Recensioni per
Dovunque Lei Sarà
di Lady R Of Rage

Questa storia ha ottenuto 141 recensioni.
Positive : 141
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/02/20, ore 14:08

Carissima Madre Degenere,
lo so, sono in ritardo, ma infine eccomi qui giunta a te, A SOFFRIRE TANTISSIMO.
A parte che ho aperto il capitolo e mi ritrovo grosso così "ADDIO" e, pur avendo sperato che si trattasse solo di separazioni (e spero sempre temporanee), non ti nascondo di aver pensato "ACCALLA'. NE HA AMMAZZATI MINIMO DUE", ma no, per fortuna... per fortuna no, ma questo non toglie che questo sia un capitolo di addii, e di sofferenza, ma soprattutto di impotenza nei confronti del proprio destino. Già scritto o no, non si può cambiare, non si può forgiare.
Sono lì, resi schiavi prima di una vendita e poi resi schiavi per qualcuno, gente che non ha cuore, che li vede davvero come se fossero cose, gente ricca che spende i propri soldi per comprarsi un cameriere o un nuovo giullare. Ironia della sorte, poi, che Doffy faceva proprio questo tra le sue smerciate losche e clandestine...

Ormai è impossibile pensare "Occhio per occhio, dente per dente", perché da quando ti leggo non riesco più a vederli con un occhio critico o di accuse. Dopo tutto quello che hanno passato, quello che hanno perso, quello che hanno cercato di fare per andare avanti, gli si è già perdonato tutto, ma soprattutto la tua capacità di raccontarceli è umana e vera, perciò è impossibile in primis non affezionarsi, ma poi a non empatizzare con loro e volerli salvi.
Ho sofferto molto per Baby 5, ma forse la persona per cui ho sofferto di più è Pica. Giullare, destinato sempre a prese in giro, per la sua voce e a non superare mai quel trauma che nasconde dietro i guanti.
Un addio vero, una speranza di non essere divisi, di poter tornare a splendere, eppure come dici tu nelle note, non hanno mai toccato note di bassezza simili, fino ad ora, ma sono fiduciosa.
Un capitolo straziante e struggente... te possino. TE POSSINO.
Mia cara madre degenere, che altro dirti se non: grazie per la dose d'angst settimanale; stavolta mi hai proprio colpita all'anima e al cuore.
Miry

Recensore Master

Ma no, altro che noiosa. Capitoli come questo qui sono sempre molto interessanti da leggere. Anche se sono molto, molto tristi. Non che mi aspettassi diversamente, viste le circostanze. La famiglia Donquixote è ormai sparsa qua e là, e la povera Baby 5 non sa cosa fare. Pica e Buffalo sono lì con lei, ma non è la stessa cosa dell'avere con sè tutta la famiglia. Non c'è lo stesso senso di calore, di appartenenza. C'è solo la disperazione, la consapevolezza di essere caduti in basso. E per loro, che prima stavano così in alto, è davvero un gran bel trauma. Forse riusciranno ad uscirne, forse no. Forse alcuni di loro moriranno, forse no. L'unica cosa certa, è che ora si trovano in un inferno forse peggiore di Impel Down. Poveracci.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master

Ma... ma... ma...
Ma io... cioè... WHAT???
Okay, madre degenere, stavolta devo davvero prostrarmi a te, perché questo capitolo ha raggiunto livelli di epicità senza eguali. Forse e dico forse è diventato il mio preferito in assoluto, ma devo proseguire e potrebbe benissimo essere superato. Dio cosa NON è successo in questo capitolo?
Dopo la visita di Senor Pink a Baby 5 dove non avevo idea di cosa potesse comportare, ORA HO LA RISPOSTA. Gladius è scoppiato. E Gladius che scoppia lo fa letteralmente.
Inutile girarci intorno, hai un talento innato per scrivere anche di combattimenti e di fuggitivi, e non smetterò mai di dirtelo quanto l'azione ti appartiene da morire. È impossibile non percepire la frenesia di queste scene, ma la cosa che più mi ha sconvolto e lasciato a bocca aperta è stato l'ordine del Buster Call – ah,per quanto riguarda Ahho Zurako penso sia sopravvissuta. Come dice Baby 5, ai nobili va sempre tutto bene. E, magari, potrebbe tornare in futuro? Lo scopriremo solo vivendo. Sempre che non muoia per il Buster Call o per la ferita.

