Aveva passato i primi due anni nella Domus di un vecchio che commerciava in vite umane: uomini, donne e bambini; e i primi giorni sputava in faccia a chiunque gli si avvicinasse. Il vecchio aveva deciso allora di tenerlo legato ad un palo di legno, in mezzo al cortile, per giorni interi. Le braccia avevano iniziato a fargli male dopo i primi dieci minuti, le gambe dopo due ore. Due giorni e mezzo dopo aveva le labbra screpolate, la gola secca, lo stomaco che si ritorceva sotto la pelle e nemmeno più lacrime per inumidire gli occhi; allora il vecchio gli si era avvicinato con una brocca d’acqua e l’aveva fatto bere, poi l’aveva slegato e quando era caduto a terra, quello gli aveva versato la brocca in testa, senza dire una parola.

L’odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Byron)
Shizuo e Izaya si sono odiati dal momento del loro primo incontro e da allora non hanno mai smesso. Questa è la versione ufficiale dei fatti, ma se invece le cose non fossero andate esattamente così? Se ci fosse dell’altro, dietro le ragioni del loro odio?

Era stato un bambino di strada, un rifiuto della società, una vita senza futuro. Gli avevano promesso cose che non avrebbe mai potuto avere. Lui aveva cercato di prendersele lo stesso.
La storia di Xanxus.
{Capitolo VII: Alleanza. "Sì, Squalo era completamente fuori di testa, Xanxus non ne aveva alcun dubbio. E la cosa, doveva ammetterlo, gli piaceva."}

Tre anni dopo l'ultima lotta tra Orihara Izaya e Heiwajima Shizuo i due si incontrano di nuovo. Il primo è adesso uno scrittore di successo che il secondo stima molto. Il loro incontro fortuito farà riemergere ricordi e sensazioni passate.
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Prompt di Sayonara_Abayo (http://archiveofourown.org/users/Sayonara_Abayo/pseuds/Sayonara_Abayo)

Dopo aver orchestrato un incidente ferroviario ai danni di Shizuo, Izaya va a trovarlo in ospedale e scopre che il suo arci nemico non si ricorda di lui. Decide quindi di tormentarlo proprio ora che si trova all’apice della sua vulnerabilità, ma per qualche strano motivo… non ci riesce.
«Presumo» continuò Shizuo, attirando l’attenzione di Izaya con il suo tono esitante «che noi due fossimo amici.»
[Traduzione della fanfiction di SuzuyaChan]

Per un breve momento scopre i denti, in modo troppo rapido e troppo affilato per essere del tutto definito un sorriso, poi “Posso aiutarti?” con un tono di voce così melenso che stride contro le orecchie di Shizuo.
Shizuo è sempre riuscito ad andare d'accordo con tutti, finchè non incontra il coinquilino del fidanzato della sua migliore amica.
[Prima parte della serie Immediate] [college!AU] [POV: Shizuo]

“Una volta pensavo di non avere un cuore” lo pensi. Lo pensi mentre ti passi quella mano tremante sul petto, stringendo all’altezza del cuore la tua maglia scura. La stringi forte, stropicciandola mentre, con sguardo basso, osservi quel punto. Ti stai odiando. Chi l’avrebbe mai detto: tu, Izaya, stai odiando te stesso.

I baci di Shizu-chan non erano né caldi né dolci e lui era sempre così rude, specialmente se si trattava di lui. Non si ricordava neppure come tutto quanto fosse cominciato. Shizuo lo odiava ed Izaya fingeva di odiarlo.
Non era affatto delicato, i suoi denti affondavano nella sua pelle, macchiandola e lasciando ovunque le tracce del suo passaggio.

Izaya, durante una delle sue ricerche malate, scopre qualcosa che potrebbe cambiargli l'intera vita, ma deve fare un sacrificio assolutamente inaccettabile.
Riuscirà Shizuo ad accettare la sua decisione oppure cadrà in un vuoto infinito proprio come l'amato?

Il profumo caldo del grano inebriò l’aria, una promessa di speranza nel vento leggero sigillò quel momento e quelle parole che suonavano così sagge, nel cuore e nell’anima di Feliciano.
Impero Romano sorrise consapevole. Si rizzò in piedi, accarezzò con le dita la fronte del nipote e mosse un passo indietro dandogli le spalle, finalmente pronto per affrontare la sua ultima battaglia.

ATTENZIONE: QUESTA STORIA E' UNA TRADUZIONE.
Poi, la linea inizia a funzionare, Izaya canticchia “Shizu-chan!”, e la sigaretta di Shizuo si spezza fra le sue dita ancor prima che possa allontanarla dalle labbra.

Traduzione dall'inglese di "Blood Contract" di Rukazaya.
Vampire!Izaya, Priest!Shizuo
Shizuo stringe per errore un contratto di sangue, legando a sé il vampiro come servitore. Ma Izaya non si lascia domare tanto facilmente.

Una stanza d'albergo, la finale degli Eurovision 2015 appena conclusa e un italiano apparentemente su di giri.
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Terzo posto -si ricorda mentalmente il tedesco, ritornando con la mente a quando l’italiano lo aveva trascinato per il bavero nella propria stanza d’albergo- un traguardo da festeggiare.
E per invogliare l’italiano a fargli un servizietto simile lo era sul serio.

"Gerascofobia: paura persistente, anormale e ingiustificata di invecchiare. Quelli che patiscono questo disordine sono caratterizzati come persone con tratti della personalità ansiosi, isterici o narcisisti. Per via della a sovra-valutazione che fanno dei beni materiali e del successo negli obiettivi sentono problemi per fare fronte alla perdita di bellezza, di potere, di seduzione e di ricchezza, fra altri. La gerascofobia quindi non appare in qualsiasi soggetto, ma ha a che fare con l’evoluzione della persona che la patisce."
Sullo sfondo notturno di Francoforte: storie spezzate, tormenti ed asfissia.
A cosa può spingersi la volontà umana ed a cosa può sottomettersi? A quanto può portarti la voglia di vivere, anche sputando sangue? A quella vita ci si appiglia, si sopravvive a tutto.
Più mezzi morti che mezzi vivi.
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"Sessanta secondi: un minuto. Ok."
Sessanta secondi: un minuto. Non sono un cazzo nella vita di una persona.

Una ferita genera un dolore immediato, effimero nella sua atrocità. La conseguente cicatrice, invece, lo ricorderà per tutta la vita, un'eterna stigma impossibile da cancellare dalla propria anima.
La si può nascondere negli affetti e nella realtà quotidiana, fingendone la non-sussistenza, finché un passo falso, una disgrazia fortuita, la farà ritornare a bruciare, travolgendone il proprietario e chi lo circonda.
E ad essa o si soccombe o si colpisce a sua volta.
Più forte.
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[HashiMada; IzuTobi; altre ...]