Il finale di Mockingjay mi ha lasciata proprio come Katniss, come Peeta, come Haymitch: spezzata, smarrita, sola, disorientata. Scrivere è stata l'unica cosa che mi ha permesso di liberarmi di tutte queste sensazioni, un po' alla volta, per essere libera di ritrovarle solo quando lo desidero nel rileggere o ricordare tutti i personaggi creati da Suzanne Collins. Così ho scritto. Partendo direttamente dal testo dell'ultimo capitolo, per immedesimarmi meglio e per cercare di avvicinarmi allo stile della Collins (così lontano dal mio), ho cercato di ricollegare tutti i flash, tutte le scene che ho immaginato nella mia testa e ho messo insieme questa Fan Fiction.
Spero di darvi il senso di chiusura che io stessa cerco, nel mio lavoro e in quello degli altri, anche se solo in una piccolissima parte.
Buona lettura!
Nota: il titolo si riferisce all'album - e non alla canzone - dei Coldplay. La FF non è ispirata a nessuna delle track dell'album, nonostante queste mi abbiano tutte ispirata notevolmente.

Ho dipinto Katniss. Tra le foglie secche e le farfalle. Di rosso. Di blu. Quando Haymitch viene a controllare che io mangi, di tanto in tanto, che mi faccia una doccia, che non mi butti dalla finestra, scuote la testa sempre più avvilito. Mi stringo nelle spalle, tentando di riprendermi i miei colori. Devo dipingerla, anche se lui non può capirlo. [...]
Cammino, stanca, senza distogliere gli occhi da quella casa, come se fosse magnetica, come se tutto il mio corpo volesse essere lì. Ma non posso. È passato più di un mese dall'ultima volta che gli ho parlato e non posso più sgattaiolare fuori di casa all'alba per scappare nel bosco per tutto il giorno per non incontrarlo.
{Sequel della fanfiction Red. e Blue.|| Lettura consigliata ad un pubblico adulto. Fanfiction psicologica che tratta in modo esplicito di tematiche delicate}

Dal testo:
"- Davvero pensi di poterti nascondere, di scappare da questo inferno chiamato Dark Lake? ahahahahah -
La vecchia si alzò dalla sedia, incrociando i suoi occhi spenti in quelli glaciali del ragazzo.
- Potresti farlo sai? Scappare da qui, e rifarti una vita. Ma a Lei basterà annusare l'aria, e in meno di un minuto, sarà già sulle tue tracce. E senza che tu te ne renda conto, ti troverai il suo fiato sul collo, e i suoi denti nella tua carne. -"
Un'antica creatura si è risvegliata,
Una città maledetta,
Sei ragazzi speciali,
Il destino dei propri cari è nelle loro mani.
"Non si può scappare dalla Creatura.
Non si può scappare da Dark Lake."

Ci sono due stanze, al sesto piano del Grand Hotel di Cannes. Nella 607 c'è Jennifer, bellissima e annoiata. Nella 620 Josh rimpiange la propria timidezza e ricorda momenti passati con lei. Si cercheranno, si scontreranno, si confronteranno. Cos'è Josh per Jen? Prima estraneo, poi semplice conoscente, dopo ancora collega e per finire amico. O amante.
Dalla storia: "- Non voglio che qualcosa cambi tra noi.
- Doveva succedere prima o poi. Tu stai per sposarti Jen, e io...
- Tu?
- Bhè, io sono tuo amico ma rimango pur sempre un uomo. Non puoi stringerti a me in quel modo, non puoi dormire nel mio letto, non puoi... Dio ma perchè non riesci a capire?
- Potrebbe succedere qualcosa di cui poi potremmo pentirci, è questo che vuoi dire giusto?"

Noi siamo i fuochi di mezzanotte.
Noi siamo le ombre.
Noi siamo i morti.
Noi siamo gli invisibili.
Noi solo noi.
Solo noi possiamo tornare.
O almeno loro.
Io sono solo il nuovo.
Io sono solo il novellino.
Io Duncan Nelson, il punk, il duro qui non so dove mettere le mani.
E lei...
Lei è una dodici.
Lei è speciale.
Lei è potente.
Lei è Gwen.

Questa one shot nasce dalla mia personalissima idea su come Peeta e Katniss siano arrivati al punto del fatidico: -Tu mi ami. Vero o falso?-.
Dalla storia:
"Lei non è mai stata con Gale, né ha mai provato tutto questo con nessun’altro.
È mia. Completamente, nel corpo e nell’anima.
Mi sento uno stupido ad aver anche solo pensato che non sia così.
“Ha scelto me. Mi vuole. Mi desidera.”
E’ una cantilena che si ripete incessantemente nella mia testa ma non provo a cacciarla perché è l’unico pensiero che mi spinge a donarle tutto me, ogni brandello della mia essenza."

