Recensioni per
Petrichor
di Ahiryn

Questa storia ha ottenuto 104 recensioni.
Positive : 104
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/06/21, ore 11:20
Cap. 11:

Ciao, bellissimo capitolo. Sai che adoro il testo descrittivo e qui mi hai portato in quel mondo fatato ( usa meno se permetti, la frase -uomo normale-) che ti sei creata: bello davvero. Il rapporto tra i due non mi è accora completamente chiaro anche perchè Silas è sempre sfottente e ironico nelle sue espressioni ma lo spiegherai e ci parlerai del fratello di Kieran. A presto Gianna
A proposito del nome silas, dai e dai ho poi trovato chi c'era nella mia testa: Shilar il nemico cattivo della serie tv. Heroes e Silar il monaco assasino di codice da vinci.

Nuovo recensore
27/06/21, ore 20:38
Cap. 10:

Ciao! Trovo che l'alternanza tra i capitoli più allegri dell'Accademia e questi più cupi funzioni molto bene per non appesantire troppo la lettura. Poi io in generale sono un'amante dei flashback come tecnica narrativa e qui per ora li stai gestendo bene. Anche questo capitolo, sebbene sia di passaggio, mi è piaciuto. In realtà ti confesso che non avevo realizzato che la Legione fosse composta da veri e propri terroristi, pensavo piuttosto fossero esagerazioni del governo. Questo aspetto più controverso mi piace molto e lo trovo anche parecchio realistico: alla fine ogni movimento rivoluzionario nella storia ha avuto le sue frange estremiste o ha voluto/dovuto utilizzare tecniche non proprio ortodosse per farsi ascoltare. Oltre a questo, secondo me rende anche molto più verosimile il trattamento che hanno riservato a Silas, che tra l'altro ha anche già tradito una volta. Adesso sono troppo in hype per l'apparizione di una fata antica, questo mondo mi affascina tantissimo non posso farci niente. In più credo che il vincolo si stia evolvendo visto che il sogno di Kieran sembra più un ricordo/sogno di Silas. Un bacione, a presto!

Recensore Master
24/06/21, ore 17:58
Cap. 10:

Ciao ^^
Nonostante questo capitolo sia un capitolo di passaggio, io l'ho davvero adorato, perché s'incentra totalmente sul rapporto tra Silas e Kieran e sul loro difficoltoso ma necessario riavvicinamento, sull'emergere di quelle sensazioni e di quei sentimenti che provano ancora l'uno per l'altro e con cui sono costretti a fare i conti.
Silas appare come sempre estremamente orgoglioso, nonostante le sue precarie condizioni fisiche, che vanno sempre peggiorando. L'orgoglio non serve a nulla, è deleterio, se ne rende conto anche lui, lui stesso lo ammette, eppure non ne può fare a meno, perché ha un ruolo importantissimo nella sua vita, un ruolo preponderante. L'orgoglio per lui è quasi qualcosa di cui non può fare a meno. Nonostante ciò, le sue sempre più debilitanti condizioni di salute, unitamente al trauma psicologico subito in seguito all'incontro con la Legione e, soprattutto, con Drake, fanno cadere un po' di quella maschera che è solito indossare. Apprezzo molto Silas in questo suo momento di debolezza, perché ci consente di scrutare nella parte più profonda del suo animo, quella che tiene sempre nascosta, che rende insondabile e difficile da raggiungere. È bello poter leggere della sua fragilità e della sua debolezza, della sua umanità dietro le maschere di freddezza e ironia che indossa. Anche Silas ha dei sentimenti, anche Silas soffre, anche lui ha uno scopo che si è visto portare via, distruggere, e anche lui ha dei legami a cui tiene, ed è molto interessante poter leggere di tutto questo, mettere da parte per alcuni istanti le sue battute sagaci e vederlo sinceramente, senza maschere.
Tutto il capitolo si alterna tra la diffidenza che i due provano l'uno per l'altro, il rancore per ciò che è successo e la conseguente freddezza, e tra l'affetto che covano reciprocamente, mai del tutto spento. Così, Silas si lascia scappare un "grazie" quando Kieran si occupa di lui, e credo che a fargli odiare la cosa non sia tanto che sia costretto a dipendere dal suo acerrimo nemico, quanto piuttosto che sia costretto a dipendere da qualcuno in generale; Kieran è preoccupato per le condizioni fisiche di Silas, se ne prende cura, si offre di dargli il suo cappotto. Si potrebbe pensare, come fa Silas, che sia per via del Vincolo, eppure Kieran dice una frase che fa intendere tutto il contrario, dice che quella è una supposizione di Silas e che gli egoisti sono portati a ritenere egoisti anche coloro che li circondano, lasciando quindi intendere che lui si preoccupi sinceramente per Silas, al di là del Vincolo e di tutto il resto. Nonostante Kieran metta sempre avanti la necessità di far riprendere Silas per non renderlo un peso nella loro fuga, nonostante giustifichi all'altro e a se stesso le sue premure come necessarie, in realtà di base c'è una genuina preoccupazione per l'altro, mossa da tutto quello che sono stati e che sono ancora. Kieran si preoccupa per Silas al di là del Vincolo, anche se forse ancora non vuole accettarlo.
D'altro canto, Silas crede che Kieran lo odi e che non smetterà mai di farlo, diffida di lui perché è quello che lo ha fatto chiudere in prigione, che gli ha fatto subire tutte quelle sevizie per mesi. Lo odia perché ritiene che Kieran odi lui, e quindi non ha alternative se non detestarlo a sua volta. Quasi che sia una forma di autodifesa, come se provare lo stesso sentimento negativo che Kieran prova per lui possa proteggerlo dalla sofferenza che gli causerebbe altrimenti.
La tregua che stipulano è necessaria, allo stato attuale delle cose, per potersi tirare fuori dalla disperata situazione in cui si trovano, per poter avere una speranza e una possibilità di riuscita. Non possono fare altrimenti, perché hanno un obiettivo comune e devono collaborare per raggiungerlo. Tuttavia, dati i presupposti, suppongo che questa tregua non sia che il preludio a una naturale e graduale riconciliazione. Arriverà forse il momento in cui Kieran avrà bisogno d'aiuto, al di là del Vincolo, e Silas lo aiuterà, e viceversa. Arriverà il momento in cui il loro legame verrà fuori nella sua sincerità e nessuno dei due potrà più fingere che sia qualcos'altro. Dovranno farci i conti, accettarlo.
Intanto, il povero Kieran si trova in una situazione disperatissima, con Silas in fin di vita e lui che, ferito, non riesce a trasportarlo e che, inoltre, inizia ad accusare il malessere di Silas. L'unica, inevitabile e disperata soluzione è chiedere aiuto alla Crisalide, sperando che risponda all'appello e che non sia troppo inclemente: se con Silas non ho dubbi (dopotutto si tratta di un Discendente, di una creatura con sangue fatato), per Kieran non mi sento così tranquilla. Non solo non ha nulla a che fare con le fate, ma è anche un loro nemico giurato, un guerriero di Ferro, addestrato per ucciderle. Temo che a lui non sarà riservato lo stesso trattamento, anche se Silas ha detto che la Crisalide è neutrale, quindi si può ben sperare che comunque non gli venga fatto del male.
Interessante il dettaglio del sogno. All'inizio, credevo si trattasse di un sogno di Kieran, ma poi è diventato evidente che non è così. Innanzitutto, la voce che Kieran sente uscire dalle sue labbra non è la sua, è distorta in qualcos'altro, inoltre lui non riesce a capire cosa dice, né cosa dica il Gufo, come se quel sogno non gli appartenesse del tutto; in più, c'è una familiarità nel riconoscere la figura di Drake, nel non aver paura del suo occhio spalancato, che denota una certa familiarità che Kieran non può avere. E poi c'è quella sensazione di malinconia, che non si sa spiegare. Kieran ha sognato ciò che Silas stava sognando, o comunque una forma dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, segno che il Vincolo si sta pericolosamente rafforzando, cosa che da una parte può essere positiva, ma dall'altra anche estremamente controproducente.
Curiosissima di scoprire come andrà l'incontro con la Crisalide, ti faccio tantissimi complimenti. Alla prossima :)

