Recensioni per
Lacrime nella pioggia
di elenabastet

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/07/22, ore 12:51

In questa tua collezione di ritratti non poteva mancare anche la nipote Loulou, con la quale Oscar doveva avere un rapporto speciale, (preciso che non ho letto il manga, dove probabilmente compare la figura di questa nipotina in maniera più concreta e sfaccettata), come speciale era quello che aveva la giovane ragazza sia con lei che con André.
Li aveva sempre visti insieme e da bambina aveva persino pensato che fossero sposati, ma una risposta triste di André aveva freddato questa sua credenza, e le aveva anche dato la certezza di un rapporto strettissimo di persone che si amano al di là del significato della parola “amore”.
Quante belle estati trascorse insieme, che le avevano dato molto da ricordare e magari anche da rimpiangere, ma con la speranza che presto, nella prossima estate li avrebbe rivisti e avrebbe con loro potuto vivere e rivivere un sacco di avventure e situazioni. Loro due, per Loulou, rappresentavano un ideale al quale tendere. Aveva un rapporto speciale che non si era concretizzato con alcuna delle altre sorelle di Oscar, per cui la sua mancanza veniva avvertita nel profondo.
Quando anche nella loro magione, così distante dai luoghi in cui si stava scatenando l’inferno, giunge Alain, uno dei soldati di sua zia, a comunicare ciò che era accaduto, e che aveva visto spegnere le vite sia di Oscar che di André, per tutti coloro che ascoltano le sue affrante parole è un colpo al cuore. Nessuno pare voler credere a quanto hanno appena udito, e men che mai Loulou, la quale fugge via, incurante della pioggia battente che si sta riversando su di lei e sul suo cavallo, che sta incitando al galoppo, per urlare di dolore e per piangere tutte le sue lacrime per tutto ciò che avrebbe potuto essere e che invece non sarà mai. Giorni del passato da ricordare e giorni di un futuro mai scritto ai quali sarà difficile abituarsi e sopportare.
Devo veramente complimentarmi con te per come hai condotto ogni singolo ritratto, incastonandolo in un perfetto missing moment, che ha fatto pervenire al lettore tutto il pathos che ammantava il personaggio del momento. Sei stata estremamente sensibile nell’affrontare il dolore vissuto dagli occhi esterni di tutti coloro che hanno avuto l’onore e il privilegio di incontrare sulla loro strada due persone eccezionali come Oscar e André, mostrandoceli nella pienezza e nella complessità delle loro personalità e regalando ad ognuno dei personaggi intervenuti nel racconto una nuova rotondità, passami il termine, che ha aiutato ad entrare in empatia con ognuno di loro. Una raccolta che non dimenticherò e che avrò sicuramente il piacere di rileggere.
Grazie per averla voluta condividere, ancora complimenti e un caro saluto.

