Recensioni per
Prima che il sole tramonti
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 149 recensioni.
Positive : 149
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/08/20, ore 15:19

Ciao, carissima!
Eccomi qui: non appena pubblicherai l'ultimo capitolo di Ombre ti toccherà sorbirti i miei sproloqui anche lì, ma nel frattempo ne approfitto per cominciare questa storia che mi chiamava da tempo (vorrei direi che mi ammaliava come il canto di una sirena, ma sarebbe una battuta pessima anche per me). In realtà, il mio progetto è quello di recuperare tutte le tue fiabe, perché davvero, è straordinario il lavoro che riesci a fare. Il modo in cui rielabora il mito, prendi degli archetipi e li pieghi a una nuova narrazione che ha sempre risposto della storia originale, ma al tempo stesso ha anche una sua immensa dignità, un suo proprio percorso e un nucleo tematico di fondo che è tutto tuo, intrigante e assolutamente necessario, è fantastico. Hai una maestria unica nel muoverti su questi temi, ed è sempre evidente quanta ricerca e quando fondamento ci sia dietro ogni tuo racconto (qui addirittura anche in senso filologico: io non sono purtroppo esperta quanto vorrei su queste cose, ma sappi che dettagli tanto curati quanto il riprendere un termine proprio nella stessa accezione di Andersen mi manda proprio in brodo di giuggiole).
Ho amato moltissimo il tema di fondo di tutto questo primo capitolo: non solo hai ripreso in maniera piuttosto fedele, ma hai saputo circoscrivere quello che è il suo significato che più mi sta a cuore, e che, ancora una volta, caratterizza la tua Sigyn facendomela amare in maniera estrema: la sua sete di conoscenza che, pur andando spesso oltre i confini (fisici, morali e sociali), non è mai sporca di hybris. Quella, semmai, appartiene tutta a Loki, alla sua magia che ha sempre un prezzo, ai suoi misteri che non andrebbero sondati, perché affondano nelle passioni più torbide. Sigyn, pur essendo uno spirito leggero, luminoso, legato a una magia “naturale” e ancorata ai ritmi del mondo, mi sembra quasi incarnare un pensiero molto umanista. Forse, come sempre, sto andando fuori strada e sto vedendo cose che non esistono, ma la sua curiosità così sincera e senza doppi fini per un mondo distante e che pare perduto a me piace tanto, davvero tanto. E, a questo proposito, ho trovato davvero geniale il modo in cui hai impiegato la fiaba: Sigyn è questa figura che appartiene a un mondo che, per certi versi, potrebbe parere migliore rispetto a quello degli uomini, ma tutto ciò non le basta. Non le basta, perché lei vorrebbe conoscere anche il bene che c'è sulla terra, i sentimenti, le storie. Ecco, l’amore per le parole e la forza salvifica della narrazione è un tema che torna spesso nei tuoi racconti, e ogni volta un po' mi commuove.
È bellissimo vedere come Asgard sia rappresentata in maniera precisa e puntuale, con i suoi divieti, la sua storia, la sua organizzazione sociale e politica. E tutto ciò è uno specchio perfetto del sentimento che spinge Ariel a non ritenere abbastanza un mondo che comunque ama, e a sorpassare quei confini che appaiono così insensati, perché demonizzano qualcosa che non è per forza cattivo ed estraneo, ma solo misconosciuto. La ribellione di Ariel verso dei divieti fondati sulla paura e sui pregiudizi è sempre stata la cosa che ho più apprezzato della fiaba, quindi sono molto contenta di ritrovare qui questa tematica.

Mi ha sorpresa tantissimo (ma in positivo!) il ruolo che assumono i tuoi personaggi all’interno di questa fiaba: prima di cominciare a leggere, mi ero fatta l'idea che i due amanti divisi da mondi diversi potessero essere ancora una volta Loki e Sigyn, e invece no. Il ruolo del morale continua ad appartenere a Erik, e Loki, che qui resta ancora una presenza solo presagita, ha ovviamente un ruolo diverso. Fantastico, davvero, anche perché a pensarci bene è geniale, ed è perfetto così. Lui è colui che possiede la stregoneria, lui cammina fra i mondi, lui conosce i mortali e li disprezza. Lui, infine, è capace di offrire servigi straordinari, in cambio di un prezzo oscuro.

Inutile dire che ho amato immensamente questo primo capitolo, e che spero davvero di arrivare presto a leggere il seguito!

Recensore Master
16/08/20, ore 01:57
Cap. 3:

Ciao mia cara Shilyss ^^

Avevo terminato di leggere questo capitolo, ma purtroppo il tempo mi rema contro e non ero ancora riuscita a sistemare gli appunti presi durante la lettura. ^^" Perdonami per il mio solito ritardo, sono un paio di giorni che cerco la giusta concentrazione per inviarti questa recensione (ci tengo a non scrivere strafalcioni). ❤

