Sono passati tre anni da quando Eren è morto e Mikasa ancora non riesce a darsi pace.
Attraverso un racconto indirizzato direttamente a Eren, Mikasa tenta di elaborare il lutto e dopo vari avvenimenti cerca un modo per poterlo vedere un'ultima volta.
- - -
"Disciplina le tue emozioni e i tuoi sentimenti come fai quando combatti. Non lasciarti fagocitare, devono essere in tuo potere, non viceversa" aggiunge ancora mentre si alza piano grazie alla stampella. Non immaginavo avesse ancora problemi alle gambe.
Sono grata per questa conversazione. "Lo sai perché sono qui?".
Mi guarda di sbieco, con il viso leggermente inclinato, e ci pensa: "No, ma lo intuisco. Fa’ quello che ritieni giusto, ma sappi discernere il momento in cui devi lasciar andare una persona". Lui l’ha saputo fare con Erwin Smith, salvando Armin.
Si allontana lentamente, sorretto dall’ausilio, e attraversa il cortile. Quando giunge al portico opposto, fa qualcosa che mi lascia sbigottita: posa la stampella e prosegue a camminare con le sue gambe e la sua solita andatura.

Pianeta Namekk. Bulma si sta amaramente pentendo di essere partita con gli amici per cercare le Sfere del Drago originali. Troppi nemici, troppi esseri mostruosi con poteri sovrumani, troppi interessi in gioco. Sola e indifesa, si aggira sul pianeta, cercando di salvare la pelle.
Vegeta desidera le Sfere, desidera vendicarsi di Frieza e desidera sconfiggere Kakarott. Ma deve giocare bene le sue carte e scegliere con cura i suoi eventuali alleati, per evitare di rimetterci la vita.
Che cosa accadrebbe se, diversamente dall'originale, i principe e la scienziata si incontrassero e si parlassero già in quest'occasione?
"Qualcosa le piombò addosso con la rapidità del pensiero, inchiodandola alla roccia con una forza disumana, tappandole la bocca e impedendole qualsiasi reazione. Non ebbe neppure il tempo di trasalire.
“Non un fiato…” ringhiò Vegeta, trattenendola saldamente e continuando a premerle sulle labbra con la mano, il viso a un centimetro dal suo.
Bulma si irrigidì, pensando di essere giunta alla fine dei suoi giorni. Serrò gli occhi, terrorizzata e rassegnata a subire quella sorte terribile.
Non successe nulla."

E se tutti i suoi sogni diventasserò realtà??? "Che ti prende?" disse sorprendentemente divertita. "Sono geloso!" disse cristallino e sincero come sempre. Piccola shot senza troppe pretese!

Tom,il sexgott che tutti conosciamo...ma se si comportasse così solo perchè non può amare,a causa di una maledizione lanciata sulla sua famiglia,a causa di una debolezza di suo nonno?Questo riassunto non è granchè,per saperne di più leggete il primo capitolo,e commentate!!Ciao a tutti baci!!^^

La stanza era in penombra. La musica di sottofondo rendeva l’atmosfera languida e sensuale. Bill, sdraiato sul letto con la testa e il busto poggiato su due cuscini, osservava le ragazze muoversi. La bionda, con un corto caschetto e lunghissime gambe, stava in quel momento slacciando le piccole cinghie nere che legavano sul davanti il corpetto in pelle della ragazza mora. L’altra era seduta, mollemente adagiata sullo schienale della sedia, le gambe maliziosamente aperte. Davanti a lei, in piedi tra le sue gambe, la bionda sfilava un laccio dopo l’altro, lentamente.

Un concorso. Una possibilità su un milione di vincerlo. Un'occasione che capita una volta nella vita. Un sogno!
Un sogno che è solo suo. Un sogno che la porterà in tour con i Tokio Hotel. Un sogno che sconvolgerà la sua vita di adolescente e, chissà... magari anche quella di una super-star.
E allora, in un tour bus con 4 ragazzi famosi e una ragazza liceale, scoprite come può essere la vita frenetica di quattro giovani star e cosa può accadere se, improvvisamente, un SexGott... si innamora!