-O la borsa o la vita!- gridò il brigante. Ma non sapeva di essersi scelto male la sua vittima: infatti era un filosofo! Brevi storielle dove un povero brigante si trova a fronteggiare di volta in volta i maggiori esponenti del pensiero filosofico occidentale. Nota: ho deciso di aggiungere i filosofi antichi, quindi tutti i nuovi capitoli postati saranno messi prima dei precedenti.

Un'altra delle mie storie della buonanotte. Una storia complicata che si meritava un lieto fine.
Dal testo: "Lei stava lì, con la maglietta a mezz'aria e nient'altro addosso se non delle mutandine di pizzo nero e un reggiseno con lo stesso ricamo. Mi avvicinai piano e cominciai a baciarle la schiena; al contatto con le mie labbra, lei era fredda e morbida, dolce e profumata e il suo respiro era sospeso mentre io continuavo a sfiorare quel fiore delicato che era. Baciai ogni centimetro di pelle scoperta senza che lei opponesse resistenza: arrivato al collo ero ormai sceso dal letto dove ero seduto e stavo in piedi dietro di lei."

"Siamo come due basi azotate, ma anche il DNA può sbagliare."

Piccola raccolta di idee malsane causate da prompt improvvisamente strillati da un capo all'altro della casa.

Pensieri random a mezzanotte su fogli di carta vecchi e stropicciati.

Dal testo: «And in the morning I’ll be with you» canticchiò lui insieme alla canzone.

L'ennesima storia a notte fonda.
Dal testo:"A Ferragosto è obbligatoria la gita - aveva detto - e i miei non hanno nulla in contrario al portarti con noi".

Un'altra storia della buonanotte ispirata da una delle mie protagoniste preferite.
Dal testo: "Era primavera quando si fece trovare fuori da casa sua. Ebbene sì, alla fine lui l'aveva raggiunta."

Un racconto della buonanotte ispirato da un momento di tenerezza della protagonista.
Dal testo: "Rimasero abbracciati a lungo nell'acqua -solo i pesci furono testimoni di tanto amore."

«Un bacio sulla guancia» era disgustato. «Di nuovo».
«Sta’ zitto Hazza. Sto cercando di seguire».
Il riccio non si arrese, e prese il gomito dell’amico, facendolo distrarre nuovamente.
«Voglio seguire questa fottuta lezione, Harry. Lasciami in pace» lo avvertì, minaccioso.
«No Zayn, ora mi ascolti. Perché le hai dato un bacio sulla guancia?»
Il moro sbuffò e si arrese, posando la penna.
«Cos’avrei dovuto fare? Infilarle la lingua in gola?»
«Per esempio».
«Sei disgustoso».
«Solo un anno e mezzo fa l’avresti fatto».
«Già, ma le cose sono cambiate, e lo sai».
«Giusto, mi sono dimenticato che sei una specie di Edward Cullen “io rispetto le donne” e blablabla…»
«Cosa c’è di male?»
«Edward Cullen è palesemente froc-»
«Non intendo quello».
[...]
«Invitala a casa di Liam, oggi pomeriggio. I signori Payne tornano tra sei giorni, e Liam vuole darsi alla pazza gioia più che può prima del loro ritorno. Mi ha scritto un messaggio, oggi pensava alla piscina. Ci saranno anche Louis e Niall. Hollie non è sicura di riuscire a venire».
Zayn ci pensò su. «Secondo te accetterà?»
«Quale ragazza sana di mente si perderebbe Zayn Malik in costume da bagno?»

Il mio nome è Helen Chester e sono una giornalista. Ho dovuto scrivere un articolo su Johnny Depp, e sottolineo "dovuto". No, inizialmente non ero felice. Credevo davvero che sarebbero stati i 30 giorni più orribili della mia vita.

Il primo passo è sempre farsi carine.
Sempre.
Perché si sa, una bella maschera è pur sempre bella, anche se è una maschera.
Una bella maschera, a nessuno importa che sia una maschera.
E’ bella. Questo basta
"Incapaci di fare forte ciò che è giusto, abbiamo fatto giusto ciò che è forte." Blaise Pascal
Are you ready?