La scena tra Loki e Odino è molto imponente; ho avuto l'impressione di avere davvero davanti due immortali che si confrontano. Odino non si lascia prendere dal rancore, sa che il figlio sta tramando qualcosa, lo conosce bene, così si abbandona alla supplica e lo prega di far tornare Sigyn a casa. Giochi molto bene questo binomio tra scelta e costrizione; stiamo parlando di un dio degli inganni che tu descrivi talmente bene da confondere persino il lettore e infatti durante questa conversazione sono stata molto confusa circa le intenzioni di Loki. È vero, nello scorso capitolo ci hai rivelato i penseri di Loki sottolineando il fatto che avrebbe sfruttato l'imprudenza di Sigyn per suo tornaconto contro il padre, ma in effetti è stata Sigyn a buttarsi nella fossa dei leoni e si sa la magia, insieme al sovvertimento naturale del destino, ha sempre un prezzo, molto caro nel suo caso.
Successivamente ci fai viaggiare lontano dal mondo degli immortali e ci porti a stretto contatto con il mondo degli uomini attraverso la descrizione concreta e realistica del villaggio in cui vive Erik. Resta però sempre sullo sfondo un'ambientazione dai tratti marini che consente di respirare l'aria della favola.
È molto bello e delicato l'atteggiamento di Odino verso Sigyn; si avverte forte il disincantato sorto dalla decisione che la ragazza ha preso, ma l'affetto verso una delle sue "figlie" non svanisce, anzi è disposto a gesti d'affetto colmi di dispiacere per non poterla aiutare.
Sigyn risente dolorosamente i colpi della decisione presa, anche nel suo cuore sembra esserci un disincanto, tutto ciò che a suo tempo l'ha incantata sembra essersi spento nell'incantesimo ingannatore di Loki, si è persa nella via ingannevole nel cuore (la stessa che Odino le suggerisce di seguire). La ragazza crede di provare disillusione per colpa di Loki, crede che il crollo del mondo "fatato" innalzato dal suo cuore sia colpa della razionalità del dio ingannatore, eppure il fatto è che Sigyn si scontra con una dura realtà, la realtà degli uomini in cui l'amore va coltivato, i due non si trovano più in quell'oasi al confine tra due mondi così profondamente distanti, nel quale la magia dell'amore li aveva catturati e Erik (qui ti parlo ancora di lui) si era innamorato di una ragazza che apparteneva ad un altro mondo, ne era rimasto affascinato forse proprio per questo ed ora in lei vede solo una mortale e nulla di più, di cui appunto avere pietà.
A Sigyn non manca comunque fierezza nonostante la sua nuova condizione umile; è un aspetto che sottolinea la sua dignità, indipendentemente dal contesto in cui si trova, è parte della sua personalità.
Ci insinui presto il sorgere dell'amore di Sigyn verso Loki, o meglio la consapevolezza di lei, a partire dal fatto che la ragazza rimanga stregata dalla sua voce. È emblematica la scena in cui ci dici quanto i sogni di Sigyn siano confusi, come se lei non sapesse chi sognare (desiderare) tra Erik e Loki. Non conosciamo ancora i risvolti finali della storia, ma ci mostri sempre il lato subdolo di Loki (lo accentua forse nel vano tentativo di nascondere un sentimento che lo spaventa); nella sua crudezza, Sigyn ritrova in Loki conforto, le fa dimenticare il dolore di un amore non corrisposto, le mostra (si spera senza inganno e forse sempre inconsapevolmente) che quello che cerca si trova in lui.
Sigyn inizia inevitabilmente ad essere disillusa, convinta di essere rimasta vittima dell'illusione dell'amore per Erik; presto però l'amarezza lascia il posto alla bontà, Sigyn desidera la felicità della nuova coppia di promessi (la ragazza è davvero colei cbr Erik cercava), poiché è consapevole dei nuovi sentimenti fraterni nei confronti di quell'uomo, pensa che il suo sacrificio tra gli uomini sia stato inutile, visto che lei lo aveva fatto per amore. È addirittura disillusa circa il sentimento stesso dell'amore, convincendosi sempre più che Loki abbia ragione. È malinconica rispetto a ciò che ha lasciato per inseguire il suo sogno, ripensa alla sua casa, ai suoi affetti più stretti e in questo frangente di forte introspezione non manchi di accennare alla schiuma del mare, riportandomi sempre all'opera originale.
Sigyn resta nel dolore una donna forte e dignitosa. Loki non cede alla verità e non lo farà nemmeno sul finale, preferisce mentire agli altri ma soprattutto a se stesso; il dio degli inganni ammette però di aver vinto in modo onesto contro Odino e così sembra davvero, se non fosse che non può controllare l'amore, il motivo vero che lo ha spinto ad agire (così sembra oppure l'amore nel suo caso è stato solo un effetto collaterale).
Il fatto che Loki fosse l'uomo di lui Sigyn si è innamorata ed è stata corrisposta è stato in questo ambito l'inganno più grande per il dio (un inganno che Loki ha mosso a Sigyn e che tu hai mosso a noi, @ partite dell'illusione del loro primo incontro e poi successivamente con la presentazione di Erik). A questo punto il pugnale non è più il simbolo della libertà per Sigyn, perché non vuole essere libera da Loki, vuole intenzionalmente essere sua. Sigyn dimostra così a Loki che l'amore esiste, ma lui da buon impostore non lo ammette e persino la voce rubata, alla fine, si è rivelata essere un gesto d'amore.

Scusami ancora tanto, tesoro, per il ritardo. Io sono sempre felicissima di tornare sui tuoi bellissimi racconti. ❤
Ci sentiamo su Ombre, non vedo l'ora di iniziare una nuova avventura sul tuo profilo, spero di riuscire a passare presto. ❤

Un grande abbraccio
-Vale (sempre tua fan)

Recensore Master
07/08/20, ore 16:46
Cap. 3:

Ciao, cara shilyss! 
Visto che non mi piace lasciare le cose in sospeso, colgo l’occasione dello scambio a catena del “Il Giardino” per commentare l’ultimo capitolo di questa fiaba. 
È lo stesso Loki ad affermare che Odino non sia al centro dei suoi pensieri, ma secondo me è l’esatto contrario: benché siano pronunciate con sottile ironia, le parole che egli gli rivolge trasudano di rancore e spirito di rivalsa. 
Come dirà lui stesso un po’ più in basso, agli occhi dell’Ingannatore la vicenda di Sigyn è stata l’occasione perfetta per dimostrare al padre di essere in grado di contravvenire alle regole da lui dettate in maniera perfettamente “legale”. 
Anche il modo in cui si è insinuato nelle certezze della ragazza ricorda la delicatezza e la perfezione di una tela di ragno: mostrandole la realtà delle cose un poco alla volta ha fatto sì che Sigyn realizzasse da sola la verità insita nelle sue parole. 
Il desiderio di Erik ha così lentamente lasciato il posto a tiepido affetto e, allo stesso modo, la fascinazione per il mondo degli uomini è stata spazzata via dallo squallore della debolezza fisica e mentale che ora affliggono il suo corpo umano; a fare da contraltare a tutto questo, guarda caso, è rimasto solo lo stesso Loki, in cui Sigyn fatalmente ritrova ciò che credeva di aver visto nel figlio del conte. 
Il matrimonio di quest’ultimo, del resto, più che ferirla in sé per sé, le lascia soltanto l’amara consapevolezza di essersi illusa – su tutto, a cominciare dall’amore. 
Nonostante l’apparente caduta in disgrazia della protagonista, tuttavia, non ritengo che il finale da te costruito sia tragico come inizialmente poteva sembrare: avendo realizzato il suo sentimento per Loki, la prospettiva di rimanergli accanto per sempre deve essere sembrata a Sigyn un prezzo non troppo salato da pagare. 
Come nelle passate recensioni, non posso esimermi dal complimentarmi con te per il tuo modo di scrivere fluido e, al contempo, ricercato. La tua attenzione per i dettagli, poi, conferisce alla narrazione un pregio ancora maggiore. 
Spero a presto! 
Un abbraccio, 
Irene 


