[Estratto]
Tsukishima, ancora trasognato, pensò che splendido fosse Yamaguchi, non il servizio. Si bloccò a metà passo, sorpreso da se stesso, perchè mai avrebbe pensato di arrivare ad attribuire al suo amico d'infanzia l'aggettivo attraente. Vide Yamaguchi girarsi e raggiungerlo all'uscita del ginnasio, rivolgendogli un gran sorriso che Kei si limitò a ricambiare incurvando appena le labbra. Aspettò di sentirgli pronunciare quel nomignolo che ormai lo accompagnava da tutta una vita, lo stomaco attrorcigliato in una dolce stretta.
«Tsukki!»
{TsukiYama}
Quarta classificata al ‘Contest… fastidioso’ indetto da Emanuela.Emy79

Cinque volte in cui Kuroo chiede una foto a Tsukishima, più una in cui la chiede Tsukki.

"... cerca di restare accigliato anche mentre Kuroo scoppia a ridere. È più difficile del previsto quando Kuroo è di fronte a lui, in carne e ossa e capelli ridicoli per la prima volta da settimane, così vicino che riesce a sentire il suo profumo, e ancora non ha mosso nemmeno un muscolo per toccarlo.
È inconcepibile. Potrebbe giurare che si stia divertendo a vederlo soffrire."
[established!KuroTsuki ✨]

[Tsukishima/Yamaguchi] [Future!Fic]
Tsukishima sapeva che sarebbe andata a finire così.
Cioè, non proprio così così - ovvero, intento a nascondere una vistosa erezione agli occhi dei suoi amici mentre il proprio ragazzo sta leccando indisturbato un ghiacciolo alla fragola -, ma insomma, qualcosa di molto simile.
E’ incredibile quanto Yamaguchi riesca a farlo diventare deficiente per il solo fatto che esista.

Dal testo:
Kei ama profondamente la musica, ne è consapevole, anzi forse è l'unica cosa che mai riuscirà ad amare. Le persone deludono sempre, lo sa bene, suo fratello Akiteru glielo ha insegnato. Ed ora all'età di diciassette anni l'unica cosa che fa sentire il suo giovane corpo ancora vivo e non un guscio vuoto sono quelle note, quelle parole e quel mondo che esiste solo quando indossa le sue ben volute cuffie.
Chissà, si chiede, come sarebbe riuscire a provare un sentimento tanto forte per una persona.
[KuroTsuki]
A tratti comico, a tratti piovoso.
OOC, almeno a parere dell'autrice

'Kei è davvero più sereno, di questi tempi.'
[Akiteru & Tsukki]

 
“Quando la danza diventa un’esigenza, un bisogno primario e necessario, la musica fuoriesce dalla sua tana avvolgendo i corpi degli amanti, sgorgando dagli strumenti e dai grammofoni, dalle casse e dalle console. Quando si balla è notte. Quando si ascolta, il sole è lontano”.
Raccolta di One-Shot: ad ogni decennio del Novecento corrisponde un genere musicale, ad ogni sonorità un diverso e particolare modo di danzare.
~ The Romantic Naughties: 1911 [KuroTsuki].
~ The Roaring Twenties: 1925 [DaiSuga].
~ The Dirty Thirties: 1936 [AsaNoya].
~ The Flying Forties: 1946 [YamaYachi].
~ The Stylish Fifties: 1957 [KuroKen].
~ The Revolutionary Sixties: 1964 [KageHina].
~ The Eccentric Seventies: 1973 [IwaOi].

“Togliti gli occhiali,” dice Kuroo, le parole mormorate contro la sua guancia, e Kei digrigna i denti, stringe più forte le dita nella stoffa di una maglia della squadra sbagliata.
[summercamp!KuroTsuki] [1/11 ♥]

Tendou era felicemente sorpreso del fatto di non essere morto soffocato nel sonno. Difatti, era contento che fossero ancora tutti e quattro vivi. Tutti e quattro. Quattro.

Oikawa spende più del dovuto.

CAPITOLO 1: Seconda legge di Sodd - “Prima o poi, la peggiore combinazione possibile di circostanze è destinata a prodursi”
Ed è ciò che succede quando a comprare il lubrificante deve andarci il povero Asahi.
CAPITOLO 2: Turni - Perché è giusto che anche le persone alte e grosse stiano sotto, eh! u_u

Kuroo x Tsukishima
Il pullman era in viaggio ormai da più di mezz’ora. C’era chi dormiva, chi chiacchierava, e chi come Kei guardava fuori dal finestrino, in silenzio, dopo aver fatto una cosa di cui sicuramente si sarebbe pentito.

“Hey Ren…Il giorno in cui mi hai detto che saresti andato a disintossicarti è stato come se mi avessero gettato addosso una scarica di pugnali. Tuttavia, non sentivo dolore. L’idea di averti spinto a rovinarti la vita mi impediva di sentire qualunque cosa. E mentre guardavo le tue mani tremare, è in quel momento che ho realizzato di averti privato dell’unica cosa che la vita ti aveva concesso: la tua musica. Sono così egiosta…”