Dunque ce li ritroviamo di nuovo in fuga, ma la cosa più bella che ho notato in questo capitolo è che, malgrado stiano fuggendo e cercando di lasciare l'isola, sembrano di nuovo VIVI, sembrano di nuovo loro, quelli di un tempo. Quelli non costretti ad usare abiti diversi dai loro per lavorare, costretti ad abbassare il capo, mortificati da quella vita che non stava più dando loro niente. E poi ce la butti lì, tra capo e collo, quella salvezza sfiorata che non è tale. Sembravano davvero esserci riusciti, hanno quasi calmato Gladius che si è svegliato da un posto all'altro senza sapere cosa fosse successo, col senso di colpa di qualcosa che ha combinato ma che, come dici nelle note: ormai è fatta, tanto vale andare avanti. I problemi ci sono, ci saranno sempre e quel che conta è darsi manforte, siccome sono una famiglia e questo una famiglia fa – scusa l'anacoluto, ma mi perdo perché devo dire troppe cose XD
Dicevo, sebravano davvero esserci riusciti, ma nulla. Sono di nuovo nelle grinfie di chi li ha in pugno... aste umane. Forse Dressrosa era più benevola, rispetto a un traffico di umani? Per lo meno lì erano tutti assieme...
Non so che dire, mi hai lasciato senza parole, L'HO AMATO questo capitolo: sei riuscita, negli scorsi, a creare una staticità e poi ora hai rovesciato tutto. Adoro quando succede, mi sale l'adrenalina!
Insomma, mia cara madre degenere, non vedo l'ora di proseguire *_____* Sto in super hype!
Un abbraccio,
Miry

Recensore Master

Cara la mia Madre Degenere!

La situazione della famiglia Donquixiote è simile a quella di una nave alla deriva: senza scopo, su un’isola a raccattare i pezzi di se stessi e a vivere una vita molto sottotono rispetto ai fasti cui erano abituati. La cosa più vera che hai scritto è che l’assenza di un obiettivo prosciuga la loro vitalità molto più che a Impel Down, dove la necessità di fuggire col Padroncino rappresentava lo scopo su cui concentrare ogni singolo sforzo. L’isola in un certo qual modo è una nuova prigione dove il tempo perde di significato: ecco allora che la nobile alle cui dipendenze finisce Baby 5 dice stupidaggini e non ha cognizione delle cose così come la ragazza perde il senso del tempo fumando una sigaretta.

La scena che ha per protagonista Pica mi ha spezzato il cuore in mille pezzetti. Costretto al mutismo per non dover tollerare le prese in giro, sta cercando di superare l’autolesionismo di cui è schiavo, ben consapevole che ogni movimento storto che farà genererà una sola domanda in tutti quanti: se lo sta rifacendo di nuovo. Diamante… beh, vederlo così mi rammarica tantissimo. È uno straccio e l’assenza di Trebol, ora che non ci sono più le catene, si è fatta ancora più straziante. E in effetti è così, quando hai qualcosa con cui tenere la mente occupata non pensi alle disgrazie della vita, ci pensi quando ti fermi e ora Diamante si è fermato – anzi, direi arenato, dato che lui al contrario del giovane Dellinger non può nuotare negli abissi e nascondersi. Insomma, vederli così mi spezza il cuore e spero di poter assistere presto al loro risorgere come fece l’araba fenice. Mi sono soffermata solamente su alcuni personaggi, ma in verità la natura corale della long meriterebbe una recensione più approfondita anche sugli altri personaggi – per esempio le ragazze attorno a Senor Pink, che hanno acquisito grazie a te uno spessore notevole. Cara, stai facendo un ottimo lavoro e leggerti è sempre super piacevole! Un abbraccio e perdonami per il ritardo, **