Recensore Master
22/07/20, ore 20:44
Cap. 3:

Letta e amata 😍😍😍
Potrei avere mille cose da dire.
Come Loki e Sigyn si innamorano, tutto l'inganno che Loki ha orchestrato perché già sapeva di lei... Caspita, è una storia geniale in ogni dettaglio.
Bellissimo come Sigyn si innamori a poco a poco di Loki e infine lo capisca, perché, non ci si innamora della bellezza ma di un'anima, e serve tempo per innamorarsi sul serio, tutto il resto è un'illusione. È tutto quanto perfetto insomma.
Ho amato amato amato questa fic, penso che sia evidente che ormai mi fionderò sulle altre fiabe che hai scritto come prossime letture ❤️
Sigyn che alla fine gli rivela che l'uomo che ama è lui, caspita ❤️ quanto sono stati meravigliosi, ho shippato alla follia.
E il finale, il fatto che Loki abbia fregato Odino e abbia vinto e Sigyn e lui che sono insieme, e si lasciano prendere dalla passione, è tutto meraviglioso.
Ovviamente viene listata anche questa!
Mi hai regalato una lettura bellissima, piacevole, struggente che mi ha fatta sognare tantissimo, grazie ❤️
Continua così, anzi, se vuoi scrivere di altre fiabe falloooo!
Io non mi lascio scappare le altre che hai scritto!
Un bacione e sí, devi essere orgogliosissima di questo lavoro perché è di una bellezza e poesia incredibile.

Recensore Master
22/07/20, ore 20:19
Cap. 2:

Letto anche questo capitolo, tutto d'un fiato!
Loki che cita Ursula comunque è il Top!
Non hai idea di quanto stia amando questa storia perché hai fatto una rivisitazione sorprendente e mai scontata della fiaba.
Come sempre metti delle descrizioni precise che mi fanno immaginare la stanza con i vari oggetti antichi come se avessi tutto davanti agli occhi.
Il tuo stile poi è sempre magistrale, una vera delizia per gli occhi, una lettura che ti accompagna e ti seduce.
Allora, Loki ha avuto un fascino irresistibile. Sarà che influisce il fatto che ormai li shippo tremendamente, ma il modo in cui le ha parlato, i loro dialoghi, il fatto che lui non creda alla fedeltà e che l'amore romantico sia un'illusione per lui, il fatto che la metta in guardia perché non si può amare un uomo che si è conosciuto in un giorno.. . Insomma, ho trovato Loki pieno di carisma e fascino per tutti questi elementi che ti ho nominato. Sarà il dio degli inganni, ma ha avuto un suo fascino persino nel parlare di accordi.
Sigyn non esita tuttavia, perché è fedele ai suoi sentimenti ed è soprattutto incrollabile, così impara a patire la fame e il freddo e le debolezze della natura umana, ma resiste e sopporta e spera, anche se senza voce.
Il momento del bacio, quando Loki le prende la voce, è stato di una sensualità incredibile. Molto meglio dell'originale, ahahah.
E poi.. Il finale. Loki ricompare.
Molto probabilmente adesso sono curiosa e non resisto, devo leggere l'ultima parte, questa storia mi sta prendendo troppo, ahahah.

Recensore Master
20/07/20, ore 10:53

Cara Shilyss, mi aveva incantata tantissimo la presentazione che hai fatto delle tue fic sul gruppo, e questa già dal titolo mi aveva affascinata, e poi si tratta di una rivisitazione della Sirenetta quindi non potevo mancare! Ma non solo, anche quella della Bella e la bestia mi attira ed è segnata!
Ogni capolavoro e meraviglia che scrivi è solo tuo, ha il tuo marchio e la tua anima e solo tu puoi trasmettere davvero al lettore ciò che hai ideato e creato.
Adesso passiamo alla fic. Io mi ero già immaginata un Loki in versione principe Eric invece c'è un Erik, questo si, ma Loki è... URSULA!
Oh, caspita. Non me lo aspettavo proprio. Geniale, sorprendente, voglio proprio vedere cosa chiederà a Sigyn.
Mi è piaciuto tantissimo il rimando della spuma, a come la storia si debba narrare facendosi bagnare dalla spuma di mare, un chiaro riferimento poetico e originale alla fiaba, e mi domando se la ritroveremo anche in seguito.
Sigyn è sempre trattata con delicatezza ed è relativamente giovane, anche se ha molte primavere, e come Ariel è curiosa, forse ingenua, vuole scoprire cose nuove e il mondo dove non può andare e soprattutto, come hai scritto, crede di essere innamorata di Erik. Crede, appunto, e mi è piaciuta moltissimo la loro interazione, anche se mi dicevo "Ma Loki?" 😂😂😂 ahahah.
Mi piace come la fiaba originale venga ricalcata, vedo il senso di nostalgia provato da Sigyn e la sua disperazione per la sorte di Erik, e poi il finale dove si parla di Loki mi ha lasciata a bocca aperta. Cavoli l'idea di renderlo" Ursula" è geniale!!!
In questa tua fic si respira l'atmosfera di fiaba. Mentre l'ho letta ero molto rilassata. Era come se stessi leggendo qualcosa di incantato, qualcosa che mi faceva star bene, come appunto ci si deve sentire nel leggere una fiaba.
È bella, è ben studiata, ben curata, e il tuo stile come sempre è unico e inimitabile.
Complimentissimi anche per il titolo perché è quello che mi ha incuriosita più di ogni cosa ricalcando la frase di Ursula nel cartone. Conto di finire la fic presto perché mi ha conquistata, un grande abbraccio.

