Recensioni per
Nemesis ~ Stelle per Tutti
di Quintessence

Questa storia ha ottenuto 199 recensioni.
Positive : 198
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
30/08/11, ore 15:49
Cap. 15:

Ero rimasta indietro con la storia ed eccomi a recuperare.
Nuovi poteri per le vecchie inners: finalmente sono tornate!
Vado a leggere il prossimo capitolo ciao

Recensore Veterano
18/06/11, ore 20:21
Cap. 15:

Ok, lo ammetto, sono pessima.
Questa recensione era pronta da una vita ma non sono mai riuscita a pubblicarla, mi spiace!! ç__ç
Spero possa farti piacere anche se con immenso ritardo!!! >_< scusami ancora!!! T^T

Ti avevo promesso una recensione, ed in questa mattinata persa tra mille robe inutili, mi pareva una buona conclusione fare qualcosa di buono.

Innanzitutto il prologo del capitolo.
Mai lette parole più vere di queste.

E vedere finalmente la trincea azzerarsi e le ragazze di nuovo insieme... beh, è un piacere indescrivibile, davvero.
Il discorso con le Nemesi...
Quando si è parlato di poteri nuovi, anche io ho sentito a speranza rifiorire.
E vedere Mamochan per una volta fuori dai piedi, beh, alla fine non credo faccia male a nessuno.
Ogni singola trasformazione è stata una carezza per gli occhi, in questo capitolo, davvero.
Ogni singolo dono è perfettamente intagliato per ogni ragazza, è part di sè e parte della propria nemesi, è la propria storia che cerca di dare una mano... magnifico!

La chiusa mi ha fatto morire dal ridere, hai spezzato a meraviglia l'aria di gravità che aleggiava in tutto il capitolo
« Ragaaaaaaaaaazze!!! Non credete che sia meglio che guidi qualcun’altra…? »
Sì, in effetti, forse è meglio :°D

Ora sono curiosa di scoprire cosa aspetterà le nostre ragazze tornate guerriere in questi venti giorni di lotta.
Devono sventare una catastrofe eppure non sanno da cosa sono minacciate.
Sono curiosa di scoprire cosa hai immaginato adesso, davvero *___*