Shilyss

Recensore Master

Eccomi qui per lo scambio a catena!
Avevo già letto e recensito la one-shot che fa da prequel a questa storia, ragion per cui ho deciso d'imbarcarmi nella lettura della long.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che adoro la famiglia Donquijote ( Doflamingo è il mio antagonista preferito di One Piece assieme a Barbanera ), beh...questa fic è stata praticamente un invito a nozze.
La situazione che ci viene presentata in questo primo capitolo è a dir poco straziante, perfettamente in linea con quella rappresentata nella one shot prequel.
Impel Down non è sicuramente un posto per i deboli di cuore, nell'universo di One Piece è praticamente la porta dell'inferno, un luogo riservato esclusivamente a quelle persone troppo pericolose da poter scontare la pena in una prigione normale...in poche parole, per citare Obi Wan Kenobi, in One Piece non troverai mai luogo di maggiore feccia e malvagità.
Baby 5 era uno dei miei membri preferiti della Famiglia, e vederla ridotta in questo stato mi ha fatto male al cuore. Per una come lei, dalla personalità perennemente allegra, vivere in quella prigione sarà una tortura senza eguali.
Le tue bellissime descrizioni non hanno fatto altro che accentuare l'atmosfera di disperazione che pervade questa storia. Ma io ho un debole per certi racconti, quindi la continuerò più che volentieri.

Recensore Master

Oh madre, madre degenere.
Dici che è un capitolo di passaggio ma a me è sembrato tutt'altro. Hai affrontato ancora una volta una tematica a me cara, l'apatia. Il trascinarsi avanti senza un reale scopo, con nemmeno più quella sensazione che, prima o poi, qualcosa accadrà. Tutti lo speriamo, quando viviamo, che la vita ad un tratto ci riservi delle sorprese, ci stupisca, la famiglia non ha più nemmeno questo.
Tra Diamante che non si riprende, Pica costretto a 16 ore di lavoro, e Baby 5, la nostra Baby 5, che si accontenta. No, in verità non lo fa. Prosegue in questa direzione perché è l'unico modo di mantenersi in vita, tutti quanti, e se lo fanno è solo per la famiglia, non per se stesso, forse. È un nucleo familiare sempre più unito, che trova il tempo da dedicarsi l'un l'altro ma non sempre l'umore regge.

Baby 5 vive il suo lavoro passivamente, quasi fosse spettatrice esterna della propria vita. Con questa nobile che non ha carattere, è stupida, viziata e conosce solo il proprio mondo. Non ci si impegna per stare bene, nella vita vera, si fa anche affidamento alla fortuna e a quello che si ha.
Una cosa che dici spesso, nell'introspezione di Baby 5, è che dopo Dressrosa tutto è cambiato, e per quanto possa andare meglio, in realtà non va poi così bene. A Dressrosa si lottava per sopravvivere ma si lottava anche per uscire e trovare la libertà, tornare dal padroncino e ricominciare. Ora non ci sono né il padroncino, né Trebol e sono lì. Un concetto anche che ho adorato oltremodo è quello dei vestiti, di cosa erano prima. Sebbene a Dressrosa fossero prigionieri, avevano un'identità, qui persino quella è celata da felpe strette e vestiti da cameriera. Qualcosa oltremodo triste, se si pensa che Baby 5 abbia persino un nome finto, che oscura del tutto la sua identità.
Eppure che accadrà, ora? La nobile stupida che vede Senor Pink e crede al fatto che è lui lo zio malato ora guarito e... il messaggio, voglio proprio sapere che cosa significa, e non vedo l'ora di scorpirlo.
Ho amato questo capitolo, perché è quasi semplice trasmettere dolori e gioia, ma l'apatia di vivere, quella è qualcosa che solo chi è in grado di immedesimarsi sa descrivere così bene da gettartela addosso con crudeltà e realismo.
A presto, cara madre,
Miry