Recensore Master
24/06/21, ore 17:12

Ciao ^^
Adoro i capitoli sul passato di Kieran e Silas, perché è sempre molto interessante vedere com'erano da giovani, prima che le loro vite prendessero la piega che hanno preso e prima che la realtà diventasse crudele. In questi frangenti, li vediamo giovani e inesperti, li vediamo con quelle che sono le loro caratteristiche principali ben evidenti, ma diversi da come sono al momento presente, dove risultano più maturi e più caricati di tante cose.
Il passato all'Accademia, guardato attraverso gli occhi di Kieran, è sempre molto interessante perché, mentre con Silas abbiamo un nobile ben inserito, di gerarchia pari a quella dei suoi coetanei, ben visto e osannato, con Kieran è tutta un'altra storia. Lui deve fare i conti con le sue origini umili e con tutte le discriminazioni a cui va incontro. Rispetto al precedente capitolo sul passato, qui lo vediamo meglio inserito: ha fatto amicizia con Dalia, che non ha un titolo nobiliare, esattamente come lui, ha iniziato ad avere ottimi risultati nelle simulazioni, diventando uno demi migliori, e facendosi notare sia dai maestri che dagli allievi, ha fatto amicizia con Silas, stabilendo un legame di amicizia misto a rivalità che è tipico di quell'età. La sua condizione sembra decisamente migliorata rispetto all'inizio, eppure le differenze con gli altri non sembrano doversi appianare. I nobili continuano a considerarlo un sempliciotto, continuano a non volerlo tra loro, a considerarlo fuori posto. In particolare, quel simpaticone di Siegal (a cui sarei stata contenta se Kieran avesse tirato quel pugno) sembra averlo preso particolarmente di mira: non ha evidentemente gradito la presa in giro che Kieran gli ha riservato, quando lo ha incontrato e fronteggiato davanti alla sua stanza. Siegal ha una visione rigida della gerarchia, per lui i nobili sono i nobili e quelli senza titolo sono sotto di loro, non devono permettersi di mancare di rispetto o di rispondere a tono. Temo, per il povero Kieran, che gli avvertimenti di Silas troveranno fondamento: l'Iniziazione si avvicina, e nulla potrebbe vietare a Siegal di mettere i bastoni tra le ruote a Kieran, di metterlo in difficoltà e, addirittura, di fargli rischiare la vita. Forse le sue parole riguardo le Iniziazioni passate, dove a morire sono sempre i cadetti senza titolo, più che un dato di fatto sono una minaccia. Di positivo, c'è che con Kieran ci sarà Silas e almeno lui non sarà solo.
Mi sono piaciuti i diversi momenti di confronto che hai creato in questo capitolo: ci hai mostrato Kieran alle prese con vari personaggi, che per lui rappresentano tutti qualcosa di diverso: c'è Dalia, la persona che più gli si avvicina come estrazione sociale nell'Accademia, e che sembra trattarlo come una persona normale, e non come un diverso; c'è Siegal, che rappresenta la maggior parte delle persone presenti all'Accademia, un nobile che disprezza Kieran per le sue umili origini e che non riesce a vedere oltre questo; c'è il rettore, che Kieran ammira molto, a cui è estremamente riconoscente e in cui forse vede il padre che avrebbe voluto avere, dato che le sue confidenze nei contenuti vanno oltre il rapporto tra cadetto e rettore; infine, c'è Silas, che è una costante presenza nella vita di Kieran e che è il suo rivale, ma anche suo amico e che Kieran ammira sinceramente. Già qui, si riesce a comprendere quanto solido sia il legame che si stia instaurando e che s'instaurerà tra loro, pur nella sua particolarità: già da subito, loro due hanno basato il loro rapporto sull'andare d'accordo pur tenendosi testa, insultandosi, provocandosi. Eppure, si comprende come tengano l'uno all'altro, come cerchino di avvicinarsi, pur rimanendo distanti, come siano stati in grado di trovarsi e di comprendersi, pur nella diffidenza ancora presente.
Silas, qui, sembra molto più sereno di com'è nel tempo presente, vive la sua vita con la spensieratezza che la sua posizione gli consente, si dà alle sregolatezze e si gode la sua posizione di privilegiato. Sicuramente, come abbiamo già visto nel precedente capitolo dedicato al passato, già qui cova il seme di quello che poi lo porterà ad allontanarsi dal Ferro per abbracciare la causa della Legione, già nel suo modo di fare inquieto ed eccessivo si ravvisano i segni di un malessere che poi sfocerà nel tradimento. E c'è un piccolo dettaglio che, più di tutto, dà il sentore di questo: Silas ha tagliato i capelli. Ha seguito il consiglio di Kieran e ha fatto ciò che voleva, non li ha lasciati lunghi perché così gl'impone la sua famiglia. Un piccolo segno di ribellione a un sistema di sfruttamento, che poi andrà via via trasformandosi in qualcosa di sempre più grande, fino ad arrivare a ciò che sappiamo.
Infine, ci viene mostrato un altro scorcio del rapporto tra Kieran e la sua famiglia. L'affetto per la madre è innegabile, così come quello per Henry, forse la persona più importante della sua vita, che già qui vive una vita ritirata e nascosta. Il fatto che, anche nelle lettere si fa chiamare in altri modi, mi fa pensare che ci sia qualcuno che ce l'abbia con lui e che tiene d'occhio la sua famiglia, qualcuno che potrebbe intercettare le lettere e leggerle. inoltre, il fatto che Kieran sia costretto a nascondere il fatto di avere un fratello, mi fa pensare che forse Henry si sia finto morto, per sfuggire a qualunque cosa lo stia perseguitando. Inutile dire che tutta la faccenda m'incuriosisce oltre modo. Infine, abbiamo questo padre che Kieran detesta a tal punto che prova piacere nel dire di non averlo, un padre che non è un padre, che lui non stima. Anche le origini di quest'astio m'incuriosiscono molto: sono curiosa di sapere che cosa sia accaduto tra loro due, che genere di rapporto abbiano avuto, per far arrivare Kieran a questo punto.
Infine, nel capitolo ci viene data un'informazione che probabilmente risulterà essere la soluzione alla disastrosa situazione in cui si trovano i nostri sventurati al tempo presente: Silas ha insegnato a Kieran un rituale per chiedere udienza a una fata antica. Considerando che Silas non è proprio in formissima e che è anche ferito, considerando che si trovano in una foresta e, quindi, lì un medico non si trova, non credo che resteranno molte alternative, se non contattare la Crisalide.
Complimenti come sempre e alla prossima :)