Recensore Master
31/07/22, ore 12:48

Quanta intensità anche in questo missing moment: non potevamo pensare che in questa tua carrellata di personaggi, che ricordano Oscar e André, potesse mancare proprio il conte di Fersen. Lui è confinato nel suo paese, ha dovuto farvi ritorno per motivi personali e per togliere la sua persona dall’occhio del ciclone che era la reggia di Versailles. Ci tiene ad avere notizie quanto mai aggiornate di quel paese, dove vive la sola donna che abbia veramente amato e portato nel cuore, e dove risiede il suo migliore amico, quella donna che si era invaghita di lui e che aveva represso i suoi sentimenti per non soffrire e far soffrire. Avrebbe voluto dirle tante cose, forse la sua presenza al fianco dei reali gli dava la convinzione che qualcosa si potesse salvare dalla furia che pareva stesse per scatenarsi. Ma anche le sue aspettative vengono disattese quando il suo maggiordomo e sua sorella Sophie lo informano di quanto sia accaduto in Francia con la caduta della Bastiglia ad opera dei rivoltosi, i quali però avevano un capo ideale che li aveva guidati nell’impresa: Oscar, madamigella Oscar, il suo miglior amico. Ella è perita, insieme a colui che era diventato il suo sposo, negli scontri feroci che si erano susseguiti. Senza di lei a proteggere la donna che amava, anche Fersen sente la speranza smorzarsi lentamente. Con lei, una volta comprese le ragioni che l’avevano fatta passare dalla parte avversa, si sarebbe potuto ragionare e magari evitare ulteriori carneficine, chissà. Ma ora tutto è desolatamente finito: non potrà più dirle tutte le cose rimastegli nella mente e nel cuore. Può solo pensare ai suoi due amici, entrati a far parte della schiera di eroi che popolano il paradiso, anche se di persone come loro c’era bisogno sulla terra.
Molto bella l’immagine finale che ci regali: Fersen rivede, nel lampo apparso in cielo, la figura di Oscar, che non risponde al suo urlo di dolore ma è accanto al suo André, mentre lui si lascia inondare da una pioggia di lacrime che si fondono alle sue.

Recensore Master
31/07/22, ore 12:47

Molto commovente anche questo missing moment. Siamo riusciti a vedere Oscar filtrata attraverso due sguardi: quello del pittore che l’ha ritratta e quello di un personaggio d’eccezione come Madame Du Barry, colei che era stata la favorita del precedente re.
Mastro Armand ha ritenuto un onore poter ritrarre Oscar, rimastagli in mente sin da quella parata in onore della Delfina in cui l’aveva notata per il portamento fiero, con il desiderio di riuscire ad imprimere su tela la sua essenza. Cosa che gli è riuscita molti anni dopo, proprio in prossimità della Rivoluzione, quando ormai il vecchio sembrava dover lasciare il posto al nuovo che avanza. Aveva catturato l’essenza vitale di Oscar, facendone la sua opera migliore. Non avrebbe mai dimenticato quella donna eterea, con il suo sguardo dolce e battagliero al contempo, in quanto in lei bruciava il fuoco della battaglia e della giustizia.
Anche Madame Du Barry rammenta Oscar e la sua integrità, parlandone con il pittore che la sta ritraendo, cercando, come sostiene lui, di catturare e trasferire sulla tela, ciò che rende viva e vera una persona, avvertendone le passioni e provando di incanalarle per qualcosa che resterà ai posteri.
Lì dove si trovano, presso il castello di Louvenciennes, sia il pittore che la contessa Du Barry vengono raggiunti dalle notizie di quanto stia accadendo a Parigi, dove si è scatenato l’inferno a causa della presa della Bastiglia da parte dei rivoltosi, capitanati proprio da Oscar Francois de Jarjayes passata dalla parte del popolo. Quella luce di giustizia che brillava da sempre nei suoi occhi, come in quelli dell’uomo che sempre la accompagnava e con il quale doveva avere un legame speciale, aveva preso vita, trasformandola in un’eroina e come tutti gli eroi chiamata troppo presto presso gli dei.
La notizia ha rattristato entrambi, i cui volti si rigano di lacrime mentre anche il cielo piange, per motivazioni diverse, che convergono però sul fatto che il mondo abbia perduto persone di valore, le quali con il loro passaggio illuminavano anche la via per altri.

