AVVISO: è uno yaoi se non vi piace il genere non leggetelo, non è intenzione dell'autrice e ne tantomeno della beta offendere alcuno, se sei minorenne evita di leggere, non è un racconto adatto a te (non siamo delle balie). I personaggi sono tutti maggiorenni.
CITAZIONE:
"Che droga hai preso? Chi ti ha costretto a farlo?" nel suo sguardo vi lesse preoccupazione, perché? qualcun altro se ne sarebbe andato senza prestargli soccorso, non lo avrebbe proprio notato, anzi si sarebbe approfittato del suo corpo senza troppi complimenti e lo avrebbe abbandonato al suo destino, in mezzo alla strada, come un sacco dell'immondizia.
"Non ho assunto nessuna droga, e nessuno mi ha costretto..."
Si sdraiò sul divanetto con le braccia incrociate dietro la nuca, e le gambe divaricare mantenevano il bacino un po’ sollevato, i vestiti slacciati lasciavano intravedere il petto delicatamente scolpito e l'elastico della biancheria nera, in quella posizione nessuno gli avrebbe negato le attenzioni che cercava, che voleva, che desiderava.
"Cosa c'è? mi vuoi... vuoi assaggiarmi?" il tono di voce era caldo e sensuale....

- Mel? -
- Che c'è? -
[...]
- Riconosceresti me o Andrè? -
- Sei geloso? -
- Semplice curiosità... -
[...]
- Ok M... - Andrè si bloccò in cima alle scale e si riparò dietro al muro per non farsi vedere. Gli faceva male tutto ciò. Vedere la ragazza che amava abbracciata a suo fratello. Si chiese se non avesse magari ingigantito tutto e per un attimo volle crederlo con tutto se stesso. Eppure poteva vedere il dolore di Mel e Teo, poteva palparlo e lui si sentiva il coltello pronto a recidere ogni cosa.
La stretta di lei era così salda, e il suo pianto così silenzioso e così straziante. Si chiese come facesse Teo a non girarsi verso di lei per abbracciarla. Come facesse a resistere senza muoversi. Come potesse non piangere anche lui.
E poi se ne accorse.
Vide le lacrime di lui scendergli lungo le guance. Senza alcuna espressione dilaniante sul volto, senza nessun rumore. E rivide il vuoto nei suoi occhi. [Cap. 11]
La storia tratta l'incesto tra Mel e Teo, fratello e sorella. Tra problemi -ovvi- come le incertezze di lui, terze persone decise a rendere il tutto più complicato, incidenti e decisioni sofferte.

E' la gelosia a bruciare il mondo.

-"Dim! Questa storia non mi piace! Che schifo!"-
-"Eddai, non ti preuccupare, come ti ho gia detto finisce bene, davvero!"-
Il ragazzo studiò l'altro che aveva di fronte, era appoggiato contro al muro, la canna in mano ed un sorriso ad impreziosirgli il viso già bello di suo. Dimitriy aspirò una lunga tirata di fumo, sbuffandolo subito dopo, osservandone i delicati disegni che tracciava nell'aria.
-"Sul serio?"-
-"Sul serio sul serio!"-
-"Continua..."-
Alcune storie sono difficili più da raccontare che da ascoltare, soprattutto quando è quella della nostra vita. Un racconto, una storia ed un unico ascoltatore. La storia tratta di prostituzione, tossicodipendenza e molestie domestiche, se questi temi vi infastidiscono lasciate perdere^o^
Buona lettura^o^

Dopo la fine della guerra gran parte degli studenti recuperano l'ultimo anno perso tornando ad Hogwarts. Harry, tutt'altro che sereno di essere finalmente negli anni della Pace, è costantemente annoiato e la fedele adrenalina, dopo la sconfitta di Voldemort, sembra essere scomparsa. Draco, deriso e allontanato perfino dai compagni Serpeverde, beve per annacquare quel senso di dolore che prova.
Durante la festa di San Patrizio si ritrovano sulle sponde del lago, quel giorno è un momento in cui ubriachi e senza più inibizioni cadranno l'uno nella tentazione dell'altro.

Ispirata a un immy che secondo me è qualcosa di più che favolosa!

Dal Capitolo 3^
'[...] Le avrebbe fatto abbastanza male da lasciarla rantolare a terra, beandosi poi nel vederla in posizione fetale, piangente e disperata. Le avrebbe portato via un pezzo di se stessa, così come facevano tutti gl'altri, e avrebbe aspettato le passasse l'effetto della sbornia per rinfacciarglielo e godere nel vedere nuovamente la sua dignità infrangersi. La sbattè, forte, contro la parete tenendola su in modo che le sue gambe s'avvinghiassero ai suoi fianchi. '