Recensore Master
24/06/21, ore 10:10
Cap. 10:

Nonostante il capitolo sia abbastanza statico (alla fine stanno nel bosco con Silas messo sempre peggio), l'ho adorato. Il loro continuo scambio di battute, l'alternarsi dei punti di vista, il loro vedere il mondo da due prospettive completamente diverse, ma allo stesso tempo così uguali. Per non parlare poi del fatto che per una volta Silas inizia ad essere onesto con se stesso "lui non smetterà mai di odiarmi e io non posso fare altro che ordiarlo a mia volta". Ammettilo che sei cotto dai. Per non parlare poi della preoccupazione di Kieran. Dai ammettilo anche tu che sei cotto. Forse sono influenzata dal capitolo del passato, ma penso che il loro "odiarsi" non sia altro che un sentirsi offesi e traditi da una persona amata. Per cui sbrigatevi a chiarire le cose e a saltarvi addosso.
Per rispondere alla tua domanda: in alcuni cambi di pov era leggermente confusi, ma per renderli più chiari basta inserire qualche soggetto. Io non li toglierei e non racconterei tutto il capitolo da un pov unico, anche perché ho amato questo continuo rimbalzo di pensieri e punti di vista

Recensore Master
23/06/21, ore 17:24
Cap. 8:

Ma ciao! ^^
Mi sono appena accorta di essermi persa l'aggiornamento del 19: recupererò quanto prima la lettura XD
Tornando al nostro capitolo (che come sempre recensisco in differita lol): il casino con cui ci eravamo lasciati nello scorso capitolo non preannunciava assolutamente nulla di buono e, infatti, qui è arrivato il disastro annunciato.
Non solo facciamo il primo incontro ravvicinato a tu per tu con la Legione, che fin'ora abbiamo visto solamente attraverso gli occhi di Silas, ma conosciamo anche il Gufo, la persona a cui Silas sembrava più legato all'interno della Legione stessa e il motivo qui lo comprendiamo molto bene. Scopriamo che il legame tra Silas e Drake ha delle radici più profonde di quanto si potesse pensare: non sono parenti, non c'è un legame di sangue che corre tra loro, eppure è come se ci fosse. Drake era il compagno di sua sorella, prima che lei morisse, e questo in un certo senso lo ha reso uno di famiglia, soprattutto agli occhi di Silas, che ha dovuto affrontare un terribile lutto a un'età così giovane. Nonostante forse il suo rapporto con la sorella non fosse dei migliori (la ricorda non molto amorevole e materna), si trattava comunque di un suo familiare, l'unico che gli fosse rimasto, quello con cui aveva il legame più stretto e perderla, per lui, ha significato perdere tutto e rimanere solo al mondo, in balia di una realtà che è piuttosto inclemente con i Discendenti, il cui destino e la cui esistenza non è così rosea come appare.
Silas, dunque, è rimasto solo, ma non del tutto. Drake è la sua unica ancora di salvezza, l'unica persona a cui può aggrapparsi, tutto ciò che rimane della sua famiglia. Rappresenta il ponte di collegamento tra Silas e sua sorella, così come Silas lo rappresenta per Drake tra lui e la sua amata perduta. E a legarli c'è una promessa, quella di prendersi cura di Silas, quella di occuparsi di lui, una promessa che Drake ha sempre onorato, a cui si è sempre dedicato, rischiando anche moltissimo, e a cui, in ultimo, non ha disatteso neppure nel momento presente. ha tentato di mediare con Cavana, e - forse in buona fede oppure perché si rifiuta di voler riconoscere la realtà perché farebbe troppo male - è convinto che a Silas spetterà un equo processo e che tutto andrà per il meglio. È forse il suo modo di mettere a tacere la sua coscienza, divisa tra la promessa fatta alla sua amata e la fedeltà alla Legione, che viene sempre prima di ogni altra cosa, prima di tutto, a tal punto che Silas non si può lasciar scappare, Silas va catturato e consegnato a una giustizia in cui Drake crede fermamente, ma che è palese non ci sia.
Drake è bloccato nel passato, nei principi e nelle cause di una Legione, che sono andati perduti, che non ci sono più, perché ora c'è l'Araldo, questa misteriosa figura da cui Cavana sembra ossessionata, e che pare seguire un piano tutto suo, che si allontana da quelli che sono i principi su cui la Legione si è fondata. Qualcuno che la sta trasformando in qualcosa di marcio, di corrotto, e che non la sta rendendo dissimile dalla Gardenia e da tutto quel sistema politico corrotto contro cui ha sempre innalzato le armi. La Legione sembra starsi trasformando in una pericolosa arma, piuttosto che in una resistenza che combatte per una giusta causa.
Silas apprende tutto questo lentamente e dolorosamente, lo capisce man a mano che il dialogo con i suoi presunti compagni prosegue, man a mano che la verità si fa sempre più evidente. Capisce che la Legione lo ha disconosciuto, che non troverà il perdono in Cavana, ma solo un utile utilizzo per la sua guerra spietata, capisce che ha perso tutti, anche e soprattutto Drake. Perché Drake gli vuole bene, ma la causa è più importante e così si sente abbandonato anche dall'unica persona di cui sentiva di potersi fidare davvero. Silas si trova davanti i suoi compagni solo per apprendere dolorosamente che non lo sono più e che non importano tutti i suoi servigi, tutto ciò che ha fatto, non importano le vittorie e i traguardi raggiunti, perché la sua disobbedienza (a ordini che non condivideva, perché lontani dai suoi ideali) è l'unica cosa che conta e che gli costerà tutto.
Ed è qui, per lo meno per come la vedo io, che inizia il suo riavvicinamento a Kieran. I due sono più simili di quanto pensino: entrambi hanno i loro ideali, una causa che ritengono giusto seguire e che forse non è poi così dissimile, a ben guardare. Entrambi non riescono a trovare una fazione a cui appartenere, perché ognuna distorce questi ideali a modo suo, li piega e li manipola a suo piacimento, per giustificare una condotta cruenta e immorale. A conti fatti, a Silas non resta che Kieran, solo che ancora non lo vuole capire.
La sua fuga disperata dalla Legione, scritta con un ritmo incalzante e coinvolgente, si trasforma anche in una fuga metaforica da tutto ciò che è stato, da tutto ciò a cui ha creduto di appartenere, da legami che crollano, dal se stesso che ha cercato di costruire. È un nuovo inizio forzato, dove Silas non ha più nessuno, dove il suo unico scopo, tornare alla Legione, non ha più motivo d'essere. Dovrà rivedere tutto, ogni cosa, e ricominciare al fianco di una persona con cui non ha mai davvero chiuso nulla.
Il viaggio dei due si fa più ostico del previsto: il treno è stato assaltato molto vicino alla capitale, quindi hanno ancora un bel po' di strada da fare per arrivare a destinazione, e sono praticamente ricercati da chiunque, senza considerare che Silas ha bisogno di cure immediate, e non è che Kieran sia uscito illeso dalla faccenda (a proposito, ho adorato la loro sintonia nel capirsi senza parlare, al momento di agire). E poi, cosa vuole la Legione da Kieran? Perché lo vogliono vivo? Le cose si fanno sempre più avvincenti!
Complimenti e ci sentiamo presto nei prossimi capitoli :)

Recensore Veterano
21/06/21, ore 23:58

ciao, ho ripreso a leggere la tua storia e questo fantasy mi piace. Non sto a dirti quanto scrivi bene e come la storia la lasci scorrere naturalmente, (forse senza beta è più gestibile un capitolo più breve in sostituzione dei tuoi classici lunghi che io adoro) I due protagonisti, così dissimili, uno cupo, serio, ligio alle regole e al dovere ma che sa odiare nel profondo, l'altro apparentemente frivolo, ironico e sicuro nelle sue scelte sono ben descritti.Credo che inserire a volte la loro vita in accademmia alleggerisca il dramma della fuga. Sono curiosa discoprire perchè il preside supporti Red e perchè non parla mai del fratello. Alla prossima.

ps:non c'entra con la ff, ma a furia di leggere il nome Silas e della magia nella mia testa gira un ricordo di azioni malvage e di pericolo che non riesco a mettere a fuoco

Recensore Master
21/06/21, ore 11:20

Che bello, adoro questa storia, e avere un nuovo capitolo così presto è una sorpresa bellissima!
Mi piace questa alternanza di capitoli sul passato e sul presente, anche se sul momento mi spiazzano sempre. Vedere com’era diverso il loro rapporto è spiazzante, soprattutto perché sai già come andrà a finire nel presente (nel senso, sai già che si odieranno per anni) e la cosa fa male per certi versi. Però adoro davvero questi capitoli, perché ti racconto molto sui personaggi, su Kieran e su Silas. Nel presente sono troppo sulla difensiva, così tanto sulla difensiva che addirittura non si soffermano a pensare troppo al loro passato. Ovviamente adesso sono ancora più curiosa di sapere come si evolvono le cose tra i loro del passato, sono incredibilmente curiosa di sapere perché Kieran mente sul fratello (si ho le mie teorie, tipo che un discendente o roba del genere) e non vedo l’ora di leggere che cosa succede all’iniziazione.
Comunque Silas adolescente è cotto di Kieran, si vede da come gli gira intorno, da come si preoccupa per lui e da come lo invita ad uscire da ubriaco. Vorrei solo che Teen-Kieran si rendesse conto della cosa e che magari la smettesse di farsi i complessi di inferiorità solo perché non è nobile.
Ovviamente adesso aspetto con ansia un capitolo sul presente, anche perché voglio capire come faranno ad andare avanti quei due ora che sono soli, feriti e senza soldi (si, credo che anche Kieran sia ferito, d’altronde ha sussultato al colpo di pistola).
Al prossimo capitolo ^^