Recensore Master
17/07/20, ore 18:57
Cap. 2:

Ciao mia cara ^^

Eccomi qui a divorare questa storia per avere poi la possibilità di iniziare "Ombre strette nel raso verde", da quello che ho dedotto dai tuoi post è la long a cui tieni di più ❤.
Devo finire di leggere l'ultimo capitolo, ma intanto recensisco questo ^^. Come di consueto, ho più aspetti da sottolineare e che mi hanno affascinata.
La tua ambientazione resta sempre tra le più suggestive che io abbia mai letto; utilizzi pochi riferimenti al contesto fisico, ma sono sempre molto efficaci per immergerci nel mood della storia. In questa occasione in particolare ho apprezzato tantissimo l'intreccio tra i riferimenti terrestri e marini; hai dimostrato ancora una volta di saper manovrare colossi della letteratura internazionale donandogli un tocco personale che impreziosisce sempre. Sigyn è incuriosita da ciò che vede, è stata una scelta opportuna e ponderata per svelare la mente aperta della ragazza.
In ogni tuo scritto non manca mai una descrizione suggestiva di Loki. Lo sai, non conoscendo i miti devo fare affidamento alle tue storia, quindi ciò che dovrebbe essere scontato per me non lo è, perciò la mia mente si sofferma sul drammatico ripudio di questo dio da parte del padre; è una leggenda, però in ogni volta è interessantissimo come presenti il personaggio, gli doni un'aura affascinante e misteriosa, sia nell'aspetto che nella personalità; è una figura di bell'aspetto agli occhi di Sigyn, ma ha una "macchia" di tenebra che porta ben visibile su di sé, sul viso e che simboleggia la sua condanna. L'alone di mistero che accompagna Loki sorge dal contrasto tra la sua falsa tranquillità e la fama del dio fra il popolo a cui, da ciò che ho capito, appartengono sia Sigyn che Loki.
La ragazza è diffidente e il suo sospetto circa la veggenza di Loki crea ancora più mistero, a partire dal cuore stesso di Sigyn, infatti ella stessa vive sensazioni contrastanti, principalmente paura e attrazione, d'altronde contrastanti come le caratteristiche di Loki. Il dio la incanta, ma allo stesso tempo sa bene che non dovrebbe essere lì; come dice giustamente Loki è lì per un'urgenza, lei direbbe un'emergenza del cuore. Tutto ciò ha il sapore della trasgressione per Sigyn, ma è Loki in realtà a dare voce ai sentimenti di Sigyn disprezzandoli. Sei molto brava a dare voce a sentimenti particolari, non scontati propri della leggenda di cui è intrisa questa storia; di Sigyn si nota la sua fragilità davanti all'ignoto (o mezzo noto, ma che comunque non ha mai esperito).
I sentimenti del padre Odino ci sono noti grazie all'inclinazione della voce di Loki. Più il dio parla e per Sigyn si concretizza il sapere che possiede di lui e in particolare i pericoli che corre. È come se fino a questo punto Sigyn avesse ancora la possibilità di tirarsi indietro, ma decide, consapevole del pericolo, di proseguire nelle sue intenzioni.
Ecco che ritorna il mio adorato tema del tempo. Loki cerca di convincerla a cambiare idea sul ragazzo parlando della vita effimera dei mortali; le dice che non vale la pena dire addio alla vita che conosce se tanto prima o poi lo scorrere degli anni strapperanno quell'uomo a lei e la ragazza ne soffrirà; sottolinea che la sua non sarà solo una sofferenza morale, ma anche nel corpo, il suo stile di vita cambierà radicalmente assumendo quello dei mortali (tu scusami sempre se sbaglio qualche termine o riferimento).
Loki, da buon dio degli inganni quale è, cerca di trarre interesse dalla richiesta di Sigyn; per lui l'amore è un sentimento vuoto fondato su nulla di buono, positivo o lodevole, così come lo sono le caratteristiche del giovane da cui lei è attratta.
Il patto che Loki e Sigyn stringono richiama l'opera originale, ma è armoniosamente tuo (ha la tua firma) e appartenente al mondo che descrivi.
Loki legge Sigyn nell'intimo della sua anima, coglie i suoi desideri di libertà; la ragazza capisce la portata dell'errore solo dopo averne assaggiato le drammatiche conseguenze e qui ritornano preponderanti le attrazioni fatali verso Loki.
Loki ha tolto a Sigyn ciò che Erik ama di lei, il suo discorrere prima ancora dell'aspetto.

Non so perché, ma temo che questa storia non sia destinata ad un lieto fine o almeno non a come lo immagino io; un altro finale un po' amaro in stile Andersen, ma anche nel tuo stile, che a me, ammetto, piace sempre molto ❤. Termino di leggere l'ultimo capitolo e ci risentiamo ^^.

