Recensioni per
Perdizione
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 191 recensioni.
Positive : 191
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/01/19, ore 23:00
Cap. 3:

Rieccomi.
Quante cose devo dire aiuto.
Lo sapevo che von der Schulenburg covava qualcosa, quanto sono intelligente che l'ho sgamato subito subito? Non vedo l'ora di divertirmi anche io, un po' perché comunque i francesi mi stanno antipatici di default.
Poi che cosetta succulenta questo nuovo belloccio più bello del belloccio. Non vedo l'ora di vedere che tipo è, anche se per fare un paragone con Kjarr mi sembra un nuovo Iasay.
Ecco, di paragoni con Kjarr ne vedo tanti e ne sono super felice. Come sono felice di questa comica rivalità che c'è tra Weber e von der Schulenburg. Adoro.
Unica cosa, credo che invece di Westervald tu volessi scrivere Westenwald.

Recensore Veterano
28/01/19, ore 22:14
Cap. 2:

Ok, finalmente un personaggio da cui non sono intrigatissima, ovvero Weber. Nonostante questo è tutto curato e accurato in maniera maniacale, lo apprezzo moltissimo. Non è facile, credo, riuscire a seguire la mentalità di un'epoca così diversa dalla nostra e tu ci riesci benissimo.
Per cambiare sono sempre più incuriosita, non vedo l'ora di sapere quali siano i metodi per farsi rivelare le informazioni e voglio proprio sapere dove andrà a parare tutta questa storia.
Insomma, mi sa che sarò di nuovo incollata a una tua storia nei prossimi giorni, che dispiacere.

Recensore Veterano
28/01/19, ore 20:57
Cap. 1:

Ehm, buonasera.
Mentre aspetto la fine di Cavallo Selvaggio per poterlo leggere tutto in una giornata e il continuo della storia di fantasmi dal titolo troppo lungo per essere ricordato con precisione, ho deciso di dedicarmi a qualche altra storia tua. Ho un'ossessione per come scrivi? Possibile. Ho un'ossessione per i tuoi personaggi prepotenti e muscolosi? Probabile.
Ho aperto questa storia in particolare perché, siccome già so che sei molto bravo a gestire i personaggi, ero proprio curiosa di sapere come avresti reso degli ufficiali nazisti. Credo che l'avvento del nazismo sia, psicologicamente parlando, una delle cose più strane avvenute nella storia dell'umanità, quindi sono molto interessata a tutto questo.
In più, noto con grande piacere alcune cosette. La prima è che a quanto pare ci saranno di nuovo delle cose omo, motivazione che non approfondirò in una recensione pubblica. La seconda sono le due signorine descritte all'inizio che non trovo affatto stereotipate, ma che al contrario mi hanno molto incuriosita. Soprattutto la giovane Suzanne, che trovo perfetta per il ruolo: mi hai fatto credere in maniera impeccabile che fosse solo un'innocente buona donna e invece boom, è una spia del nemico che ha messo il proprio corpo a favore della causa partigiana. A meno che, mi sorge il dubbio, il signor Che Fatica Essere Belli non le abbia mentito fingendosi ubriaco proprio per distrarre i partigiani mentre in realtà l'operazione segreta sarà tutt'altro.
Sono incuriosita e disposta a mettere anche questa tra le preferite? Che te lo dico a fare, sì.
A presto,
Il tuo peggior tormento.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 12:09
Cap. 16:

Questo capitolo è un colpo al cuore, davvero. Ci sono tantissime cose da dire!

Prima di tutto mi è piaciuto il cambio di prospettiva di Hans: uno psicopatico non è in grado di razionalizzare ciò che fuori esce dai suoi schemi mentali e, avendo un'emotività sottosviluppsta, quando prova dei sentimenti non è in grado di riconoscerli nè di gestirli.
È mozzafiato la scena in cui Weber, senza scomporsi nè venire meno alla sua dignità di uomo d'onore, ribalta le carte in tavola mettendolo finalmente con le spalle al muro.
"Questa volta il gioco ti è sfuggito di mano." SBEM!
Scacco.
Hans tenta un arrocco disperato tentando di convincerlo a suicidarsi.
"Devi farlo tu."
Scacco matto. Il crotalo si è morso la coda e si è ammazzato con il suo stesso veleno.

Splendida la scena della morte di Weber, che cade dignitosamente mentre il suo avversario si suicida non sapendo come altro gestire la situazione.
Mi ricorda Javert che si suicida non per disperazione ma perché non vede alternative. Magistrale.

E siamo giunti alla conclusione di questo meraviglioso racconto, con un sostrato filosofico meraviglioso e molto profondo, ricco di emozioni e colpi di scena.
Davanti a tanta bellezza posso solo inchinarmi alla bravura dello scrittore.

