie che prima li divide nell'imbarazzo, poi, grazie alla condivisione di piccoli gesti quotidiani, diventa "significato". Un significato chiaro a Bernard, forse perché lui è già riuscito a comprendere il suo cuore, e forse ora anche quello di Rosalie, apprendendo la difficile arte della pazienza; un significato invece fatto di ansiosa incertezza nella dolce e acerba ( sentimentalmente parlando)Rosalie, che ha scoperto di amare Bernard ma si sente insicura nonostante la sua appassionata dichiarazione di pochi giorni prima.
In tutto ciò l''incontro con Saint Just e Robespierre diventa solo una parentesi funzionale all' avvicinamento tra i nostri innamorati e alle future trame della tua opera maggiore, mostrandoci i primi segni di quella che sarà la profonda spaccatura tra Bernard e Saint Just (emblematico qui come del discorso di Bernard, ciascuno prenda il pezzo che senta più congeniale al proprio sentire). Per il momento comunque ci basta sapere che i metodi del futuro Leon abbiano funzionato con la Polignac (chissà cosa le avrà detto, ahah!!). Siamo alle battute finali, e come negli happy end di rito torna anche il figlio di Lucille...ma è solo un pretesto per accendere l'entusiasmo di Rosalie, e infondere ulteriore coraggio a Bernard, che osa di nuovo, ma stavolta senza farsi fuoco e irruenza...solo con la dolcezza delle parole. E sono le parole a sostituirsi al silenzio, nella loro tenera conversazione, sono le parole a strapparci un sorriso e a farci palpitare con loro.
Cito pedissequamente la chiusa, non me ne volere, perché mi ha incantato... troppo bello quel "Quando lui posò le labbra sulle sue, Rosalie chiuse gli occhi. E mentre imparava il miele e il sale della passione, si accorse che non c’era più un passato da rimpiangere, né un futuro da temere. C’era solo la Primavera, infinita e radiosa, che le scorreva nel sangue con l’ardore di quei baci."
Una conclusione alla Veronica Franco, lirica e profonda, come solo tu sai fare.
Un saluto
Silvia      

Recensore Master
09/05/16, ore 21:43

Beh, siamo sempre noi a doverti ringraziare per averci condotto fin qui, con due protagonisti del tutto inaspettati che hai saputo narrare e descrivere con una minuzia di sensazioni, mutamenti ed atteggiamenti tali da restare davvero incantati.
Ed è questa la sensazione dilagante che respiro leggendo dall'inizio alla fine questo capitolo: una sorta di incantesimo, di tempo sospeso che vivono i nostri personaggi. Questa settimana che idealmente ferma il tempo e cambia definitivamente la loro vita. Anzi, che segna davvero il principio del termine "loro". La metamorfosi di Bernard si è già manifestata ed addirittura dichiarata, nell'approccio alla vita, alle persone, ma soprattutto nel modo di perseguire gli ideali. All'appello manca lei, il bocciolo che diventa rosa.
Bello e tenero assieme il tentativo di confidare le sue aspettative e sensazioni di donna ad un altra donna, che per età ed esperienza potrebbe esserne la madre, ma che in realtà la consiglia da buona amica, con genuinità. Ed il muto conferire dei loro silenzi, inizialmente carico di parole aspettate e non dette, di coraggio mancato, di timore di infrangere il vetro di quella boccia ove hanno rinchiuso il loro spazio segreto. Che diventa solo loro, dopo, nella delicata intimità di ogni piccolo gesto cercato e condiviso.
Ebbene, Robespierre ed il suo entourage fanno il resto. Non si comprende, dal detto e non detto di Maximilien, quanto egli sappia dei metodi più o meno persuasivi, più o meno coercitivi di Saint Just ( cosa che, rimanendo tu fedele all'anime, lasci volutamente sospesa immagino, per lasciarne la figura velata di cinico mistero che volendo si aggancia da spin off alla sua mefitica presenza in Rivoluzione..). Ma, facendo appello a machiavellici ricordi, "il fine giustifica i mezzi", dunque soffermiamoci sulla cosa fondamentale: Rosalie è adesso libera.
Libera di seguire il suo destino, di compiere le sue scelte, di decidere chi e cosa essere. Alla luce di questo comprendo le tue parole della scorsa volta: Bernard desidera averla in moglie da donna libera di avere delle possibilità, da donna innamorata. Non perché costretta, non perché braccata e nemmeno perché grata. Ma perché definitivamente libera: dalle costrizioni degli altri ed anche un po' dalla sua parte di fanciulla.
Dunque, immersa in quest'aurora del cuore rossa di tramonto, mi faccio un po' da parte anch'io ed resto in attesa per il lieto epilogo che ci stai preparando. E che immagino sarà un gioiello finemente cesellato, com'è nel tuo stile...
Un bacio.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
09/05/16, ore 18:01