A presto!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua fan)

Recensore Master
01/07/20, ore 16:22

Ciao carissima ^^

Cambiamo favola e ambientazione, ma non la tua immancabile vena poetica **. Immergi fin da subito il lettore nell'atmosfera narrativa e nel contesto marino che fa da sfondo alla favola e rende suggestiva la tua storia. Allo stesso tempo però getti subito un'ombra su questo contesto anticipando i tormenti che dovranno attraversare i protagonisti. La citazione sulla schiuma del mare deduco sia un riferimento al finale originale della favola, già questo mi stende **.
Hai la grande abilità di fondere la trama originale a quella di tua fantasia, tant'è che io non riesco a distinguere le "informazioni" che ci trasmetti, per me è semplicemente una storia originale, con qualche riferimento alla Sirenetta, ma totalmente nuova e intrigante, oserei dire più della base da cui sei partita**. Non me ne voglia Andersen da lassù ^^". È solo che da quando ho conosciuto le tue storie non posso fare a meno di trovarle più affascinanti!
Ci hai introdotti in questo viaggio attraverso gli occhi di un viaggiatore; egli non è un viaggiatore comune, non è un mercante che naviga tra le terre in cerca di bene materiali (non è rinomato tra i popoli in queste vesti), cerca altro, cerca l'intangibile, cerca i segreti di un popolo. Mi ha piacevolmente colpita l'espressione "voleva osservarla con i propri occhi di uomo mortale", già in queste prime battute iniziali a mio modesto parere hai centrato il nocciolo della favola da cui ti sei lasciata ispirare, trovando un'ottima congiunzione con la versione elaborata da te. Hai recuperato l'aura mistica di entrambi i mondi sia fiabeschi sia mitologici; è un tratto che ti contraddistingue, ha la tua firma esclusiva, è una peculiarità che ho ritrovato dalla prima volta che ti ho letta e che sono sicura al 100% ritroverò nelle tue long ❤.
Diciamo che dal momento in cui hai iniziato a parlare di Sigyn mi sono liquefatta (direi che in riferimento alla Sirenetta ci sta :D), ma non tanto per la narrazione in sé, che devo ammettere sia egregia, quanto piuttosto per la tua abilità di accostare mondi in apparenza lontani che tu fai sentire affini. È un sacco di tempo che non leggo le favole della mia infanzia (mi faccio guidare da te in un tuffo nel passato piacevolissimo), ma ricordo bene che la Sirenetta fosse divisa tra le regole del mondo degli abissi e la voglia di esplorare nuovi mondi, tra cui quello degli umani. La tua descrizione del concetto del proibito, ma anche della forte anima di audacia che infiamma l'anima di Sigyn arriva come un bagliore nella mente dei lettori; in tutte le occasioni descrivi questa ragazza come una forza della natura (oltre ad avere avuto modo di stampare nel cuore queste tue minilong sono certa tu mi abbia dato l'occasione di conoscere i tuoi protagonisti delle tue long), uno spirito che stravolge l'ordine naturale degli eventi.
Ritorna il tema del mare, ma soprattutto ci dai modo di leggere a riguardo una duplice prospettiva. Il naufragio ci viene narrato dalla prospettiva prima di Erik e poi di Sigyn; in entrambe però non manca mai la nota di speranza: Erik ha la percezione di essere stato salvato da una creatura divina e Sigyn, dopo un istante di puro terrore per la scena tragica che trova sul luogo del naufragio, non esita a soccorrere lo sconosciuto. Entrambi violano le leggi, entrambi sfondano i confini del noto, spinti da un obiettivo alto e fuori dalla loro consuetudine; è un parallelismo che entra nel cuore, perché intraprendono entrambi viaggi, inconsapevolmente o in consapevolmente, che bramano spinti dal coraggio e dalla voglia di scoperta, dalla curiosità. Il naufragio è stato Galeotto, provvidenziale (mi piace tanto il riferimento al tempo, in questo caso futuro -parli di veggenza- che sfrutti in ogni occasione, non è mai scontato o banale, contribuisce a dare alla storia un'aura di magia) per accostarsi ai mondi che tanto desiderano conoscere. Nel sentimento dell'incontro pende costantemente sulla loro testa la spada del tradimento verso le leggi divine; questo getta un'ombra sul romanticismo, ma d'altronde, non ti si può recriminare niente, anche Andersen fa questo riferimento.
Hai descritto molto bene l'antitesi tra diffidenza e buon cuore di Sigyn; sono lieta che la sua anima pura abbia preso il sopravvento e abbia prestato soccorso. È innegabile però il fascino dei pensieri della giovane, è combattuta, spaventata, ma anche determinata ad aiutarlo; non credo affatto sia stato facile racchiudere tutto questo in un unico cuore e in un medesimo istante, ma tu lo hai descritto in modo chiaro e preciso. Sente di essersi ormai compromessa, ma non è una sensazione così pessima dal suo punto di vista; in questo frangente molte cose prendono il sopravvento e credo che in mezzo ci sia anche la sua innata curiosità verso il mondo umano. Si rattrista al pensiero che lui possa dimenticarsi di lei una volta superato il confine; ne rimane ammaliata, vive sulla pelle i racconti della famiglia e non ne rimane affatto disillusa. Si dice che bastino poche ore per innamorarsi e una vita per dimenticare, credo che sarà così per Sigyn, almeno per lei, il destino della memoria di Erik è ancora incerto. La ragazza ha goduto di un breve lasso di libertà, la doppia valenza che attribuisci al rimpianto è commovente, è ricca di malinconia, è un assaggio dell'amore che provoca bene e dolore (sentimento che lei inizia a conoscere ora vista la sua giovane età), è un confine sottilissimo come quello che Erik ha oltrepassato (ignora le mie interpretazioni deliranti, succede ogni volta che mi lascio trasportare :D).
Sigyn è attratta da un uomo appartenente ad un popolo che non sempre le è stato descritto nelle sue qualità migliori, ma lei è diversa, lei vede oltre in Erik, ne apprezza la forza di spingersi oltre il proibito, è attratta dal suo spirito che per lei non è maligno, vuole bearsi delle sue conoscenze e di ciò che lui è in quanto umano, vuole vivere con i propri occhi quel mondo così diverso dal suo.
L'anima di Sigyn viene inevitabilmente scossa da quell'incontro, resta tormentata e dopo aver assaggiato una vita che la renderebbe più felice non può più tornare sui suoi passi, benché i nuovi divieti più stringenti imposti. Il dio degli inganni che compie lo sporco lavoro di Ursula è fantastico, come anche il fatto che Sigyn si rivolgerà a lui per rivedere Erik e lui le chiederà qualcosa in cambio.

Io sono imperdonabile perché ci metto una vita a passare sul tuo profilo, ma sappi che ogni volta che riesco mi lasci un segno nel cuore che non ti so spiegare 💖.

