Recensioni per
Perdizione
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 191 recensioni.
Positive : 191
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/06/18, ore 14:41
Cap. 4:

Buon pomeriggio.
Un capitolo che sa di transitorio, secondo me. In preparazione a quel che accadrà a breve.
Indubbiamente, non è una situazione facile per ciascuno dei personaggi, nonostante la lontananza dal fronte.
Comunque, sembra che tutto stia andando come deve andare; seguirò con curiosità il prossimo evolversi della trama.
Bene, tutto ben scritto come sempre ^^
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
04/06/18, ore 13:23
Cap. 4:

Un capitolo che mira più all'interiorità e che approfondisce i pensieri e i sentimenti di Weber per il giovane e sprovveduto Sven.
Mi chiedo se, all'epoca, fosse molto meglio tenere nascosti al Reich quelli che l'ufficiale definisce "certi gusti", anche se penso che gli alti papaveri (come sempre) potessero permettersi tutti i capricci possibili e immaginabili.
Mi è molto piaciuta la riflessione di Weber, che non vorrebbe esercitare un'eccessiva influenza sulla personalità in corso di formazione del ragazzo, che viene un po' a incrinarsi quando lo vede prestare attenzione alla ragazzina francese. Secondo me, non è stata solo questione di addestramento e rispetto del regolamento. Una bella crisi di gelosia, da frenare per evitare guai.
Ho trovato Weber un ottimo insegnante, ma (come egli stesso ammette onestamente) un po' rigido e distante per via dei propri sentimenti per la recluta.
Mi aspetto l'arrivo imminente di von Schulenburg, che certamente di remore non ne avrà.
Sven è fastidiosamente ingenuo e remissivo, la preda ideale. Mi viene voglia di strangolarlo... chissà se gli eventi muteranno il suo carattere?
Ottima scrittura, come sempre, in particolare nelle sequenze riflessive.
Un bacio e alla prossima!! :)

Recensore Master
04/06/18, ore 12:45
Cap. 4:

Ma quali motivi per detestare il lunedì! La tua storia è una delle poche cose che lo rendono sopportabile, in questo periodo.

Allora, il buon Weber è diventato il mio personaggio preferito di questa storia. Già nello scorso capitolo avevo cominciato a prenderlo in simpatia, e adesso posso dire con certezza che lo adoro. Mi piace perchè non si fa illusioni sulla guerra e la realtà dell'occupazione di Parigi, e anche perchè, nonostante l'organizzazione a cui appartiene, è una brava persona con un codice morale ben definito. Purtroppo, anche uomini così hanno delle debolezze. E in questo caso, la debolezza si chiama Friedrichsen. Immagino che Weber stia vivendo una sorta di conflitto interiore. Una parte di lui vuole addestrarlo e renderlo più consapevole del mondo, un'altra parte vuole tenerlo un pò a distanza per non rovinare tutto, e una terza parte...beh, diciamo che la terza parte ha dei desideri più carnali. Finora la situazione è sotto controllo, ma basterebbe poco per mandare tutto in malora. Non mi riferisco solo a Von der Schulenburg, che incombe come un'ombra sui nostri due protagonisti, ma anche agli errori di distrazione dovuti all'inesperienza di Friedrichsen. Già qui ne stava commettendo uno. La ragazza poteva...anzi, era sicuramente una partigiana. Poco c'è mancato che succedesse l'irreparabile.

Insomma, una situazione a dir poco spinosa, che sicuramente si evolverà in modi imprevedibili e interessanti.

Al prossimo capitolo!

PS: C'è una storia che sto seguendo che credo potrebbe piacerti. Te ne posso parlare?

Recensore Master
04/06/18, ore 11:05
Cap. 4:

Ciao^^
Ma come, il capitolo è già finito? E io devo aspettare un'altra settimana per il seguito? AAAARGH.
Vabbè, dai^^ mi è piaciuta un sacco la naturalezza con cui parli delle questioni "pratiche" della vita militare e dell'addestramento, disseminando qua e là nozioni che hanno un valore quasi "didattico": non trascurare l'importanza del sonno, non dare confidenza ai civili, imparare le cose a memoria non serve a niente... questi discorsi (tralasciando il secondo) dovrebbero essere fatto anche ai fanciulli nelle scuole, altroché^^
Bellissimo il momento in cui i due si trovano a discutere riguardo all'uccidere dei nemici: ci ho ritrovato molti racconti di guerra...
Bella anche la concezione di Weber dell'addestramento, "un ragazzo da istruire e amare", molto "spartana"^^
Al poligono di tiro si percepiva chiaramente una vaga tensione erotica tra i due. Più da parte di Helmut, visto che Sven ne è ancora inconsapevole... ma a giudicare dai risultati conseguiti, pare che la sintonia tra allievo e maestro sia assoluta.
La domanda è: riuscirà ad essere un buon maestro, senza lasciarsi sopraffare dai sentimenti? Staremo a vedere.
Anche se la cosa che mi preoccupa di più è la possibilità che von der Schulenburg si intrometta e rimescoli le carte sul tavolo (sono quasi sicura che ne vedremo delle belle)^^
Intanto complimenti per un altro bellissimo capitolo, e fa' che lunedì prossimo arrivi presto!
Alla prossima^^

Recensore Master
29/05/18, ore 21:12
Cap. 3:

Ciao^^
sono qui che continuo a leggerti, perché tu vali e lo meriti. Di fronte al valore, tanto di cappello sempre. I personaggi sono ben definiti e caratterizzati, riesci a metterci a parte dei loro pensieri e delle loro emozioni con semplicità e in modo scorrevole, sì che noi possiamo vedere con i loro occhi e sentire con il loro cuore... o con quella parte di cuore che finora hai deciso di rivelarci, perché io da te mi aspetto anche i colpi di scena, che credo non mancheranno. C'è un aspetto ricorrente nelle tue storie di guerra (l'ho trovato ne "La scelta" e lo ritrovo qui) ed è il desiderio di creare un legame che sia al contempo educativo e affettivo: "... un giovane compagno d’arme al quale trasmettere ogni sua conoscenza, da sostenere e indirizzare nella lotta, da istruire e amare". E' una bella cosa, mi fa venire in mente quando da noi in reparto arrivano i tirocinanti, tutti giovanissimi e spaventati, e vengono affiancati a uno di noi e ci seguono ovunque, e imparano da noi (spero) e noi da loro... e alla fine dispiace sempre vederli andare via.
A parte questo, i personaggi come dicevo sono ben caratterizzati e resi nella loro differente umanità e modalità di azione: Hans ed Helmut sono l'uno l'opposto dell'altro, e hai già accennato al fatto che il secondo non si trova precisamente a su agio con i metodi del primo. Helmut ha i suoi ideali e le sue fragilità, si pone delle domande, riconosce a se stesso di avere delle fragilità e delle emozioni.
E' interessante il modo in cui introduci e metti a confronto i personaggi nelle varie scene, leggerti rimane sempre un piacere e per onestà intellettuale non smetterò mai di riconoscerlo e di dirtelo.
Alla prossima, sappilo.

Recensore Master
29/05/18, ore 19:55
Cap. 3:

Sai che io ho un debole per i ragazzini efebici, il sottotenente ha le carte in regola per entrare nel mio harem di prediletti *-*

Sembra però che non sia la sola a preferirlo, i due ufficiali lo hanno notato e se da Weber mi aspetto un atteggiamento più che corretto nei suoi riguardi dal Von invece immagino ogni sorta di colpi bassi per portarselo a letto.
Intanto i due hanno già cominciato a "prendersi le misure", per ora lo scontro si limita a qualche stoccata verbale, ma li vedo già belli motivati e coinvolti quindi potrebbero passare presto dalle parole ai fatti ^^

Non vorrei trovarmi nei panni del ragazzino, in mezzo a due soggetti così forti rischia di fare la fine del vaso di coccio tra i vasi di ferro!

PS Te l'ho già detto Weber è il mio preferito? Si? Lo ribadisco... SI sa mai u.u

Recensore Master
28/05/18, ore 21:35
Cap. 3:

Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo, ognuno con il sup psysiqyue du role.. Non che il tenente Weber sia una timida violetta, ma ha una sua certa etica, Von der Schulenburg è il piedipiatti cattivo, cinico e sfrontato. Ed ecco le coup di teatre ..il giovane sottotenente Sven Friedrichsen, affidato a Webwr e . Giovane e von der Schulenburg gli ha messo gli occhi addosso. Guai in vista. Complimenti la storia è DIVINA jq

Recensore Master
28/05/18, ore 18:14
Cap. 2:

Ciao^^
eccomi di nuovo qui, la tua storia procede con la consueta maestria nel narrare, nel comporre le scene e creare un'atmosfera con pochi tratteggi: espressioni come "l'aria era fredda e immobile, gravata da un fetore ancestrale" e "l'onda in pieno in arrivo rimbombava come un fuoco di sbarramento" sono particolarmente suggestive, del resto ho letto abbastanza della tua produzione per sapere come ti destreggi e come scrivi (ho anche un paio di storie in sospeso, perché oltretutto sei anche molto prolifico, per cui fatico un po' a starti dietro). Fin qui, tutto ok...

