Mentre camminava, lenta e decisa, pareva una sonnambula. La luce della luna accarezzava le sue guance e, dal modo in cui Sharon inclinava la testa, di tanto in tanto, sembrava quasi che le sussurrasse il da farsi. Ma in fondo, si disse, non aveva bisogno del consiglio della luna. Sapeva perfettamente quali passi compiere – li aveva recitati nella propria mente milioni e milioni di volte.
[Break, Reim e Sharon, 100 anni dopo] - [Spoilers Retrace 92 e seguenti]

{ comico; fluff?; introspettivo? | raccolta di cinque drabbles; missing moments; pseudo what if?, perché non si colloca in un momento preciso della trama }
— #O1; Già costruì nella sua mente il Duca che tentava in tutti i modi di celare la sua tristezza nascondendo il volto fra libri e scartoffie ingiallite dal tempo. «
— #O2; Il becco del Dodo comparì all'interno della stanza, mentre voci e grida s'avvicinavano sconcertate finendo per ammirare con il naso all'insù il maestoso Chain. «
— #O3; I due cominciarono a correre nel giardino distanziandosi dal regalo, per ritornare nel grande Castello con le calze e le scarpette abbandonate fra i fili d'erba. «
— #O4; Rufus esitò ritraendo il ventaglio e le sue guance si tinteggiarono un poco di tocchi cremisi; non voleva certo apparire come uno sfacciato, sicché rimase veramente deluso. «
— #O5; La penna nera che rilasciava un inchiostro lucido e formale venne per un attimo posata e Rufus s'alzò. ×
[ • sheryl/rufus | forse accenni oz/sharon ]

Hai visto, Kevin? Sono morti. Tutti.
E tu non hai potuto fare nulla.
Non piangere, Kevin. Infondo è colpa tua: avevi promesso di proteggerli, e invece…
[Yay! Approdo anche qui]

Non ho idea di cosa scrivere.
Allora, il tema è principalmente la storia di Oz, i suoi sentimenti verso la sua padrona e la morte di Alice ma dato che mi scocciavo a scrivere tutte le battute dei personaggi secondo il manga, ho preferito scrivere soplo alcune cose. Il titolo in inglese fa più figo, ecco spiegato quello.
Spero piaccia, non sono ancora brava a scrivere, ma spero piaccia comunque. /?/

Aveva rinunciato da tempo a capire perché Reim si animasse in quel modo, quasi sul punto di farsi prendere dal panico, quando giungevano notizie come quella, con il messo del pomeriggio. Forse era una questione di gioventù. Ricordava di essere stato altrettanto impaziente, altrettanto fremente, quando la vita non aveva ancora iniziato a rivelargli il suo vero peso...
[Break - Reim - Sharon]

Nel silenzio della stanza, la cosa che più si sentiva erano i gemiti e gli ansimi che Reim cercava di trattenere, ma che venivano fuori comunque come suoni alti ed acuti, talvolta strozzati, quasi come colpi di tosse improvvisi. Ad ogni gemito di Reim, se ne sentiva uno di Break altrettanto acuto, che l'albino emetteva in corrispondenza delle orecchie del compagno, come per incitarlo a continuare.

{SPOILER PESANTI SULLA RETRACE 92. Dedicata a Xerxes Break.
«Xerx… Non buttare via la tua vita!»
Guarda Sharon; è una donna forte. E’ cresciuta, non cerca di trattenere le lacrime, ma non cerca il conforto di nessuno. Guarda Reim; è cresciuto, è un uomo. E’ lui che, con le sue spalle larghe e le sue braccia forti, stringe te e Sharon, cercando di comunicarvi sicurezza. [...]
Ti stanno cullando, sono il tuo sostegno, non ti abbandoneranno mai; ma tu sai che questa volta non riuscirai a fare lo stesso.

A Xerxes piaceva quel posto: era calmo, tranquillo, si stava bene. Shelly lo portava molto spesso lì, e passavano i pomeriggi parlandosi, guardando il cielo e le foglie.
Alle volte, capitava che l’albino si addormentasse sdraiato sull’erba, e al suo risveglio la trovava addormentata accanto a lui, che usava la sua spalla come cuscino.

Non riesco a fare a meno di pensare che agirei esattamente allo stesso modo se potessi tornare indietro a quei giorni. Dopotutto, che cos’era mai un occhio, paragonato al tuo sorriso? Che cos’era mai un occhio, paragonato alla tua mano che cercava la mia in segreto?

Confessioni. Dal cuore di Dino, a quello di Kyouya. "[...] Ho portato via le gioie del tuo primo amore. Quante volte me lo hai ripetuto, colpendomi il petto con quelle tue mani così splendide, così delicate..."

"Break abbassò lo sguardo, rimanendo in silenzio di fronte all’amico piangente.
Pensava, pensava stringendo i pugni e cercando di non cedere a tutti quei discorsi, tirati fuori da persone che in realtà non sapevano niente di lui, ma che,
nonostante questo, insinuavano di comprenderlo come se lo conoscessero da sempre. Si sbagliavano. Tutti lì dentro si sbagliavano."
Angst. Contiene spoiler per chi non segue il manga.