"Harry, apri quella porta, cazzo!".
Di nuovo, è successo di nuovo.
Ha di nuovo discusso con la sua nuova fidanzata.
Ogni giorno c'è un problema.
Ogni giorno torna nervoso a casa, e scarica la sua rabbia su di me, o sui ragazzi.
Mi chiamo Megan Tomlinson e sono la sorella di quel citrullo di Louis Tomlinson.

'Stai piangendo ?'
'No, è il mio cuore che sta parlando'.

«Dalla prima volta che ho visto Harry c'era qualcosa che mi attirava a lui... qualcosa che mi costringeva a stargli vicino. Ogni volta che mi prendeva la mano sentivo una scarica elettrica attraversarmi il corpo. E ogni volta che mi salutava con un bacio sulla guancia mi sentivo appagato.” sussurrò. Corrugai la fronte.
«Istinto paterno.» spiegò. Mi lasciai scappare una risata.

Ero stata costretta a mandare a puttane la festa dell’ anno, per cosa poi?
Per una stupida ed inutile cena con Anne ed il suo stupido ed inutile figlio.
-Cerca di mostrarti sorridente per una volta- diceva mia madre con gli occhi sulla strada.
Cacciai un fintissimo sorriso che sembrava il sorriso di quello psicopatico dello stregatto.
-Alaska!?- chiesi alzandomi nuovamente dalla sedia, cosa che fece anche Harry.
-Fateci finire!-
-Voi non verrete con noi. Siamo dell’ idea che vi responsabilizzereste molto. Vi abbiamo comprato un appartamento, che condividerete.
Se starete insieme, non saremo preoccupate-
Non poteva essere vero, non doveva essere vero, stavo andando a convivere con la persona che ho cercato di evitare per anni e fino ad allora, ci ero sempre riuscita.

'Questo è uno dei motivi per cui ti amo follemente, fratello!' esclamai entusiasta nel vedere Louis tornare a casa con due cartoni di pizza in mano. 'Frena sorella, chi ti dice che siano per te?' domandò, assumendo un atteggiamento antipatico. 'Lo so, io so tutto caro Louis. E adesso muoviti o si raffreddano. E io odio la pizza fredda!' replicai, togliendogli le pizze dalle mani, per portarle in cucina.

“Il nostro amore è come un uccellino”
Diceva sempre April, “E noi possiamo prendercene cura”