Mentre leggevo la scena del duello finale ho pensato "For love one can die", che è il titolo di un brano del Maestro Ennio Morricone. Ti allego il link perché trovo che sia perfetto a conclusione di questo racconto, accompagnando i titoli di coda.

https://music.youtube.com/watch?v=UIgyqy0oIxU&feature=share

Ti rinnovo i complimenti e ti saluto con una citazione da un racconto di fantascienza caro al mio cuore: "Scendono, a guisa di sipario, stelle cadenti di calibro 72"

Alla prossima, vecchio mio!

Recensore Veterano
26/01/19, ore 11:53
Cap. 15:

In onore di questo capitolo ho trascorso la serata canticchiando: "Hans ha la mamma p£!!@%@, Hans ha la mamma p£!!@%@, Hans ha la mamma p£!!@%@@@! Nessuno lo può negar!"

Perché, davvero, c'è ne vuole per essere così subdoli e vigliacchi. Tra l'altro può anche darsi che sia stato davvero Weber ad uccidere il ragazzo, vallo a capire!
È molto bello perché, anche con il senno di poi, il dubbio mi resta.

Bellissimo il confronto tra Hans ed il colonnello, i due poli opposti. Veramente, è commovente come l'ufficiale anziano, mutilato e spezzato nel corpo, abbia comunque una dignità maggiore di chi gli sta di fronte.
Anche la scena in prigione è molto potente: adesso hanno superato i limiti di ciò che sia onorevole accettare e finalmente tutti i nodi vengono al pettine.

Immagino Weber che guarda Hans dritto negli occhi e gli dice, inesorabile: "Voglio scoparti."
Perché quello tra di loro non è mai stato amore, almeno non da parte sua anche se ha la decenza di rispettare l'altro, è adesso non può essere nemmeno sesso. È una scopata: impulsiva, necessaria, di rabbia anche.
E Hans lo prende fino in fondo questa volta, in tutti i sensi. Almeno spero.
Bellissimo il contrasto tra i due, che si mantiene fino alla fine: Hans appena sveglio pensa subito di puntare un coltello alla gola del malcapitato di turno, Weber non tenta neppure di disarmarlo per tentare la fuga.

Non avrebbero senso, comunque: ormai non ha più nulla da perdere.
Ma, forse, ha ancora qualcosa da dare.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 11:33
Cap. 14:

Davvero era solo un sogno, quello di Weber?
Non sono ricordi confusi, di una mente annebbiata e stordita dalla droga?

Se dovessi descrivere il tuo stile di scrittura in questo lo paragonerei al modus operandi di Hans: affascina il lettore e lo cattura con la sua bellezza per poi fargli sperimentare il peggio della condizione umana.
La differenza è che i racconti sono innocui.
Conosci il processo di catarsi descritto da Aristotele? Ecco, è quello che provo leggendo di queste scene.
Come giustamente dicevi tempo fa: l'aggressività è un impulso basilare dell'essere umano. Eros e Thanatos, per restare con Freud.
Come tale, anch'essa ha bisogno del giusto spazio e tempo. Questo è un ottimo escamotage: anche perché il racconto è comunque qualcosa di "esterno" che mi tocca permettendomi di mantenere la distanza.

Oltretutto complimenti per aver descritto una scena violenta e cruda senza scadere nello splatter che, per carità, piace ma avrebbe stonato con l'eleganza del resto.

Di nuovo, Hans mi lascia perplessa: possibile che le cose gli stiano veramente sfuggendo di mano?
Magari voleva solo levarsi Weber dai piedi o vendicarsi dello sgarbo del cavallo ma non si aspettava che si consegnasse sul serio.
E se invece stesse cominciando a provare qualcosa?

In tutto questo è ammirevole lo stoicismo con cui il nostro eroe affronta la situazione, piegato ma non spezzato, coerente fino all'ultimo.

Un altro capitolo, presto!

Recensore Veterano
26/01/19, ore 11:18
Cap. 13:

SBEM!

Ecco, adesso iniziamo a renderci conto di quanto veramente sia profonda la cattiveria di Hans - Dietrich: quale metodo migliore per fare leva sul proprio nemico che rinfacciargli le sue debolezze più intime.
Piegato ma non spezzato, Weber si abbandona alla passione per il ragazzo ma sempre trattandolo con il rispetto che merita e con dolcezza. È davvero un bell'atteggiamento, lo rispetto molto.

Hans mantiene fino all'ultimo un atteggiamento ambiguo. A questo punto è chiaro che stia tramando qualcosa di brutto, sporco, e cattivo.

Ora come ora non voglio più andare avanti, DEVO farlo!