Nuovo recensore
20/06/21, ore 19:53

Ciao! Adoro i capitoli al college-ehm volevo dire all'Accademia. Sono contenta che ci sia un motivo che verrà spiegato per l'interesse morboso che in tanti hanno verso Silas, anche se in parte è già intuibile. Credo ci sia anche una ragione per cui Kieran desidera tenere nascosto suo fratello, anche se per il momento non ho idea di quale sia. Mi sorge un po' un dubbio: ma Silas è effettivamente promiscuo o lo è stato o è una cosa che si inventano gli altri? Perché noi per il momento, a parte la menzione della corte della Magnolia, non lo abbiamo mai visto mostrare interesse per qualcuno. Nel capitolo emerge molto bene come si sente Kieran e cosa rappresenta l'Accademia per lui, quindi è stato molto facile empatizzare col suo punto di vista.
Rispetto allo scorso capitolo invece: ci sono rimasta malissimo per come la Legione si è comportata con Silas, anche se è comprensibile una certa durezza da parte della catena di comando. Io non vedo l'ora di conoscere Cavana e anche un po' più della backstory familiare di Silas, ma anche di Kieran. Aspetterò l'aggiornamento con ansia! Un bacione

Nuovo recensore
18/06/21, ore 16:21
Cap. 8:

Ciao! Prima di tutto complimenti per come scrivi. Hai un ottimo stile. Personalmente faccio un po' fatica a trovare in rete delle cose scritte in un buon italiano e tu sei stata una sorpresa. Non sono una gran lettrice di fantasy ma mi pare che tu sia stata anche capace di ritrarre un mondo ben definito e piuttosto originale, con un sacco di particolari che aiutano ad immedesimarsi nel tuo racconto.
Mi piacciono anche molto i due protagonisti e fino ad ora il mio capitolo preferito è stato quello del flashback in cui ci hai raccontato un po’ più di loro, perché fino ad ora ti sei concentrata di più sulla descrizione del mondo e ci tieni in ballo con la domanda: ma cosa sarà successo quando erano ragazzi? Mi sa che il tradimento di Silas brucia così tanto perché sotto c’erano pure dei sentimenti. Già espressi?! Lo so che hai descritto Silas e Kieran in modo diverso, ma nella mia mente hanno l’aspetto di Grifis e Gatsu (Berserk).
L’unico appunto che mi sento di fare è che certe volte spezzi un po’ il ritmo dell’azione con qualche descrizione non necessaria, o con riflessioni già fatte dai personaggi che risultano delle ripetizioni. Ti consiglierei di asciugare il racconto ma senza un editor so che la cosa è praticamente impossibile.
Comunque brava, la storia mi sta prendendo e sto aspettando con ansia che tu metta un po’ di ciccia nella storia d’amore. Mi piace essere tenuta sulla corda ma dammi qualche zuccherino ogni tanto 😊

Recensore Veterano
18/06/21, ore 00:06
Cap. 8:

È un bel capitolo, innegabilmente confuso ma finalmente c'è un po più di azione mi piace la piega che ha preso tra la fine dello scorso capitolo e questo, finalmente un po di colpi di scena!
E Silas ha avuto un po modo di farsi conoscere dai lettori
, ce l'hai descritto come violento crudele e cattivo dai pensieri di kiran e dalle parole degli altri personaggi, ma finora non c'era stata dimostrazione, anzi era come se si facesse trasportare dagli eventi, la sensazione che mi da é ancora questa, di un ragazzo un po perso con un grande potere che non sa dove sbattere la testa.
(é un po strano come personaggio perché c'è lhai descritto in un modo che però non traspariva dalle azioni ed dai pensieri del personaggio stesso.
Ovviamente si sente l'intento di far capire che la rabbia e la cattivEria siano una facciata o un mezzo per nascondere un animo buono e uno scopo /missione votato/a al bene.
Però lhai reso un po' poco, si capisce l'intento e dove vuoi far andare (presumo) il personaggio, ma non gli ahi dato spazio, hai parlato di lui ma non attraverso salias (non so se si capisce) ma immagino già che nei prossimi capitoli emergerà di più.
Comunque il capitolo si é un po confuso ma penso che potrai rivederlo o tornarci su in seguito! (quel che si doveva capire si capisce) :)
Comunque il capitolo é il più accattivante tra gli ultimi
Leggero volentieri il seguito ❤️
Alla prossima
Scusa ultima cosa alla fine la legione é uguale al governo delle gilde, usano i corpi delle fate, e non tengono hai loro sottoposti, allora perché salias é voluto entrarci? Ma poi perché dovrebbero avere bisogno di kiran? Bo troppe cose non mi sono chiare, non vedo l'ora di scoprirle!
(Recensione modificata il 18/06/2021 - 12:13 am)
(Recensione modificata il 18/06/2021 - 12:13 am)

Recensore Master
17/06/21, ore 11:15
Cap. 8:

Non vedevo l’ora di leggere questo capitolo, davvero!! Mi dispiace per Silas, abbandonato da tutto e tutti, anche da quelli di cui si fidava. Ma Kieran non l’ha abbandonato (anche se vabbè ha i suoi interessi). La cosa che mi da fastidio è che da quello che si è letto la Legione, che dovrebbe combattere le Gilde e il sistema, alla fine si è rivelata esattamente identica a quello che sta cercando di eliminare. Usano parti di esseri fatati, usa i suoi generali e poi li butta quando diventano inutili. E questo è triste. Spero che i nostri due zucconi protagonisti si rendano presto conto che alla fine hanno gli stessi ideali e che credono nelle stesse cose. E ovviamente che si saltino addosso il prima possibile.
Spero anche che Silas riabbia presto la sua magia, perché non vedo l’ora di vedere loro due assieme che spaccano io cu*o ai passeri ahahahah
Non vedo l’ora del prossimo capitolo

