Leo Tsukinaga era l’ombra di ciò ch’era stato. Sogno ed incubo, unione di ciò che aveva più d’ogni altra cosa amato e ch’era arrivato a detestare, caduta d’un regno a cui non era concesso nemmeno il rimirare il passato splendore.
Frammenti. E’ tutto ciò che resta.
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Per trenta secondi, Eijun è sul punto di scoppiare.
Per trenta secondi. Poi si lascia andare.
[Sawamura - Furuya]

Iwa-chan sbraita qualcosa, alla sua sinistra
Ma Oikawa è distratto da qualcosa di assai più succulento
[Oikawa - Sugawara -e mettiamoci Iwaizumi di contorno]

«Te l’ho detto» lo interruppe il demone «sembra che ci sia un tuo simile. O addirittura due.»
Haruki vede cose che gli altri non vedono, e ha imparato con il tempo e a sue spese che quella capacità non è affatto un dono.
Hideyuki osserva gli spiriti passargli accanto come se non li vedesse, perché ha imparato che se fingi che non esistano, loro faranno lo stesso con te.
Chiaki, che vorrebbe poter scegliere cosa vedere e cosa no, lascia che tutto le passi davanti agli occhi perché non può fare altro che quello.
Tutti e tre pensavano di essere soli.

A Satoru Haruichi ricorda la primavera dell’Hokkaido.
[FuruHaru]

Il suono dei tamburi riverbera tra le pelle conciate della tenda, un ritmo incalzante e serrato che asseconda il battito dei cuori degli astanti alla cerimonia.
Il figlio del khal è pronto a diventare uomo
[Akashi] [ASOIAF!AU, dettagli all'interno]

La prima cosa che i suoi sensi percepiscono è il fastidio agli occhi. Impiega diversi istanti ad abituarsi alla luce nella stanza, o meglio, al faretto sul soffitto che gli spara la luce direttamente in viso.
Strizza le palpebre e si tira su a sedere, con nessuna idea di dove si trovi.
[Chiarimenti sugli avvisi nelle note di capitolo. Multipair.]

Una mattina smette di scappare.
Ogiwara Shigehiro, del dopo.

A volte Shigehiro se lo sogna ancora, quel momento.
Però ora non è più da solo, e può sopportare quel ricordo.
[OgiKuro]

Daichi sussulta, preso alla sprovvista, e solleva lo sguardo dal libro che sta leggendo giusto per incrociare l’espressione preoccupata con cui Sugawara gli sta studiando le mani.
Di baci sui polsi e desideri che fioriscono improvvisi
[DaiSuga]

“Avanti, ripeti.”
“Some... Sometig...”
“È Something, Aomine-kun. Non è difficile.”
[AoKuro fluff]