Recensore Veterano
26/01/19, ore 11:07
Cap. 12:

"La prego, signor tenente, non mi faccia del male..."
Beh, mio caro ragazzino ormonato, potevi pensarci prima.

Intanto molto bella la dinamica che si instaura in quello che vorrei definire "il Triangolo della Morte": un rapporto a tre malato e torbido in cui tutti sono convinti di sapere cosa vogliono.
Ma è davvero così?

La linea tra consenso e manipolazione è sottilissima. Si viene quindi a creare un ambiente sempre più concentrato sui tre, claustrofobico ed inquietante.
Soprattutto perché è impossibile capire quando Hans sta bluffando o quando, e soprattutto SE è sincero.
Come si dice: "Se non puoi colpirlo, confondono!"
Attento però, caro il mio crotalo, a non perdere la strada nel labirinto!

Mi è piaciuto molto anche il "coro" degli ufficiali che percepisce e commenta il disastro imminente: un espediente meraviglioso per aumentare la tensione.

Il capitolo si conclude con la vittima ben intrappolata nella tela del ragno e non del tutto cosciente (quello non era solo vino, secondo me).
Ma la vera domanda è: chi era dall'altro capo del telefono?

Argh! Lo devo sapere!

Recensore Veterano
26/01/19, ore 10:53
Cap. 11:

Ecco, appunto!
Ma, dico io, dove sono andati a finive il buon senso e la vettitudine! Qual scellevatezza! (Zitella vittoriana con la erre moscia)
O tempora, o mores!
Non mi scandalizzo per i rapporti omosessuali (non starei leggendo questa storia, altrimenti) ma perché il nostro eroe cade come una pera cotta nella trappola di Hans.
È anche vero che, poveretto, sarà stato in astinenza forzata per un sacco di tempo e che il bisogno di contatto è difficile da sopprimere ma, cielo, cascarci così!

Non è privo di senso comunque, come risvolto: la tensione era talmente alta che, probabilmente, l'unica alternativa sarebbe stata macellarsi a vicenda.
Come sempre, vecchio mio, sei in grado di portare i tuoi personaggi allo stremo nel modo più ragionevole e coerente possibile.

Complimenti ancora per le descrizioni: il dettaglio di Crono nell'orologio mi ha mandato in un brodo di giuggiole!

Adesso ordino, esigo, comando, e voglio un prequel con le avventure di Hoffmann a Minsk!
Sto scherzando, ovviamente, ma se un domani dovessi trovarti a corto di idee...

Bando alle ciance, signovi: a me il pvossimo capitolo!

Recensore Veterano
26/01/19, ore 10:39
Cap. 10:

SBEM!

In tutti i sensi: Sven che rinfaccia a Weber il suo rifiuto. Weber che fa a pugni con Hans e per poco non l'ammazza (quanto ho goduto quando gli si è spaccato il labbro!), Hans che a sua volta rinfaccia a Weber la sua natura.

E ovviamente il capitolo finisce in cliffhanger.
A questo punto la tensione è talmente alta che per sfogarsi, o si ammazzano (ma è ancora troppo presto) o finiscono a letto e se le danno in un altro modo.

O porrebbe succedere qualcosa di completamente inaspettato, uhm.
C'è un solo modo per scoprirlo: leggere il seguito!

Recensore Veterano
26/01/19, ore 10:30
Cap. 9:

Ordunque, tutto questo parlare di cibo mi ha fatto venire fame... Pace amen, sopporterò.

Un capitolo veramente mozzafiato, complimenti per come hai saputo dosare tensione e azione creando una scena coinvolgente senza strafare.
Hoffmann è un tesoro, ne vorrei uno personale da tenere come animaletto domestico. Anche perché me lo immagino bellino pure lui, quindi tutto di guadagnato!

Ma passiamo oltre: che Hans avesse la mamma p£!!@%@ lo si sapeva, ma qui lo dimostra egregiamente, con la celebre freddezza tedesca. Mi piace molto perché non sbava di una virgola.
Bellissima la descrizione della casa chiusa con l'immagine sacra alle pareti. So di un convento trasformato in bordello che ha ancora la Madonna affrescata sul muro ma le finestre di forma fallica. Sono piccoli dettagli ma aumentano il realismo.

Ovviamente, la tela del nostro ragno si stringe sempre di più intorno all'arrosticino, che non si rende conto di stare giocando con il fuoco.
Ho l'impressione che le cose peggioreranno ulteriormente... prima di precipitare definitivamente!

Vedremo.