Spero di riuscire a passare presto al secondo capitolo!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua fan)

Recensore Master
28/05/20, ore 21:41
Cap. 3:

Ciaoo!
Eccomi qui a concludere questa bella storia! *^*
Dunque dunque, non starò qui a ripetere i complimenti per lo stile così insolito (almeno per me: raramente mi è capitato di leggere fiabe, e soprattutto fiabe così ben scritte e curate) ma perfetto! 
Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui sei riuscita a tratteggiare il personaggio di Loki... a descrivere i suoi pensieri, i suoi piani... e il colpo di scena! O.O
Era Loki fin dall'inizio?!?! è Loki che Sygin ha incontrato all'inizio??? Uuuuh non me lo sarei mai aspettato! 
Mi è piaciuto che ogni paragrafo sia stato introdotto da quel "Che il tuo cuore ti mostri la via"! 
Per quanto riguarda Erik e Aslaug... beh, boh XD non voglio male a nessuno dei due alla fin fine XD Erik non i ha fatto nè caldo nè freddo a dire il vero, ma non ce l'ho con lui: dopotutto... cioè, Sigyn per lui era solo un'estranea alla fine e come se non bastasse non poteva nemmeno parlare, comunicare in alcun modo...
Trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con questa storia! L'idea che hai avuto, adattandola alle richieste del contest, è stata incredibile! Davvero favolosa! Inoltre anche la descrizione delle emozioni provate dai personaggi ti è riuscita alla perfezione! Spero proprio che il contest sia andato bene! Per quanto mi riguarda questo era un chiarissimo e indiscutibile primo posto! ^^

Insomma, tanti tantissimi complimenti! E' stato davvero un piacere leggere questa storia così diversa dal solito!
Ti ringrazio molto di avermela consigliata! ^^
A presto! ^^
Carmaux

P.S. "Loki Laufeyson era solo stato terribilmente sincero – in fondo, lì sta l’abilità di colui che inganna: nel confondere, mescolando assieme, l’una con l’altra, menzogne e verità.":  BELLISSIMA! 

Recensore Master
28/05/20, ore 18:52
Cap. 2:

Come anticipato nella passata recensione, eccomi ancora qui!
La descrizione del palazzo di Loki, coi suoi toni cupi e sinistri, mi ha ricordato l'arrivo di Belle al castello della Bestia – una fiaba nella fiaba, insomma.
Al solito, riesci a dipingere il Dio degli inganni in modo estremamente magnetico, quasi tu parlassi di un serpente incantatore; in questa sede, tale caratterizzazione appare persino più appropriata di sempre.
Come Ursula fa con Ariel nel cartone animato, anche Loki si presenta alla propria visitatrice senza peli sulla lingua, adottando un atteggiamento – apparentemente – franco; è vero, in passato ha commesso delle nefandezze, ma, a suo dire, esse sono state cagionate unicamente dalle iniziali scorrettezze altrui.
Su un punto, però, è stato onesto sul serio: anche se dovesse andare in porto, l'impresa in cui Sigyn vorrebbe imbarcarsi è comunque destinata a portarle infelicità.
Ma si sa, l'amore – specialmente in giovane età – è fatto di pulsioni irrazionali che poco hanno a che vedere con eventuali analisi costi-benefici; quindi, dinanzi alla risolutezza della ragazza, Loki – anche attratto dalla prospettiva di creare un po' di scompiglio – le propone un patto.
(Inciso inutile: "In fondo, la vita è piena zeppa di scelte difficili. Non te l’hanno detto?”. Questa frase l'ho letta con la voce di Ursula XD).
Il modo in cui avviene lo scambio è singolare, ma l'ho trovato perfettamente in linea con la caratterizzazione infida e imprevedibile del personaggio.
Così come, sul finale, ho apprezzato la comparsa dello stesso sul "teatro delle vicende": è un po' come se il Dio, con la sua presenza, volesse ricordare a Sigyn che il tempo sta scorrendo e che, in caso di fallimento, ella non potrà esimersi dall'adempiere alla propria obbligazione.
Il tuo stile fluido e accattivante, poi, rendono la lettura ancora più godibile; sono curiosa di scoprire fino a che punto farai coincidere la tua storia con le vicende originali!
Un abbraccio, e a presto!
Irene
P.S.: altro plauso per la citazione iniziale; conosco – e apprezzo – la canzone da tempo immemore!

Recensore Master
28/05/20, ore 18:51

Ciao, Shilyss!
Approdo con piacere su questa rivisitazione a tema asgardiano de "La Sirenetta", che è uno dei miei classici Disney preferiti – l'omonima fiaba, al contrario, è un tantino inquietante.
Il tono dell'incipit introduce il lettore nel "mood" adatto al contesto, presentandoci un'ambientazione a cavallo tra la realtà e la leggenda: accanto agli elementi propri della prima, infatti, accosti riferimenti tratti dalla mitologia nordica, in una commistione che, come in altri tuoi lavori, risulta armonica e affascinante.
La presentazione di Erik quale intrepido viaggiatore sprezzante delle leggi divine mi ha ricordato Odisseo e la sua sete di conoscenza; un po' come accade a quest'ultimo sull'isola di Scheria, anche egli fa naufragio su terre ignote, venendo in seguito soccorso da una bella sconosciuta.
La giovane Sigyn, secondo i dettami tipici della fase adolescenziale – ma non solo –, è irrimediabilmente attratta proprio da quello che non può avere: pur appartenendo a una schiatta "superiore", riversa tutto il suo interesse nel mondo degli umani.
Dunque, nel momento in cui se ne trova davanti uno, accantona con estrema facilità ogni remora e lo avvicina: sa che non dovrebbe, ma agisce comunque, spinta altresì dal desiderio di aiutare un soggetto bisognoso di cure.
La cosa, però, non si ferma lì; col suo fascino "esotico" e la considerazione che le presta – così diversa dalla paternalistica condiscendenza che sono soliti rivolgerle gli abitanti di Asgard –, Erik fa breccia dapprima nelle fantasie, e poi nel cuore della ragazza; talmente tanto che, dopo averlo perduto, ella non riesce ad accettarne l'assenza.
Ciò che prima la immalinconiva soltanto, adesso le pare addirittura irrinunciabile; da qui, la decisione "incauta" di rivolgersi al solo che la possa aiutare.
Fino ad ora, ho trovato l'adattamento davvero ben fatto: rispondente alla vicenda canonica, ma altresì arricchito di elementi suoi propri.
Leggerti è sempre un piacere – e, infatti, passo subito al prossimo capitolo.
P.S.: una nota di plauso a sé per la citazione iniziale!

