Ciao, cara Martina! <3
So che non ci sentiamo da tantissimo tempo, (e mi dispiace davvero molto >.<) ma in questi ultimi mesi ho avuto qualche intoppo personale che non mi ha permesso né di recensire la tua FF né, in generale, di rimanere attiva su EFP.
Ti chiedo infinitamente scusa per questo, spero che tu possa capirmi.
Innanzitutto, come stai? ^^
E le feste? Come le hai passate? :D
Sebbene non abbia commentato la fic, ho comunque letto gli ultimi quattro capitoli (31, 32, 33 e 34) non appena sono usciti... e, sai, devo dire che sono sempre più stupita dal tuo stile di scrittura. Il modo in cui formuli alcune metafore, poi, (come questa: “i cespugli assetati sembravano vecchie mani ossute ingrossate dall’artrite.”, cap. 32, che mi ha particolarmente colpito) è semplicemente straordinario.
Non so da chi o da cosa tu prenda ispirazione, ma ti assicuro che stai facendo uno splendido lavoro.
I miei complimenti più sinceri! *-*
Ho anche segnato, nel corso del tempo, le piccole sviste che ho notato. Le troverai tutte qui sotto:
Capitolo 31:
1) sfuffò e si rimise quatto, quatto a fissare la finestra. ---> togli la virgola dopo “quatto”, e aggiungila invece (non per forza, questa qui è a tua discrezione ^^) dopo “sbuffò”;
2) Le goccioline degli irrigatori gli solleticarono le caviglie, ma già infastiditi dall’enorme problema, si allontanarono con evidente fastidio ---> [...] le caviglie ma, già infastiditi dall'enorme problema, si allontanarono [...].
Oppure togli la virgola dopo “problema”, è indifferente. :)
3) [...] limonata, mentre, la gatta, osservava il pavimento ---> limonata, mentre la gatta osservava il pavimento;
4) Ringraziando e salutando con finta allegria i presenti, se ne uscirono come una normale famigliola dopo una normalissima giornata di sole. Il quale spandeva gli ultimi raggi prima di coricarsi, inondando il paesaggio di una fiochissima luce arancio che non bastava neppure a distinguere la maniglia della portiera. ---> giornata di sole – il quale spandeva [...].
Al posto del trattino puoi mettere anche una virgola. ^^
5) La cena a base di un’enorme coppa ripiena di gelato e guarnita di ogni biscotto e glassa esistenti, migliorò l’umore della famigliola. La quale, appollaiata su delle graziose poltroncine in vimini, tra una chiacchiera con vecchi amici e tra loro, riuscirono a riprendere in parte il buon umore. ---> La cena, a base di un’enorme coppa ripiena di gelato e guarnita di ogni biscotto e glassa esistenti, migliorò l’umore della famigliola – la quale, appollaiata su delle graziose poltroncine in vimini, tra una chiacchiera e l'altra riuscì a riprendere in parte il buon umore.
Ci tenevo inoltre a specificare, però, che in questo capitolo il finale non è poi molto chiaro, giacché lo stato emotivo dei ricci, secondo me, risulta un po' confusionario – e quindi forse dovresti rivederlo.
Spero di non averti offesa per questo! – in tal caso, ti chiedo scusa. :3
Capitolo 32:
1) Amy, leggermente imbarazzata dal suo gesto, sorrise appena, sbrigandosi a spiegare
< non lo sto giustificando o altro, dico solo che [...] >. ---> dopo “spiegare”, metti un segno di punteggiatura, altrimenti la frase risulta essere incompleta;
2) E la portata delle quattro lettere era così immensa per lui, che si sentì schiacciare la gola al solo tentativo di pronunciarla a sua volta. ---> togli la virgola: in questo caso, la frase suona bene anche senza punteggiatura. :3
3) il rifacimento del letto o la vestizione del piccino, aiutarono a distrarli e a fingere un entusiasmo che non c’era ma che era obbligatorio mantenere con Justin perennemente accanto a loro. ---> il rifacimento del letto o la vestizione del piccino aiutarono a distrarli e a fingere un entusiasmo che non c’era, ma che era obbligatorio mantenere con Justin perennemente accanto a loro.
4) Il gesto venne ricambiato quasi subito dal figlioletto, che stringendo al petto una piccola macchinina, a testa in sù guardava stupito l’infinito edificio con timore reverenziale. ---> Il gesto venne ricambiato quasi subito dal figlioletto che, stringendo al petto una piccola macchinina, a testa in su guardava stupito l’infinito edificio con timore reverenziale.
Capitolo 33
1) quanto fosse pericoloso la volpe che gli si parava davanti ---> “volpe” è un nome comune di animale femminile, quindi dovresti dire così: «quanto fosse pericolosa la volpe che gli si parava davanti [...]».
2) Inutile dire cosa decide di fare. ---> il verbo, visto che hai narrato al passato, va messo al passato, quindi “decise”.
3) uno sguardo irritato ---> uno sguardo irritato. (hai dimenticato il punto :D);
4) Justin deglutì, temeva che Sonic, se fosse venuto a conoscenza di quelle parole, si potesse offendere causando il suo allontanamento. ---> Justin deglutì: temeva che Sonic, se fosse venuto a conoscenza di quelle parole, si sarebbe potuto offendere per poi allontanarsi di conseguenza.
E, infine, il Capitolo 34:
1) Sonic si sentiva stranamente ferito e tradito da quella bugia, si allontanò verso la cucina cercando di reprimere quel senso di disagio che gli era cresciuto nel petto. ---> [...] bugia, così si allontanò [...].
2) Sonic si staccò da lei stupito e preoccupato, con le sopracciglia aggrottate studiò per un attimo il viso della ragazza verificando se stesse mentendo o meno. ---> [...] preoccupato, e con le sopracciglia aggrottate studiò per un attimo il viso della ragazza, verificando se stesse mentendo o meno.
3) Ti avrei accompagnato! > Esclamò stizzito con tono riprovevole, già era difficile ---> esclamò stizzito, con tono riprovevole: già era difficile [...].
Ok, ho finito.
Credimi, non dar peso al numero delle sviste (che, come posso positivamente notare, vanno diminuendo da capitolo a capitolo! *-*), capita a tutti di sbagliare! Anzi, ti dirò: sono la prima a “spargere” sviste dappertutto in ciò che scrivo, come ben sai! xD
Bene, detto questo ti rinnovo i miei più sinceri complimenti e mi scuso ancora per l'immenso ritardo. Spero di sentirti al più presto, carissima Martina! <3
Un bacio,
Lily :3 |