Premessa! Innanzitutto la dedico tutta a HIsaHime! Grazie a te ho ritrovato l'ispirazione. Ti ho stressato un casino questi giorni ma ci ho provato e spero che ti piaccia! Altra premessa: è tutto opera di fantasia, quindi se ci sono delle imprecisioni sui fatti avvenuti ( o presumibilmente avvenuti tra Jjong e Key) non prendetevela troppo! Detto questo...
"Tutti sanno che Lee Jinki è un bravo ragazzo. Eppure c'è qualcuno che ha risvegliato un suo lato nascosto...perché anche gli angeli possono trasformarsi in diavoli a volte..."

“Piacere, Choi Minho!”
“Ah-umh… Lee Jinki.”
“E dimmi ‘ah-umh Lee Jinki’ alle feste sei solito divertirti ogni tanto o vieni solo per fare la bella statuina al fianco del tuo fidanzato?”
Non aveva mai desiderato così tanto prendere a pugni qualcuno.
[Minew/Onho]

[JongKey + Multipairing]
Cosa faresti se una delle persone più preziose della tua vita si ammalasse?
Cosa faresti se non potessi permetterti delle cure appropriate a causa delle tasse salate dell'università e dell'appartamento?
Cosa sei disposto a fare quando lo stipendio diminuisce fino a diventare inesistente?

Se per una qualche assurda ragione decideste di leggere questa storia psicolabile, vi consiglio di leggerla sentendo Madhouse delle Little Mix, la rende ancora più folle.
Alice In Wonderbook

“Kibum, perché continui a pretendere che il giorno non nasca? L’alba non è poi così male.”
“Sì, se ti costringe ad andare via.”
Questa è una storia sull'amore e sul peccato.

“ti do due Marlboro se riesci a palpargli il culo entro fine giornata” propose Onew avvicinandosi al suo orecchio, gli occhi sempre fissi su Key .
“facciamo tre” contrattò il ragazzo.
“tre sigarette se però ti mordi anche il labbro mentre lo fai” aggiunse il suo compagno eccitato.
Jonghyun si leccò le labbra esaminando la sua proposta a mente mentre Key si passò una mano sulla natica sinistra per pulirsi dal gesso e ….
“accetto” rispose convinto più che mai.

Passi. Passi per incontrarti, in mezzo alla folla.
Destino.
Passi per seguirti, passi per dimenticarti.
Solo passi.

Le mie gambe si irrigidiscono e mi odio.
Si alza la nebbia, i ricordi svaniscono.
Questa nebbia mi porta via tutto. Emozioni, parole che dovrebbero essere dette – ma che non hanno voglia di uscire –, i ricordi che ci legano. Tutto, porta via tutto, lontano da noi.

Se Minho e Jinki fossero acerrimi rivali? Uno un Commodoro, l'altro un pirata. Uno che spiegava le vele sull'HSM Interceptor, l'altro sull'Olandese volante. Entrambi temuti, entrambi capitani dei propri velieri.
Avvertendo la bocca di Jinki sul suo capezzolo, riaprì gli occhi che aveva chiuso per immaginare così di potersi risvegliare da quell'orrendo incubo. Peccato per lui che tutto ciò era la realtà.

Strinse lo straccio che aveva come bavaglio con tutta la forza che possedeva, non voleva lasciar fuoriuscire neppure il più minuscolo dei gemiti. Poteva odiare quel ragazzo, ma il problema era il suo corpo e le sensazioni che quella lingua gli stava donando.

"So che ti sta piacendo... rilassati Minho, non voglio farti del male. Non ancora."

Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } .

Jinki è come un'ombra invisibile: che passa inosservata di fronte agli altri, senza che questi se ne accorgano, senza che riescano a guardare oltre a quella 'statua di coccio', così apparentemente vuota e priva di alcun sentimento.
Kibum è il raggio di sole che attendeva, colui che con il suo semplice vivere, riesce a coinvolgere tutti quelli che ha attorno.
Ma quando incontra Jin, così difficile da smuovere, decide di dedicarvi più attenzione di chiunque altro.
Ritrovandovi una persona unica, che diventa velocemente qualcuno di fondamentale per la propria vita.
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Un amore che piano cresce senza essere scoperto.
Un sorriso ritrovato dopo anni di oscurità e nascondigli.
Alla scoperta di quello che tutti considerano il semplice proseguire del tempo ma che per loro, ha qualcosa di più speciale.
[OnKey]

Da quanto dura ormai?
Questa terribile routine che porta a silenzi, a risposte fredde e a pianti silenziosi.
Perché li vedo, dopo un litigio o una risposta troppo scontrosa, i suoi occhi appannarsi, per poi ritornare e trovarli mezz' ora dopo rossi e irritati.
E quando lo vedo in quelle condizioni, anche io resto nel silenzio e nella finta inconsapevolezza.
Non dico niente.
Forse per orgoglio, per paura…
Ma lascio che le cose vadano così… degradando.
Non volevo che accadesse… non l’ho mai voluto.
Mi sale la rabbia a pensarci…
Se solo tu non avessi mai fatto nulla…
Se solo mi amassi così tanto quanto ti amo io…

Jonghyun si era svegliato nel bel mezzo della notte, la fronte madida di sudore e i capelli, argentei, appiccicati su di essa.
Aveva appena avuto un incubo, almeno a lui era parso tale, dove tutta la sua vita andava a puttane e lui si ritrovava solo su quel treno diretto chissà dove. Erano già un paio di notti che faceva quel sogno e non riusciva a capire come mai continuasse a sognare quella stessa scena giorno dopo giorno… o forse lo sapeva e non aveva il coraggio di ammetterlo perché si sarebbe sentito troppo fragile e penoso. [JongKey]

“Jonghyun-ssi!” grida giù per le scale. “Jonghyun-ssi, il computer!”
Un’imprecazione, dal piano terra.
Onew sorride.

Quando il dolore diventa troppo, non riesci a sopportarlo e vorresti solo che tutto questo finisse.
Perché tu sei in quel circolo vizioso anche se ti ci hanno tirato in mezzo.
Non sai più cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Lasci a lui il potere nonostante ti faccia soffrire.
Non vuoi più continuare così.
Ma tu non hai il potere, non hai tutta questa forza.
Ti fa male, fa solo tanto male.
[JongKey]

Non pensavo ti avrei mai rincontrato.
Non così.