Recensore Veterano
25/05/20, ore 09:49
Cap. 3:

Mi ero tenuta da parte questo finale, sventolandomelo di fronte come la carota che si promette al cavallo. E, da bravo cavallo con la carota, mi sono concessa il lusso di gustarmelo, senza fretta, domenica sera.

Mi rammarico solamente di non avere il tempo di lasciarti una nota che possa adeguatamente esprimere quanto questa tua mi abbia suggestionata; quanto abbia apprezzato le tue scelte di trama, struttura, stile, nel rivisitare La Sirenetta; di quanto mi senta in dovere di sottoscrivere la morale della favola, se di morale si può parlare –– e non è, in fondo, questo il punto di una fiaba ben riuscita

Questo capitolo finale dà immensa soddisfazione al lettore, quella deliziosa soddisfazione  che si può trarre solamente da una degna risoluzione di una situazione narrativa bene impostata. Il bilanciamento sottile – preciso, quasi scientifico,  da equazione chimica – tra il lasciare intendere gli esiti possibili, il prepararli, disseminando tracce, indizi, suggestioni, lungo il cammino, ed il gusto per il ribaltamento narrativo, annunciato ma non scontati, è un’arte che richiede maestria. Sarò pure una donna semplice, ma a me, leggendo, piace indugiare sul forse che sì forse che no, in quello spazio difficile da raggiungere in cui né il sì né il no sono un’ovvietà  scontata. E qui confesso, che in questo sì, certo che sì!, io ci speravo. Perché – morale della favola – dal primo istante non ho potuto esimermi dal credere che Loki avesse assolutamente, stramaledettamente ragione – quella ragione che gli antagonisti migliori devono avere, ed è un piacere  che una tantum la abbiano anche vinta.

Un inganno ci avevi promesso, ed un inganno ci hai rivelato. Un inganno così terribile, così incantevole,  da lasciarci con la certissima intuizione che, assieme a tutti gli altri, l’ingannatore  abbia ingannato anche sé stesso.

Sono deliziata, incantata ed immensamente soddisfatta! <3

Recensore Veterano
09/05/20, ore 11:06
Cap. 2:

Conformandomi – credo – al sentire comune, io aspettavo la sua entrata in scena, come si aspetta che una promessa sia mantenuta. Da un lato, ce lo avevi promesso senza mezzi termini, in apertura, che questa sarebbe stata la storia di un inganno di Loki, creando la ragionevole aspettativa di vederlo all’opera. Dall’altro, forse per colpa della suggestione dell’Edda (poetica, in prosa, la sostanza cambia poco),  che bene o male esaurisce più dei due terzi delle mie competenze sui miti del Nord, non credo mi sia possibile pensare a Sigyn se non in relazione a Loki. Al di fuori della marginalità letteraria di Sigyn al di là del suo ruolo di long-suffering moglie di Loki, in poche tornate di versi tutti gli attributi essenziali della caratterizzazione di lei si manifestano lampanti in funzione di lui – la temperanza, la dedizione, una certa dose abnorme di sana [?] cocciutaggine, etc. etc. etc. E sorge più che spontanea la curiosità nel ficcare il nasino nel prima, prima che si finisca tutti a riempire coppe di veleno o a dimenarsi legati nelle budella della propria progenie.   È irresistibile quasi, quell’impulso di ficcare il nasino, nei come, nei perché, nella relazione di questi due; e, per quanto l’Ingannatore sia sempre e comunque fichissimo (termine tecnico), in tutte le salse, in tutti i contesti, a prescindere, sono i moventi, le ragioni, i sentimenti potenziali di Signyn ad esercitare un maggiore fascino narrativo su du me, che ho un debole per i retroscena inesplorati. Divago? Un pochettino. Ma il pensiero alla base è che, nonostante Erik sia fondamentalmente  un bravo figliolo, e nonostante sia stato e sia ancora bello bello e fiabesco tutto, Erik è un buon uomo che col dio degli inganni non può competere neppure da lontano né nelle fantasie più sfrenate. Erik fa il suo, in Andersen e – in modo più  interessante – anche qui da te: ha una funzione narrativa  da svolgere, che fa  da specchio ad una funzione psicologica nella percezione e nella presa di coscienza di Sigyn – d’altronde, cos’altro sono le funzioni narrative nelle fiabe? Quello di Erik è  un ruolo che uno come Loki non potrebbe mai interpretare: gli starebbe troppo stretto; mentre i panni di Ursula gli calzano a pennello.