Stanotte avevo provato gia'la seconda volta a recensire,ma erano talmente tali e tante le cose che stavo scrivendo, che efp si è mangiata ogni parola! Tento caparbiamente ancora una volta, di riprendere i fili spezzati con concetti buttati giù a caso che non rendono giustizia a questa tua splendida opera ,ma spero almeno di essere il più possibile esaustiva nella mie riflessioni.
La parte iniziale e'molto intensa, meditata, vibrante,ricca di sottintesi e di metafore. ...mi è piaciuto molto quel particolare di Rosalie che si punge mentre sta lavorando pensando a lui ,alla sua silenziosa presenza e all'essenza maschia che lo avvolge e che lei ricerca nel letto vuoto che sa di lui, il rosso vivo della puntura é come la rappresentazione della sua virginea purezza di fanciulla ,una fanciulla che apprende dopo Oscar, un alteo modo di "amare" che da impossibile diventa reale.
Hai delineato egregiamente questi due personaggi, Rosalie già mi piaceva, tu l'hai perfezionata nel carattere e completato il suo percorso di maturazione, e ancora di più hai fatto con Bernard che finalmente mi è riuscito piacevole e non più avvolto da quella fama di cattivo e colpevole di tutti i "mali" in quanto rese cieco Andre'
Questa storia Long a mio parere è la più bella di tutto il Sito , fra quelle che ho letto e l'ho segnalata per la lettura.
Ci sono momenti di intenso sentimento senza scadere nella sdolcinatezza e nella melassa, come ti era successo altrove, inoltre i tuoi personaggi pur arricchiti e profondi conservano sempre i parametri del " cartone animato " originali e questo l'ho apprezzato particolarmente.
Due parole ancora per la contessa de Polignac e il suo rapporto con Rosalie:in questo caso tu non solo hai colmato i vuoti della storia ma anche le carenze, infatti ci fai capire il meschino stratagemma della contessa per ottenere il riconoscimento della figlia, non mi e'ancora chiaro il ruolo di S Justus in tutto questo e come riesce a ricattarla ma spero ce lo dirai la prossima volta.
E a proposito di S. Just! Che emozione mi hai dato quando quest'uomo
esprime il concetto dei nobili, ladri di felicità! Mi sono ricordata il celebre discorso alla Convenzione Nazionale quando, riguardo il dubbio di condannare il re alla pena capitale, da quell'estremista becero che e'sempre stato disse " Il solo fatto di regnare costituisce un attentato,un usurpazione che un popplo non puo'sopportare senza rendersi colpevole e contro cui ogni uomo ha diritto di lottare!non si può regnare innocentemente e il solo pensarlo è un'enorme follia"..parole che spaccano, che dividono ma alla fine applaudite dallo stesso Robespierre che non fu meno intransigente nell'affermare una condanna senza se e senza ma.
Altrettanto appassionante quel tuo accenno sulla religione, e mi ha fatto piacere che la memoria non mi ha ingannato in conformità con quanto ti dissi a suo tempo. Il popolo inizia una lenta inesorabile presa di coscienza che il Sovrano non è Dio e che la Francia non si salverà dalla povertà e dalle ingiustizie tramite le preghiere (questo concetto è citato pure nel film di Demy).
Che dire ancora? Niente tranne che farti le mie congratulazioni più sincere e sperare che la storia possa ottenere meritati riconoscimenti
(Recensione modificata il 09/05/2016 - 09:44 pm)

Recensore Master
09/05/16, ore 13:38

Ciao Veronica,
e così l'epiologo è alle porte,peccato.
Il silenzio ha molti significati,c'è quello complice,quello imbarazzato,quello teso,quello carico di promesse e quello di chi non ha più nulla da dirsi.
Credo che il silenzio che li accompagna nella prima parte sia più carico di emozioni di mille parole.
Saggia Lucille a suggerire Rosalie di interrogare il suo cuore e per fortuna lo fa.
Poi c'è il caro (😕)Saint Just che,per una volta,posso approvare. Citando Il padrino,immagino che abbia fatto alla Polignac "una proposta che non può rifiutare",non le avrà messo la testa del suo cavallo nel letto,vero?
Comunque ha raggiunto il suo scopo e Rosalie è libera. Ora non deve neanche più preoccuparsi di Lucille,ed è libera di amare Bernard.
Resta solo da vedere come concluderai la storia,perché ciò che li aspetta lo sappiamo.
A presto.
Anna