Recensore Master
14/06/21, ore 17:23

Avrei voglia di menare io Silas per Kieran, cioè, questo poveraccio ha fin troppa pazienza con lui, la sua irruenza e il suo divertirsi a metterlo in difficoltà, finendo per mettere nei casini entrambi.
Il nostro caro John si è rivelato essere una persona più problematica e pericolosa del previsto. Già che il suo arrivare nella cabina di Silas e Kieran dopo aver osservato in quel modo interessato Silas è stato molto sospetto, in più, nel corso della partita a Matriarca, la faccenda non ha fatto che diventare sempre più incasinata. Kieran, che pare avere un filtro per i pericoli, come già precedentemente notato da SIlas, si è subito accorto che qualcosa non andava. Inizialmente, era tutto più che altro volto a tentare di mantenere un profilo basso, a non farsi notare troppo, a non prendere confidenza con nessuno, in nome di quella prudenza che lo ha caratterizzato fino a questo momento; in contrapposizione, c'è Silas, che non rischia più del dovuto, ma che comunque ha candidamente ammesso che prende tutto come un gioco e che si diverte a mettere in difficoltà Kieran. E, dopotutto, per quale motivo non dovrebbe farlo? Lui, comunque vada, è quello che ci rimette più di tutti. A meno che non sia la Legione a riprenderselo e a catturare Kieran, per lui spezzare o non spezzare il legame, farsi scoprire o non farsi scoprire, non fa alcuna differenza. Tanto finirebbe in prigione comunque e, al più, si vedrebbe applicata la pena di morte, nell'eventualità in cui il legame venga sciolto. Per lui, c'è tutto da perdere e molto poco da guadagnare, è normale che tenti di mettere in difficoltà Kieran in ogni modo possibile, seppur non arrivi mai al punto di farsi volutamente scoprire. Infatti, la sua sicurezza vacilla per un attimo quando John gli rivela di aver compreso che lui è un Discendente e, ancora di più, quando confessa di aver capito di chi si tratti.
La situazione inizia decisamente a degenerare quando John chiede a SIlas di scommettere una sua ciocca di capelli: è qui che Kieran inizia a perdere il suo autocontrollo e la lucidità, e, benché la cosa si concluda nel migliore dei modi e lui riesca addirittura a convincere i due ad andarsene, le cose sono destinate a mettersi ancora peggio.
Silas, che forse per l'orgoglio personale che lo caratterizza, non vuole tirarsi indietro dinanzi allo scommettere due sue dita, insiste per fare un'altra partita, mentre Kieran inizia a notare e sospettare che sempre più cose non tornano, che ciò che stanno facendo è altamente pericolo: tenta di risollevare la situazione e, al contempo, di mantenere la copertura di Silas, nonché l'etichetta e l'autocontrollo che ci si aspettano da uno che ricopre la sua carica. E, in fin dei conti, sembra tutto più che altro un'enorme scocciatura, un uomo d'affari che tenta di impossessarsi di una parte del corpo di un Discendente, sembra qualcosa su cui si può avere ancora il controllo. Finché l'uomo non apre la valigetta.
È qui che la situazione inizia a precipitare e che tutto piomba nel caos. John ci mette a parte di un risvolto macabro, seppur inevitabile, della compravendita di parti del corpo di fate, e quella pixie inchiodata nel mezzo ne è l'apice, ed è tanto raccapricciante per il lettore quanto lo è per Silas: non deve essere semplice vedere quelli della propria "specie" trattati come oggetti, come mera merce, essere guardati e sapere che gli altri non ci vedono che artefatti potenti con cui utilizzare la magia. Continuano a essere sempre più chiari i motivi per cui Silas si sia allontanato dal Ferro per unirsi alla Legione: la causa giusta utilizzando i mezzi sbagliati, una sorta di fine che giustifica i mezzi, un prezzo giusto da pagare.
Ammetto di essere stata contenta che Silas abbia fatto fuori John, un po' perché avevo iniziato a detestarlo, lui e la sua collezione di pezzi di Discendenti, un po' perché, avendo compreso l'identità di Silas, era l'unico modo per scampare all'inevitabile. Certo, Silas e Kieran avrebbero potuto accettare il compromesso proposto da John, per quanto gravoso, ma poi chi avrebbe dato loro la certezza che l'uomo sarebbe stato di parola? Probabilmente, sarebbe andato comunque a rivelare la loro posizione alla sua Gilda: ci avrebbe guadagnato due volte. In questo senso, l'attacco da parte della Legione è stata una manna dal cielo, anche se di per sé è un enorme problema, soprattutto alla luce che ci siano umani e mezze fate che possono tranquillamente salire sul treno.
Ora, viene da chiedersi se l'attacco da parte della Legione al treno sia stato portato perché la Legione è a conoscenza che Silas sia a bordo, oppure se sia solo il frutto della casualità. Silas non avrebbe potuto comunicare con i suoi compagni, ed è improbabile che qualcuno lo abbia riconosciuto alla stazione, o che sia riuscito a intercettarlo così presto, dunque è più probabile che si tratti solamente di un caso. Fatto sta, che la situazione, per Kieran, si è fatta tutt'altro che rosea: sicuramente, Silas cercherà di fare di tutto per farsi trovare dai suoi compagni e far catturare Kieran. Dopotutto, è la sua unica possibilità di salvezza. Sono quindi veramente curiosissima di leggere che cosa succederà, ora: quest'attacco improvviso non può portare a molti interessanti risvolti (non ultima, la possibilità che la Legione possa anche decidere di voler uccidere Silas, solo per sbarazzarsi anche di Kieran, che è tra i più problematici del Ferro). A conti fatti, i nostri due sventurati sono finiti in un grosso guaio, ma come d'altronde è nel loro stile XD
Complimenti, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
Alla prossima :)

Recensore Master
14/06/21, ore 17:02
Cap. 6:

Eccoci ritornati ai nostri due sfortunati protagonisti al momento presente, alle prese con un viaggio snervante nell'attesa e lento nel trascorrere dei giorni. Dopotutto, quando non hai molto da fare e devi sempre mantenere la guardia alta, perché non vuoi e non puoi fidarti di chi è con te, non può essere altrimenti.
Ma procediamo con ordine. Inizio con il dire che la lunghezza dei tuoi capitoli non mi disturba affatto, quindi anche se i due capitoli non fossero stati spezzati, non ne avrei sentito affatto la pesantezza (anche perché me li sono letti di seguito XD). Non esiste la lunghezza giusta di un capitolo, un capitolo deve essere lungo esattamente quanto richiesto dal contenuto. Quando hai detto tutto quello che volevi, allora quella è la lunghezza giusta, indipendentemente da quale essa sia, quindi non preoccuparti di questo, anche perché la storia è talmente scorrevole che leggerla è tutto fuorché pesante :)
Tornando al capitolo: ho trovato davvero molto affascinante l'idea dietro i treni di quest'ambientazioni, di questi giganti di ferro che avanzano lentamente in mezzo ai pericoli di un viaggio che può durare settimane. Danno l'idea di quanto le fate siano una vera minaccia, una preoccupazione concreta, di quanto esse non riguardino solamente le guerre con il Ferro, ma anche i comuni cittadini, anche quelli che viaggiano per lavoro, per studio, per svago, tanto che c'è la necessità di proteggersi con macchinari giganteschi e costosi, dov'è il ferro a farla da padrone.
E in questo gigantesco treno che procede lento, troviamo Silas e Kieran all'inizio del loro viaggio, ma già entrambi provati, a modo loro. Mi piacciono sempre tantissimo le interazioni tra loro due, i loro momenti di confronto e di dialogo, e non solo perché sei in grado di costruire dialoghi fluidi e realistici, dove si sente distintamente la personalità di entrambi, ma anche perché ci aiutano a comprendere il loro rapporto, ciò che sono stati e che cosa li ha portati alla rottura. Il loro è sempre un confronto/scontro, dove si alternano rabbia, frustrazione, ricordi e a volte qualcosa di positivo, che sia comprensione, preoccupazione per l'altro o dispiacere. Entrambi hanno modo di potersi confrontare faccia a faccia come non hanno potuto fare negli ultimi sette anni, dove a parlare sono sempre e solo state le rispettive armi, che fosse la spada o la magia. Probabilmente questo è il primo dialogo umano che hanno da anni. E nonostante le loro discussioni siano sempre sfregiate dall'ironia, dal sarcasmo e dal fastidio, nelle loro parole emerge chiaramente anche tutto il resto, un pezzo alla volta, ogni volta che si parlano, ogni volta che sono soli e abbassano pian piano le armi, tirano via la maschera, tornano a essere, in qualche modo, sinceri, come se le distanze da mantenere fosse più necessarie a loro stessi e ai sentimenti che non vogliono far riaffiorare, piuttosto che alla situazione in cui si trovano.
Provo una certa pena per il povero Kieran che deve stare dietro a quella mina vagante di Silas: ovviamente, rimanersene buono e in disparte non fa minimamente parte del suo stile, quindi mentre Kieran non c'è, lui pensa bene di liberarsi (o farsi liberare) e darsi alla vita mondana. Ora, sicuramente Silas sa il fatto suo: non è certo stato un membro di spicco della Legione per sette anni per puro caso, e di certo non era uno dei più promettenti del Ferro sempre sulla base del nulla, quindi il suo mischiarsi tra la gente per raccogliere informazioni con discrezione può avere il suo fondamento e la sua utilità, tuttavia non condividerlo con Kieran non è certo stata una buona idea, così come esporsi in prima persona in quel modo.
È chiaro che Silas non si fidi affatto di Kieran, così come Kieran non si fida di Silas: non sanno più lavorare in squadra, non sanno più sinergizzare, e così si confrontano su cosa fare, ma non con l'intenzione di collaborare davvero. ognuno va per contro proprio, e in una situazione come questa può essere controproducente. Silas ostenta una sicurezza in se stesso e nelle sue capacità che si controbilancia bene con il sospetto e la prudenza di Kieran, che forse pecca troppo in senso opposto, ma in un caso come questo, meglio l'atteggiamento del secondo, che del primo. Il tizio che guarda con interessa a SIlas, nel vagone da gioco, non promette infatti nulla di buono.
Oltre a tutto questo, Kieran deve fare anche i conti con chi lo riconosce e ne approfitta per parlare con lui di politica, per criticare l'operato del Ferro, soffocandolo: la facciata che deve mantenere Kieran non si addice a fatto a quella che è davvero la sua personalità, il suo dover essere sempre diplomatico e disponibile, il suo non poter mai perdere il controllo per un fatto d'immagine e perché così gl'impone la sua posizione. Mancava l'aria a me per lui, poveraccio, a leggere di quanto gli stiano addosso, oltre a dover gestire Silas pronto a pugnalarlo alle spalle alla prima occasione e dover mantenere il controllo in tutta la situazione.
In più, c'è la questione di chi abbia potuto apporre il sigillo del legame: potrebbe essere letteralmente chiunque, da ambo le parti. Certo, deve essere qualcuno che può aver avuto accesso a capelli e/o sangue di entrambi, ma questo non restringe di molto la cerchia, soprattutto se questo qualcuno, magari, meditava di fare questa cosa da molto, molto tempo.
Come sempre, complimenti per il capitolo scorrevole, avvincente e interessante. Alla prossima :)