Recensore Master
30/07/22, ore 17:41

Quanto mai pertinenti e pregnanti questi sentimenti espressi dalla persona del Dottor Lassonne, il medico della famiglia Jarjayes che conosceva ogni suo componente e, soprattutto, quei due ragazzi ai quali si era affezionato con il tempo e la frequentazione, anche se mai aveva dovuto curarli più di tanto.
Essi avevano una luce speciale nello sguardo e riusciva persino a percepire quel filo che li univa indissolubilmente. Li aveva conosciuti sin dalla più giovane età di entrambi e da allora li aveva sempre visti insieme e forse non riusciva neanche a pensare che avrebbero potuto condurre vite separate.
Li aveva visti poco ultimamente, preso come era a curare i malati che bussavano alla sua porta sempre aperta, lui che della sua professione aveva fatto una vera e propria missione, tentando di alleviare le pene altrui, cercando di mettere in pratica più che poteva il dettato di un suo vecchio amico medico che citava che "chi salva una vita salva in realtà il mondo intero". Un mondo che era pieno di persone da aiutare e, chissà perché, proprio in questi momenti, gli erano tornati alla mente quei due giovani: lei bella come il sole e lui gentile verso chiunque. Tutti e due con gravi problemi di salute: André con una cecità pressoché imminente e Oscar con i sintomi di una tisi che l’avrebbe presto condotta alla tomba se non avesse deciso di cambiare vita come le aveva suggerito nell’ultima visita che le aveva fatto. Ma i tempi che si stavano approssimando non erano quelli giusti per far propendere una donna, ma soprattutto un soldato come Oscar, a lasciare il comando per curare la sua salute, lei che metteva sempre tutta se stessa in ogni cosa che faceva.
Lassonne, tramite i suoi pazienti, era informato della situazione che si stava vivendo a Parigi, ma mai si sarebbe aspettato di ricevere a casa sua un militare, più o meno della sua età, che lo pregava di recarsi a Palazzo Jarjayes per assistere la vecchia governante e i conti Jarjayes, dopo che avevano appreso della prematura morte sia di André che di Oscar.
Anche per quel medico, il quale aveva a cuore quei due ragazzi, quasi come fossero suoi figli, e senza i quali il mondo sembrava aver perso i suoi colori ed essersi fatto più vuoto, il tragitto verso il palazzo è un bagno di lacrime, nascoste dalla pioggia incessante che continua a scendere e che non laverà il dolore di chi è rimasto.
Sempre molto coinvolgenti questi missing moment!

Recensore Master
30/07/22, ore 14:37

Con quanta sensibilità, cara Elenabastet, stai scrivendo questa raccolta.
Questo passaggio mi è piaciuto moltissimo, poiché abbiamo visto il dolore filtrato dagli occhi di qualcuno che vuole bene. Una prospettiva inedita ed interessante al contempo. Si tratta del maggiordomo personale di Girodelle, il quale attende alla sua persona da sempre, e anche se hanno pressoché la stessa età, si sente protettivo nei suoi confronti quasi come fosse un padre, ma in particolare in questo periodo, durante il quale il suo padrone, per insubordinazione agli ordini ricevuti, è stato confinato nei suoi alloggi nei pressi della reggia, tenta in ogni modo di non procurargli un dolore. Girodelle vorrebbe sapere, non è uso starsene con le mani in mano senza poter agire, e in questo periodo c’è bisogno del sostegno di tutti. Egli lo manda in continuazione in avanscoperta per recuperare delle gazzette che possano riportare quanto sta accadendo nella città. Ma Gaston ogni volta che viene in possesso di notizie che potrebbero essere deflagranti per il suo padrone le occulta. Troppe notizie, frammentarie e che riportano insistentemente un nome: quello di Oscar Francois de Jarjayes, che Gaston sa essere la donna amata dal visconte e colei per la quale lui ha commesso insubordinazione per non andare contro le sue richieste e le sue prese di posizione.
Ma non si può nascondere la verità che sta urlando da ogni parte, e così alla fine anche Girodelle viene a sapere che Oscar, unitasi ai rivoltosi, ha guidato l’assalto alla Bastiglia ed è stata conseguentemente ferita dai colpi sparati dalla fortezza stessa contro il capo dei rivoltosi avendone prese le parti.
Il mondo intorno sembra fermarsi, Girodelle pare non voler comprendere quanto sia accaduto e che mette la parola fine a qualsiasi sogno stesse coltivando nel suo cuore. La pioggia riprende a scendere e anche questa volta può nascondere le lacrime di due uomini che piangono per un diverso dolore.
Molto d’impatto anche questo missing moment.