Poi c'è il tuo punto di vista sull'intera vicenda, che si percepisce attraverso la scrittura e che sarà pure legittimo perché ognuno ha diritto di averne uno e di esprimerlo, ma che grava molto e condiziona la lettura di chi la pensa diversamente, soprattutto perché non è esplicitamente attribuito ai personaggi, ma veicolato tra le righe. Emerge quando i partigiani sono definiti come "terroristi", laddove resistere a un occupante straniero oltre che un diritto è, se non un obbligo, quanto meno un dovere morale, una questione che ben può essere di coraggio e onore esattamente come salvare un proprio commilitone in pericolo; a parte l'anacronismo (se non sbaglio i partigiani erano definiti dagli occupanti "ribelli" o "banditi", mentre "terroristi" è termine di oggi, peraltro carico di tutte le possibili accezioni negative, dalla follia al fanatismo), un po' troppo scopertamente li descrivi come personaggi "dall'aria infida, che lanciavano in giro sguardi malevoli": come se si trattasse di un unico soggetto, mentre la virtù si concentra tutta dall'altra parte.
A meno di non voler confondere le due cose (e questo mi rifiuto di farlo), faccio fatica a conciliare gli "ideali cavallereschi" di Weber con l'ideologia nazista che di fatto ha abbracciato arruolandosi nelle Waffen-SS, e dalla quale non può prescindere visto che ne rappresenta il braccio armato.
I suoi dilemmi interni riguardano solo i metodi poco ortodossi usati da von der Schulenburg, ma mi sembra un po' poco per un soldato che crede fortemente in certi valori, che è convinto di perseguirli tramite la propria carriera e la propria appartenenza.
So che questa mia recensione ritorna su questioni che io e te abbiamo già affrontato in altre occasioni, so che verosimilmente continueremo sempre a pensarla diversamente, ma se mi permetto di esprimere liberamente il mio punto di vista è perché conosco il valore del mio interlocutore, e in fondo non mi dispiace confrontarmi con te, e anche discutere fino all'ultima pallottola se necessario.
La storia è ben scritta, ben costruita e tu la conduci con la solita capacità ed esperienza, ma sarebbe stata ben più verosimile se i "buoni" e i "cattivi" non si trovassero tutti rigorosamente inquadrati da una parte o dall'altra, bensì - come accade nella realtà, quella vera - sia da una parte che dall'altra: perché sì, non tutti i partigiani erano delle medaglie d'oro come non tutti i nazisti erano delle belve, e ormai i tempi sono forse maturi per cominciare a guardare a quel periodo della storia con uno sguardo più realistico e obiettivo.
Continuerò a leggerti senza tornare di nuovo su queste questioni che tuttavia, per quel che mi riguarda, limitano la mia possibilità di lasciarmi andare al piacere della lettura, proprio perché rendono un po' irreale e poco verosimile tutta la vicenda: cosa che probabilmente sarebbe stata mitigata se a parlare in prima persona fosse stato Weber stesso, mettendo quindi il lettore direttamente in contatto con il suo punto di vista e i suoi sentimenti interni.

Recensore Master
28/05/18, ore 13:27
Cap. 3:

Ecco entrare la pietra dello scandalo o quello che penso verrà a costituire un motivo di lite tra i due titani che sono i protagonisti della storia.
Il solido e indistruttibile Weber e il gelido e privo di scrupoli Schulenburg. Il triangolo pare molto vicino e mi chiedo se il primo riuscirà a vincere con la sua marzialitá e la sua correttezza o sarà piuttosto il secondo a prevalere, attirando nel suo baratro il nuovo giovane arrivato.
Ottimo il taglio introduttivo e il chiarimento sui rapporti tra i personaggi. ^^
Attendo il seguito con curiosità! :)

Recensore Master
28/05/18, ore 13:07
Cap. 3:

Ah, ma che bel modo di svegliarsi la mattina! Un coltellaccio di trenta centimetri puntato contro la gola. Davvero il modo perfetto per iniziare la giornata, altro che l'odore del caffè appena fatto oppure un bel pompino. E' perfino meglio dell'essere svegliati dalle urla del sergente di Full Metal Jacket.