Recensore Veterano
26/01/19, ore 10:09
Cap. 8:

Carissimo, non spaventarti.
Ti avviso che ieri sera ho finalmente terminato questa bellissima storia e, di conseguenza, stai per essere investito da una valanga di recensioni. 0: )
Mi raccomando, rispondi solo se, come, e quando ti fa comodo ^^

Ma veniamo a noi, in questo capitolo vediamo due modi diversi di affrontare la sessualità: uno, quello di Weber, più maturo e consapevole, l'altro, Sven, impulsivo e acerbo.
Ovviamente il ragazzino fraintende l'intento del superiore e finisce dritto nella tela del ragno, da bravo insetto succoso.

Nel vederli tutti e tre insieme ho pensato anche ad un' interpretazione pseudo-freudiana del racconto: Hans è il Super-Ego, che domina ed incanala i suoi impulsi nel modo più mirato possibile. Weber è l'Ego, in fragile equilibrio tra controllo e passioni.
Sven è l' Es-Ego, dominato dagli impulsi e irrazionale.
Quasi fossero tre aspetti dello stesso individuo.

Inutile dire che questo racconto mi prende sempre di più e non vedo l'ora di proseguire!

Recensore Veterano
25/01/19, ore 17:57
Cap. 7:

Quando quel fagiolo fotonico di Sven ha sellato il cavallo mi sarebbe venuta voglia di sbattere ripetutamente la fronte contro il muro.
E' proprio il tipico adolescente, perché a vent'anni si è ancora un po' adolescenti: gli si dice di non fare qualcosa e subito va in cima alla loro lista dei desideri, oltretutto è ancora preda agli umori della gioventù e combina, suo malgrado, un disastro dopo l'altro.
Grazie al cielo Weber è arrivato in tempo, altrimenti l'arrostino sarebbe diventato un polpettone!

Ho apprezzato molto la scena nell'alloggio del tenente: è giusto voler proteggere il ragazzo da qualcosa di cui non conosce le conseguenze ma, sicuramente, questo rifiuto avrà delle conseguenze drammatiche.
Mi ricorda un discorso che facevamo tempo fa: a volte l'amore, il troppo amore soprattutto, può fare danni tanto quanto l'odio.

Che altro dire, mio caro? Stai superando te stesso con questo racconto!

Recensore Veterano
25/01/19, ore 17:41
Cap. 6:

Eccolooooh!

Finalmente il nostro arrosticino incontra il mio crotalo preferito, che - al solito - ha la simpatia di un sasso nello stivale, per usare un eufemismo.
Ha una capacità sovrumana di dare sui nervi e non posso non ammirare la compostezza di Weber per non avergli staccato la testa a morsi.
Sven, ovviamente, casca come una pera cotta davanti al fascino fisico e sociale di Hans che, di primo impatto, è una figura conturbante.
Potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso nel loro rapporto di odio - odio, non mi sorprenderebbe. Ma non mi azzardo a fare previsioni e mi fiondo sul prossimo capitolo!

Ti avranno detto in tanti che hai un bellissimo stile, ed è vero, ma il tuo punto di forza, per quanto mi riguarda, sono i personaggi: caratterizzati splendidamente in ogni loro aspetto tanto che sembra davvero di conoscerli e vivere con loro. Complimenti, vecchio mio!

Recensore Veterano
25/01/19, ore 16:58
Cap. 5:

Eccomi qui, mio caro!

Questo capitolo, nonostante non porti grande avanzamento di trama, mi è piaciuto molto, forse più degli altri finora.
Vorrei dare un abbraccio fortissimo al caro Weber, anche se non penso gradirebbe. La sua è una posizione difficile: lottare per reprimere il proprio sé non è facile, soprattutto quando si tratta di una sfera emotiva tanto profonda e importante. Perché la sessualità è, di norma, uno degli impulsi primari dell'essere umano e controllarla fino quasi a sopprimerla dev'essere una sfida durissima che richiede una forza d'animo non comune. Tanto amore per lui, dunque: non lo compatisco, però capisco la sua difficoltà.

La citazione che hai inserito è parimenti interessante. Credo che il filosofo sia il teorico del Männerbund per come lo si intendeva prima della IIGM, è corretto?
Di norma la commenterei ma non sono abbastanza ferrata sull'argomento per farlo in modo intelligente, quindi mi astengo ^^
Sono parole molto profonde e molto sentite, di certo dev'essere una consolazione non indifferente, per Weber, ricorrere ad esse nel momento del bisogno.

Sven, pover' anima, è un "fagiolo" come dicono gli anziani. E' giovane e inesperto, quindi abbastanza ingenuo. Tra lui e Hans Dietrich il nostro eroe incanutirà anzitempo!

Molto bella anche la descrizione dello stallone, che rispecchia perfettamente quella del suo degno cavaliere.
Sono ansiosa di scoprire cosa riserverà loro il futuro!