Recensore Master
14/06/11, ore 12:45

 Eccomi a recensire anche questo capitolo! Dunque, prima che mi dimentichi... nel capitolo precedente, forse dovresti modificare la frase di trasformazione di Sailor Moon: quella attuale è fin troppo simile a quella della terza serie.. essendo Sailor Cosmos, vedo difficile qualsiasi riferimento alla Luna. Una frase che ho trovato in giro, che mi pare più adeguata, potrebbe essere "Cosmos Crystal Eternal Power" senza nessun riferimento specifico a stelle, pianeti o satelliti. Ma lasciamo da parte questo piccolo appunto e passiamo a recensire questo capitolo: hai descritto benissimo, come sempre tutte le sensazioni provate dalle ragazze, quelle derivanti dalla consapevolezza dell'arrivo della Catastrofe e quelle scaturenti dall'imbarazzo di ritrovarsi lì, tutte insieme dopo nove anni, senza sapere cosa dire: all'inizio ha agito per loro la nostalgia e la voglia di superare tutto, ma messe a confronto, in una situazione di relativa calma, è stato lampante come la loro sicurezza vacillasse. Non sapevano quasi più parlare se non a monosillabi o con frasi di tre parole (che, nel tuo riassunto, hai saltato... è stato voluto perché quelle parole non erano intese come rivolte alle altre o te la sei persa per strada?). Comunque, il bello è che finalmente, dopo quelle parole e l'aiuto reciproco solo per chiudere la finestra, il ghiaccio sembra rompersi e riescono finalmente ad iniziare una parvenza di conversazione...ma per il momento questa è una semi-conversazione, durante la quale sembrano parlare della Catastrofe imminente come se parlassero del tempo... come di qualcosa che non le riguarda. In un primo momento decidono che è questo che vogliono e si limitano a "chiuderla fuori" in fondo.. basta chiudere le finestre e bloccarle, no? Ci si isola dal mondo e fine, niente più responsabilità, niente più problemi, niente di niente. All'improvviso, però sembrano assumere consapevolezza, oltre che dei loro nuovi poteri, del pericolo imminente, rendendosi conto di non poter stare a guardare e di avere comunque a loro disposizione molte armi: oltre a quelle fornite dalle Nemesi, hanno anche quelle che derivano loro dai loro poteri e ora capisco perché hai dato a Minako la possibilità di lavorare gli atomi...era l'unico modo perché si occupasse dell'aria, in qualche modo, dato che non è il suo elemento, come la Terra non lo è di Makoto. C'è tutta una teoria, sugli elementi delle Inner e da quanto ne so, Mercury, MArs, Jupiter, Venus e Saturn si rifanno alla teoria del Feng Shui, una teoria giapponese secondo cui esistono cinque elementi: acqua (Mercury), fuoco (Mars), legno (Jupiter), metallo (Venus) e terra (Saturn). L'aria, come giustamente hai detto, è prerogativa di Uranus, anche se, anche qui, mitologicamente, non è molto corretto, ma così ha deciso la Takeuchi xd. Diciamo che ti sei presa un po' di licenze pur di non fare entrare le outer in questa storia... TSK xd... ma forse, Mamoru ci sarebbe stato bene, dati i suoi poteri e la sua capacità di comunicare con la Terra solo poggiando le mani al suolo.  Tornando alla storia, comunque, il nuovo potere di Ami sembra, all'inizio riportarla a quando tutti la allontanavano per il suo essere la migliore della scuola, ma è questione di pochissimo e le altre riacquistano subito fiducia in lei seguendo senza fiatare le sue indicazioni. Anche Minako qui dimostra, maggiormente di essere tornata Venus, la leader delle sailor, che può rivolgersi a loro con autorità ed è bellissima la scena di lei che scandaglia il soprammobile per scoprirne la vera natura e lavorarla a suo piacimento, estraendone quella particolare bellezza che non molti potrebbero comprendere. Il piano di Ami, così semplice e naturale, all'inizio, le porta, finalmente ad affrontare quella realtà che finora hanno preferito lasciare fuori, ma che prima o poi si sarebbe ripresentata e per questo per la prima (e, spero, unica) volta nella mia vita, mi ritrovo a dare ragione ad Usagi: devono restare unite, perché è solo unendo le loro particolarità che trionferanno sulla Catastrofe e perché, in fondo, hanno già sperimentato per otto anni a cosa le abbia portate una separazione e dalla loro reazione, nessuna ha più intenzione di rischiare. Nel contempo, però, non hanno neanche la volontà di discutere tra loro, di affrontare quel discorso scomodo e che farebbe loro solo del male: vorrebbero concentrarsi su un problema tangibile, reale (la Catastrofe) pur di non affrontare i loro fantasmi e le loro debolezze. Ma se non affrontano le loro debolezze e non si ritrovano prima tra loro, non potranno mai vincere la catastrofe e questo, poco a poco, sembrano capirlo anche loro: Usagi come al solito, è sempre la figaggine fatta persona e ci arriva prima di tutte, le altre sono più tarate e ci mettono di più (non si nota l'ironia, eh? xd). Per tornare quelle di un tempo, però, le ragazze devono prima accettarsi... e non solo caratterialmente. La tragedia e la Grande Lite hanno modificato, inevitabilmente, non solo i loro caratteri, ma anche il loro aspetto e alcuni loro modi di essere, in particolare il loro modo di apparire: il caschetto che Ami ha fatto crescere, ad esempio, mi dà l'impressione di una persona meno rigida, con meno controllo sulle cose, così come, a causa dell'amnesia, ha perso il controllo sulla sua vita e sulla sua intelligenza, al contrario, Rei è diventata più rigida e meticolosa, così come lo è stata contando le volte che ha pianto e compiendo, con precisione millimetrica, tagli sui polsi che "tagliavano ma non uccidevano". Dal canto suo, Makoto ha abbandonato il suo lato romantico abbandonando gli orecchini ed ha scelto qualcosa di più adeguato alla sua nuova condizione, una vita tranquilla, senza scossoni che non le richiedesse troppi sforzi, mentre Minako non vuole più apparire, e questo è lampante dall'aggettivo che utilizzi per descrivere la sua pettinatura "discreta" che stona terribilmente con la solita Minako che siamo abituate a conoscere. Poi fai una riflessione, dal punto di vista di Usagi... e in tutta la storia è sempre Usagi quella dominante in qualche modo.. le ragazze devono recuperare il rapporto con lei, a LEI dispiace di non aver visto i loro cambiamenti... e le altre? Makoto ha perdonato Minako per averla fatta cadere? Evidentemente sì, dato che le promette gli orecchini... ma questo non è stato esplicato. Ami ha perdonato le altre per averla lasciata sola? In fondo, non è stata solo Usagi ad abbandonarla, ma tutte, una dopo l'altra e per motivi differenti. Che abbiano ritrovato il rapporto con Usagi è palese, ma la domanda è un altra: tra loro, sono unite? O le unisce, di nuovo, soltanto Usagi e la consapevolezza della Catastrofe imminente? Una volta esaurito il pericolo, non rischieranno di perdersi di nuovo? In fondo, sono già state unite una volta, all’interno di questa storia, tutte contro Usagi che le ha ferite… dimenticando, però, di essersi anche ferite a vicenda: Minako ha chiesto scusa a Makoto per averla fatta cadere? Ad Ami per averla lasciata sola? Queste cose sembrano sottointese, ma farle passare così in secondo piano, per me è un errore che dovrà essere risolto nei successivi capitoli. Poi si raccontano le loro vite (la frase di Ami e soprattutto il suo “Ma che ho detto è stata mitica: all’inizio credevo che non si fosse capita lei stessa, poi mi sono resa conto che per lei quella era una frase normalissima e si chiedeva semplicemente cosa avessero le altre da ridere xd… povera) condividendo gioie e dolori e finalmente, riescono tutte a gioire sinceramente del bambino di Usagi.. forse perché lei dimostra di aver capito il suo errore e riesce a dare al bambino che ha perso un nome e una dignità, piangendone finalmente la morte. E dopo essersi scambiate parti importanti del loro passato e aver recuperato, forse, parte dell’antico legame, possono uscire dalla casa più forti e consapevoli, avendo risolto i problemi che si erano creati tra loro in maniera invisibile e affrontandone uno più grande e imminente che coinvolge non solo loro: la Catastrofe. Nell’avvicinarsi sembrano solo un gruppo di amiche che vanno a fare una scampagnata. C’è tutto: le risate, il camminare assieme, i buffetti, a volte troppo forti, persino le corone di fiori. I dubbi, nonostante tutto, sono però naturali, tutte li hanno avuti, sia prima, sia dopo la Grande Lite ed Ami li esplica: in effetti, lasciare tutto in mano alla natura non sarebbe male, si perderebbe tutto il marcio che c’è nel mondo…ma nel contempo si perderebbero anche tutte quelle poche cose buone che gli uomini sono riusciti a fare nel corso del tempo, gli animali e molte altre cose che non hanno alcuna colpa se non il solo fatto di esistere. Questo le altre l’hanno capito e non faticano a farlo comprendere anche a lei appena in tempo, perché il primo attacco è immediato, hanno appena il tempo di rendersene conto e prepararsi invocando tutti i loro poteri. Ma tutto sembra finire lì una volta trasformate, tutti i loro discorsi sembrano essere spazzati via dal vento che impetuoso si abbatte su di loro. Solo Makoto ha la forza di reagire e sembra che, involontariamente, benché non lo approvassero, stiano attuando il piano di Ami, lasciando che se la cavi lei da sola. Ma lei si rende conto di non poterlo fare invoca aiuto, invoca Areté..e Areté arriva, insieme alle altre Nemesi, dando epr l’ennesima volta alle altre, l’esempio di cosa significhi essere una squadra e proteggendo tutte con i loro poteri. È solo a quel punto che le altre sailor sembrano riacquistare consapevolezza di sé e capire che, seppure l’aria spetta a makoto, possono anche loro fare qualcosa. Manco a dirlo, la prima a reagire è Usagi, seguita a ruota da Minako. E io a questo punto, ammetto di essermi persa, dato che di chimica non capisco un cavolo: che sta cercando di creare Minako? L’unica cosa che ho capito è che è un’operazione complicatissima. Inoltre, c’è un’altra cosa che non mi torna. Ok, da quanto ho capito, lei può vedere la composizione degli elementi e scomporli di conseguenza, questo è chiaro. Quello che non capisco in base a che principio sa come riassemblarli? Cioè, capiscimi, un conto era il cuore di Silicio policristallino, perché il soprammobile era formato da ossigeno e Silicio, se togli l’ossigeno, rimane il Silicio ed esce fuori questo. In questo secondo caso, lei invece, ha modificato la composizione dell’acqua, anzi.. dell’idrogeno e ha lavorato sui protoni e gli elettroni… come poteva sapere cosa ne sarebbe venuto fuori?  Come faceva a sapere che dall’acqua (anzi, dall’idrogeno) avrebbe potuto ricavare un materiale? Credevo che il Silicio l’avesse creato per caso, separando i due elementi e vedendo cosa ne usciva…ma a questo punto, qualcosa, decisamente non mi torna, perché non solo lei crea un materiale quasi dal niente, ma ne conosce l’esatta composizione chimica senza neanche vederlo e non solo.. sa anche come ottenerla. Per una che a scuola non era una cima se non in inglese e pallavolo è un po’ inverosimile, a mio modesto parere. Nel frattempo, però, al Catastrofe incombe e se non fosse per Ami e Makoto, Minako non potrebbe continuare la sua opera di taglia e cuci: in questa protezione, rivolta, per una volta a lei e non ad Usagi, si nota un barlume dell’antica amicizia che forse sta rinascendo anche tra le altre…ma a mio parere, ci vorrà ancora del tempo, prima che possano tornare quelle di una volta.
Di certo c’è che, collaborando, sono riuscite nel loro intento e hanno sventato il primo attacco della catastrofe e le Nemesi le lasciano a godersi la vittoria che si esprime in urla e pianti liberatori e un abbraccio di gruppo che le sostenga in attesa della furia del prossimo elemento per il quale, ora è certo, saranno pronte.