Recensore Junior
08/05/16, ore 23:54

Ciao Veronica. Ho letto tutto d'un fiato la storia di questo tuo Bernard, su cui hai saputo argomentare sapientemente e in maniera molto verosimile. Sono giunta a questo penultimo capitolo e devo dire che ne sono dispiaciuta. Gustosa questa storia e la tua scrittura curata e perfetta, soprattutto le scene d'azione mi
sono piaciute immensamente. Attendo l'epilogo! Bea

Recensore Master
08/05/16, ore 13:30

Capitolo costruito benissimo dal punto di vista della trama, la finestra, il discorso con Robespierre e Saint Just che rivela come la Polignac sia stata resa inoffensiva, l'arrivo di Jean proprio al momento giusto...
Per non parlare del linguaggio, l tua maestria nel descrivere i vari tipi di silenzio e come si modificano i loro silenzi è incredibile!
Che dire? Bravissima, peccato che stia per finire. ....

Recensore Master
07/05/16, ore 21:10

Per Rosalie è iniziata una nuova vita, ha anche trovato una nuova famiglia: i compagni di Bernard chi più chi meno sono tutti dalla sua parte!

Recensore Master
07/05/16, ore 20:33

Troppo troppo bello tutto, mi piace come hai gestito l uscita di scena di de guise e della polignac. Brava

Recensore Master
04/05/16, ore 17:04

Si avvicina la conclusione di questa storia e siamo arrivati quasi al momento cruciale, ossia allo svelamento dell'amore reciproco tra Bernard e Rosalie e, soprattutto, alla definitiva sparizione del Cavaliere Nero. Forse per questo la domanda del titolo si potrebbe riferire non solo a Rosalie, ma anche a Bernard: entrambi sono pronti ora a liberarsi davvero dei vecchi schemi, delle paure, delle antiche ferite inferte dalle persone che avrebbero dovuto riservare loro solo l'amore più grande? La risposta sarà sicuramente affermativa, grazie al tenero sentimento appena sbocciato anche in lei, che aspetta solo di volare alto.

Intima e dolce la prima parte, più lenta, nella quale dopo quel dialogo perfettamente oscillante tra detto e non detto, descrivi mirabilmente un bacio mancato; nella seconda invece torna la trama e soprattutto l'altra anima di questo racconto (e di Rivoluzione), ovvero la politica e gli ideali.
Qui ormai procedi spedita e disinvolta, con due ritratti ( quello di Robespierre e Camille) che hai già avuto modo di affrontare altrove e che qui hanno una sfaccettatura diversa, in quanto siamo ancora prima della Rivoluzione, che sarà decisiva per svelare la vera natura di Robespierre.
È ancora palpabile l'ammirazione e il rispetto che Bernard nutre per lui, e che si riallaccia al famoso discorso dell'Incoronazione... ma si avverte anche il radicale cambiamento del nostro, non più desideroso di vendetta, né di morte né di odio: Oscar, André e soprattutto Rosalie hanno fatto di lui un uomo nuovo. Non a caso Desmoulins nota come il suo articolo sembri scritto da un altro.

Siamo ormai arrivati, purtroppo, al ''giorno in cui sparì il Cavaliere Nero''.

Un bacio

Silvia
(Recensione modificata il 04/05/2016 - 05:06 pm)

Recensore Veterano
03/05/16, ore 12:54

Certo che la Polignac è veramente un essere spregevole, e Rosalie non può certo ritenersi al sicuro, ne fuggire tutta la vita, Bernard ha ragione bisogna affrontarla e sperare che abbia messo in atto uno dei suoi sotterfugi per smascherarla e bloccarla una volta per tutte.
La storia procede, in ogni senso e i tuoi collegamenti storici ci fanno capire come Roberspierre e i suoi seguaci hanno portato i Francesi a ribellarsi e fare la rivoluzione.
Devo dirti che la tua chiave di lettura ci fa comprendere meglio tutto quanto, visto che ci metti aspettative e sogni dei protagonisti.
Sempre bello ciò che scrivi, come ogni tuo racconto del resto.
Baci e a presto!
Ps dimenticavo, ho ascoltato il tuo consiglio e sto leggendo il manga onn-line, una scoperta per me, visto che molte cose sono diverse rispetto all'anime, grazie mille!
(Recensione modificata il 03/05/2016 - 12:57 pm)