Recensore Master

Cara Madre Degenere,
perdona l’infinito ritardo con cui passo a recensirti, ma è stata una settimana veramente folle! Trovo pittoresco e francamente molto bello il clima di quest’isola che forse non è il massimo per pescare, ma offre ripari graziosissimi (mi ha colpito molto la descrizione di queste… possiamo definirle come rimesse/case?) che rappresentano un primo porto sicuro dove la famiglia può rifugiarsi. Apprezzo che tu stia mantenendo la linea del realismo per quanto concerne Diamante e Pica. È stato ferito gravemente e non è che prima stesse tanto meglio, quindi il fatto che abbia ancora bisogno d’aiuto aumenta il senso di disperazione degli altri membri della famiglia. Non si tratta solo di scappare dalla Marina e trovare un nuovo scopo nella vita, ma anche di sopravvivere con gli scarsi mezzi a disposizione e pensare a ciò che si è perso – in questo caso, prestigio, salute, ricchezza e potere. Cose che vengono rimpiante laddove la salute di un membro necessiterebbe di cure e soldi. Fin da subito ho amato che tu abbia dato un ruolo alle groupies di Senor Pink anche per un discorso prettamente da fare in nome del “girl power.”

Le ragazze non sono quattro rimbambite in attesa che il loro idolo torni, ma hanno agito permettendo non solo la liberazione di tutta la famiglia, ma anche procurando abiti, medicine e un luogo dove ripararsi. Molto belle, come sempre, le introspezioni circa Baby 5. La donna ha modo di riflettere sul proprio aspetto dimesso dopo la prigionia, di cui i tratti più evidenti sono i capelli sfibrati che cadono a ciocche e la magrezza eccessiva, ma c’è, in lei, un forte senso di speranza che la porta a credere che può superare quanto successo perché è già capitato. Un istinto di conservazione, insomma, che porta la guerriera a lottare con le unghie e con i denti per essere libera.
Un abbraccio e a presto, cara LadyR, perdonami ancora per il ritardo!
Shilyss :)

Recensore Master

Eccomi per lo scambio del giardino di EFP ho iniziato da questo capitolo poi non so se c'e una storia prima nel caso avvisami.
Adoro One Piece sono sincero e, vedere la famiglia Mingo al gran completo a Impel Down è un bel inizio. Ho apprezzato questa cosa della camminata della vergogna ha troppo ricordato il trono di spade e, se è una citazione l'ho apprezzata moltissimo sappilo.
La nostra family da Dressrosa adesso si ritrova in una delle peggiori prigioni di sempre riusciranno magari a evadere?
Ciaooa presto.

Recensore Master

Carissima Madreh Degenereh.
Eh, qui sei stata particolarmente Degenere, ma adoro il modo delicato con cui hai affrontato un tema caldo: la realtà dei fatti.
Hanno pasti caldi, di certo un letto, ma le cose sono decisamente cambiate. La famiglia Donquixiote ha impattato contro una realtà cruda che non prevede più le stesse, medesime abitudini di un tempo. Si portano dietro Dressrosa, e i suoi danni fisici e emotivi, che non saranno mai cancellati. Come le umiliazioni, le ferite e la morte di Trebol. Una morte che ha segnato tutti loro, e che ha lasciato un vuoto grande tanto l'aver lasciato indietro il padroncino.
Ora devono rimboccarsi le maniche, sopravvivere con le loro forze, impegnarsi in qualcosa di più impegnativo e a cui non erano abituati. I cari vecchi tempi delle battaglie e della vita privilegiata sono andati.
In più con Diamante che è debole, ha la febbre, ma ne è frustrato e annichilito; e gli altri, presi da troppi pensieri, perché la "tranquillità" fa questo: macina pensieri negativi, dà il tempo al cervello di non fermarsi e di pensare troppo al passato senza riuscire a lasciarlo indietro e andare avanti. Andare avanti dove, poi? La situazione statica è la peggior condanna dopo una vita di avventure, combattimenti e altre cose avvincenti, che hanno arricchito il tempo e non lo hanno mai reso noioso. Non hanno mai dato il tempo alla testa di soffermarsi troppo e, dalla camminata della vergogna in poi, ci sono stati più motivi di trattenersi a rimuginare che a vivere davvero.
Hanno desiderato una casa e un letto comodo dopo Dressrosa, e ora che ce l'hanno è difficile adattarsi. Quanta umanità in tutto questo? Quanta realtà che cade sulle spalle all'improvviso e lascia ancora vuoti da colmare, con un futuro incerto, sbiadito, fatto ancora di troppe cose non definite?