Ma veniamo a noi. Dopo questo capitolo, posso dire di avere sviluppato una certa preferenza per il caro tenente Weber. Anche se è non è certo un soggetto raccomandabile, sembra una brava persona, un individuo dotato di un certo codice d'onore (sfortunatamente persone così fanno quasi sempre una brutta fine). Immagino si possa dire che lui è il "buono" della storia. Von der Schulenburg, invece, credo rappresenti il "cattivo". E' un tantinello antipatico, in effetti. Ciò nonostante si dimostra molto più pragmatico del suo collega. Infatti, come avevo sospettato, ha passato false informazioni alla ragazza del bordello. Una cosa che alcuni forse giudicherebbero disonorevole, ma che d'altro canto è anche un'ottima tattica per avere un vantaggio considerevole sul nemico. Chissà che faccia faranno i francesi quando si renderanno conto di essere stati fregati...

Poi però ha fatto la sua comparsa un nuovo elemento: il giovane sottotenente Sven Friedrichsen. Giovane e inesperto figlio di un pezzo grosso, viene affidato alle cure di Weber. Purtroppo, von der Schulenburg gli ha messo gli occhi addosso. Già mi immagino come andrà a finire. Un duello tra cani che si contendono un osso succoso da spolpare...mi sa che qualcuno ci lascerà le penne.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
28/05/18, ore 10:13
Cap. 3:

Buongiorno.
Uhm, a livello grammaticale e di scorrevolezza del testo continuiamo ad esserci, sotto questo punto di vista sei sempre abbastanza impeccabile.
La storia è sicuramente dedicata all'azione; anche in questo capitolo, dove materialmente non è che i personaggi siano coinvolti in situazioni estreme o che implichino una loro azione fisica, ebbene questa azione la noto anche nel loro modo di dialogare, nel loro incedere. Nel rapido proseguire della trama.
Ancora un po' vuoti a livello emotivo e introspettivo questi personaggi; indubbiamente finora il racconto intrattiene, ma è un po' come se non ci fosse una porta aperta a lasciar trapelare la nostra immaginazione e a farci coinvolgere nella vicenda mentre si legge. Forse però è meglio così in questo caso.
Bene, vediamo un po' come procede tutto quanto ^^
Buona giornata e a presto :)

Recensore Master
28/05/18, ore 09:39
Cap. 3:

Ciao carissimo^^
Ed ecco il fatidico incontro!
Direi che i due soldati non potevano essere più diversi l'uno dall'altro, e sempre per i motivi che dissi nel commento precedente... Helmut è un soldato esemplare, tutto d'un pezzo e ligio al codice d'onore, mentre l'altro è disposto a qualsiasi cosa pur di ottenere le informazioni che gli servono. Due modi di operare decisamente opposti, quasi inconciliabili, ma pare che in un certo senso l'unione delle loro forze dia risultati più che buoni.
E ora il delicato e ignaro ragazzino, un diciannovenne che di anni ne dimostra non più di quindici... non penso che si trovi in una buona situazione, con due mastini pronti a contenderselo^^
Il tema della canzone dei Rammstein (che se non si era capito è un gruppo che adoro) ci sta benissimo, e tutte le volte che leggo questa storia la ascolto.
Una cosa che mi stupisce è il fatto che i due tenenti si diano del tu, nonostante vengano da due mondi completamente diversi, come già si deduce dai nomi (un "Weber" e un Fürst von der Schulenburg addirittura... suppongo che il nome non sia casuale^^). Consuetudine tra pari grado o abitudine loro?^^
Sono troppo curiosa di vedere come andrà avanti questa storia... è un supplizio aspettare una settimana, ma cercherò di essere paziente^^
Scherzi a parte, un altro bellissimo capitolo. Complimenti come sempre e alla prossima! :)

Recensore Master
27/05/18, ore 15:36
Cap. 1:

Secondo classificato

***Perdizione di OldFashioned***

Grammatica-lessico-stile 14/15
"... che lasciava vedere in più punti gli STARTI di pittura sottostante."
"... applique dal vetro rotto, senza più [la] lampadina."
cap. 3 "è ancora UN troppo inesperto: ..."
cap. 4 "Il tenente si voltò SI scatto, ..."
cap. 5 "... se non avesse esagerato NELL'offrirgli..."
cap. 7 "Il tenente Weber si affibbiò IL cinturone con la pistola, ..."
"Friedrichsen Prese le redini ..."
"Pensò compiaciuto alla dimostrazione di abilità CHE avrebbe dato a suo istruttore ..."
"prima mi fai capire che ti piaccio[virgola] poi mi rifiuti?" oppure "prima mi fai capire che ti piaccio [e] poi mi rifiuti?" 
cap. 8 "Hans-Dietrich rimase A guardarlo ..."
cap. 9 "... ci sarà IL classico tronco d'albero ..."
cap. 11 "... e rivolse lo sguardo verso I lui ..." (di)
cap. 12 "... col primo che gli da (dà--> errore da penna rossa, anche se ovviamente è di distrazione) un po' di confidenza.
All'ultimo capitolo dopo esangui hai dimenticato il punto.

Mo prima che cominci a pensare che hai fatto un sacco di errori di battitura, direi che sono davvero infinitesimali, una decina di sviste in circa ottanta pagine sono davvero un'inezia, anzi sei stato molto più preciso del solito. Però come ho scritto anche in un'altra valutazione, non conta come scrivete di solito, ma come avete scritto stavolta.
Sei stato davvero impeccabile, con un solo vero e proprio errore che però è un errore da penna rossa, per il resto perfetto in tutto. E come sempre il lessico è adeguato e dettagliato tanto che da te si impara sempre qualcosa. E anche lo stile mi è piaciuto molto. 

Titolo-trama-attinenza con la canzone 15/15
Trattandosi di una storia lunga, praticamente un romanzo, l'inizio sembra un po' lento ma è naturale che sia così perché non ci si può buttare in una trama senza prima aver presentato almeno i protagonisti e averci dato un'idea dei luoghi e del contesto. L'inizio poi "risente" anche dello stato d'animo dei protagonisti, tutti troppo annoiati e troppo presi dalla routine per rendersi conto di tante cose -->le prostitute così abituate a fregare i clienti da non accorgersi che si son fatte fregare; Hans così annoiato che persino i luoghi di svago e gli amanti non lo soddisfano, e gli altri non sono da meno, con la differenza che quasi tutti sembrano aver scelto la routine in quanto ciò che è certo è più rassicurante. A parer mio in questa storia ci sta bene anche Keine Lust, specie per Hans: lui ha tutto, ha talmente tanto da non godere più di niente e da vivere come se la sua vita principesca in tutti i sensi fosse una vita di merda. Ma per lui è così solo all'inizio.
I protagonisti si differenziano subito dagli altri prché desiderano provare il brivido dell'avventura, e per loro svolgere al meglio i propri compiti non è sufficiente per sentirsi fieri di se stessi: ed ecco che prima o poi si trovano a fare a cazzotti con le proprie pulsioni e i propri istinti fino a perdere il punto di contatto con il proprio sé e scoprirsi persone diverse da quelle che erano convinti di essere. Direi che Perdizione è azzeccato in tutti i sensi come titolo e che già dal terzo capitolo si comprende perché hai scelto Mann gegen Mann: oltre a uno scontro con gli altri che percepiamo come avversari in quanto mossi dalla stessa ostinazione&ribellione, c'è uno scontro con se stessi: Hans dovrà fare i conti con la sua freddezza e scoprire che è capace di amare; Helmut con la sua passionalità (in fondo è sempre stato uno che mette il cuore e l'anima in tutto ciò che fa) e capire che lui non è solo un soldato fiero e rigoroso, e Sven deve fare i conti con la sua personalità ancora in fase di sviluppo, è sempre stato molto protetto, di conseguenza arriva lì pieno di insicurezze e di errori, peccato che non avrà la possibilità di farne altri e maturare. Il più grave degli errori che compie è quello di fidarsi di Hans, quando quest'ultimo non lo respinge lui finalmente comprende il senso degli avvertimenti del suo istruttore. Sven però per sua immaturità è orgolioso di compiere alcuni errori, specie quando agisce per ribellione. 
Il loro è un percorso discendente, e il fatto che siano tutti e tre molto belli esaspera questa specie di caduta degli angeli. Quando smettono di essere razionali e liberano gli istinti sembra proprio di assistere a un incontro-scontro tra maschi alfa, adrenalinico anche per noi ma nel quale nessuno vorrebbe trovarsi in mezzo (il ragazzetto, purtroppo per lui, si trova in mezzo e sappiamo come va a finire). Ed è un po' come vedere in loop il video della canzone dove tutti quegli uomini a tratti sembrano combattere e a tratti desiderarsi.
Tu hai parlato di desiderio-odio che però si scopre essere un amore sincero e profondo. Crollano tutte le certezze (e crolla loro anche il mondo addosso) quando capiscono che in realtà quel sentimento covava da tempo e non vedeva l'ora di venire a galla, pur con tutte le conseguenze a cui potevano andare incontro. 

