Trema di Yggdrasill,
il frassino eretto,
geme l'antico albero,
lo jǫtunn è libero.
Tutti temono
sulla strada degli inferi,
che la stirpe di Surtr
li inghiotta.
(LJÓÐA EDDA - VǪLUSPÁ, La Profezia della Veggente, v 47)

Raccolta di drabble/flashfic ispirate a 50 prompt.
Zoro e Robin a tinte diabolicamente accese.
[...]
15. Storia [«E cosa succede dopo?»]
06. Nuvole [Robin, a quel punto, fissa il cielo.]
23. Pianto [«Zoro, una vita che non attraversa la paura non esiste».]
07. Sciocco [[...]si sentirebbe offeso se l’appagamento non le avesse smosso una resina dolce negli occhi[...]]
02. Cielo [«Di qualcosa bisogna pur morire». E via un altro sorso.]
24. Cadere [Le gambe di Robin, poi, sono lì, a pochi centimetri]
41. Precario [«Posso dirlo a torciciglio?»]
47. "Sì" [Il tempo delle scelte sagge non le appartiene più]
03. Letto [Robin soppesa l’offerta. Sarebbe il terzo. Due è un buon numero. [...] quasi una cortesia. In fondo non capita spesso che Zoro spartisca una bottiglia]
17. Labbra [«Non ne hai abbastanza della mia schiena per stanotte?»]

L'amore, per quelli come loro, era solo qualcosa da fare per bisogno o convenienza, fugacemente in posti di fortuna: quando il corpo chiedeva si arrangiava come tutti. I sentimenti erano un'altra cosa, un lusso che solo chi è nato sotto una buona stella può concedersi e assecondare. Poi quell'incontro, nel bel mezzo del disastro...

Una raccolta di drabble su tutti – o quasi – i fratelli del mondo di Saint Seiya, secondo l'ordine della Big Damn Table.
Momenti di vita, stralci di quotidianità, sensazioni, dissapori.
Perché avere un fratello è una benedizione e, insieme, una maledizione.

La guardava fisso.
Il volto smunto e composto, lo sguardo calmo e opaco.
Non un segno di turbamento lo animava. Vi fosse stata nei suoi modi la benché minima traccia di disagio, livore, impazienza o impertinenza: in altri termini, se avesse scorto in lui un qualche tratto banalmente umano, non si sarebbe preoccupata di apparire indifferente. Ma, per come stavano le cose, chiuse il libro e cercò nel suo occhio una risposta, scorgendovi dentro la bellezza di cui solo i vinti sono capaci.
«Non dire niente».

È uscito in Giappone un remake in CG ("Legend of Sanctuary") di questo mitico titolo che tanto è stato popolare anche in Europa negli anni 90. E siccome EFP è diventato un po' il mio "archivio virtuale" (e sono in un periodo difficoltoso della mia vita che mi costringe a esser meno produttiva), ho deciso di postarci anche questa mia vecchissima fanfiction, che ebbe qualche popolarità una ventina d'anni fa (!) (e fu anche plagiata). Si tratta, secondo il mio stile, di una versione realistica della storia, integrando la trama originale del manga di Kurumada (uno shounen classico che più classico non si può) con le cose positive dell'allora ottimo adattamento italiano (un grazie ai doppiatori straordinari che "ricrearono" i personaggi); il tutto in un contesto generosamente ricostruito in chiave ADULTA.
Come al solito ho preferito il punto di vista di due personaggi che non erano i protagonisti, ma mi davano l'impressione di avere una storia più interessante da raccontare. Se conoscete questa fanfiction, forse vi farà piacere rileggerla. Se non la conoscete, magari vi divertirà.

Frammenti di vita quotidiana, sparsi nello spazio e nel tempo, all'ombra del Grande Tempio di Athena.
(Personaggi serie classica e Lost Canvas)