Eccomi qui per questo eccezionale quanto pesante capitolo.
Gli Heart sono esausti, finora si era intuito, adesso si viene a sapere nel modo più esplicito. Shachi si chiede addirittura come faccia Pen a non svenire, e la cosa fa davvero tanta, tanta impressione. Sono tutti stanchi. Hanno paura. Io, ignara di tutto, all’inizio del capitolo capivo la loro stanchezza ma non afferravo ancora la gravità della situazione.
Il Piombo Ambrato si è preso le gambe per un po’, le ha restituite, si prepara a sferrare un altro colpo. E lo sapevamo tutti che ogni organo poteva essere il prossimo. Però, ecco, né io né gli Heart eravamo pronti al cuore.
Non so se Law si aspettasse che sarebbe stato il cuore, non penso sia così, e non credo neanche di volerlo sapere. Non credo, oltretutto, che Law si immaginasse che la sua passeggiata sarebbe stata l’ultima. Non credo – e non voglio credere – che sapesse che quello era il suo ultimo desiderio, una bella camminata.
L’atmosfera è rimasta spensierata fino all’ultimo momento della camminata, come voleva lui. Ha rincontrato Mara e Sengoku, che non vedeva da tanto tempo, ha passato un’ora in compagnia delle persone per lui più importanti – con due nuovi acquisti –, sembrava quasi tutto predisposto. Ora che ci penso forse avrei potuto intuirlo, ma sono felice di non averlo fatto perché in fondo nessuno se lo aspettava davvero.
Una settimana di tempo si era dato, e una settimana sarebbe dovuta passare, tutti speravano anche un po’ di più. Certo non di meno. Quindi Mara era una scintilla di allegria ma l’avrebbe rivista, avrebbe potuto raccontarle di come era sfuggito alla morte, avrebbe potuto trasmetterle altri insegnamenti. Avrebbe potuto migliorare il suo rapporto con Sengoku, iniziare a conoscerlo e provare del genuino affetto nei suoi confronti.
Invece le cose sono andate peggiorando e in maniera molto più veloce di quanto ci si aspettava. Soprattutto perché non ho pensato al peggio neanche quando Law si è accorto di non ricordare la verità sull’omicidio del medico. Certo, ho pensato, è una cosa importante ma non è la prima volta che si scorda qualcosa.
Poi Law è rimasto immobile, fermo, quasi sordo alle domande dei nakama, con i piedi sospesi sul mare e nessun segno di aver sentito, e ho iniziato a preoccuparmi. Si è poggiato a Bepo e mentre provava a sollevarsi con le sue sole forze ho avuto un momento di sollievo. Vorrà andare via, mi son detta, è stanco ma si mantiene in piedi quindi va tutto bene. Poi la descrizione dei sensi ottenebrati mi ha fatto temere di nuovo, e ormai ero quasi sicura che sarebbe svenuto, ma non immaginavo certo i suoi pensieri.
Quando ha detto che il cuore aveva perso un battito ho finalmente realizzato la gravità della situazione. Lo vedevo lì, in piedi sul molo, prossimo allo svenimento e innaturalmente disinvolto. Il sangue grondante così all’improvviso, i battiti del cuore irregolari, la perdita di coscienza che sapevo ci sarebbe stata ma che mi è sembrata comunque tristemente improvvisa.
Mentre leggevo la descrizione di ciò che avveniva al suo cuore realizzavo che ormai ci stavamo avvicinando a qualcosa di decisivo.
Il Piombo Ambrato ha colpito il cuore, ho pensato. Che cosa possono fare gli Heart? Ironico, mi accorgo solo ora. Il colpo decisivo della malattia è al cuore, proprio a Law che è il capitano dei Pirati del Cuore. Ce l’avevi in mente fin dall’inizio? È geniale.
Non sono sicura di aver capito cosa significa sentire il battito mancante in un altro corpo. È qualcosa come se la mente gli si fosse per un po’ staccata dal corpo, come se non lo riconoscesse? O semplicemente è una descrizione della perdita di conoscenza? Qualunque cosa fosse è stata terribilmente efficace perché mi sono venuti i brividi a leggerla.