Recensore Master
03/05/16, ore 00:04

Mi spiace, ho perso la recensione purtroppo. ....era troppo lunga e non sono più riuscita a recuperare nulla, questa non verrà un granché ma cerco si ricordare almeno i punti salienti.
Capitolo eccezionale, stupefacente, anche meglio dei precedenti, mi ha fatto sorridere un fatto, anche se so che non ammetterai mai, ma stavolta hai fatto pure le pause con asterisco nei momenti esatti, così si legge molto meglio!
Nella prima parte fra Bernard e Rosalie ormai l'intesa è reciproca, molto palpabile ed è solo per timidezza o vergogna se la giovane ancora non riesce a dargli del tu, o forse all'epoca risultava una sfacciataggine? comunque sia io speravo in qualcosa di più di un semplice bacio, ma alla fine ti sei frenata e hai ricorso a Lucille perché non erano (o non eri? ) pronta nemmeno a "quello"come inizio di approccio. ....d'altra parte la proposta di Bernard e la successiva promessa di non voler più lasciare sola Rosy sottintende qualcosa di molto piu' sostanzioso che una semplice solidarietà fra poveri! Io mi auguro che questo benedetto rating arancione tu non lo abbia solo inserito per raccontarci le sordide turpi scorribande amorose nel castello del duca de Guise e il suo tentativo di violentare la ragazza. .
Dici che mancano due capitoli, poi immagino riprenderà Rivoluzione; sarebbe un peccato affrettare il finale del Cavaliere, a favore dei tuoi prossimi impegni rivoluzioni, comunque vedremo.
Passo alla seconda parte (ma ci sarebbe stato ancora altro da aggiungere) sul fatto del diritto di famiglia settecentesco, io credo che la Polignac NON potesse legalmente riconoscere la figlia, non dimentichiamo che fino a non molti anni fa i figli senza padre erano purtroppo definiti bastardi, quindi a mio avviso è un problema che non si pone. Stando all'anime Rosalie nacque a seguito di un "incidente di percorso,"quando la Polignac era solo Martine Gabrielle e aveva 15anni cosicché lei venne affidata a Nicole la Morielle che le diede il cognome Valois e a tutti gli effetti per la legge (vedi processo collana) risultava la sorella di Jeanne Valois.
Due cose alla fine del capitolo mi hanno emozionato e hanno reso spettacolari le tue righe, la menzione a Desmoulins, che subito mi ha ricordato il Coral del Tulipano Nero a lui direttamente ispirato, e l'accenno a Robespierre, oratore alla scuola Luis Le Grand, mi sembrava quasi di vederlo parlare davanti ai ragazzi, tutti ammutoliti e turbati, mentre Bernard che fin da piccolo era vissuto in un ambiente pre -rivoluzionario non fece fatica ad applaudirlo da subito nominarlo idealmente paladino della libertà.
N.b.nel capitolo 16 c'erano due unici veri cambi di scena ma molti intervalli temporali e molti asterischi, io ho preferito di più la stesura di questo. Ciao
(Recensione modificata il 04/05/2016 - 12:29 am)