Recensore Master
30/07/22, ore 14:36

Anche questo nuovo ritratto è così vivido che possiamo avvertire il pieno sentire della Regina Maria Antonietta, la quale di colpo comprende che con la sua Oscar, quella donna così forte e coraggiosa, che aveva come primo scopo la giustizia e la sensibilità verso gli altri, se ne era andata anche la speranza che la situazione, sia della famiglia reale che della Francia tutta, potesse trovare un accomodamento.
Lei è rifugiata in quel luogo che si è fatta costruire per scappare dalla morsa della reggia, allontanandosi dagli intrighi e dai problemi, credendo che in quel luogo ameno non avrebbero potuta raggiungerla. Una marea di ricordi le si affollano alla mente: la presenza di Oscar è sempre stata gradita, perché in lei aveva, oltre che una guardia e una confidente, una vera amica. Ma soltanto in questo frangente comprende quanto poco la conoscesse, poiché mai lei si era lasciata sfuggire qualcosa che la riguardasse. Osservando a ritroso, può rammentare il forte legame che aveva con il suo attendente, che poteva parere molto di più di ciò che sembrava ad un occhio estraneo. Ma entrambi erano persone d’onore che si prendevano cura l’una dell’altro. Rammenta anche, con estremo rammarico, il loro ultimo incontro, con la richiesta, che sembrava più una preghiera da parte di Oscar, di intervenire per tempo ritirando i contingenti da Parigi, per scongiurare danni maggiori. Non aveva voluto ascoltarla, il prestigio dei Borboni avrebbe potuto risentirne. E ora che suo marito, giunto in quel luogo di pace, è venuto a comunicarle la scomparsa della sua unica vera amica, il mondo le appare insolitamente buio e un grande vuoto si apre nel suo animo. Il tempo sta cambiando in tutti i sensi: fuori la pioggia comincia a scendere e come sui vetri si appoggiano le gocce di pioggia, sul suo volto compaiono le prime lacrime che lei lascia fluire, segno che fosse iniziata la fine.
Sempre molto coinvolgente!

Recensore Master
29/07/22, ore 13:10
Cap. 4:

Molto delicato anche questo nuovo ritratto, con il quale ci mostri il Re Luigi XVI, che ripensa e fa considerazioni sulla sua vita e alcune persone che l’hanno attraversata, proprio come Oscar Francois de Jarjayes. Con lei sembra avere un particolare debito di gratitudine, per essere sempre stata fedele, anche oltre la misura convenzionale, al suo ruolo di guardia reale, nonché quasi protettrice di colei che amava moltissimo, ma che sapeva aveva nel cuore un altro uomo. Come non rammentare quale angelo custode fosse stata Oscar nel prendersi cura di tutta la famiglia reale. Una donna soldato con una generosità e una sensibilità fuori dal comune, sempre accompagnata da un’ombra che le faceva da scudo, uniti da un legame che, anche ad un occhio esterno, sembrava consistente e indissolubile.
Quando gli viene riferito cosa stia accadendo per le strade di Parigi e che la Bastiglia sia caduta in mano ai rivoltosi, aiutati proprio da Oscar e dai suoi soldati, vuole vederci chiaro prima di prendere qualsiasi provvedimento in merito. Ma ormai chi sarebbe stato eventualmente da punire giace morto accanto al corpo del soldato divenuto suo sposo, e di cui ricorda persino il nome.
La difficoltà sarà dare la ferale notizia a sua moglie la regina, che tanto era legata ad Oscar, per tutta la disponibilità che aveva sempre manifestato nei suoi confronti.
Senza Oscar Luigi comprende di aver perduto un valido appoggio, soprattutto per il periodo che si sta approssimando e che non promette nulla di buono, come quella pioggia che, incessante, continua a cadere in questo strano e tragico mese di luglio, durante il quale i destini di molti paiono compiersi.
Anche un re non è esente dalle lacrime, sgorgate spontanee, che infatti si mischiano alla pioggia che lenta ma inesorabile scende.
Persino in questo caso sono riuscita a percepire le emozioni che hanno attraversato questo uomo, accortosi della mancanza di un vero e proprio sostegno.

