Ambientata in un periodo indefinito durante il dominio Visigoto delle regioni italiche. Un nobile invasore ha bisogno di uno schiavo che sappia leggere e scrivere, peccato che l'unico che risponda ai requisiti sia un ex-legionario più testardo dj un mulo! Riusciranno a convivere provenendo da culture così diverse?
Se vi va, review! Mi farebbe piacere, sono le mie prime fic! :)
Rosso per il futuro, ma niente di terribile! Ho messo di proposito alcune imperfezioni, ho mantenuto il più possibile la realtà storica del tempo! (per esempio, ai visigoti faccio parlare inglese! Se qualcuno ha bisogno della traduzione me lo dica, ma è proprio di base!)

Questa è una raccolta di one shots su Magnus e Alexander. Mi ritrovo spesso a fantasticare su questa coppia, soprattutto sui momenti che non ci vengono mostrati, così ho deciso di scriverne qualcuno.
Ovviamente ogni capitolo può essere letto indipendentemente dagli altri, e ci tengo a precisare che alcuni saranno ambientati nella serie TV e altri nei libri.
L'indice è nel primo capitolo!
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Dal capitolo 8
"Magnus, stai tremando per il freddo" notò Alec, interrompendo il bacio e guardandolo negli occhi. Le sue ciglia erano piene di acqua, come il resto del suo corpo.
"Non è il freddo, sei tu". Magnus cercò di nuovo le sue labbra, perché non poteva farne a meno. Sentiva freddo, ma aveva il fuoco che gli scorreva nelle vene.
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N.B. Il rating è variabile!

Il Sovrintendente Ehrenold, comandante di un esercito che sta conquistando tutto l'Amlinntal, ha occupato Kadya, una città celebre per la sua bellezza.
Una notte che è particolarmente annoiato, Ehrenold si fa portare il giovane più bello della città. La sua intenzione sarebbe quella di divertirsi con lui e poi rimandarlo a casa, ma la decisione non si rivelerà facile.
Nel frattempo, un altro esercito sta marciando verso la città, e tra le stesse mura di Kadya si prepara una rivolta contro coloro che sono visti solo come odiosi invasori.
(STORIA IN ATTESA DI REVISIONE)

C’era un’unica e semplice regola per poter esser amici di Magnus e Alec: mai e poi mai, non importavano le circostanze, nemmeno se si era ubriachi persi, iniziare un dibattito sulla cultura pop con uno dei due, tanto meno con entrambi.
Basato sul prompt: “Malec distrugge Twilight”.

Ora finalmente capiva cos'era quella cosa di cui tutti parlavano, capiva cos'era quel piacere che tutti cercavano. Era così felice che fosse stato Magnus a farglielo scoprire.

“Ma quanto parli?” si lamentò Magnus.
“Zittiscimi e non parlerò più” rispose a tono Alec.
Magnus rise muovendo i fianchi contro i suoi ridendo “Se vuoi il tuo pacco, non devi fare altro che scartar-”.
Improvvisamente la porta della camera da letto fu spalancata da un piccolo ometto blu con i capelli neri scompigliati in aria, urlando un allegro “Papino ci racconti la leggenda di Babbo Natale?”.
Alec spaventato scaraventò Magnus a terra giusto in tempo per non far vedere al bambino il modo deplorevole in cui era conciato, e poi si coprì velocemente le gambe per nascondere quello che avrebbe forse potuto traumatizzarlo per sempre.
“Max” Alec completamente rosso in volto provò a sorridergli “Che ci fai ancora sveglio?”
“Rafe” sbuffò lui con gli occhietti pieni di lacrime “Dice che Babbo Natale non esiste davvero”.
“Cosa?” Magnus si alzò a fatica dal pavimento, massaggiandosi la schiena; il bimbo blu lo guardò stranito per qualche secondo ma poi sembrò dimenticare perché lo trovasse così strano; il trio fu raggiunto presto da Rafe che stringeva tra le braccia Presidente Miao.
“Papino sei vestito da Babbo Natale?” chiese serio.
“Ehm” Alec si massaggiò le tempie.
“Rafe credi che Babbo Natale non esista?”

Ad Alec piace partire per viaggi on the road. Non dà passaggi agli autostoppisti. Una volta lo fa, e l'autostoppista è Magnus.
Da New York a Los Angeles in tre settimane.
Traduzione di una fanfic dall'inglese.

Brian e Justin stanno assieme da diciassette anni, beh, più o meno: sono passati diciassette anni dalla notte del loro incontro, quella in cui è nato Gus, il figlio di Brian e della sua amica Lindsey, e da allora si sono presi e lasciati più o meno regolarmente.
Gus, invece, è disposto a tutto perché la sua relazione fili liscia come l'olio, ma si è appena trasferito a Pitsburgh e l'unica cosa di cui è certo è che la vita è un gran casino e questo, in sostanza, è l'unica cosa su cui padre e figlio sono d'accordo.
❈ Questa fanfiction è stata inserita tra le Scelte del Forum di EFP

Polonia, 1942. L'unico modo per sentirsi liberi nella schiavitù è non negare sé stessi.
Anche se sei tedesco; anche se sei innamorato di un ragazzo polacco.

- Tre anni dopo CoHf-
*
"Tu mi avresti amato anche se fossi stato donna?" gli chiese Alec sorpreso.
"Certamente" affermò con sicurezza il Nascosto, ottenendo in cambio solo l'alzamento delle sopracciglia dell'altro.
"Ne dubiti, Fiorellino? Ma se hai bisogno di prove, te le procurerò!"
*
“Guanciotte dolci, dimmi tut… e questi chi sono?”
“Te li presento! Loro sono Alexander, Alexandra e Alexandra con i rispettivi compagni Margot, Magnus e Margot. Ci sei riuscito. Hai aperto dei varchi in tre realtà parallele, complimenti Sommo Stregone di Brooklyn.”
*
Quando la pazzia di una scrittrice non ha limiti, questi sono i risultati.

4 Regni.
Una Guerra tra Nazioni.
Il Figlio del Sole e il Figlio della Luna segneranno le sorti del conflitto.
Mi chiamo Kaleb, e sono un cacciatore di taglie. A dimostrarlo, è la spada che porto alla vita, che ormai considero un prolungamento del braccio. Quella è la parte più dignitosa di me. Ma ho anche altri aspetti, e sono molto meno piacevoli.
Tranne quando devo andare in missione, sono ubriaco dalla mattina alla sera, amo il sesso e il gioco d'azzardo, tanto da spenderci tutto il guadagno delle missioni. Per raccattare qualche moneta in più, non mi faccio scrupoli a rapinare la gente.
Non sono tipo da giurare fedeltà, e non credo lo farò mai per nessuno, benché abbia appena vent'anni, e la mia vita non sia che all'inizio.
Sono uno spirito libero. Mi piace paragonarmi al Vento.
Imprevedibile, ed imprendibile. Così sono io.
Dal capitolo 1:
"Eppure, la parte più remota della mia mente lo capì subito, e me lo urlava, tanto forte da farmi dolere le orecchie, e accelerare il battito del mio cuore.
Sebbene non me ne rendessi ancora conto, dopo averlo incontrato, la mia vita non sarebbe più stata quella di prima"

Nella Roma del 410 d.C., uno schiavo viene acquistato da una potente famiglia romana e si trova a vivere in un mondo diverso da quello al quale era abituato. Ma l'elemento più disturbante si rivelerà il nuovo padrone, destinato a dare una svolta inaspettata a quello che credeva il suo destino già segnato.
Slash, tanto per cambiare U_U