Come dici nelle note, Sakazuki è un nemico, ma almeno lui andrebbe combattuto, in caso si presentasse. Come si sconfigge, invece, il sacrificio infinito per sopravvivere a una vita che non appartiene loro, ma che devono affrontare comunque?
Un capitolo intenso, malinconico, che schiaccia. È realistico perché posa le sue basi su emozioni vere, palpabili, che ognuno di noi prova o ha provato.
Quest'immagine poi della famiglia Donquixiote di cui rimane solo una sagoma è incantevole. Dà l'idea di contorni di persone, rimaste però vuote al loro interno, che cercano un posto nel mondo ma che non è quello che stanno vivendo.
Meraviglia, davvero meraviglia!
Miry

Recensore Master
17/01/20, ore 11:15

Sai, mi è venuto un colpo quando ho letto il titolo. "Addio". Ho pensato "Ossignur, vuoi vedere che adesso li ammazzano e finisce la storia?". E invece non è andata così. E in un certo senso è anche peggio. I nostri poveri fuggiaschi sono stati catturati dagli schiavisti, e sono stati venduti al migliore offerente. In un certo senso, è stata applicata la dantesca legge del contrappasso (anche se sono ancora vivi). Per anni hanno lavorato agli ordini di uno che, tra le altre cose, vendeva schiavi. E adesso è toccato a loro. Tuttavia, se da un lato mi viene da pensare che gli sta bene, dall'altro mi dispiace anche per loro. Poveri cucciolini, mai un attimo di pace. Adesso sì che sarà difficile risolvere il guaio. Prevedo tempi ancora più duri.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master

Porca vacca. Mi ero immaginato che la frase pronunciata da Senor Pink fosse un codice per indicare un qualche guaio in arrivo, e...beh, ecco la conferma! Giustamente, la quiete per i nostri fuggiaschi non poteva mica durare in eterno. Altrimenti che divertimento ci sarebbe stato, per noi lettori? Ecco che arriva la Marina in pompa magna, ma mica solo per arrestarli. No, sarebbe troppo semplice. Troppo umano. Akainu è uno che fa le cose in grande, uno per cui il fine giustifica i mezzi. Lui, per acchiappare i fuggiaschi ed essere certo di aver compiuto l'impresa, ha infatti organizzato un Buster Call! Che magnifica idea, quale mirabile esempio di ingegno, e al diavolo le vittime innocenti! (mi dispiace perfino per la povera Ahho Zurako. Come nota anche Baby 5, lei non è cattiva. Solo molto, molto irritante) Purtroppo per il cane rosso, le prede gli sfuggono da sotto il naso (tiè! Alla faccia tua, bastardo!). Ed ecco che qui i nostri veleggiano finalmente verso la salvezza...

...in un universo parallelo, forse. In questo qui, cascano dalla proverbiale padella alla proverbiale brace. E che brace. Un'asta di schiavi. Qui sì che sarà difficile scappare, soprattutto se gli metteranno subito i collari esplosivi. Devo dirlo, Madre Degenere: riesci sempre a inventarti delle situazioni nuove e incasinate in cui far precipitare i nostri antieroi.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master