Recensore Master
29/07/22, ore 13:05

Anche questo è un ritratto molto intenso, di un uomo che si accorge, troppo tardi, di voler esprimere a quella figlia tanto amata, tutto il suo bene. Lo ritroviamo dinnanzi al suo dipinto, quello che è stato commissionato e che la ritrae come un eroe leggendario, come rimarca la contessa Marguerite, ma quell’eroe è anche la sua bellissima figlia, colei che se ne è andata lasciandogli solo un laconico biglietto di addio.
Quanto vuoto ora sente nel cuore quest’uomo? Possiamo immaginarlo, anche perché si sta facendo largo in lui, l’idea che, pur di riavere accanto a sé quella figlia dal carattere fiero, avrebbe aderito alle sue scelte e ai suoi desideri. Avrebbe accettato e caldeggiato l’unione con il suo Andrè, avendo compreso quanto si amassero.
Ma ora tutto sembra essere arrivato in ritardo. Nella sua mente solo la speranza ardente che loro possano tornare, ma l’ordine di presentarsi presso l’alto comando, non fa presagire nulla di buono. Bouillé, con cattiveria e spavalderia, gli annuncia le colpe di cui si è macchiata Oscar al comando dei suoi soldati della guardia assaltando la Bastiglia. Un gesto che non verrà dimenticato e che ha portato disonore sull’intera famiglia, che verrà punita. Ma la punizione più grande sta per arrivare con la notizia, recata da un addolorato Colonnello D’Agoult, circa le ultime drammatiche ore che hanno visto la morte sia di Oscar che di André. I loro corpi ora giacciono ricomposti nella chiesetta, dove lui si è recato per porgere loro l’ultimo saluto.
Marie e Madame Marguerite sono sconvolte, e la prima si accascia, prostrata dal dolore per non rialzarsi più dopo quanto accaduto.
Ormai tutto è definito: le speranze annientate. Solo la pioggia, che continua incurante a scendere dal cielo, può mascherare le lacrime di tutti che con lei si confondono.
Mi è piaciuto come hai gestito le ore vissute dal generale Jarjayes in questo missing moment, affidandogli pensieri e considerazioni che si perdono nella pioggia che, purtroppo per lui, non laverà la colpa che sente crescere dentro di sé. Complimenti!