Recensore Veterano
10/06/11, ore 22:39

Dunque, ammetto che questo capitolo mi è piaciuto un po' di meno.
Ma non ti so spiegare il perchè con precisione, poichè ho apprezzato moltissimo il silenzio imbarazzante dei primi momenti, quello in cui avresti talmente tante cose da dire che non te ne esce di bocca nemmeno una, i piccoli cambiamenti avvenuti nelle ragazze nel corso degli anni ed il conseguente rammarico di Usagi di non esserci stata nel mentre.
Mi ha fatto uno strano effetto la battaglia, forse chissà cosa mi aspettavo, ma no, è narrata benissimo e l'intervento degli star seed è stato splendido, così come l'abbraccio finale tra le ragazze, che ci voleva tutto ma proprio tutto.
Insomma, un gran bel capitolo.
Forse non è il capitolo, forse sono io, alle prese con gli esami.
ma attendo il prossimo con impazienza, temo che la Catastrofe ne farà ancora delle belle, no?

Recensore Master
03/06/11, ore 23:47

Davvero particolare il rapporto che si è instaurato a questo punto della storia fra le senshi; inizialmente silenzio che si tramuta poi in un continuo "sputar fuori" emozioni ed esperienze che hanno animato quegli otto anni che hanno vissuto separate. Mi è piaciuto molto il potere che hai deciso di affidare a Minako, la quale smonta composti chimici per tutta la durata del capitolo. Ma ora che sono riuscite a ributtare indietro tutto, come andrà a finire?