E qui devo confessare il mio debole sfegatato per gli antagonisti, i “cattivi”, almeno nella  stragrande maggioranza delle forme narrative tradizionali, dove l’ottimismo dissennato, la fortuna ed il potere dei buoni sentimenti tendono a farla da padroni. Gli antagonisti, i cattivi, sono spesso la voce del buonsenso, della ragione – e la ragione è sovente cinica, amareggiata e con qualche sassolino nelle scarpe, da togliersi a spese altrui. Gli antagonisti sono quelli che ci ricordano che le decisioni avventate prese nell’impeto della passione, indipendentemente da come andrà a finire, sono e rimangono decisioni stupide, errori di valutazione nell’analisi costi-benefici. Gli antagonisti hanno una lezione da impartire, e lo fanno con gusto e con un certo senso poetico del contrappasso – ma come dar loro torto? Chissà, forse certi antagonisti ci insegnano che alcuni inganni, per essere crudeli, non hanno bisogno di discostarsi affatto dalla verità; è che, alla fine della fiera, è solo una questione di come la si presenta. Chissà. Io comunque tendo a credere che, questi inganni, siano in ogni caso preferibili all’autoinganno ingenuo , che siano – in altre parole – lezioni da mandare a memoria. Però  io sono, appunto, una bruttissima persona che ha un debole per i cattivi.XD



L’ho già detto che questa storia è un piccolo tesoro, vero? <3

Recensore Master
07/05/20, ore 11:49

Ciao!
Allora, adoro questa storia! Leggendo il titolo mi sono accorta del riferimento sia alla Bella Addormentata che alla Sirenetta, ma andando avanti con la lettura mi sono resa conto che probabilmente è più riconducibile alla seconda, anche per il nome del personaggio che ci hai presentato, Erik.
Per prima cosa ti dico che l'introduzione ovvero il primo paragrafo è magnifico, niente è strutturato a caso e si vede che c'è stato un grande lavoro, si percepisce il filo logico del discorso e la cura dei dettagli, e poi mi sono soffermata molto sul paesaggio e sui lievi accenni storici, a parte che non è stato difficile conquistarmi in questo caso malgrado io sia molto più ferrata nell'Universo DC che nella Marvel, perché ho un amore smisurato e una certa passione nei riguardi della mitologia, qualsiasi essa sia, e su tutto quello che possa essere di genere fantasy, in questo caso infatti c'era proprio tutto.
Ho apprezzato il fatto che dopo il capitolo, tu abbia inserito delle legende in modo che anche chi non appartenga al fandom possa avere un quadro più chiaro della situazione, anche se ugualmente tu ci metti del tuo per poter 'spiegare' diciamo così ogni termine, e quindi è anche facile comprendere il tutto e immergersi nella storia, e secondo me da qui si evince la bravura di un autore, ti faccio in generale i miei complimenti.
Trovo molto interessante la scelta dei tempi verbali e della persona che hai scelto per raccontare questa storia, infatti si addice molto, rende il tutto molto scorrevole e si legge senza intoppi, e trovo il tutto piacevole e accattivante, credo che qualsiasi lettore a modo proprio resti affascinato. Mi piace molto l'alone di mistero che copre i tratti del racconto in cui è presente Loki, e il modo in cui le sue 'storie' influenzano i protagonisti, e si incastra nei miti e nelle leggende che ogni tanto citi.
Sigyn è un personaggio molto interessante, l'introspezione della ragazza infatti ci da modo fin da subito di conoscerla, e ti dico che ho amato alla follia il loro primo incontro, affine e non uguale alla storia animata a cui questa vicenda è ispirata. E' sia romantico che nostalgico il modo in cui parli del loro pseudo amore, delle differenze caratteriali, morali e fisiche ma sopratutto date dall'ambiente in cui sono cresciuti e dal loro 'mondo', ma è bellissimo anche come metti in evidenza il fatto che vogliano lo stesso provare a entrare in queste realtà che sono troppo distanti l'una dall'altra. L'ultima parte è stata straziante, mi piangeva il cuore davvero, è una scelta difficilissima quella della nostra Sigyn, un destino davvero crudele, ma la chiusura del capitolo è una bomba.
I miei complimenti di nuovo!
A presto!

Recensore Master
04/05/20, ore 09:32
Cap. 3:

Tesoro!!
Eccomi alla fine, ero super curiosa di scoprire come avresti gestito la vicenda e ho amato tutto: stupendo il colpo di scena finale, nel quale si scopre che era Loki colui che Sigyn ha inizialmente incontrato. E' bello e confortante sapere che alla fine, dopotutto, l'amore esiste e la voce ha giocato fin da subito un ruolo importantissimo per loro. Mi fa fangirlare l'idea che Sigyn si fosse innamorata da subito del Dio degli Inganni, ho davvero amato questo espediente. Per quanto riguarda Erik e Aslaug, non nutro alcun rancore e auguro loro ogni bene: dopotutto non avrebbe potuto comportarsi in maniera diversa rispetto a quello che ha fatto, considerando che per lui Sigyn era un'estranea, per di più incapace di comunicare. L'importanza della voce nella storia mi è piaciuta da morire: la morale che insegna quanto l'aspetto voglia sì, la sua parte, ma alla fine ciò che conta davvero sia ciò che abbiamo dentro e la maniera con cui lo esprimiamo è quanto mai attuale, non verrà mai ribadito abbastanza. Un'altra cosa che mi è piaciuta moltissimo riguarda la caratterizzazione di Loki, che rimane un furfante dall'inizio alla fine (Sigyn alla fine riesce a capire di essere riamata ma lui non lo ammetterà comunque apertamente, non ci darà questa soddisfazione) e che fa tutto questo per dimostrare a Odino di non essere un ladro: ho amato questa sua punta d'orgoglio. Non ha vinto lealmente, ma nemmeno si può dire che abbia barato eccessivamente, e alla fine, nonostante tutto, sia lui che Sigyn ottengono quello che desideravano. Ti assicuro che li ho shippati tantissimo, mi sono immedesimata tantissimo in Sigyn e ho sperato di cuore che alla fine lui arrivasse a ricambiarla e si creasse una situazione di parità fra loro: le parole finali di lei me lo hanno confermato ^^.

Che altro dire? Una conclusione perfetta, una trama sviluppata egregiamente, con personaggi sviluppati a tutto tondo, ambientazioni mistiche che mi hanno fatta struggere di nostalgia verso il nord (sono stata a Copenaghen una vita fa, ma in Scozia di recente e mi pareva di rivedere quelle terre, leggendo.)
Non c'è nulla che non mi sia piaciuto, ma non avevo dubbi :-*

Complimenti, mi hai fatto amare questa coppia ancora di più che con l'altra bellissima fiaba <3 grazie di cuore per avermela fatta scoprire!
ti abbraccio forte e ti auguro una bellissima settimana (questa volta sembra davvero più possibile che lo sia <3)

Bennina