Poi beh, ho divorato il resto del capitolo in tempi record. Una parte di me capiva che non c’era niente da fare, l’altra continuava a sperare fino all’ultimo, e forse lo fa ancora.
Lo stile narrativo è riuscito a imprimere benissimo la tristezza, la pesantezza del momento. Interrompere il breve discorso di Law con osservazioni sui battiti persi, sul ritmo cardiaco che andava diminuendo, sul fatto che Law cercava fino all’ultimo di nascondere il suo malessere nonostante tutti potessero vederlo dall’elettrocardiogramma… Ah, è stato assolutamente perfetto, elegante direi.
Straziante il suo discorso, le risposte dei nakama. Ancora una volta, nel modo più assoluto, hai potuto fare leva sul grandissimo legame che c’è tra gli Heart e il loro capitano. Come pirati, come amici, come fratelli, e anche di più. Ho avuto la tremenda impressione che Law si fosse preparato almeno parte del discorso. Che durante tutta la vita e soprattutto durante i suoi ultimi giorni avesse compreso cosa c’era di più prezioso per lui, e avesse cercato il modo migliore di esprimerlo.
“Voi… siete il mio One Piece.”
Le sue ultime parole, una dichiarazione perfetta. Per far loro sapere che non poteva desiderare di più dalla vita. Che, pur tra atroci dolori e mille difficoltà, non lasciava il mondo con rimpianto, che aveva vissuto al massimo grazie a loro. Una dichiarazione forse incompleta perché sappiamo che il sentimento è reciproco. Ecco, sto piangendo adesso che sto scrivendo, dico sul serio. E neanche a dirlo, anche alla prima lettura del capitolo ho pianto.
*sclero mode: on* Non posso credere che sia successo davvero! Io ho delle osservazioni serie da fare ma ora come ora riesco solo a pensare al fatto che è morto! Dopo tutto quello che ha passato, che gli Heart hanno passato… come si devono sentire?? Penguin, Penguin cosa deve provare?? Che lo sentiva, lui, lo sentiva che sarebbe successo qualcosa, e viene a scoprire della morte di suo fratello nella maniera più crudele, secca, spietata eppure elegante che possa esistere! *sclero mode: off*
Ma mi riprendo, o almeno ci provo, perché c’è un’osservazione tecnica che devo fare a tutti i costi: l’equilibrio. Il capitolo è equilibrato in maniera magistrale. Abbiamo l’evidente contrasto tra i fratelli nella prima parte e tutti gli altri nella seconda, ma poi Penguin e Shachi sono perfetti!
Perché mettere entrambi nell’ultimo saluto di Law sarebbe stato troppo, o comunque uno dei due avrebbe finito con il rubare la scena all’altro. Invece il mio caro Shachi ha avuto le redini dell’ultima conversazione con Law mentre Penguin ha chiuso in grande stile (T_T) il capitolo.
Lo stesso avvenimento, visto in due maniere diverse da parte di due personaggi di eguale intensità. Adesso sono loro che dominano la scena, loro e Ikkaku subito dietro che perché correva? Ha la cura? Forse è arrivata solo un secondo troppo tardi, ma se è davvero solo un secondo allora c’è ancora speranza?
Perché insomma forse sto soltanto attraversando una fase di negazione però non sappiamo proprio a cosa si legano i frutti del diavolo, magari basta che il cuore si fermi per un po’ e allora il frutto lascia il possessore, ma se poi il cuore si riattivasse manualmente? Oppure Pen si mangia al volo il frutto, arriva dal Cap con uno Shambles e lo salva con l’Ope Ope??
Mi sa che sto delirando, ma sono aperta a tutto. Anche alla conferma della morte, perché non posso non apprezzare quanto essa sia stata improvvisa, straziante e quindi deliziosa. È stata meravigliosa.
Probabilmente ci sono altre cose che potrei elogiare ma non mi viene in mente altro, quindi per ora chiudo qui! Spero vivamente che questa recensione possa ripagare un po’ l’impegno speso nella creazione di questo bel capitolo!
Ci sentiamo domani, quando pubblicizzerò il primo capitolo di questo capolavoro su Instagram! Grazie ancora di star scrivendo questa storia che, ne sono sicura, non sarà mai banale!
Kalika |