Carissima Madre Degenere!
Un capitolo decisivo, che fa un po' il punto della situazione, dove Impel Town non è davvero un ricordo andato, dimenticato, ma ne pagano ancora le conseguenze sulla loro pelle. Se non ci fosse stata Impel Town ora sarebbe davvero tutti, e non solo i rimasti. Trebol e Doffy hanno fatto parte di quella famiglia, spiritualmente ci sono ancora, ma sono lontani da Impel Town e anche da Dressrosa e le cose cambiano, le azioni cambiano... le persone cambiano. E quando hai fatto il paragone tra ciò che erano e ciò che sono ora, è stato un momento di grande impatto perché, malgrado tentino di aiutarsi a vicenda, di darsi forza, ci sono quei momenti in cui crollano (come Sugar sotto al tavolo che piange o Machvise che beve fino a star male... e Gladius è la rappresentazione di tutti loro e del loro volersi lasciare tutto alle spalle, senza riuscirci. E come hai descritto questo arrendersi è struggente, perché parlare di lui che, se fosse li, non vorrebbe quelle reazioni, la risposta decadente e legittima è lui non è qui. Non c'è. C'è solo stanchezza, che sembra poter sparire da un momento all'altro, giorno per giorno, ma che non se ne va anzi... nemmeno con un "tetto" sopra la testa, del cibo, un letto caldo e dei vestiti riesce a "riposare", Gladius. Difficile quando è la testa, a non riposare mai e che esplode di pensieri. Ho davvero adorato come hai sviscerato la sua introspezione. Mi ha toccata nel cuore.

Gladius è la risposta a tutti quelli che non ce la stanno facendo, come Pica che non riesce a fermarsi nel farsi del male (a proposito, il regalo di Jora mi ha commossa, sappilo... ma più di tutto mi ha commosso la reazione di Pica) o Diamante che non si reputa nemmeno più tale, un diamante, che si crogiola nel suo dolore di aver perso in sostanza tutto, anche se ha ancora molto, attorno a sé. I ricordi, poi, fanno da sottofondo a questo capitolo importantissimo, fatto di riflessioni umane sul perdere e tentare di colmare quei vuoti, anche se a volte il dolore serve per andare avanti. Ho trovato forte questo concetto, e la resa è incantevole.
Vedremo come evolveranno le cose, sulla terraferma che forse, in qualche modo, rimettere i piedi per terra può essere molto più distruttivo.
Che dirti, cara madre degenere? Un capitolo bellissimo, un'introspezione assoluta.
Complimenti come sempre, questa storia la si ama ogni volta di più ♥
Miry

Recensore Master

Ciao Madre Degenere!

Come ti anticipavo, ho preferito non staccare e recensire subito anche questo capitolo ^^. Trovo che questo viaggio sia stato utile, a livello di trama, per spiegare i personaggi. Se tu fossi corsa direttamente all’approdo forse avremmo avuto uno sviluppo più legato all’azione, ma sarebbe mancata la componente introspettiva – poi il viaggio racchiude in sé tutto un profondo simbolismo sul mutamento e sul percorso, quindi apprezzo sempre quando si lavora in tal senso. L’elemento che mi è piaciuto di più è il fatto che i membri della famiglia sono insaziabili e che avranno per sempre fame. Lo trovo un elemento interessantissimo e sono felice di vedere come tu abbia rimarcato il concetto perché non ignori gli effetti che nel lungo termine Impel Down (che non era un parco giochi) ha avuto sulla psiche e perché no, anche sull’orgoglio dei protagonisti.
Belli anche i momenti in cui possiamo tornare indietro, attraverso i ricordi. La figura di don Sai sfuma sempre più nella mediocrità mentre Trebol, il grande assente, assurge quasi a capo putativo del gruppo. A me spezza il cuore vedere come Diamante non si sia ripreso del tutto e pianga l’amore perduto, così come mi ha spezzato il cuore vedere Pica ancora vittima dell’autolesionismo. Giustamente non può passargli da un giorno all’altro questo problema e mi piace che tu l’abbia accostato al senso di colpa per lo stato di salute di Diamante.