Recensore Master
03/06/11, ore 22:56

Aspettavo il tuo capitolo con ansia e finalmente è arrivato.
Bellissimo, come sempre. Finalmente le guerriere si sono riunite e cominciano la battaglia. Si vede che in loro è cambiato tanto, sembra che ci voglia un'eternià per reinstaurare l'antica complicità. Inoltre penso che non torneranno le ragazzine allegre di un tempo, non tanto perchè sono cresciute quanto per tutto il dolore e la solitudine che hanno sopportato. Sono segni indelibili, che permangono nel tempo.
Sei stata molto brava qui: "Makoto non amava più portare orecchini a forma di rosa, aveva deciso di preferire le margherite alle orecchie. Minako non metteva il fiocco rosso da qualche tempo, preferendo una pettinatura all’indietro più discreta. Ami aveva fatto crescere i capelli fino alle spalle. Usagi aveva grosse occhiaie, non aveva più la curiosità di un tempo, e le sue risate non facevano lo stesso rumore. E Rei aveva cominciato a intrecciare sempre più spesso i capelli che prima erano sciolti sulle spalle, per comodità o per abitudine."

In qualche modo ci fai notare come ogni piccolo dettaglio non esista più. E' difficile immaginare Minako senza fiocco, Usagi che non ride, Morea senza i suoi orecchini rosa, Ami con i capelli lunghi e Rea con le trecce. Noi abbiamo imparato a conoscerle proprio per questi particolari insignificanti su cui inizialmente non si fa conto e invece poi diventano speciali perchè diventano i connotati.
E' proprio l'assenza di essi che ci fa realizzare la metamorfosi avvenuta in questi otto anni.

bellissimo capitolo, bravissima!
Un bacio^^

Recensore Master
03/06/11, ore 22:54

Veramente bello questo capitolo!!
All'inizio è stato difficile per tutte e cinque stare insieme e il silenzio regnava sovrano. Poi soprattutto grazie a Usagi sono riuscite a tirare fuori tutto quello che si sono tenute dentro per otto anni e a ritrovare un pò di quella complicità che le ha sempre caratterizzate.
Makoto è diventata proprio una forza della natura!
Siamo arrivati all'inizio della battaglia vera e propria contro un nemico, piuttosto arrabbiato... inoltre sono intervenute anche le nemesi.
"Usagi aprì la bocca e urlò l'urlo che non aveva urlato per otto anni. Rei si gettò su di lei in un secondo, e l'abbracciò. Makoto fece lo stesso, senza stringere. Minako si unì a loro. La foresta di braccia l'avvolse dolcemente, come se non ci fosse stato altro mondo. Il vento le accarezzava con dolcezza, adesso, si univa all'abbraccio. Usagi pianse e pianse ancora, finchè non ebbe più respiro. Le lacrime le rigavano le guance con prepoternza rendendole rosse e deformate di rabbia, di dolore, di tristezza. I serpenti erano solo parte di quell'abbraccio e anche Rei piangeva. E anche se entravano solo dentro di lei, i serpenti, anche Ami e Minako e Makoto piansero. Piansero conUsagi, con forza e veemenza. Come se fossero un solo corpo, come se non ci fosse altra strada per sopravvivere. Come se respirare, in quel momento fosse solo merito di quell'abbraccio."
Questa è sicuramente la parte che ho preferito!!!
Davvero ancora tanti complimenti!!!
Spero di leggere presto il prossimo capitolo...

A presto

Lulu

Recensore Master
30/05/11, ore 13:14
Cap. 15:

Eccomi, in ritardissimo, ma pronta a lasciare un commento: molto bello il momento in cui ritornano ad essere senshi e si appropriano dei nuovi doni delle Nemesi. Segna un momento di crescita interiore. Adesso sono curiosa di sapere cosa succederà in quei venti giorni e come si risolverà il tutto. Poi, beh, è cattivissima la battuta finale :p Scrivi molto bene, brava :)

Recensore Master
22/05/11, ore 16:35
Cap. 15:

Ed eccomi finalmente arrivata (per ora) all'ultimo capitolo da recensire, non mi sembra ancora vero! Ma bando alle ciance e vediamo un po' di cosa parli qui... non dovrebbe essere complesso come gli altri due (credo) ma non si può mai dire. Andiamo con ordine, sempre partendo dalle solite righe in corsivo: ci sono due termini che mi ispirano, Orgoglio Sailor e Coraggio... li vedo profondamente legati tra loro, poiché, a mio modo di vedere, è il loro coraggio che dà origine al loro orgoglio di essere sailor.
La prima parte, è molto vera: studiando psicologia, ho imparato che anche il silenzio è una forma di comunicazione, comunica il messaggio "Non voglio parlarti, per me non esisti, non voglio avere alcun rapporto con te". Ed è sacrosanta anche la seconda considerazione: quando dopo anni si rivede una persona, a meno che non abbia commesso qualcosa di veramente imperdonabile, ci si dimentica immediatamente del motivo per cui si era in lite con lei e l'unica cosa a cui si pensa è la gioia di rivederla. Però, è anche vero che si apprezza una persona solo dopo averla persa... e se l'hai persa per via di un litigio, prima di tornare ad apprezzarla è necessario un periodo di transizione e accettazione, seguito da uno in cui, per un motivo o l'altro, non si pensa più a quel fatto. Perlomeno, per me è così. E forse, in parte è stato così anche per le senshi soprattutto per Makoto che, forse, è stata quella che più ha sofferto il distacco da Usagi (almeno questa è l'impressione che ha dato a me) ma che non ha potuto fare diversamente. Ma ora che stanno tutte bene, si possono concedere di mettere da parte le loro sofferenze personali e pensare alle altre e concentrarsi su quella che per anni è stata la loro migliore amica... ora che loro sono risalite, possono aiutare lei a farlo e in questo, la scena di loro che vogliono sorreggerla è emblematica e fa capire chiaramente ciò che dici poche parole dopo: la trincea non c'è più, è rimasta soltanto una barriera, formata da otto braccia da cui Usagi non è più respinta ma avvolta e sorretta, come lo è stata ai tempi della battaglia contro Metallia in cui invocò le altre guerriere al momento di usare il Silver Crystal e la prima ad andarle incontro è Makoto che credo, sia stata quella che più ha sofferto l'allontanamento dalle altre. Ed Usagi le chiama, ma non per nome, non una alla volta, ma tutte insieme, forse perché, da sole potrebbero allontanarsi di nuovo, mentre insieme sono, in una certa maniera, più "legate". Non ho capito, però, perché Ami si dispiaccia...in fondo, dovrebbe essere il contrario, no? Dovrebbe essere Usagi a dire ad Ami "mi dispiace di averti chiusa fuori casa" o di non essersi fatta trovare o non so che altro...ma di certo non lei... lei di cosa può avere colpa? Di non ricordare? Non credo che questa le sia imputabile come colpa. O altrimenti, non capisco... questa fanfiction mi lascia sempre con un sacco di dubbi, devo ammetterlo. Comunque, dopo un momento di smarrimento e di ritrovo, vengono, tutte e cinque, riportate alla dura realtà: se sono state sottoposte a quelle prove c'è un motivo e quel motivo è un pericolo imminente che colpirà l'umanità nel giro di venti giorni: la Catastrofe. Sono proprio curiosa di vedere cosa farai avvenire, devo ammetterlo..e anche di sapere come l'affronteranno, visto che, dal loro comportamento, dipendono le sorti dell'intero pianeta. Ho adorato tutte le parole di Kalìa, dalla prima all'ultima, sia quelle rivolte a tutte le ragazze, sia quelle più specifiche per Minako... e il momento tra loro due è stato di una dolcezza inaudita *_*. E poi, piano piano, il momento in cui tutte si rendono conto che devono agire, che non c'è più tempo, che devono lasciare le loro nemesi ma ce, allo stesso tempo non le lasceranno più. E i doni, il power up di tutte... dal quale si evince che non ti sei acculturata... la formula "(Planet) Crystal Power, Make up" è utilizzata per due stadi differenti di trasformazione, sia quello della quarta serie, forma Super, sia quello della forma Eternal. Se usi la storia del manga, loro hanno GIA' ottenuto il Power up, sono GIA' allo stadio Eternal... semplicemente, la Takeuchi non ha cambiato la formula, riciclandola. Ma mi sono piaciuti tutti power up, dal primo all'ultimo *_* E i doni? Vogliamo parlare dei doni? Sono perfetti, ognuno adatto alla sailor che hai descritto, adatti alla loro storia e al loro carattere che le completano rendendole perfette e profondamente diverse e complementari l'una con l'altra. Finalmente tornano guerriere, quelle che erano state, ma anche nuove, come dice Kalia, con una maggiore consapevolezza e con la presenza delle Nemesi sempre, determinate a far andare tutto bene, ad evitare la Catatrofe. Eppure, nonostante tutti questi cambiamenti, si ritorna esattamente al punto di partenza: in macchina, con Minako, Makoto ed Ami dietro, Rei al posto di guida ed Usagi e Chibiusa sul sedile del passeggero, come se si volesse chiudere un cerchio...e forse è effettivamente così, ora hanno la certezza che nulla accadrà, sanno di essere forti e Usagi sa che qualsiasi cosa succeda, Chibiusa vivrà. Questo le fa stare tranquille e le fa concentrare sulla loro missione...non è che ci saranno TROPPO concentrate ed eviteranno di vedere cose ovvie che faranno ancora danni? Lo scopriremo solo leggendo xd
(Recensione modificata il 10/06/2011 - 10:01 pm)

Recensore Master
19/05/11, ore 12:54
Cap. 14:

Ed eccoci al capitolo su Usagi. Posso evitare di recensirlo? No, vero?... me detesta Usagi, con tutta l'anima... ma voglio essere equa, quindi recensisco anche lei (e mi sento magnanima, oggi). Dunque... vediamo un po'... innanzi tutto, non concordo con l'inizio del capitolo, le famose righe in corsivo. A mio parere, Usagi non è la più altruista, delle sailor, semmai, la più vigliacca. Sì, è vero, era sempre lei a finire i nemici ed uccidere il nemico più grande e anche a purificare tutto, di questo devo darle atto... ma perché era così? Perché, generalmente, le altre erano schiattate prima o non potevano muoversi perché erano andate avanti prima pur di proteggere lei. Il LORO è coraggio, il LORO è altruismo e affetto... quelli di Usagi, a mio modo di vedere sono solo capricci, il suo rifiuto per il combattimento la porta ad essere sempre l'ultima a battersi condannando le altre a morte certa. Il fatto che poi le faccia resuscitare non la giustifica, a mio parere. Bene, ora che mi sono sfogata, passiamo al resto del capitolo e vediamo un po' come si risponderà alla domanda che poni. Scorrendo i capitoli precedenti, innanzi tutto, ho come la sensazione che in Usagi siano riassunte tutte le esperienze delle amiche, addirittura amplificate con quel qualcosa in più che la distingue dalle altre. E così, inizia con le percezioni di se stessa lasciandosi nuovamente cullare da un rassicurante egoismo: analizza prima se stessa, le sue sensazioni, poi la stanza, poi nuovamente la stanza facendo tornare il suo pensiero alla pancia, il suo chiodo fisso degli ultimi nove anni. MA improvvisamente, per la prima volta, l'egoismo inizia a scemare: la prima domanda che pone non è riguardante se stessa, ma l'altra di fronte a lei, dimostrando una leggera apertura verso gli altri, lontana dall'egoismo che l'ha contraddistinta nella prima gravidanza. La risposta di Voluntas l'ho adorata « Sono il Silver Crystal. Sono la tua Nemesi. Il tuo contrario, te stessa. La tua forza, la tua debolezza. Sono il nero sul bianco, l’esponente per la tua base. Il seme della stella più potente. La tua. Sono nata Voluntas ». E anche la descrizione è meravigliosa, sembra davvero un angelo, incarna la Usagi-Sailor Cosmos, bellissima, perfetta... con una nota stonata che la rende perfettamente Usagi: le lunghe cicatrici, causate dall'altra parte di sé, che le attraversano tutte le braccia. Dopodiché, inizia il vero confronto, in cui Voluntas tenta, inizialmente di smontare l'egoismo di Usagi (lei non è sua, è molto di più). Inizialmente avevo pensato che già dall'inizio, Usagi si fosse ripresa, superando il suo egoismo con quel "devo salvare il mondo" ed in parte forse è così, perché pensa al mondo e non a se stessa... ma quel "devo", nel contempo, lo fa apparire come una costrizione, una cosa che forse, potendo scegliere non farebbe. Il resto del discorso con Voluntas ci fa credere che finalmente Usagi sia tornata quella di un tempo... fino al momento in cui viene nominata la prova... una prova che, da sola affronterebbe ad occhi chiusi, ma che, da bravo coniglio, ha timore di affrontare per non fare del male alla sua bambina. Ma Voluntas non sente ragioni e all'inizio la sfida, costringendola, all'ultimo,a lasciare il fianco scoperto e a chiudersi a riccio, costringendola a rivivere una caduta... la stessa che lei una volta scelse spontaneamente per salvare la figlia ma che ora rifiuta perché potrebbe uccidere la sua stessa creatura. E nonostante ci sia la sua nemesi accanto a lei, nonostante la sproni, all'inizio il suo terrore è più grande della sua forza di volontà... si nasconde dietro di esso e nella sua incapacità per non combattere, e nella tentata violenza poi,per eliminare il problema, per non affrontarlo davvero... sperando che prendendosela con qualcun altro questo svanisca, o che, uccisa Voluntas, anche il problema si dissolva. E mentre lei continua a lottare contro il nemico sbagliato, la sua caduta diventa sempre più veloce.. ed è in quel momento, dopo aver attraversato le nuvole e aver lasciato in qualche modo da parte il mondo dei sogni in favore di quello reale, che comincia a comprendere veramente e compie, finalmente la sua scelta, prima solo di facciata e poi veramente sentita, in favore della vita e di tutte le persone che ama superando, finalmente, il suo egoismo, rinunciando anche ad una parte di se stessa (il Silver Crystal) se questo la costringe ad andare contro chi ama. Inoltre, finalmente, trova la consapevolezza della cosa più importante: lei non è invincibile e senza aiuti non può nulla, neanche mettendoci tutta la volontà del mondo. Ed è una volta giunta a questa consapevolezza, dopo aver finalmente ricordato le sue amiche per nome, che riceve l'aiuto: un aiuto all'inizio doloroso, che più che un aiuto sembra una punizione che vuole distruggerla, ma che ha imparato a riconoscere come una cosa buona. Ed è nell'ultimo tratto della caduta che ritrova la sua determinazione e la sua volontà, il suo amore per il mondo e per gli altri, che capisce che gli altri esistono e che anche loro provano dei sentimenti, imparando a rispettarli. E a quel punto il suo corpo reagisce, aiutandola, permettendole di vivere e di portare a termine quel proposito. Ma non è faile capire e smettere di cadere e lei continua a farlo..e nell'ultimo tratto della cadua, finalmente, ammette i suoi errori e prende impegni importanti con tutte le sue amiche e suo marito, comprendendoli, finalmente tutti. E finalmente, supera la rpova e può tornare a vivere, a volare.