Caratterizzazione: 10/10
La trama è interdipendente dalla caratterizzazione dei personaggi quindi ne ho già scritto molto prima, comunque anche qui complimentissimi: i personaggi sono tutti ben descritti e caratterizzati, proprio TUTTI, anche le comparse.
Il personaggio che fa da perno a tutto sembra essere Hans perché è quello più carismatico, o Sven perché in qualità di ultimo arrivato è come una folata di vento che scompiglia le carte in tavola, in realtà si tratta di Helmut: è lui quello conteso da entrambi gli altri uomini e che non sa decidersi tra di loro; è lui quello più ostinato e difficile da scalfire vista la solidità dei suoi principi morali, ed è sempre lui quello che per il ruolo che ricopre (e che gli viene affidato) ha la grandissima responsabilità della vita del suo protetto, che si sente in trappola qualunque scelta decida di fare o di non fare.

Gradimento personale: 10/10 
Ho apprezzato veramente tutto, dalla storia alle suggestioni che hai saputo creare, alla naturalezza con cui tre uomini scoprono l'amore in modi differenti. E oltre allo scontro virile ispirato dalla canzone, ci hai mostrato bene diverse sfaccettature dell'amore, quello da vivere intensamente e per cui rischiare il tutto per tutto, a quello da proteggere anche a costo di rinunciare a tutto, sino al punto di essere disposti a scegliere di vivere una vita di frustrazioni pur di non sporcare quel sentimento puro.

49/50 + il bacione per aver scritto della canzone "bonus" eh, ogni promessa è debito. 

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extra, a valutazione conclusa.
Hans Blüher. Davvero interessante quello che diceva, i miei guerrieri si stanno pavoneggiando tra di loro e vogliono leggere i suoi libri, nonostante tutto Freud direbbe che quel filosofo ragionava così perché trombava poco. :P Per fortuna non sono rompipalle come Freud, ma mi premeva quotarlo perché mentre leggevo ho pensato che quasi certamente i Rammstein per Mann gegen Mann si sono ispirati a questo filosofo. Sappiamo bene quali sono i cardini della letteratura tedesca, che il padre di Till era scrittore e la madre giornalista, anche Till è attratto dalla poesia e di riflesso non può che amare la filosofia e la narrativa... Chissà quanto ne sanno più di noi e sono certa che pure loro abbiano tratto ispirazione da questo filosofo.
Lessing: anche lui l'apprezzo, ma ecco l'altro filosofo che sicuramente si svagava poco. ^^

Recensore Master
22/05/18, ore 11:29
Cap. 2:

Tu sai già che Weber è il mio preferito, vero? :3
Sicuramente è il tipo di soldato con cui alleati e nemici si augurano di avere a che fare, per il suo senso di onore e lealtà, per la fiducia che sa ispirare ai sottoposti, per il suo agire sempre con correttezza e secondo le regole.
Credo che abbiamo trovato la degna controparte del Von, verso il quale Weber compie alcune riflessioni in questo capitolo, considerandolo una specie di male necessario.
Sembra che si evitino a vicenda, ma prima o poi, a causa di incarichi e missioni comuni, saranno destinati ad entrare in rotta di collisione e prevedo scintille ^^

Recensore Master
21/05/18, ore 18:21
Cap. 2:

In questo capitolo mi è molto piaciuto come hai strutturato la narrazione. La parte iniziale, che mette in luce gli schemi mentali deggli ufficiali e il loro rapporto di fiducia quasi faliliare con i sottoposti. Compreso il soldatino, cui era stato sconsigliato giustamente di alzare la cresta.
La seconda parte, ambientata durante l'agguato tiene in sospeso con la giusta tensione, soprattutto quando le fogne vengono allagate e il possente Weber deve risparmiare a se stesso e al compagno ferito la fine del sorcio. Bella la descrizone del vento che precede l'alluvione.
Infine, la giusta chiusura con il calo di tensione e i prigioneri. Sono curiosa di leggere se ci sarà qualcuno disposto a tradire la propria causa.
A monte di tutto ciò, la mente più diabolica di tutte. XD
A presto! :)