Recensore Master
11/06/21, ore 16:15

Ciao :3
Ero molto curiosa di addentrarmi nel passato di questi due, quindi ho letto con davvero molto piacere questo capitolo che inizia dai primi giorni di Kieran e Silas all'Accademia, giorni ormai lontani e che li vedono profondamente diversi e cambiati rispetto al presente. Com'è giusto che sia: qui non sono altro che degli adolescenti presi da una nuova vita, dall'ignoto, dalle aspettative che pesano su di loro, seppur in maniera diversa, da nuove abitudini e routine. Non è ancora successo niente tra loro due, nulla come tradimento, manipolazione, fiducia mandata in frantumi.
Kieran mi ha fatto davvero molto tenerezza in questo capitolo: qui la sua fragilità è più evidente che mai; lui è un pesce fuori d'acqua nell'Accademia, tutti lo sanno e tutti non perdono occasione per ricordarglielo. Lui è il contadino (anche se contadino non è), quello che non è ricco, non è nobile e non è importante, e che si trova lì per un colpo di fortuna, perché qualcuno ha notato il suo talento e ha deciso di dargli quella possibilità. Si trova lì perché se lo merita, e non perché viene da una famiglia prestigiosa. Quanti degli altri allievi possono dire di meritarlo davvero? Eppure, come consono alla loro estrazione sociale, loro lo guardano per ciò che è fuori, lo infastidiscono perché li diverte e nonostante lui cerchi di rimanere invisibile. Kieran si sforza di non rispondere alle provocazioni, di comportarsi bene e di non gettare al vento quella preziosissima occasione che gli è stata concessa. Mi viene da dire che sia proprio qui che è iniziato il suo abbassare la testa e obbedire: lascia che i suoi compagni lo prendano in giro senza rispondere, oppure dando risposte ironiche che lo rendono sciocco. Subisce in silenzio, stringendo i denti, ed è quello che farà da qui in avanti, finché non deciderà di far evadere Silas.
Kieran ha tutto da dimostrare, e più degli altri, perché si trova all'Accademia come strappo alla regola e perché nessuno dei suoi compagni sembra disposto ad accettarlo tra loro. Si trova in un ambiente ostile, non adatto a lui, nemico ed estraneo, che lo fa sentire solo. Persino l'assenteismo del suo compagno di stanza viene percepito da lui come una reazione al suo non essere di estrazione sociale elevata: non pensa che sotto possano esserci altri motivi, altre spiegazioni. E perché, d'altronde, dovrebbe essere altrimenti?
L'incontro/scontro con Silas avviene in maniera piuttosto classica, ma non per questo è stato meno interessante o scontato: kieran e Silas sono due anime combattive, competitive, ribelli sotto lo strato di quiete che mostrano all'esterno e il loro scontrarsi sull'arena ha permesso di far emergere questi aspetti delle loro personalità, di metterli a confronto, di farsi guardare e vedere davvero e per la prima volta, preparando un terreno di condivisione più fertile di quanto loro due potessero mai immaginare.
Silas è orgoglioso, e lo era anche a quel tempo: era la promessa della sua famiglia, era il migliore e non poteva disattendere quest'immagine che si era creato di lui. la sconfitta subita di Kieran gli brucia, ed è ironico che questa sia la prima di molte altre, fino ad arrivare a quella che lo vedrà incarcerato. Perché Kieran è sempre stato più forte di lui, è un pensiero che Silas ha già espresso nei capitoli precedenti, e che già qui si vede concretizzarsi.
Entrambi preda del loro cocente istinto (Silas perché aggredisce di nuovo a Kieran e Kieran perché, questa volta, risponde alle sue provocazioni), finiscono in punizione ed è proprio lì, nel silenzio dell'alba, circondati dai cavalli, che hanno modo di dialogare e di permettersi di avvicinarsi a vicenda. Fin'ora, Silas non ha mai davvero conosciuto Kieran, non l'ha mai neppure guardato: l'unica volta in cui gli ha concesso il suo primo vero sguardo è stato quando lui gli ha rotto il naso, quando è riuscito a colpirlo, stupendolo e cogliendolo di sorpresa e, suscitandogli, finalmente interesse per qualcosa in cui si è dovuto davvero impegnare per la prima volta. Ma di Kieran ha visto solo la competizione e la violenza, la volontà di vincere quello scontro, di dimostrare. Al contempo, Kieran non ha mai visto Silas se non da lontano, e di lui sa solamente quello che si è costruito nella sua mente, derivato da ciò che ha sentito dire di lui, e dalle impressioni che gli ha dato. Qui, vediamo come entrambi abbiano modo di scoprire nuovi aspetti dei rispettivi caratteri, aspetti nascosti e celati, che emergono quasi come confidenze.
È soprattutto Silas quello che attira di più l'attenzione, in quanto la sua interiorità si pone in netta contrapposizione con il modo in cui appare. Lo vediamo fare un incantesimo al cane, per liberarlo dal tormento delle pulci, in un moto di gentilezza che lascia un po' sorpresi, per come lo si è visto fin'ora, unitamente al fatto che non dorma in stanza con Kieran per non infastidirlo con la sua magia, e non perché lo snobbi. Lo vediamo, poi, dire con rammarico che non può tagliare i capelli più di tanto, e questo è un dettaglio che fa stringere il cuore: alla sua morte, ogni sua parte sarà preziosissima, capelli compresi. Più sono lunghi, e meglio è. È tremendo pensare che già a quella giovane età, Silas sia consapevole di ciò che lo aspetta e di come sia considerato quasi un mero strumento per il prestigio della famiglia prima, e per la sua ricchezza e forza dopo. Cominciano a delinearsi, seppur ancora debolmente, i motivi che potrebbero averlo allontanato dal Ferro.
Silas si trova in una gabbia, esattamente come Kieran, e questo loro dialogo mostra quanto siano molto simili in questo e in altri aspetti, più di quanto avessero mai immaginato. Arrivano da contesti sociali diversi, ma la tristezza e il tormento interiore non sono poi così dissimili. Entrambi sono all'Accademia per dimostrare, seppur per motivazioni e scopi differenti, ed entrambi sono legati dal loro background, da quello che sono e da ciò che dovranno impegnarsi a essere. Si sono capiti, si sono trovati, e hanno compiuto il primo passo verso quel legame che, a un certo punto, si rivelerà solamente fonte di dolore e sofferenza.
Complimenti come sempre per l'ottimo capitolo e la storia avvincentissima. Alla prossima ♥