Recensore Master
18/05/11, ore 20:22
Cap. 13:

Ok, sono sempre più convinta che non finirò mai di recensire questa storia: ogni volta che mi convinco che sto arrivando alla fine, eccoti rispuntare con un nuovo capitolo. E sembra proprio che tre sia il mio numero perchè, sempre, inevitabilmente, resto indietro di tre capitoli, nonostante ci metta tutto il mio impegno. Ma non ci pensiamo e dedichiamoci alla guerriera della saggezza. Innanzi tutto, mi ha scioccata quello che hai scritto nelle righe introduttive "sono anche le qualità che ha smesso di coltivare" E dire che io avevo tutt'altra visione di questa situazione: tenere un diario che le ricordasse cos'era accaduto, a mio parere, era un modo per affrontare e in qualche modo sconfiggere il suo problema, un modo di non accettare quello che le accadeva con cadenza regolare, l'unica maniera che aveva per impedire alla natura di fare completamente il suo corso. Vero che, come dici tu, avrebbe dovuto farsi aiutare, magari dalle altre amiche... ma sapendo di averle irrimediabilmente perse, di far soffrire sua madre ogni volta che la costringeva a ricordare quel periodo.. forse, in un momento di lucidità, ricordare da sola le è parso il modo migliore per non far soffrire le persone a lei care. Non la vedo come una scelta egoistica, quindi, ma come qualcosa guidata dall'affetto che ha per gli altri.
Ma andiamo con ordine, magari, rileggendo trovo qualcosa che mi sono persa che mi fa cambiare punto di vista.
Anche nel caso di Ami, la prima cosa che fa è analizzare il posto intorno a sé... ma lei lo fa con un timore in più, consapevole di avere una memoria che fa come le pare ogni cinque giorni e quindi timorosa di essere lei stessa in fallo, cosa che non si è mai permessa e che continua a non permettersi. Una volta interrotti i suoi pensieri, anche lei segue lo stesso schema mentale delle sue amiche: analizza la stanza, inizialmente così sconosciuta e terribile, ma che, ad un'attenta analisi, le offre due appigli: gli scacchi, da sempre il gioco che lei adora e il suo diario, suo baluardo per otto anni. E poi, una terza certezza,che non si aspettava: la rassicurazione di Sophia "la tua memoria sta bene", che le permette di evitare viaggi mentali e concentrarsi su altro. E a questo punto, anche lei compie il secondo passaggio, inevitabile: studia la sua nemesi, totalmente opposta a lei, ma identica in alcune cose. Opposta per i capelli lunghissimi (bella l'idea degli scarti dei capelli... così si intende "scarti" anche in senso materiale, mentre finora era solo spirituale). Dopo le prime battute, Ami approfitta della sua memoria e della sua razionalità, le sembra il momento migliore per andarsene... ma il Limbo non è razionale, il limbo è una sfida e lei non può andarsene senza averla vinta. La sua stessa affermazione ci fa capire che in quel momento non è la vera Ami che parla, ma la Ami che ha smesso di lottare, quella che vuole arrendersi alla realtà, senza agire su di essa.. ma sembra ritrovare presto la sua razionalità e arriva a fare un piano, che sembra intenzionata a portare fino in fondo. La partita ha quindi inizio, e su questa parte, direi che passo... sono riuscita a seguirla abbastanza, ma non sono così esperta di scacchi da capirla completamente, alcune cose le ho più che altro intuite... il vero problema è che non tiro fuori la mia scacchiera da eoni... e non riuscivo a visualizzare la posizione dei pezzi durante la partita... perché non ricordo la posizione di numeri e lettere. Di sicuro, avendo presente almeno questo, alcune cose mi sarebbero state più chiare. Un altro problema è che non sono mai stata così tecnica...e il nome di tutte le mosse che hai messo per me è oscuro, tranne la prima, quando muove il pedone.... mi sono ricordata che spesso lo facevo anch'io, come prima mossa, giocando con mio padre. Ma la cosa che più mi è piaciuta è come tu abbia fatto corrispondere ad ogni mossa un'emozione, positiva o negativa ed ho visto anche una corrispondenza con l'anime, con la puntata della seconda serie in cui Ami gioca con Berthier... in quel caso, ad ogni pezzo perduto, avrebbe avuto una parte del corpo congelata... una perdita quindi, materiale, mentre in questo caso, la sua perdita è spirituale, perché perde o acquista i suoi ricordi. E noi soffriamo con lei quando li perde, e gioiamo con lei quando li riacquista. Ma soprattutto, la osserviamo perseguire il suo scopo con tenacia... finché non si ferma colpita da una consapevolezza dolorosa: sta lottando per lo scopo sbagliato. Vuole disperatamente ricordare.. e vuole farlo ad ogni costo... anche a costo di perdere persone che per lei sono state importanti. E finalmente, dopo aver letto il nome di Ryo, si rende conto della sua dabbenaggine e poche mosse dopo, arriva alla consapevolezza finale: non ci sono in gioco semplici pezzi, o inutili ricordi di persone che non avrebbe comunque ricordato ma la sua stessa vita... e decide, immediatamente, di viverla, questa vita, di combattere contro tutti i neri e in poco tempo arriva a fare scacco matto. E chiunque, dopo la sua vittoria e la sua pretesa riguardo il diario immaginerebbe che lei lo prendesse tra le mani e lo leggesse avidamente... invece lo strappa ed in quel momento ho fatto mia la domanda di Sophia.. e non ho ancora trovato una risposta, o meglio..quella che ho trovato non mi soddisfa. Cioè, capisco che lei voglia ricordare grazie alle sue amiche...ma le sue amiche alla fine si sono arrese e l'hanno lasciata sola, sono otto anni che non le vede...non avrebbe potuto riavvicinarsi a loro senza conoscere la situazione, avrebbe rischiato un sicuro allontanamento, per come stavano.. infatti Usagi le ha sempre chiuso la porta. Come al solito, comunque, capitolo stupendo :)

Recensore Master
16/05/11, ore 07:45
Cap. 15:

Questo capitolo è stato molto più leggero all'apparenza ma ricco di emozioni comunque. Visto che è un capitolo in qualche modo transitorio (non parla di nessuna prova o battaglia o catastrofe delle guerriere sailor) c'era il rischio che risultasse banale o ripetitivo. Tu invece l'hai caricato di emozioni, riuscendo a trasmettere perfettamente le sensazioni delle Sailor. Sembrava quasi di sentire l'acqua insieme a Ami o la luce insieme a Minako.
Ancora non mi è chiaro come tu ci riesca, ma penso che sia un dono.
Non è solo la trama che coinvolge il lettore (bisogna ammettere che mai mi sarebbe venuta un'idea del genere xD) ma è proprio il modo in cui tutto è strutturato e soprattutto il modo in cui tu hai affrontato certe tematiche.
Hai dedicato a ogni guerriere, così come alla sua Nemesi, un capitolo per addentrarci meglio nel personaggio, per capire i loro dolori, le sofferenze e le prove da superare. Non ti sei soffermata solo su una in particolare ma hai dato uguale spazio a tutte e alla fine si sono riunite, come in questo capitolo.
Non smetterò mai di dire (ahah ti tormenterò fino alla fine della storia xD) che sei bravissima e che hai un talento.

"È vero che si apprezza il valore di una persona solo dopo averla perduta?
Forse lo si apprezza di più se dopo molti anni la si rivede."

Questa parte mi è piaciuta molto perchè hai espresso una tua opinione che si può condividere o meno. Penso che quando si perde una persona ci si accorge di quanto tenevamo a lei e quando la rivediamo mettiamo da parte i vecchi rancori, ma forse solo per un po' di tempo.

Bravissima davvero :)

Un bacio

Recensore Master
15/05/11, ore 22:55
Cap. 15:

Quanto è bello questo capitolo?
Lo stavo aspettando con impazienza e devo proprio dire che ne è valsa davvero la pena!
Finalmente si sono ritrovate! Più unite che mai!
Hanno addirittura dei nuovi poteri! Mi è piaciuta tanto la descrizione di ognuna di loro mentre riceveva il proprio dono.

Mi è piaciuta molto anche l'introduzione che hai fatto. In particolare questa parte:
Chi di noi ha perduto una persona, per esempio, dopo qualche anno la relega nella dimensione fluttuante del “dimenticato”. E tuttavia, rivedere un oggetto o risentire una canzone che ci ha legato a chi abbiamo perduto riporta alla memoria (curioso, vero?) tutte le cose belle vissute insieme. Quasi mai rivedendo una persona dal passato ci vengono in mente le cose orribili che ha combinato o le parole brutte che ci ha detto… Piuttosto, ci prende una insana voglia di abbracciarla, e di tornare al tempo in cui avevamo pianto e riso insieme.
È vero che si apprezza il valore di una persona solo dopo averla perduta?
Forse lo si apprezza di più se dopo molti anni la si rivede.

Sai leggendola mi sono resa conto che è proprio vero!

Come sempre ti devo fare tanti complimenti, perchè come sempre sei riuscita a descrivere ogni pensiero e ogni emozione molto bene che sono riuscita a immedesimarmi in loro.
Sei davvero molto brava!!
Continua così...

A presto

Lulu

Recensore Veterano
15/05/11, ore 22:47
Cap. 15:

Ok, parto dalla fine: l'ultima frase è stata spettacolare, lo sai? Così come l'auto. Hihihi....divertentissima.
Ha lasciato il sorriso sulle labbra, ha donato la speranza, ha restituito la gioia di un incontro troppo a lungo atteso.
Molto ma molto bello l'incontro tra le ragazze, è stato un vero e proprio sospiro di sollievo vederle finalmente unite e in sintonia.
Il dono della Nmesi a ciascuna di loro credo sia stato una genialata, soprattutto perchè sono doni...insoliti. Sono curiosissima di leggere come li utilizzeranno le ragazze in battaglia.
Una cosa mi ha lasciata un po' sconcertata: niente Cristal Tokyo? Boh, forse forse non è una cosa malvagissima....ma mi lascia perplessa. Sarà che do la cosa per scontata? Mi sa di sì. ^_^
Oh, adesso sono ancora più curiosa!!!

Recensore Junior
14/05/11, ore 15:46
Cap. 14:

Ho trovato la tua storia per caso, e ne sono rimasta colpita.
L'ho letta tutta ieri notte, e già il prologo mi aveva colpita, il modo di scrivere. Il secondo capitolo mi ha lasciata di sasso, forse perchè in anni che adoro Sailor Moon mai avrei immaginato di vederle coinvolte in un evento così tragico (e si che sono morte e risorte in quasi tutte le serie...). Forse perchè me le immagino ancora guerriere, forti, senza dubbi o momenti di sconforto. Leggere di Rei autolesionista, Minako sfigurata e bulimica, Makoto costretta sulla sedia rotelle, Ami che non ricorda nulla e Usagi disposta ad uccidersi pur di raggiungere quel bambino che credeva essere Chibiusa mi ha sconvolta e colpita profondamente. Mai avrei immaginato di leggere delle Senshi così deboli e sconfitte, nè di vederle tutte contro Usagi, perchè un colpevole in quel macello va trovato. Ma ho amato leggere delle loro prove e il loro tornare in superficie dopo essere sprofondate nel baratro. E non posso fare a meno di aspettare il seguito con ansia.
Bellissima, questa va dritta tra le mie preferite!