Recensore Master
27/07/22, ore 12:11

Anche questo secondo ritratto e questo preciso missing moment avrebbero potuto benissimo inserirsi nella storia canonica. E’ stato commovente, e apprezzo tanto la delicatezza che hai usato per descrivere le reazioni del Colonnello D’Agoult: un uomo che si è visto per poco tempo, avendo fatto solo qualche apparizione e sempre molto defilata, forse proprio in virtù della personalità che gli era stata conferita, sul finire della storia, probabilmente per non distogliere l’attenzione dai protagonisti del momento, ma permettendoci di notare l’atteggiamento da lui tenuto nei loro confronti. Eppure anche lui è stato protagonista del fatto di tenere nascoste le decisioni che avevano preso i soldati della guardia e soprattutto la sua comandante.
Mi è piaciuto il suo appartarsi in un luogo silenzioso, quella chiesetta, dove potersi percepire più in profondità e, al contempo, avendo l’esigenza di allontanarsi da tutto il caos e il rumore che stava per scoppiare. In quella chiesa, al riparo da occhi indiscreti, ha potuto ricordare la sua amata moglie, la sua Julie, scomparsa troppo presto per la stessa malattia che aveva tristemente compreso stesse affliggendo il suo stimato comandante. Quel comandante che era una donna, la quale si era dimostrata al di sopra delle aspettative, dotata non solo di capacità militari, ma in particolare di empatia e buon cuore, con un senso della giustizia elevatissimo. Non aveva potuto che ammirarla in quell’anno durante il quale le era stato affiancato come subalterno.
Ma anche in quel luogo di raccoglimento viene disturbato perché, dall’alto comando, richiedono la sua presenza e lui teme cosa possa essere accaduto. Viene informato, da un imbufalito Bouillé, suo superiore, della defezione di Oscar Francois de Jarjayes, unitasi con il suo drappello di soldati ai rivoltosi. Ora non può che aspettare gli eventi, sperando ardentemente in cuor suo che quella donna e l’uomo che ha scelto e che ama, insieme ai suoi uomini possano salvarsi. Ma gli eventi precipitano e ha come un presagio, con quel temporale che sembra riportare alle sue orecchie un urlo di donna, molto efficace come immagine.
Quando ormai tutto si è compiuto, e lui ne viene informato, comprende che solo lui possa recare la ferale notizia della morte di Oscar e André a Palazzo Jarjayes ai loro famigliari, in modo da attutire, anche se sarà impossibile, il colpo che riceveranno. E mentre lì si reca il cielo si trasforma in uno scroscio di pioggia che, anche nel suo caso, può nascondere le lacrime di dolore che rigano il suo volto.
Altro brano molto intenso. Complimenti.

Recensore Master
27/07/22, ore 12:09

Ciao Elenabastet, avevo visto che avevi iniziato una nuova storia, pur avendone in essere altre, ma questa collezione di visioni e reazioni, da parte delle persone che erano state vicine ai Nostri, mi ero ripromessa di leggerla con calma per poterla assaporare in pienezza, in quanto l’incipit aveva attratto il mio interesse, anche per quel filo conduttore delle lacrime che si sarebbero disperse nella pioggia di quel drammatico mese di luglio.
Il primo ritratto che ci hai regalato ci mostra tutto il dolore di Alain, allorquando viene a scoprire che la sua adorata comandante, artefice del successo della caduta della Bastiglia insieme ai suoi soldati, ha raggiunto il suo grande amore scomparso il giorno prima.
Tutti i sogni che aveva fatto, pensando ad un eventuale futuro insieme a lei, prendendosene cura, ora che era rimasta sola senza il suo uomo a farle da scudo e sostegno, al posto del suo amico, il quale amava quella donna più della sua stessa vita, in quel vicolo, dove ella era stata portata, erano andati miseramente in frantumi. Nulla avrebbe potuto avverarsi, perché lei non c’era più, uccisa da quella follia che aveva coinvolto tutti ma che evidentemente aveva un direttore nelle azioni. E così, preso da una rabbia e un dolore incontenibili, si dirige alla Bastiglia dove è il primo che si avventa sul Marchese de Launay, colpevole di aver dato l’ordine di sparare su colei che stava dirigendo l’attacco alla fortezza.
Tutto quello che aveva pensato di poterle ancora dire è svanito nel nulla. Ora può solo osservare i due corpi, affiancati e ricomposti nella chiesetta, mentre lacrime amare scorrono sulle sue guance, al pari delle lacrime del cielo che stanno scendendo e che si confondono con le sue, segno che quella giornata è terminata tragicamente e si è segnata nell’animo suo e di tutti coloro che vi hanno partecipato.
Un missing moment veramente di grande impatto emotivo. Complimenti e un caro saluto.