Le riflessioni di Baby 5 sono sempre ricche di introspezione e figlie di un lavoro su se stessa e sui propri errori che la ragazza fa, certo, ma qui c’è anche il ricordo che viene rielaborato (come il compleanno di Trebol, la prima volta a Dressrosa, certi ricordi dell’infanzia felice, oltre a quella traumatica che già conoscevamo). Sono davvero curiosa di capire cosa succederà. Il viaggio per mare è andato bene (nel senso che non sono stati intercettati), ma l’approfondimento di Gladius e di Baby lascia trapelare il problema del dopo e dello scopo che ancora manca. Nell’immediato rimanere uniti è un modo per rimanere vivi, ma dopo? Affascinata, come sempre del resto, mi piace molto leggere questa storia e lo sai ^^, da una trama non scontata, ti mando un caro abbraccio,
Shilyss ^^

Cara Madre Degenere,

Eccomi qui, finalmente, a recensire questo capitolo (e po’ esse pure che riesca subito ad andare avanti).
La lenta ripresa della famiglia Donquixiote nella sua fuga risulta credibile. Il decadimento fisico subito a Impel Down continua a rappresentare un tormento e un problema per dei personaggi che tornano a riapprezzare il sapore del cibo caldo, di un bagno e possono riguardarsi nello specchio. Quando negli scorsi capitoli tutta la famiglia era rinchiusa nelle segrete il tempo pareva essersi dilatato e aveva perso consistenza, perché impossibile da misurare. Il momento in cui Baby 5 osserva la propria immagine smagrita e sciupata allo specchio è un colpo perché la sua vanità ne viene offesa e perché appare miracoloso l’essere fuggiti, sebbene come sappiamo il peso di questa fuga si fa sentire e ci saranno delle ovvie conseguenze. Gli strascichi della fuga si manifestano ampiamente nelle riflessioni di Baby 5. Il pensiero della madre naturale della ragazza diventa sempre più flebile, dato che c’è stata una profonda maturazione e un vero e proprio affrancamento del personaggio da quelli che erano i suoi tratti distintivi (il volersi sentire utile) ma torna anche il pensiero nei confronti di Don Sai. Qui mi è piaciuto riscontrare in Baby 5 un rancore verso questo personaggio che non c’era. Lei ha momentaneamente abbandonato la famiglia, per lui, e lui l’ha dimenticata.

A proposito di famiglia. Da un punto di vista spiccatamente tecnico, di propaganda, quale smacco è mostrare le foto dei Donquixiote nel momento del loro massimo picco negativo! E che smacco è ritenere che senza il Padroncino nessuno di loro è realmente in grado di fare qualcosa! In realtà è proprio questo aspetto l’elemento più affascinante di questa ideale seconda parte della tua storia: capire se la famiglia rimarrà in piedi, insieme, trovando un nuovo obiettivo, o meno. Le famiglie ruotano attorno a un nucleo in cui, in ambienti più recenti, i figli tendono ad allontanarsi per trovare il loro proverbiale posto nel mondo, ma non è sempre stato così (penso alle famiglie di epoca medievale e moderna, in cui l’affrancamento dei figli giungeva alla morte dei nonni o dei genitori, non prima e si continuava a vivere tutti insieme portando avanti strategie di sopravvivenza. Che questo sia il tuo caso?).

Scritto in maniera sempre pulitissima e piacevole, ricco d’introspezioni, anche questo capitolo mi ha conquistata! Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Master

Effettivamente, più in basso di così questi disgraziati non potevano finire. Finchè stavano ad Impel Down potevano pur sempre sperare nella fuga, in un domani diverso se non migliore. Mi verrebbe da dire "attento a quello che desideri. Potresti ottenerlo". La fuga c'è stata, e la loro condizione attuale è radicalmente diversa da prima. Non possono usare i loro poteri, sono costretti ad arrabattarsi per guadagnare un tozzo di pane (cosa che, del resto, mi sembra anche giusta: hanno fatto la bella vita, i cattivoni? E ora devono pagare! Ben gli sta!), e in generale vivono nel più completo anonimato. Quelli che se la passano peggio, almeno secondo il mio modesto parere, sono Baby 5 e Diamante. Lui è letteralmente passato dalle stelle alle stalle (o al deposito del letame), lei invece si è messa a fare la cameriera per dei nobili stronzissimi. Per la serie: al peggio non c'è mai fine. A fine capitolo, però, arriva il sodo Senor Pink con una notizia: il Log Pose si è sbeccato. Sarò sincero: non ho la più pallida idea di cosa significhi. Vorrà dire che scoprirlo sarà ancora più bello.

Al prossimo capitolo!