Gwendolyn Smith è una ragazza solitaria, insicura, esclusa da tutti e sola.
Nessuno, neanche suo padre, Jack Smith, sembr capirla.
Solo un piccolo ciondolo di ghiaccio delle steppe russe, la rappresenta, ed è la chiave di un oscuro passato a cui Gwen non può sfuggire..
E poi l'amore, quello vero, che Gwen non ha mai provato fino ad ora, sarà la chiave per la felicità.
Tratto dal capitolo 13:
"Smisi di ascoltare, per via delle calde e silenziose lacrime che da tempo sgorgavano dai miei occhi color pece, gli stessi di quella sgualdrina di mia madre. Aveva ingannato me e Crystal, con le sue false parole mielose... Come aveva potuto? Mi sedetti per terra, affondando i jeans nella terra umida e rigogliosa, mentre rivoli cristallini solcavano le mie guance"
---
"-E così sono la tua ragazza, adesso?- ironizzai, baciandolo per l'ennesima volta. Lui mi fissó intensamente, guardandomi con il suo solito ghigno beffardo -Certo, a meno che tu non lo voglia...- come risposta lo baciai appassionatamente, mentre un anello dalla struttura d'argento con due smeraldi ed un onice incastonato al centro si infilasse al mio dito come segno del nostro amore."

Nuages, ovvero nuvole.
Cariche di pioggia, presagio di tempesta, portatrici di una brezza nuova.
"Ti guardo, la luce fioca del camino illumina a tratti i tuoi occhi celesti nei quali cerco inutilmente tracce di paura, per poi accorgermi di essere io, stanotte, quello che trema.
Perchè ho paura, paura, Oscar, avverto un dannato terrore per ciò che potrebbe accadere se non riuscissi a fermarti, paura che tu possa essere più forte di me, questa notte, paura di non riuscire a resistenti.
Perché il tuo profumo potrebbe divorare la mia mente, vincere le resistenze, i tuoi occhi legarmi ai tuoi, desiderando di essere parte di te, per semore.
Scappa, Oscar.
Non c ‘é in fondo via d’uscita allo sconforto che entrambi proviamo, barricati in questa stanza, non c’é soluzione né espiazione ai nostri peccati.
Non c’é salvezza ma solo tanto dolore.
Fuggì, Oscar, perché non ci saranno sorrisi tra di noi, domani mattina, ma solo vergogna e commiserazione, non importa cosa faremo insieme stanotte, se piangeremo o ci ameremo, domani non saremo più noi, anime smarrite per il troppo amore".

[Post Mockingjay, pre-epilogo] Colpa. Quel sentimento volgare, parassita, velenoso, in grado di distruggere ogni cosa. [...] Colpa di aver bisogno l’uno dell’altro nonostante la vicinanza non facesse che ricordare a entrambi tutto il male subito e inferto. Colpa di usarsi a vicenda per sopravvivere, impedendosi a vicenda di provare a… vivere. Ma vivere per cosa, poi? Per chi, ormai?

Cosa sarebbe successo se Oscar avesse congedato Andrè e lui non fosse stato con lei a Parigi il 13 luglio 1789?
Una storia scritta tanto tempo fa, per fare pace con l'amaro epilogo dell'anime che mi ha accompagnato dall'infanzia fino all'età aulta.

Nowadays, ovvero oggigiorno. Chi sarebbero stati i nostri amati protagonisti di Versailles no bara se si fossero ritrovati a vivere nella nostra epoca
Aggiungo un elemento:e se ci fossero dei misteri da svelare? Se Francoise e Andrè non fossero chi dicono di essere e se qualcuno nascondesse loro un oscuro segreto??
Non ho mai amato particolarmente le storie ambientate ai nostri giorni, ma un pomeriggio, improvvisamente, questi personaggi hanno bussato alla mia mente e non sono riuscita a chiuderli fuori!!!

sono tornata con una nuova avventura da condividere tutte insieme in questo magnifico sito.
la storia nasce dopo aver visto la saga de "i pirati dei caraibi". l'ispirazione è venuta quasi immediatamente. quindi ci saranno cannoni, pappagalli parlanti e bucanieri senza pietà.
ma ci sarà tanto amore, odio, risentimento e colpi di scena che complicheranno una storia d'amore già abbastanza travagliata.
vi auguro una buonissima lettura -.-

Oscar salva la vita ad Andrè a Saint Antoine mentre una nuova consapevolezza cresce nel suo cuore di donna. Il problema sarà come al solito farlo sapere al bell'attendente! Questa è la mia prima fanfic in assoluto. Spero che la leggerete e mi direte come migliorare. Grazie a tutti!

"...Oscar si rilassò, lasciandosi andare tra le braccia forti che la stringevano con tanta tenerezza, perdendosi nel calore che le labbra di lui le avevano acceso dentro, tanto che le ci volle qualche istande per rendersi conto che lui non stava partecipando al loro bacio con il suo stesso entusiasmo.
-André...?- lo chiamo piano, con il fiato corto e un accenno di paura. Che avesse cambiato idea? che stesse cercando un modo gentile per dirle che ormai era troppo tardi?
-Oscar...sei sicura di quello che fai?- le chiese, guardandola intensamente negli occhi -ma sopratutto con chi?-
Ed in quel momento, Oscar si rese conto quanto gli avvenimenti di quella notte l'avessero ferito e ancora lo tormentassero..."
Lei è la principessa di un antico regno...Lui è un umile cavaliere che ha giurato di proteggerla con la sua stessa vita...Una storia dai sapori medievali ricca di intrighi, passioni, tradimenti e amori che non vedranno mai la luce del sole! N.B il rating è stato cambiato a causa dei contenuti del capitolo 27