Recensore Master
16/07/22, ore 14:22

Ciao Elena,
Sei riuscita a commuovermi con quest'epilogo straordinario, toccante!
Molto originale l' idea di rendere protagonista Loulou la nipotina di Oscar, conosciuta nel manga per chi ha letto le " Storie gotiche" della Ikeda eh, hai ragione, delle cinque sorelle di Oscar non si seppe mai nulla tranne che di Hortense madre appunto della vivace e intelligente bimbetta. Aveva otto anni, ora ne ha 16.
Troppo pochi per poter elaborare un lutto così devastante, la perdita della cara zia, la perdita di un sogno d' amore che in quelle giovanissime età è fonte di speranza e di aspettative.
L' amore idealizzato e personificato in Oscar e André che alla fine muoiono giovani( anche se da eroi) è un durissimo colpo al cuore per l' adolescente che soffre terribilmente e non può darsi pace per questo crudele destino.
Bravissima,un finale eccellente, pur nella sua reale originaria tragicità acquisisce nuovi significati ed emozioni struggenti!


"Voleva vedere il mondo cambiare grazie a loro, voleva essere parte delle loro vite e che loro fossero parte della sua. Tutto era perduto, tutto era andato, tutti quei giorni erano persi per sempre" :
Complimenti
Un carissimo saluto e a presto
(Recensione modificata il 16/07/2022 - 02:25 pm)

Recensore Master
16/07/22, ore 00:11

Se Fersen non fosse stato così " duro di comprendonio " avrebbe capito fin dall' inizio che fra Oscar e André c'era un rapporto speciale. Già nell' episodio " L' incidente " André gli manifesta i suoi sentimenti, gli dice chiaramente che senza Oscar lui non potrebbe vivere. Fersen avrebbe potuto comunque conservare un legame di amicizia con Oscar se non l' avesse fatta soffrire nel capitolo 25 e soprattutto nel 28, dove sembra divertirsi a mettere i diti nella piaga( ma non si diverte è tonto e basta) Casualmente, dopo essersi detti addio si ritrovano nel capitolo 32 e qui finalmente Hans fa una bella parte, salva André dalla forca, nello stesso tempo scopre che la sua amica ora ricambia i sentimenti del suo fedele attendente. Il Fersen che ci presenti tu è un uomo con molti rimpianti , poi riesce ad accettare che Oscar sia passata dall' altra parte della barricata tradendo i suoi nobili natali. Mi è piaciuto questo capitolo è inventato ma molto verosimile, potrebbe essere inserito nella storia originale! P.S. dove hai letto che André era diventato luogotenente? non lo sapevo

Recensore Master
15/07/22, ore 18:34

Povera Loulou, lei ricordava poco André ed Oscar perché era molto piccola.. è ovvio che le mancheranno due figure importanti.

Recensore Master
15/07/22, ore 18:29

Fersen si è pentito adesso di come ha trattato Oscar quella notte.. anche se è diviso tra due amori contrastanti.

Recensore Master
15/07/22, ore 09:48

Veramente splendida questa finale
“Cosa volete, contessa, io vivo di arte, io vivo con l’arte, e provo a fare questo ogni volta, dare l’immortalità a chi ritraggo”. “Siete fortunato… oltre che nel vostro cuore è rimasta nella vostra arte...” Non aggiunsero altro. Entrambi sentivano un vuoto nel cuore, un vuoto che non si sarebbe mai più colmato. Il vuoto che lasciano le leggende quando svaniscono, gli eroi quando se ne vanno
Sembra la finale della raccolta non solo del capitolo dedicato alla Du Barry e al pittore. Sai far emozionare cara Elena, una raccolta stupenda! L 'unica cosa che continua a non persuadermi è che tutti i giornali parlassero della storia di Oscar e André. Il pittore certamente lo aveva intuito il giorno stesso del ritratto , per la sua grande sensibilità e capacità di sentire al di là del tangibile, d' altro canto però quando Oscar comunica ai suoi uomini di esser diventata la " sposa" di André Grandier era un fatto personale e certamente la cronaca di una rivoluzione uscita nelle gazzette, difficilmente si occupava di gossip, come i libelli su Maria Antonietta e il conte Fersen....

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