Le buste erano tutte uguali, e solo a vederle ti toglievano la voglia di aprirle e leggerle. Bustine colorate, profumate, con adesivi e piume. Alcune con addirettura i numeri di telefono.Sono sempre stato così, le lettere così non le leggevo aprescindere. Continuai a smaltirle, . In quel momento il mio occhio cadde su una busta. Era diversa dalle altre, questa non era colorata, era bianca, senza adesivi e cazzate varie. semplice, proprio per questa semplicità mi spinsi ad aprirla.

Tutto iniziò ad un concerto...

-Allora Justin, tu sai perché sei qui?- chiese l’uomo dai capelli brizzolati.
L’ufficio in cui si trovavano era semplice ma elegante. Una grande scrivania di mogano, una lampada verde. La poltrona su cui era accomodato il Dr. Hutton era di un marrone scuro, in tinta con la vecchia ed enorme libreria che aveva alle spalle.
Il ragazzo, seduto sul grande divano di pelle nera, abbassò il cappuccio, rivelando i capelli di un biondo cenere. –Certo che lo so.-
Il dottore alzò un sopracciglio e con un gesto della mano lo incoraggiò a continuare.
-Perché sono ossessionato dal sesso.- mormorò Justin e sfoderò un grande sorriso.

“ LA PAURA SALVA LA VITA.”
Così si dice.
Ci pensate?
E' vero.
Se non avessimo paura non avremmo buon senso.
Se non avessimo paura andremmo a stuzzicare i leoni.
Se non avessimo paura non daremmo importanta a molte cose.
Ed era proprio la paura che NON aveva Dusty quella notte.

Lei con quel cuore fragile. Lei con nessuno. Lei sola.

Ciao sono Amy Hall e vivo in Florida con mia zia Jo e mia sorella maggiore Kat.
La mia migliore amica si chiama Carin e ha un fratello più grande, Justin.
Io e Carin passiamo la maggior parte del tempo insieme e ci confidiamo tutti i segreti.
Ma c'è una cosa che Carin non sa: ho una cotta per suo fratello e non gliel'ho ancora detto perchè non so come potrà reagire. Anche Justin non sa niente. In più va in classe con mia sorella e con Dan, un ragazzo che ogni estate ci prova con me. Mentre i suoi migliori amici sono Chaz e Ryan.
Per quanto riuscirà Amy a nascondere i suoi sentimenti?
Cosa succederà tra Amy e Carin?
E tra Amy e Justin?

"Me ne voglio andare da qui." urlai appena arrivata a casa, chiudendo forte la porta alle mie spalle.
Jasmine Hilsett frequenta il penultimo anno di liceo, ma un giorno decide di partire per Stratford, dai suoi nonni. Cosa succederà?
"-"Sarebbe iniziata una nuova vita, e sarebbe nata una nuova Jasmine Hilsett.-"

Tratto dalla storia ...
Justin : Io non provò pietà per nessuno ..
Layla : Ti prego lasciami , mi prese come un sacco di patate portandomi nel letto e nel orecchio mi disse '' ora ci divertiamo un pò ''
SPERO VI PIACCIA SE PER CASO QUALCOSA NN VI PIACE DITEMELO CHE CERCHERO' DI RENDERLO IL PIU POSSIBILE BELLO ... AH VI AVVISO CHE QUESTA FF E' UN PO' PERVERSA.

Sono tornata con questa nuova fanfiction! Mi vengono delle idee favolose mentre dormo quindi, per non dimenticarmi ho deciso di scrivere questa nuova FF.
Taylor Swift, una ragazza di 18 anni, molto bella e talentuosa viene scoperta da Scooter Brown, menager della famosa pop star canadese Justin Bieber. La loro storia inizierà da un incontro molto casuale e strano, ma poi prima per fini commerciali e poi per amore, i due si troveranno insieme. Per i due Baby-talent non sarà facile, ma il loro amore resisterà, o scoppierà lo scandalo?

- you don't know us. -
- i don't want to. -

Nicole Roberts: diciassettenne newyorchese, capelli neri ricci fino a metà schiena, occhi verde smeraldo, magra, alta.
Justin Bieber: diciottenne canadese, capelli castano chiaro, occhi color miele, magro, alto, muscoloso.
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-È troppo geloso, ci farà allontanare!-
-Ti ucciderà-
-È un puttaniere, devo proteggerti-
-Non capisci, non lo fai ora, non lo farai mai-
-Oh, sei penoso- -Già sentito, inventa altre frasi mentre ti stupro-
-È pericoloso, per te, e tu sei così ingenua-
-Fanculo.-
-Davvero è così difficile conquistare la fiducia di qualcuno?-
-Credimi, ti prego-
-Ti amo.-
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Mia prima fan fiction su Justin, spero vi piaccia:')
Mi raccomando riempitemi di recensioni, e fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciauz.

Un errore: una ragazza registrata come un ragazzo ad un'accademia a Los Angeles.
La ragazza: Jennifer Parker.
Il coinquilino irritante: Justin Bieber.
***
-Adesso l'accompagnerò nella sua stanza Parker-. Inizia a camminare ed io la seguo. -Il suo coinquilino è più grande di lei, spero non sia un problema-.
-No, certo che no!-.
Spero solamente che non sia brutto, che non puzzi, che non guardi porno, che non abbia poster di Megan Fox e che non scorreggi o russi durante la notte.
-Bene. È qui già da tre anni. Ci ha procurato un bel po' di problemi in questi anni, ma tutto sommato è un buon alunno. Si chiama Justin Bieber, le piacerà-.
Oh, lo spero.
***
Questo ragazzo mi manda nel pallone, davvero. Nel senso che mi riempie i coglioni e poi li fa scoppiare, per poi rigonfiarli come palloncini.
-Sei così irritante!-. Sbotto.
-Sei così sexy!-. Ribatte.
-Sei così...-. Cosa?
Ha detto che sono sexy? Io?
Jenny dal New Jersey? Davvero?
***
-...l'amore è per i deboli-.
-Allora io voglio essere un debole, Justin-.

Tratto dal primo capitolo.
''non mi ucciderai.'' cercai di dire con voce sicura,ma sapevo che aveva il coraggio di farlo.
non riuscivo a vederlo in volto.
''Hai paura?''
Tratto dalla storia.
''non puoi amarmi.''
'' allora uccidimi.'' nero più totale.

"Innamorarmi di te? No, preferisco morire." esclama divertito verso i suoi amici.
Ed è in quel momento che il sangue ribolle nelle vene, ma tutto sommato riesco a mantenere la calma.
"Davvero? Peccato." mi guarda stranito, come se non avesse capito quello che ho appena detto.
"E per quale motivo?" domanda beffardo.
"Perché quando tu ti innamorerai, io non sarò qui per te. Hai perso la tua unica occasione."

 
Non ho mai pensato all'amore e al suo significato ma nonostante ciò vorrei accarezzarla e dirle che la amo perché forse, probabilmente, la amo davvero.
Vorrei dirle che si sbaglia, che possiamo cambiare le cose, ma è tutto inutile. Lei mi disprezza, disprezza ciò che sono, ciò che le ho fatto credere di essere. Disprezza la mia scommessa, il fatto che non creda nell'amore - pensa lei- , il fatto di non sapermi accontentare delle piccole cose. E mi disprezzo anche io, per aver avuto paura di amarla, per aver avuto paura di ammetterlo davanti a lei.