Recensore Master
02/05/16, ore 22:17

"Sei pronta per essere libera" è un'affermazione di Bernard che si riferisce solamente allo spirito puro, indomito e pronto a combattere per il suo sacrosanto diritto di Rosalie o vorrebbe inavvertitamente spingersi più in là?
Quando ho scorso il titolo, senza leggere l'intero capitolo, non immaginavo chi potesse aver pronunciato quella frase. Credevo quasi fosse la stessa Coscienza di Rosalie a parlarle, a farsi strada in lei percorrendo i sentieri dell'Anima, arrivando fino al cuore...ed oltre. Io credo che la chiave sia tutta qui: la libertà di Rosalie non è solo affrancarsi dalla patria potestà genitoriale ( peraltro oltremodo discutibile...se vogliamo andare di eufemismi..), affrontare, come dice Bernard, la madre a viso aperto senza fughe, senza nascondersi, senza vivere in modo clandestino. In effetti solo la chiarezza della Verità rende davvero liberi, e questo Rosalie lo vuole sperimentare nei confronti della perfida madre. E manca davvero un soffio perché quella chiarezza che ha ormai raggiunto inesorabilmente i suoi sentimenti venga tradotta in gesto, le venga dato un nome. Mi piace quando dici che Rosalie non vuole essere protetta da Bernard, ma desidera essere amata..ed amare, a sua volta: la Verità, appunto, che rende liberi.
Ti confesso la mia profonda ignoranza in merito al diritto settecentesco...però un'idea me la sono fatta ( forse sbagliata): Robespierre dopo accurate indagini, potrebbe proporre ai due di sposarsi, passando così dalla tutela genitoriale a quella del coniuge. Sulla carta, data l'epoca, cambierebbe ben poco. Cambia solo colui al quale si deve obbedienza...ma sappiamo anche che nel caso specifico ci sarebbe una visione alquanto moderna della questione: il diritto alla felicità che le garantirebbe Bernard non prescinderebbe mai dal lasciarla assolutamente libera, e pari a lui.
Posso dirti, per concludere, che i nostri due mi fanno una certa tenerezza? Lei sta progressivamente uscendo dal bozzolo di ragazza, come ti dissi la volta scorsa. Lui, con un percorso parallelo, dopo aver smesso i panni del giustiziere mascherato ed aver maturato una più forte consapevolezza personale e sociale, per non forzare lei, per stare al passo con la sua evoluzione di donna, diventa ritroso, timoroso quasi di rompere l'incantesimo di un avvicinamento che sente ormai prossimo e suo.
La metamorfosi di Bernard è compiuta, ormai, anche a livello ufficiale e non solo sotterraneo. Dopo aver preso coscienza di sé ed essersi confrontato con i fantasmi suoi ed altrui, dopo aver saputo mettersi umilmente all'ascolto anche delle ragioni altrui per comprendere meglio persone e situazioni, Bernard ora passa ad una nuova investitura, quella, appunto ufficiale. Uomo d'azione non più fuorilegge, ma che agisce per risvegliare le coscienze del popolo, in modo aperto ed al servizio della collettività.
Mi spiace che questa "storielluzza", come la definisci tu, volga al termine...ma, si sa, anche le cose davvero belle debbono avere la loro degna conclusione...
Un abbraccio.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
02/05/16, ore 20:44

Ciao Veronica,
ma quale stress? Tu sei diventata il mio Mike Buongiorno in TeleMike! Ma forse sei troppo giovane per ricordare quel tele quiz.
Bernard cresce ad ogni capitolo,sempre piu' maturo,sempre meno egoista. Si rammarica di non essersi preoccupato di conoscere Lucille,e semplicemente non puo' smettere di preoccuparsi o di difendere Rosalie perche' ormai e' un sentimento naturale in lui.
Robespierre e' simpatico solo perche' potrebbe aiutare Rosalie,questa ovviamente e' la mia opinione di scarso valore.
Mi piace invece il modo diverso con cui Bernard vede il mondo che vorrebbe cambiare. Non piu' un mondo dove i nobili dovrebbero essere eliminati fisicamente,ma un mondo dove non ci sono piu' miseria e ingiustizia. E' proprio cresciuto Bernard al punto che neanche Desmouilins ne riconosce lo stile.
In un gioco di specchi hai anticipato il cambiamento psicologico,morale ed emotivo che avverra' proprio in Desmoulins.
Rosalie dovrebbe mettere da parte un po' di ritrosia e decidersi a far felice Bernard. Comunque si dimostra una giovane donna molto forte e indipendente.
Aspetto di vedere come potra' aiutarli Robespierre.
Anna

Recensore Master
02/05/16, ore 07:44

A me i tuoi "amletici" dubbi divertono1un sacco...come di mini- quiz!
Quindi non stessi proprio nessuno.
Capitolo bellissima!
La tua Rosalie che vuole essere indipendente e forte mi piace davvero molto.
Così come questo Bernard, evolutosi nel corso della ff, maturo abbastanza da comprendere cosa prova ma ancora molto candido nel manifestare emozioni e sentimenti.
Bellissimo il dettaglio del momento in cui si rende conto di non sapere abbasta6di Lucilla. ..quel momento è così umano, ci si è passati tutti.
E Robespierre, quello degli inizi, ancora idealista! Quanto umano e quanto "monumento " a se stesso nello stesso tempo.
Ultimo colpo di genio confrontare Bernie col suo ispiratore reale, Desmoulins, in un gioco di specchi che solo a te poteva venire in mente!
Un capolavoro!

Recensore Master
02/05/16, ore 01:11

Bernard è maturato molto come persona, ma anche Rosalie non è più la solita piagnola: tutto questo può solo favorire il loro sentimento nascente!